Report T1

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SSA

Fort Knox

Con un legge, il Presidente del Sud Washington ordina il l'espansione delle riserve auree del Paese. La misura costa molto cara in termini di liquidità, ma viene premiata sul fronte della stabilità che si alza a livelli mai visti da dopo la guerra. La misura crea forte scontento tra la media borghesia impegnata nel settore tessile visto che le esportazioni nel settore calano di un terzo. Al contrario, il popolo, per quanto relativamente indifferente alla manovra perché non riesce ad approfittarne, attraverso una campagna di "sensibilizzazione", capisce che sul lungo periodo potrebbe avere dei guadagni, ma per il momento non si sbilancia.

Aliquota unica
L'idea di fondo dietro a questo disegno di legge è che il Sogno Americano deve essere reale. Per questo viene proposto al Congresso una legge che ponga a 15 le aliquote per tutti. In maniera molto controversa la legge passa, la parte sconfitta sostiene che dietro ci siano stati aiuti di discutibile moralità, ma nessuna prova è presentata alla Corte Suprema, quindi rimangono dicerie infondate e una legge che ridisegna completamente lo scenario economico e politico del Paese. Washington ormai è alla fine del suo mandato, bisogna vedere se il prossimo Presidente non farà marcia indietro.
 

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OTTOMANI

La guerra:
Istanbul prende a pretesto lo sconfinamento di alcune truppe algerine per attaccare il vicino. L'offensiva fa rivelare la contromisura ottomano per quello che è, ovvero una guerra di conquista mascherata quel tanto che basta per evitare che il resto del mondo dia contro alla manovra. Il Marocco è l'unico che intima al sultanato di ritirasi sennò entra in guerra a fianco dell'Algeria. Infischiandosene bellamente dell'ultimatum marocchino e blocca senza problemi il porto di Algeri, perdendo solo 2 fregate. A quel punto l'esercito parte dalla Sirte e assedia Algeri con un esercito enorme (20/10/5). Gli algerini difendono la loro città con un esercito molto preparato ma altrettanto esiguo (5/5/3), per fortuna appena prima dell'arrivo dell'esercito ottomano, il Marocco rinforza i reggimenti dei difensori con una decina di reggimenti (4/4/2). Grazie a questo Algeri resiste, ma è completamente accerchiata dal nemico, il resto del paese è allo sbando tra razzie ottomani e di altri gruppi di predoni. Se non giungeranno in fretta aiuti alla piccola nazione, molto presto non ne resterà che una nota nei libri di storia. Si attendono comunque le risposte dei paesi mediterranei, Spagna in particolare.

Economia:
Una serie di misure tra detassazione dei produttori e un accordo con la Danimarca porta una ventata d'aria fresca per l'economia ottomana, che fa passare sotto tono l'aumento delle tasse alla media ed alta borghesia.
 

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PORTOGALLO

L'accordo sfumato:

Dopo mesi di incontri tra i ministri dell'economia di Sua Maestà [ndt: ne esiste solo una di "Sua Maestà"! Gli altri sono solo sovrani e re] e la corona portoghese per la ratifica del trattato anglo portoghese del 1373, non si sa come o perché il delegato britannico non appone la sua firma al trattato. Nessuna dichiarazione viene fatta, ma l'imbarazzo della corona inglese è molto grande.

Nuovo imperatore:
La regina Maria I, da tempo malata spira nel suo letto. Al suo posto sale Giuseppe, il figlio primogenito. Nessun particolare degno di nota se non la totale mancanza di capacità in campo economico

Nuovo mondo:
Nel Regno di Brasile vengono investite ingenti somme per la costruzione di una miniera d'oro e l'aumento della produzione di legno. La somma è tale che, considerato anche l'arruolamento di 4 fregate, i nobili decidono di non prestare denaro a Lisbona per la paura che non possa essere restituito. Il danno d'immagine è enorme, compromettendo seriamente la possibilità di avere prestiti in futuro, ma alla fine l'unico risultato concreto che si ha è la cancellazione della legge sul disboscamento.
 

