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Il governo si trova a fronteggiare una grave mancanza di liquidi costringendola ad emettere bond, inoltre sono leggermente tagliati alcuni servizi ai cittadini. Nonostante ciò si occupa di energia nucleare civile e di alcuni sistemi elettronici aerei, settori strategici per l'indipendenza dello stato ebraico. Ad Haifa riprende la costruzione di un grande sistema di centrali solari che dovrà sfruttare il clima favorevole di questa regione così assolata.
L'IDF viene costretta a ritirarsi dal Libano del sud ma le perdite sono assolutamente contenute. Le operazioni militari sono in contemporanea al periodo elettorale che vede Eyal Kedar del partito Herut di centro-destra vincere nuovamente, le opposizioni di sinistra non hanno saputo rassicurare gli elettori con la loro linea troppo morbida verso i nemici d'Israele.
[INFO TECNICHE]
Prestigio: 76
GDP: 225.000
[GOVERNO]
Repubblica Parlamentare
Herut (HE) 55%
Capo di Stato: Maor Federman (YAC)
Primo ministro: Eyal Kedar (HE)
Attentati Curdi e sunniti dello scorso anno a parte la situazione ormai sembrava assolutamente normalizzata. L'economia Siriano-Irachena si stava riprendendo dopo gli anni dell'occupazione statunitense ma la guerra in Libano iniziata dagli Israeliani per evitare di essere accerchiati dalle milizie filo-iraniane costringe il governo sempre più all'azione. La neutralità è impossibile da mantenere a meno di gravissimi costi, la maggioranza della popolazione di fede sciita mal vede l'occupazione del Libano del sud (roccaforte di Hezbollah, partito di fede sciita) da parte delle truppe ebraiche. Sono sempre di più gli uomini dell'elité governativa siriana, paese a maggioranza sunnita ma guidato da decenni da una casta sciita economicamente e militarmente fortissima, che fanno pressioni sul governo federale affinché ci si muova. Il Libano è da sempre considerata una sorta di una sua regione semi-indipendente dalla Siria e non sono pochi i partiti che vogliono l'unificazione tra Siria e Libano.
Trapela molto in fretta la notizia (inizialmente diffusa dalla famosa tv satellitare di stato del Qtar) dell'arrivo di nuovi aerei super tecnologici dalla Francia. La notizia viene smentita e non ci sono prove di un coinvolgimento degli SUM nell'operazione di riarmo Siro-Irachena e la notizia cade molto velocemente. Invece è sicuro la formazione del "Governo in Esilio del Libano" formato al 100% da Hezbollah. Il governo prende sede a Karbala la città santa degli sciiti.
Il governo di Baghdad esprime un ultimatum agli Israeliani, si ritirino entro 48 ore dal Libano o saranno costretti ad agire militarmente per restaurare la legittimità dei confini. Fonti israeliane affermano che non è arrivato nessun ultimatum e dopo 60 ore non accade nulla, cosa che fa tirare un sospiro di sollievo a tutto il mondo. Cadono però invano le richieste del segretario dell'ONU a moderare i termini ed aspettare che il Consiglio di Sicurezza si mobiliti per costringere Israele a ritirarsi.
Dopo 96 ore esatte dallo scadere dell'ultimatum centinaia di missili tattici vengono lanciati contro le postazioni occupate dall'IDF da Damasco e da Teheran e dalle milizie cristiane del Libano del Nord. L'attacco dura un giorno intero e nelle prime ore vengono danneggiati gli aeroporti militari e civili rendendoli inutilizzabili, vengono distrutti molti depositi logistici con una grave marea di petrolio che si espande nel Mediterraneo e la catena di comando si interrompe per qualche ora. Gli attacchi sono molto precisi e le vittime civili pochissime, perdono la vita 29 soldati israeliani.
Poco dopo l'aviazione araba assiema a quella iraniana scatta all'offensiva. I modernissimi radar israeliani intercettano velocemente i veivoli in arrivo che sono numerosi e ben coordinati con i loro radar attivi spenti, segno che la qualità delle loro aviazioni è fortemente aumentata negli ultimi anni. Aerei partono da Tel-Aviv pronti ad intercettarli, non è chiaro se si muovano verso il Libano o Israele. Nel secondo caso la dottrina israeliana prevede l'attacco nucleare immediato contro qualsiasi nemico.
I militari che hanno modo di osservare i puntini luminosi sul radar hanno il fiato sospeso ma all'ultimo minuto gli aerei Siriani, Iraniani ed Iracheni prendono la direzione del Libano. Prima che lo stormo di Tel-Aviv arrivi hanno già sganciato il loro carico sull'esercito occupante con notevole distruzione di mezzi. Sulla via del ritorno gli aerei vengono intercettati, è la più grande battaglia aerea dai tempi dell'operazione Desert Storm.
Una sessantina di veivoli per lato. Gli aerei si equivalgono per tecnologia, anzi quelli arabo-persiani sembrano addirittura più veloci nelle loro manovre evasive all'inizio gli israeliani subiscono svariate perdite, ma alla fine i missili forniti dagli Stati Uniti all'aviazione Israeliana hanno la meglio, il un terzo dei caccia arabi viene distrutta in volo la restante parte si salva unicamente perché gli aerei di entrambe le parti hanno basso livello di carburante e sono costretti a tornare nelle loro basi. L'impatto psicologico subito dagli israeliani è però incalcolabile rispetto alle effettive perdite sul campo.
All'alba del giorno dopo con i rottami degli aerei ancora fumanti nel deserto un grande forza armata Iraniana ed Araba si muove verso il Libano. I soldati Israeliani sono presi di sorpresa, i movimenti dei militari sono stati nascosti con assoluta maestria. Un'operazione del genere era sicuramente preparata da mesi. I numeri in campo sono totalmente impari: 35.000 tra parà e unità corazzata israeliane aiutate da 15.000 miliziani cristiani contro un'imponente armata di 50.000 iraniani e 130.000 arabi.
La battaglia è cruentissima, si apre con un assalto di paramilitari Basij iraniani. Giovanissimi fondamentalisti pronti a tutto, caricano come se quella fosse una battaglia medievale e in molti finiscono sulle mine antiuomo preparare dagli israliani. Con il loro martirio aprono la via al resto delle truppe in un sacrificio folle quanto lucidissimo, quasi tutti vengono falciati poi dal fuoco dei potenti carri armati israeliani. Subito però sono seguiti da soldati di ben altro calibro, partono subito gli scontri tra corazzati e velocemente gli israeliani sono costretti ad indietreggiare di qualche chilometro. L'attacco missilistico ha distrutto le infrastrutture base ed è difficile per l'IDF rifornire il proprio fronte con rinforzi e munizioni.
Seguono tre settimane di durissimi scontri, città per città casa per casa. Ad ogni centro abitato liberato la popolazione accoglie l'armata islamica con enormi feste, le immagini dei soldati israeliani in fuga e degli iraniani e degli arabi che entrano in ogni città consegnandole al governo di Hezbollah fanno il giro del mondo e minano la fiducia degli israeliani. Alla fine della terza settimana Beirut è abbandonata dall'IDF e viene ripresa senza nemmeno sparare un colpo, ormai tutto il Libano è liberato. La Quarta guerra Israelo-Libanese conosce così una svolta epocale, è la più grande vittoria di un esercito islamico sugli Israeliani che ormai occupano unicamente una piccola fascia di pochi chilometri del Libano del sud.
Mentre le propagane di entrambi le parti mostrano le "pulizie" dei quadri politici libanesi durante l'occupazione durata un anno da parte di israeliani e da Gerusalemme vengono trasmesse immagini che mostrano l'uso di armi chimiche contro i soldati israeliani il generale iracheno Salman presiede la deposizione delle armi della maggior parte dei miliziani cristiani, anche se varie fonti affermano che i più si sono dati alla macchia pronti ad iniziare una durissima guerriglia. Il governo del Libano del nord poco prima della capitolazione riesce a fuggire in Egitto.