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USA

La ricerca:

In accordo con Sua Maestà a Montreal viene fondato un centro di ricerca comune tra Gran Bretagna e USA. Alla cerimonia di inaugurazione sono presenti, tra le altre persone, l'ambasciatore inglese in vece del Re Giorgio IV e il vicepresidente americano Frank Underwood. La cerimonia si svolge senza problemi e fa prospettare tempi di grande progresso tecnologico. Alla fine dell'anno, infatti, svariate tecnologie vengono scambiate e fondi investiti per più di 100 monete

Altra figuraccia per Sua Maestà:
L'amministrazione americana aveva messo in uscita 30 monete per la creazione di un fondo volto a sviluppare l'industria tessile, contando sul fatto che quei soldi dovevano arrivare dalle casse inglesi. Purtroppo, anche qui non si sa ne il come ne il perché i soldi non arrivano, lasciando le casse americane completamente vuole. Nonostante questo e i conseguenti malumori del Congresso, viene firmata un'alleanza militare con l'UK.
 

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PRUSSIA

Un anno tranquillo:
Trascorre un anno molto tranquillo per la Prussia, durante il quale si stringono nuove amicizie e si rinsaldano quelle vecchie. In particolare un importantissimo accordo commerciale con la Danimarca assicura una notevole liquidità per i prossimi due lustri al regno. Unica nota negativa è che il Re si ammala gravemente.

La colonizzazione:
Durante questo periodo viene anche creato un insediamento sulla cosa atlantica dell'Africa, poco a nord dell'equatore. Nessun problema, ma i rappresentanti del governo fanno giungere a Berlino un dispaccio in cui si dicono preoccupati per l'assembrarsi di nativi poco oltre i limiti dell'insediamento

L'Unione:
dopo mesi di trattative finalmente i regni di Prussia, Brunswik, Vestfalia, Cleves, Rugen, Meclemburgo, Hansa, Oldemburgo firmano un accordo diplomatico che sancisce l'unione, almeno de jure, delle relazioni diplomatiche estere. Se tutto funzionerà a dovere, la Dieta del Nord parlerà con una sola voce
 
Ultima modifica:

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OLANDA

La colonizzazione:
Da tempo girava la voce di imponenti giacimenti di metalli a nord dei possedimenti olandesi in sud africa, così il governatore decise di mandare oltre 20 reggimenti giunti dalla madrepatria a colonizzare quelle terre. Ben presto gli olandesi scoprono a loro spese che quello stretto corridoio non veniva reclamato da nessuno in quanto terra di scontro tra le popolazioni native. Con l'aiuto dei fucili non ci fu nessun problema a scacciare gli indigeni, che ben presto iniziarono a temere i nuovi coloni. I metalli trovati permisero al governatore un vasto piano di industrializzazione della regione, con buone ricadute economiche.

Editto anti evasione:
Grande pubblicità viene fatta ad un editto che si prometteva di risolvere, o perlomeno tamponare, il problema dell'evasione fiscale. Purtroppo, per quanto la legge sia potenzialmente efficace rimane senza una copertura economica, quindi viene firmata dal re ed abbandonata in un cassetto in attesa di risorse finanziare per poter essere fatta rispettare.

Attentato al re:

Durante una cerimonia pubblica, un paio di colpi di fucile mancano per poco il sovrano. Parte una caccia all'uomo in tutta la provincia di Amsterdam finché il colpevole non viene individuato mentre tenta di scappare verso la sud. Immediatamente circondato, l'uomo si suicida per evitare la cattura. Addosso gli vengono trovati documenti scritti in tedesco che non dicono nulla di rilevante e un mucchietto di cenere vicino al cadavere, segno evidente del tentativo di distruggere eventuali prove. Però, un piccolo pezzetto di carta viene ritrovato intatta con sopra la frase "Ich werde Sie in Venedig zu sehen".
 