Sembra chiaro che un contrattacco Israeliano potrebbe vanificare velocemente questa vittoria. Quella presente in Libano era unicamente una piccolissima parte dell'IDF e le perdite israeliane sono nell'ordine di 600 morti mentre quelle islamiche sono più di 7.000!!! Ma è anche chiaro che nessuna delle due fazioni vuole continuare a battersi. Si parla di incontri segreti tra generali e politici Israeliani e quelli di Iran e RUA favoriti dal segretario dell'ONU per accordarsi su una sistemazione favorevole ad entrambe le parti.
Intanto in Iraq le elezioni che si dovevano svolgere per questo anno vengono rimandate in accordo con tutte le forze politiche di governo ed opposizione. Lo strappo costituzionale è enorme ma il popolo Iracheno non sembra interessarsi alla questione troppo preso dai festeggiamenti per la vittoria contro Israele che vengono definiti dai cronisti locali "epocali". Un imprenditore locale subito finanzia le riprese di una serie tv in ben quaranta puntate da un'ora l'una sulle avventure dell'armata islamica.
[INFO TECNICHE]
Prestigio: 55
GDP: 219.850
[GOVERNO]
Repubblica Federale
(Iraq)
Partito nazional-democratico (PND) 37%
Lista della Mesopotamia (LM) 18%
(Siria)
Partito Baath (Siria) (BS) 100%
Presidente della Federazione: Issam al-Shab (BS)
Primo ministro: Tahir al-Amer (PND)
Affari esteri: Imaad bin-Soyuf (PND)
Governatore Iraq: Shaafeq Rayyan (PND)
Governatore Siria: Maher Dado (BS)
Interno: Makenh Afraa (LM)
Giustizia: Musad al-Myshmish (LM)
Economia e finanze: Naaber Quais (PND)
Difesa: Naaser Abu-Tareq (PND)
Istruzione: Hanan bint-Makenh (PND)
Salute: Nabil Yihad (Centro-sinistra)
Petrolio: Naasih Abid (PND)
La partecipazione alla guerra in Libano da parte delle truppe Iraniana è fondamentale. Aviazione, esercito e pasdaran combattono con grande coraggio le truppe sioniste a costo però di notevoli perdite. L'aviazione persiana subisce una grave sconfitta ma le forze di terra dimostrano abilità nella guerriglia urbana. Impressionano gli attacchi quasi suicidi dei basij che spesso mettono in fuga gli israeliani senza che questi tentino nemmeno di combattere, orde umane si lanciano alla carica ed occupano le posizioni nemiche.
Intanto che la guerra permette il raccoglimento di ampi consensi dovuto ad un'esplosione improvvisa di orgoglio nazionale continuano gli investimenti nell'economia da parte del governo che permette l'apertura di nuovi pozzi nella zona del Golfo. Viene firmata una cooperazione economica con gli SUM ma nessun imprenditore investe nell'area a causa della paura dell'instabilità che potrebbe portare il conflitto, questo fatto rende molti mass-media più o meno liberi dalla censura governativa abbastanza scettici su un prolungamento del conflitto. Inoltre si giunge finalmente ad un accordo sui diritti petroliferi dell'oleodotto dell'UDRA concludendo un capitolo aperto da molti anni.
Infine nasce per volontà di Teheran l'Organismo Internazionale Centro-Asiatico, progetto che però rimane in sospeso a causa del conflitto in Libano.
Le elezioni vedono grazie alla grande vittoria militare la riconferma dell'attuale esecutivo leggermente rafforzato sui conservatori che perdono sempre più consensi.
[INFO TECNICHE]
Prestigio: 60
GDP: 1.074.000
[GOVERNO]
Repubblica Islamica
Riformisti religiosi 42%
Riformisti laici 28%
Guida suprema: Ayattollah Sayyid Alì Jamshed
Presidente: Esmail Alam
Affari esteri: Payam Khakpour
Interno: Shahriyar Kazimi
Giustizia: Jamshed Ghurani
Economia e finanze: Babak Haqitat
Difesa: Alborz Iraven
Istruzione: Bahram Abelzada
Salute: Kianoush Jalili
Il debito pubblico raggiunge quasi il 90% del GDP ed il rating finanziario inizia a scendere nonostante l'inizione di fiducia data dal sistema bancario giapponese che acquista per la seconda volta i bond di stato di Ankara.
In Kurdistan i ribelli costringono l'esercito turco a concentrarsi lungo le principali strade e nelle basi fortificate da tonnellate e tonnellate di sacchi di sabbia. Si verificano pochi scontri perché le pattuglie escono meno raramente, ormai tutte le campagne sono di nuovo in mano curda. In almeno cinque occasioni si verificano attacchi diretti contro basi avanzate, finalmente interviene l'aviazione che riesce a riportare in vantaggio la situazione tattica a favore dei turchi.
La situazione è comunque pericolosissima ed il governo si ritrova costretto a sospedere la costituzione ed istaurare la legge marziale per non vedere il paese entrare nell'anarchia.
Infine si segnala una collaborazione nel quadro dell'Unione del Mediterraneo con le marine di SUM, Libia ed altri paesi.
[GOVERNO]
Repubblica parlamentare
Partito repubblicano del popolo(CHP) 54%
Capo di Stato: Duygo (AHP)
Primo ministro: Ozan (CHP)
Affari esteri: Burak (CHP)
Interno: Ilkin (CHP)
Giustizia: Kudret (CHP)
Economia e finanze: Serhat (CHP)
Difesa: vacante
Istruzione: Osman (CHP)
Salute: Adem (CHP)
Continua la profonda opera di ampliamento delle forze armate libiche ormai raddoppiate in numero e qualità rispetto a quelle di cinque anni prima. Inoltre la marina partecipa all'esercitazione dell'Unione del Mediterraneo. Dal paese nordafricano ormai zona offlimit per i giornalisti stranieri non giunge altra notizia.
[INFO TECNICHE]
Prestigio: 56
GDP: 117.000
[GOVERNO]
Repubblica Islamica
Capo di Stato: col. Rafiq Ziyad Hadi
Primo ministro: Hafeez Barack
Affari esteri: gen. Fikiri Ra'd
Interno: contramm. Saleh Hameed
Giustizia: Harith Suhail
Economia e finanze: Jihan Jamil
Difesa: gen. Hani Yasser
Salute: Hamid Rauf
Istruzione, propaganda e cultura popolare: Diya Fathi
Difesa della Sharia e Valori Islamici: Dott. Rashed Abd-al-Latif
Il Giappone torna dopo molti anni (1993) al primo posto della classifica per indice di sviluppo umano scalzando la Norvegia.
La finanziaria di quest'anno prevede un azzeramento delle tasse sui consumi manovra fortemente richiesta dalle aziende nazionali. I prezzi salgono leggermente nella prima parte dell'anno ma presto con un accordo tra governo e maggiori società di distribuzione la situazione di normalizza a beneficio dei consumatori. L'economia da timidi segni di ripresa. Si punta sul settore dell'alta tecnologia e dopo aver raggiunto il record di 90% di energia verde si tenta di superarlo mirando al 100% viene quindi iniziata la costruzione di una nuova centrale solare. Il prezzo del petrolio scende da 9$ al litro ad 1$!
Ma gli investimenti governativi ma non sono unicamente nel settore energetico, sono stanziati cinque miliardi di dollari nel progetto del tunnel che dovrà collegare Taiwan alla Cina continentale. E' molto di più che un'infrastruttura, è un vero simbolo di pace raggiunta dopo decenni di tensione.
Dopo la rivolta dei militari sull'isola di Sachilin il primo ministro Mami si impegna di più verso le forze armate ed inizia la costruzione della prima portaerei giapponese dalla fine della seconda guerra mondiale, la IJN Akihito.