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AUSTRIA

Sul granducato:
Con grande malessere dei nobili locali viene stabilito che, per accordi precedenti, alla morte dell'attuale Granduca Leopoldo I i territori di Firenze verranno ereditati dal successivo imperatore del Sacro Romano Impero ed entreranno a far parte della Casa d'Austria. La firma di tale trattato porta subito ad una riunione dei regnanti del resto della Lega del Nord che sanciscono l'immediata espulsione di Firenze. Le ricadute sugli scambi economici sono ingenti, così come il conseguente deficit che costringe il piccolo stato a ridurre drasticamente le uscite ed aumentare le tasse. Questo, unito ad una decisione molto poco ben vista, porta il granducato pericolosamente vicino alla rivolta.

L'alleanza fallita:
Dopo l'avvertimento che la Lega non si sarebbe fatta mettere il giogo da nessuno e le seguenti rassicurazioni da parte austriaca che non sarebbe successo si decise di firmare un'alleanza difensiva tra l'Austria e gli stati italici. Però, successivamente all'"annessione di Firenze", così come viene chiamata da Genova a Venezia l'editto firmato due messi addietro, l'accordo salta per la paura che la cosa si possa "estendere".

Politica interna:
Si tenta di industrializzare il paese tramite un editto che dimezza le tasse alla borghesia che investe in tale direzione. Tentativo molto apprezzato in quanto, a conti fatti, conviene a tutti, ma di utilità limitata visto la grande carenza di tecnologia.
Tramite un altro editto, invece, viene sancita la libertà di culto previa giuramento di fedeltà alla corona. Alcuni editti vengono lentamente parificati, almeno de jure.
 

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SPAGNA

L'isola espugnata:
Dopo circa 10 anni di indipendenza, nella nebbiosa mattina del 23 aprile ben 13 reggimenti sbarcano in una baia a Cuba. Mentre la flotta cannoneggia la spiaggia e il primo entroterra per garantire copertura alla fanteria, le navi da trasporto scaricano 5 reggimenti di fanteria, 5 di cavalleria e 3 di artiglieria. Le forze armate dell'isola sono per lo più svanite nel nulla, non si capisce come mai, quindi gli spagnoli non hanno problemi ad avanzare verso l'Havana. Una volta arrivate alle porta della città, le truppe di Carlo IV si trovano davanti poco più di 4000 uomini armati alla meno peggio asserragliati dietro quelle che vengono inappropriatamente chiamate "mura". Il Comandante Bel Riose, dopo aver intimato una resa non accettata, ordina l'attacco. L'artiglieria riduce a brandelli in poco tempo le porte della città. I vicoli stretti non permettono alla cavalleria di entrare, cosi è un faccia a faccia tra le fanterie, una vera e propria caccia all'uomo. Intanto la cavalleria si occupa di non lasciar fuggire nessuno, trucidando i pochi soldati nemici che pensavano di farcela. Lo scontro si risolve nell'arco del pomeriggio con il completo annientamento delle truppe ribelli e circa 1500 morti da parte spagnola.
L'isola viene immediatamente riportata sotto la corona spagnola sancita con la pubblica impiccagione del governatore. Ad alcuni uomini vengono dati titoli nobiliari di basso livello. Alcuni di questi vengono additati come traditori dalla popolazione, ma le voci vengono subito zittite. Bel Riose, nel frattempo, assume anche il ruolo di Governatore dell'isola nell'attesa che il Re decida come sia meglio procedere.

Lo scambio:
Storica intesa tra due grandi potenze europee e coloniali: la Spagna e l'Inghilterra. Vengono infatti scambiati due vasti territori coloniali nel Nuovo Mondo: l'Inghilterra da alla Spagna il Dominion del Rio Grande, mentre riceve come compenso i territorio spagnoli della Florida. Fortissime preoccupazioni arrivano dal Governo degli SSA che a questo punto è completamente circondato da nazioni potenzialmente ostili.
La popolazione è talmente esigua che non si rende neanche conto del cambio di giurisdizione avvenuto

Far far west:
Alcune spedizioni vengono tentate, la prima verso un gruppo di isole al di la dei territori indiani del Nuovo Mondo. Grandi bastimenti salpano alla ricerca di queste isole e per mesi non se ne sa nulla, finché non giunge un messaggero a Madrid annunciando che i territori del Re si sono spinti oltre "i confini del mondo", in una terra che i nativi chiamano Hawaii. Altre due spedizioni erano partite da quel lontanissimo avamposto, ma nessuno è più tornato a dare notizie.