[INFO TECNICHE]
Prestigio: 83
GDP: 4.618.320
[GOVERNO]
Impero
Partito liberale 56%
Capo di Stato: imperatore Tanizaki
Primo ministro: Aiko Mami
Affari esteri: Youta Jurou
Interno: Takehiko Hotaka
Giustizia: Kuro Haru
Economia e finanze: Jurou Tarou
Difesa: Takuma Kyo
Istruzione: Yumiko Yuina
Salute: Saburo Hinata
La cooperazione economica continua verso la Cina e l'Iran, due mercati poco amati dagli investitori europei ma che approfittano degli incentivi fiscali del governo per investire nell'area. In particolare la Beretta-St.Etiennes apre un centro di produzione in Manciuria zona storicamente industrializzata che ha conosciuto una certa recessione negli ultimi anni. Nella zona Africana investitori francesi fanno sentire il loro storico peso economico ed una cordata totalmente Mediterranea investe parecchio nel Mali governo particolarmente amico della Francia. Infine il governo viene convinto dal presidente tunisino ad un accordo economico che vede l'apertura di una fabbrica di automobili a capitale misto italiano ed arabo.
Il pericolo di un conflitto nei Balcani viene allontanato da un trattato di pace firmato con la Federazione Balcanica votato da tutte le forze politiche tranne l'Alleanza del Nord i cui parlamentari si astengono per motivi che non risultano del tutto chiari ma comunque sempre nel quadro della polemica con il governo federale.
Viene formata una commissione per la ristrutturazione dell'economia Albanese, un flusso costante di denaro riesce a tamponare la situazione e il caos e l'anarchia che erano scoppiati pochi anni fa ormai può dirsi domata.
Nell'ambito dell'Unione del Mediterraneo viene svolta una grande esercitazione nel mediterraneo orientale che vede la partecipazione di molti paesi, SUM, Libia e Turchia in testa per numero di mezzi e personale schierato. C'è una certa paura per incidenti che potrebbero scoppiare a causa della presenza della flotta statunitense a Creta e alla tensione in Libano ma tutto va per il meglio.
L'uscita della Russia dal Tde costringe le truppe italiane rimaste nell'europa orientale a tornare a casa, un sospiro per le casse delle forze armate non più costrette a sostenere una costisissima missione logistica che non stava portando risultati.
[INFO TECNICHE]
Prestigio: 100
GDP: 6.061.750
[GOVERNO]
Unione Federale
Partito democratico europeo 41% PDE
Partito socialista europeo 12% PSE
Partito verde europeo 3% PVE
Presidente dell'Unione: Leyla Sa'ida Bianchi PVE
Primo Ministro dell'Unione: Adriano Gerti PDE
Ministro degli Esteri: Duran Larrieu PSE
Ministro degli Interni: Dimitri Robert PDE
Ministro della Giustizia: Joseph Laurent PDE
Ministro dell'Economia: Isidora Uribe PDE
Ministro della Difesa: Nicola Gualtieri PSE
Ministro dell'Istruzione e della Ricerca: Ermete Colucci PDE
Ministro della Salute: dott. Eleonora Gigli n/d
Governatore Italia: Antonio Pellegrini PLE
Governatore Francia: Yvonnette Fayolle PSE
Governatore Spagna: Roque Fajardo PDE
Governatore Corsica: Dorian Thomas PCE
Governatore Sardegna: Diegu Vazza ADS
Governatore Euskadi: Salvadore Rodriquez PVE
Governatore Catalogna: Guillem Pizar PLE
Governatore Galizia: Cristos Ramon PCE
Governatore Sud Tirol: Otto Gruber PLE
Governatore Malta: Charlene Martorello PVE
Governatore Andorra: Sara Cannon PSE
Il controverso presidente Whitemore, divenuto capo della prima superpotenza al mondo per puro caso rassegna le dimissioni dopo uno dei peggiori mandati della storia del paese. Le dimissioni però vengono respinte, il Senato vuole andare in fondo e riguardagnare la fiducia di un paese che non crede più in se stesso. Il presidente viene messo sotto accusa per la missione in Colombia e. viene indagato per il suo ruolo svolto durante le operazioni nella RPC. Sulla seconda accusa i senatori sono costretti a rinunciare, troppe poche le prove, ma la prima accusa è schiacciante. Il presidente ha compiuto veri e propri atti di guerra senza il consenso del Congresso aiutando in Colombia un governo dei più corrotti che si ricordino negli stati del sudamerica, un vero e proprio narco-stato retto da mafia e paramilitari. Viene infine condannato alla rimozione dalla carica di Presidente (a meno di quattro mesi dalle elezioni) e l'interdizione permanente dai pubblici uffici.
Le elezioni vedono i democratici portare avanti come candidato l'economista Clark, i repubblicani l'ex ambasciatore all'ONU Grayfield ed i Whig il miliardario Sheppard. La campagna elettorale è durissima, Sheppard perde tantissimi consensi in un comizio in Arizona dove si dichiara assolutamente a favore dell'aborto davanti alla platea più conservatrice che abbia mai incontrato, Grayfield raccoglie l'orribile eredità di Whitemore e lascia quindi campo libero a Clark che rassicura gli investitori e la media-piccola borghesia. "It's the economy, stupid" si dimostra una frase capace di vincere i cuori degli americani per una seconda volta. Oltre alle istanze economiche vengono portati avanti argomenti forti sul riavvicinamento all'Europa dopo un decennio di totale freddezza nei rapporti che sta isolando gli Stati Uniti.
La prima mossa è un abbassamento del valore del dollaro che penalizza di molto le importazioni me rende più agevole per Europa e Cina acquistare i prodotti statunitensi. Il dollaro debole permette a chi vuole investire negli Stati Uniti di trovare una situazione vantaggiosa ma sottopone il paese ad una "svendita", questo non interessa per ora all'opinione pubblica che finalmente vede spuntare in tutto il territorio nuovi posti di lavoro. Investitori canadesi portano i loro capitali nella AFC, una cooperativa agricola con grandi mezzi di produzione, la Pfizer acquista grazie a capitali dell'Oman la catena di produzione della svizzera Roche. Infine varie aziende tornano a farsi quotare nella borsa di New York diminuendo enormemente il deficit di spesa pubblica che per la prima volta vede un bilancio positivo dopo decenni (grazie anche all'annullamento di alcuni programmi dalla commissione bilancio del Congresso).
[INFO TECNICHE]
Fallito obiettivo di gioco: Riporta i Sauditi sul loro trono.
Prestigio: 80
GDP: 16.361.150
[GOVERNO]
Repubblica Federale Presidenziale
Partito Democratico (PD) 63%
[governo da formare]
Dopo le recenti insurrezioni di ribelli Federali e di separatisti caucasici il governo ritiene di dover intervenire con il massimo della forza. L'aviazione comincia a bombardare pesantemente vaste aree dichiarate "zona d'operazioni", totalmente interdette ai cittadini. Le prime voci di uso di armi chimiche vengono prese per un'esagerazione dell'opposizione all'estero ma presto le voci si fanno sempre più fondate. Un'organizzazione chiamata "Gruppo per la Democrazia in Russia" viene fondato da esuli politici a Parigi e qui inizia a fare una dura propaganda contro il regime di Serov.
Incredibile la notizia dell'uscita dell'Unione Russa dal TDE per contrasti con gli alleati relativi alla politica interna russa.
Dal novembre dello scorso anno un milione e mezzo di manifestanti presidiava la Piazza Rossa per chiedere la caduta del regime dopo vari mesi di protesta pacifica le forze della Guardia Russa controllate dal presidente attaccano la piazza. Le forze dell'esercito che controllavano gli accessi si schierano dalla parte dei manifestanti. Molto velocemente Mosca cade sotto il controllo di una massa in protesta fiancheggiata dall'esercito che spesso si scontra duramente con i fedelissimi del presidente. Il presidente è costretto a fuggire verso Sanpietroburgo dove la città è saldamente in mano alla Guardia Russa.
Presto le proteste dilagano in tutto il paese e uno ad uno i ministri ed i generali abbandonano Serov che possiede comunque un grandissimo apparato repressivo che si macchia di terribili crimini. La grande città di Nizhny Novgorod alle porte di Mosca viene quasi completamente rasa al suolo e tutti i suoi abitanti costretti a fuggire.