Politica interna:
Tre sono i principali editti approvati nell'ultimo anno. Il primo prevede la costruzione costruzione di una ferrovia da Cadice fino al confine con la Francia, passando da Madrid e Barcellona. Quando sarà ultimata, si stima che l'impatto sull'economia sarà enorme collegando uno dei principali porti da e verso il Nuovo Mondo alla capitale.
Il secondo editto sancisce il passaggio da un'autodichiarazione dei beni posseduti ad un controllo da parte dello Stato. La somma per finanziare questo editto non è molto grande, ma permette comunque di abbassare lievemente l'evasione fiscale.
L'ultimo provvedimento serve per alzare le tasse di un punto a tutte le categorie eccetto ai contadini. Sicuramente la cosa non fa felice la borghesia e la nobiltà, ma tutto sommato non è che l'aumento sia tale da fase scoppiare una rivolta.

Guerra (un'altra):
Dopo 15 anni di indipendenza e relativa tranquillità, l'autoproclamata Repubblica del Rio Colorado conosce la sua prima, e probabilmente ultima, crisi. La 9° Armata spagnola, forte di 5 reggimenti di fanteria, 5 di cavalleria e 3 di artiglieria riceve l'ordine di "riportare a più miti consigli una nazione che non esiste". L'avanzata prosegue per chilometri in suolo nemico, fino al primo grande scontro. La Repubblica schiera un esercito molto numeroso (10/1/1) nella speranza che questo possa bastare a spaventare e fermare un nemico meglio equipaggiato ed addestrato. La battaglia inizia con la fanteria nemica che si divide in tre parti con il chiaro obiettivo di circondare gli spagnoli. L'artiglieria spagnola inizia a cannoneggiare all'unisono solo uno di questi tre battaglioni decimandolo, facendolo poi finire alla cavalleria che non ha alcun problema a liberarsi dei pochi superstiti. Ormai, però, gli eserciti sono arrivati a contatto, con gli spagnoli che devono difendersi su due lati. Intravisto un "buco" nelle difese nemiche, la cavalleria spagnola coglie immediatamente l'occasione per distruggere quella della parte avversa ed anche l'artiglieria. Lasciando sul campo 2500 fanti e 1000 cavalieri l'esercito spagnolo mette in fuga quello avversario ridotto ormai a 2000 uomini.
Nonostante la grande vittoria ottenuta, le preoccupazioni a Madrid non sono poche, visto il trattato difensivo tra la Repubblica e gli USA che a questo punto sono ufficialmente in guerra con la Spagna, anche se non è detto che sarà una guerra combattuta. La vera grande incognita è cosa farà il l'Inghilterra, forte alleata di entrambi.
 

salvor_hardin

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REGNO UNITO:

L'espansione:

Ancora una volta bastimenti partono da Londra per la reclamare per Sua Maestà nuove ed inesplorate terre. Questa volta ne partono due, entrambi verso il Nuovo Mondo, ma mentre uno è diretto verso nord nord, l'altro va all'estremo sud del continente. L'Oregon e la Terra del Fuoco diventano così possedimento del Re. Al momento in queste lande desolate non c'è niente che non siano bisonti o pinguini.