I vertici della Gazprom ad un tentativo del Guardia Russia di acquisire il controllo della maggior parte dei suoi impianti produttivi assume cinque compagnie militari private che vanno a formare una sorta di esercito mercenario che inserisce nel secondo atto della guerra civile russa un nuovo fattore.
La linea dura ormai ha dimostrato tutto il suo fallimento con un governo ormai incapace di controllare il paese se non con la forza della armi. Le immagini degli aerei militari che bombardano folle di manifestanti pacifici con armi chimiche fanno il giro del mondo.
Il capo di stato maggiore Mikhailov dichiara che le forze armate prenderanno ordini unicamente dal nuovo "governo di Kaliningrad" che scortato da aerei militari arriva a Mosca. Qui il Presidente della Federazione Russa, Demidoff, apre il suo governo a tutte le forze politiche democratiche e forma un governo di unità nazionale. Annuncia che tutte le forze strategiche e nucleari sono in salde mani del nuovo governo ed invita tutte le nazioni a riconoscerlo come l'unico legittimo in tutte le sedi, anche l'ONU.
Continua però la guerra con da un lato le forze dell'Unione Russa formate da "volontari" Bielorussi e la Guardia Russa e dall'altro la Federazione Russa appoggiata dalle forze armate ed in mezzo un grande numero di forze al di fuori di questi due gruppi interessati a perseguire i loro scopi.
[INFO TECNICHE]
Prestigio: 25
GDP: 581.000
[GOVERNO]
Dittatura presidenziale
Partito Nazionale Russo (PNR) 100%
Un trattato di pace viene subito firmato con gli SUM scongiurando così un'escalation militare tra europei e balcanici. Il trattato prevede una piccola zona di Albania occupata da soldati della FRB utilizzata come zona cuscinetto. In questa zona per qualche settimana vi sono scontri sporadici tra soldati regolari e miliziani albanesi ma subito la situazione si normalizza.
Circa venticinquemila soldati federali occupano il Kosovo dove gli scontri sono molto duri. Non sono chiare le cifre delle vittime da entrambi i lati ma sono sicuramente nell'ordine delle centinaia. La zona sotto ordine degli alti comandi militari è totalmente interdetta ai giornalisti stranieri. Un servizio della televisione di stato francese riesce però ad essere messo in onda grazie ad immagini girate con mezzi di fortuna, se il governo di Belgrado rassicura la comunità internazionale con varie leggi sulla tutela dei cittadini del kosovo i filmati mostrano uno stato di guerra aperto che ricorda terribilmente la Cecenia degli anni '90. Gli ordini del governo ai militari sono di mantenersi moderati e di rispettare i civili ma la brutalità del conflitto non permette questo lusso e si hanno notizie di interi villaggi dati alle fiamme per ritorsione contro l'appoggio dato ai guerriglieri. Gli alti ufficiali lamentano una eccessiva prudenza da parte del governo nell'uso di aerei ed artiglieria cosa che provoca diverse vittime tra i soldati federali non assistiti al 100% dal loro supporto pesante.
L'opposizione si mobilita per protestare contro la linea intrapresa dal governo e contro la violenza in Kosovo. I maggiori partiti si uniscono sotto l'etichetta di Partito Democratico Federale che fa capo al presidente della Repubblica Serba Stefan Njego. Il governo tenta di riparare e tenere bassa la tensione posizionando diversi membri dell'opposizione nei punti chiave della gestione del conflitto ma questi rifiutano la carica. Solamente Gojković nuovo governatore della provincia del Kosovo accetta l'incarico ma dopo il più terribile bombardamento di uova marce che la storia dei balcani ricordi è costretto a lasciare il partito Liberale ed entrare nel partito dell'Unione. Lo slogan dei manifestanti (principalmente notabili della classe media, studenti ed intellettuali) è: stop con la violenza subito.
La linea del nuovo partito d'opposizione è decisamente filo-europeista e si contrappone al pan-nazionalismo slavo del governo. L'opposizione si dice disposta se dovesse salire al governo ad intraprendere il cammino per entrare nell'Unione Europea ed a riconoscere il Kosovo come una repubblica autonoma all'interno della Federazione al pari delle altre. Il partito è fortemente appoggiato dalle tv commerciali.