Politica interna:
La prima revisione dei bilanci pubblici nel nuovo secolo prevede un aumento delle tasse per tutti i ceti sociali eccetto i contadini, che comunque rimangono i più vessati dalle imposte. Questo permette alle casse dell'Impero britannico il mantenimento dell'ordine e del controllo sulle colonie sparse per tutto il globo.
Viene inoltre incentivata l'emigrazione verso i territori di Australia e Terra del Fuoco con la concessione, gratuita o a prezzi simbolici ridicolmente bassi, di appezzamenti di terreno o la detassazione per la borghesia che avvia in loco attività. La manovra riscuote moltissimo interesse a cui però seguono pochi migranti, infatti nessuno vuole andare in terre dove non c'è nulla. Molti sostengono che con un serio investimento nella creazione di piccole comunità fatto direttamente dalle casse dello Stato la situazione possa essere molto più favorevole.

Regno di Sardegna e Corsica:
Napoleone, sentitosi minacciato dalle pretese di Luigi VII, decise di rivolgersi agli inglesi per protezione. Viene così firmato un trattato economico tra i due Paesi che prevede agevolazioni fiscali per i commerci di entrambi e permette alle navi inglesi, sia civili che militari, di attraccare nei porti delle due isole.

Venezia:
In accordo con il Doge, anch'egli impaurito da potenziali attacchi dei vicini considerevolmente più grossi, chiede aiuto a Londra, che prontamente invia una flotta a difesa della Serenissima. Immenso è lo stupore degli inglesi che, entrando nella laguna, trovano una flotta francese in assetto da guerra ad aspettarli. Pensando immediatamente ad un imboscata il comandante inglese da l'ordine di caricare i cannone e prepararsi alla battaglia. Ovviamente anche i francesi non si aspettavano l'arrivo di una flotta inglese. Non avendo vie di fuga dalla laguna e notando l'impressione movimento sulle navi inglesi il comandante francese da l'ordine di schierarsi. Per la prima volta, forze armate inglesi e francesi si trovano faccia a faccia direttamente, la tensione è altissima ma nessuno attacca. La situazione di stallo continua finché la situazione non è chiarita, ma questo non basta a far calare le preoccupazioni da entrambe le parti, che rimangono in assetto da guerra e pronte a far fuoco in attesa di ordini
 

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FRANCIA

Venezia:

Dopo l'increscioso evento con la flotta inglese, i francesi pensano bene di inviare un intero esercito (5/5/3). Si attendono la risposta inglese. Intanto il resto della Lega storge ampiamente il naso chiedendo a venezia di essere di rimandare a casa i francesi. Dopo un po' di temporeggiamento, all'udire degli eventi nel vicino Piemonte, chiede immediatamente al Re francese di ritirare la sua flotta e le sue truppe come da accordo. Ora sta a Parigi decidere cosa fare

L'espansione:
La cosa ai territori vergini non si ferma neanche per la Francia, che, partendo dalla fiorente colonia in Sud Africa e facendo tappa nel porto in Madagascar, giunge a metà della costa est del continente africano, cercando di prendere possesso di Zanzibar. Dopo lo sbarco, i coloni vengono immediatamente circondati dai nativi che attaccano in ordine sparso con archi e frecce avvelenate. Di armi da fuoco neanche l'ombra. I 5 reggimenti di miliziani francesi, nonostante il quasi nullo addestramento ed equipaggiamento, con la sola forza della polvere da sparo massacrano i difensori lasciando sul campo circa 1500 uomini. Viene creato così un piccolo enclave francese affacciato sul mare e circondato da nativi che non vedono l'ora di cacciarli

La Révolution:
Poco prima dell'inizio di settembre, inizia a circolare tra i salotti di nobili parigini la voce che il Re voglia fare un editto massacrante per il potere, sia economico che politico, della nobiltà. Più la voce girava per Parigi, più le tasse venivano incrementate e le libertà ridotte. Dopo un mese, qualche nobile, non si sa esattamente chi, decide di passare all'azione: in accordo con quasi tutte le famiglie nobiliari di Parigi e dintorni forma un "fondo" con il quale pagare uomini ed equipaggiamenti per fare una rivolta in piena regola. Nella settimana successiva vengono armati più di 15000 contadini dei dintorni di Parigi. Alla fine viene lanciata l'offensiva, i 15 reggimenti di miliziani degli insorti vengono lanciati nelle strade di Parigi a distruggere tutto quello che trovano, mentre un gruppo molto meno numeroso, composto di individui altamente selezionati parte alla volta del palazzo per uccidere il Re. L'esercito di stanza a Parigi, mantenuto fedele da lauti compensi ai comandanti, affronta compatto l'orda di mercenari che stanno mettendo a ferro e fuoco la capitale, ma non fanno niente che non sia contenimento dei danni.
Il manipolo di uomini che vanno verso il palazzo viene intercettato dalla cavalleria che e da circa 2000 fanti, costringendoli immediatamente alla resa. Riportata la situazione in relativa sicurezza nell'area del palazzo, Luigi XVII rende pubblici due carte appena firmate, la prima prevede una ricompensa di 2 monete d'oro per ogni nobile cospiratore consegnato alla giustizia reale, mentre il secondo non è altro che l'attuazione delle voci che tanto avevano fatto preoccupare i nobili: le tasse vengono portate da 2 punti ad 11! Il clero passa da 0 a 5, cosa che fa infuriare il Papa, ma data la situazione non molto prestano orecchio a tali "urla". Invece per le altre classi sociali le tasse vengono diminuite da 1 a 5 punti. Immediatamente vengono fatti tutti i nomi dei nobili implicati nel tentativo di golpe. Immediatamente catturati e processati vengono tutti condannati per alto tradimento e condannati a morte. Mai si videro tante ghigliottine e teste volare tutte insieme. La nobiltà francese, tronfia del proprio potere economico e sicura che il la Corona non avrebbe mai ottenuto il favore del Popolo aveva così segnato la sua fine.

La nuova Costituzione:
Innanzitutto il nome viene cambiato da "Regno di Francia" ad "Impero francese". L'Imperatore diventa l'icona e l'incarnazione dello Stato ed il titolo è trasmesso al primogenito maschio della Casa regnante.
Viene sancito che il "cittadino francese" è chiunque sia nato in Francia e che gode pienamente dei diritti sanciti dalla Carta, come l'uguaglianza di fronte alla legge e alle imposte, nonché la libertà d'impresa. Al contrario, alla nobiltà risente ampiamente del tentativo di rivolta: il Diritto Feudale viene abolito ed il titolo diventa puramente onorifico, nessun trattamento speciale.
L'ultimo aspetto della nuova Carta vede riformata la divisione dei poteri. L'assemblée National prende il nome di Senato ed assume il potere legislativo, mentre prima era puramente consultiva. Il potere giudiziario rimane in mano alla Corte di Giustizia, ma cambiano le nomine, ora il Senato ne elegge il 60% mentre il Re il restante 40%. Il potere esecutivo rimane concentrato nelle mani del sovrano o a persone da lui designate per operare in sua vece.
Per sancire il cambiamento da una monarchia assoluta ad una parlamentare, viene disegnata una nuova bandiera e scritto un nuovo inno nazionale

La presa di Torino:
L'intera famiglia reale piemontese viene trovata morta nella sua residenza a Torino. Immediatamente partono le ricerche dei colpevoli che giungono a conclusione un paio di settimane dopo con un paio di persone del luogo che confessano di aver avvelenato le forniture di cibo verso il Palazzo. Con una linea di successione assente, Julien Descamps, nominato dal defunto re come governatore militare del Regno, indice una pubblica votazione sul futuro del Piemonte. Le possibilità sono tra l'indipendenza o l'unione all'Impero francese. Tutti sono convinti che vinca il fronte dell'indipendenza, tanto quanto è forte la convinzione di brogli quanto si scopre ha l'opzione per l'unione è stata votata di più. Piccoli scontri nascono qui e la tra i tornesi e le forze francesi in loco, subito sedate. Il Piemonte diventa così parte integrante dell'Impero francese. Ci si chiede però quanto tempo passi dalla prima rivolta e tentativo di liberazione.
 
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