Intanto il governo indice la 2° Conferenza Panslava che vede unicamente la partecipazione dei rappresentanti della Federazione e della Bielorussia. Non si giunge a nulla di concreto se non all'esposizione delle linee che la Federazione vorrebbe intraprendere in questa organizzazione. Qualcuno specula che non vi sia interesse da parte delle altre nazioni a causa del possibile danno d'immagine relativo alle operazioni in Kosovo.
Vengono aggiustate le finanze grazie all'estinzione del debito pubblico ma il denaro stanziato per la ricostruzione del kosovo a causa delle operazioni militari è letteralmente sprecato e vi sono forti lamentele ma il governo si impunta sulla strategia di ricostruzione per pacificare la provincia ed alla fine i soldi sono stanziati. I risultati però sono molto pochi.
Il governo infine si interessa di energia nucleare e tecnologie stealth applicate all'aeronautica. Nasce per rispondere alla richiesta del governo la NIS Future azienda che si occupa dello sviluppo e gestione di reattori nucleari, la società è fortemente controllata dalla Banca Centrale Serba.
[INFO TECNICHE]
Prestigio: 63
GDP: 142.990
[GOVERNO]
Federazione di repubbliche autonome
Partito dell'Unione - Grande Serbia PUGS 60%
Partito Progressista Montenegrino PPMG 10%
Partito della Grande Macedonia PGM 9%
Presidente della Federazione: Dragan Abdović (PPMG)
Primo ministro della Federazione: Radovan Vasić (PUGS)
Governatore Serbia: Stefan Njego (G21plus)
Governatore Macedonia: Borislav Dimitroski (PGM)
Governatore Montenegro: Fabijan Lješnjanin (PPMG)
Governatore Kosovo: Gojković (PUGS)
Esteri: Vladislav Petrovic (PUGS)
Difesa: interim Petrovic
Interno: Radmilo Njeguš (PUGS)
Giustizia: Stanimir Janic (PUGS)
Istruzione: Dragoljub Haskay (PGM)
Economia e finanze: Stefan Filić (PUGS)
Salute: interim Njeguš
Diaspora: interim Filić
Turismo: interim Filić
Il governo Cinese attira investimenti dagli Stati Uniti del Mediterraneo, Canada e dalla Repubblica Islamica Araba nei campi della sanità e dell'istruzione riuscendo a far risparmiare qualche miliardo di dollari anche se il peso di una sanità e di un'istruzione di tipo socialista è molto forte sulle casse dello stato.
Grazie all'intervento del segretario dell'ONU che fa forti pressioni su entrambe le pati in conflitto terminano grazie ad un accordo le scaramucce di confine tra Vietnam e Cina sulle isole del mar cinese meridionale.
Iniziano ufficialmente i lavori per il tunnel Cina continentale-Taiwan grazie alla collaborazione con il governo Giapponese. Il progetto viene chiamato "Ponte speciale dell'armonia, la pace e la giustizia". Alcuni gruppi han ultranazionalisti manifestano contro la collaborazione con il Giappone "colonialista ed imperialista" ma vengono manganellati con tale efficienza che la loro apparizione sui mass media internazionali dura esattamente 75 secondi mandata in onda negli USA tra il servizio della balena Polly e la pubblicità del ministero del turismo egiziano. Il tunnel sarà completato entro due anni.
La concessione di alcuni campi petroliferi in Mongolia migliora la situazione in questa zona di tensione. La multinazionale canadese Enercan porta lavoro per migliaia di operai rimasti disoccupati creando un piccolo gruppo di fedeli al nuovo governo. Una simile azione viene intrapresa con l'Euroenergie degli SUM nella zona Tibetana ma gli alti costi di gestione a causa della tensione nell'area fanno rifiutare all'ultimo la proposta cinese. La WTO bacchetta il governo cinese su questa manovra considerata scorretta verso le altre aziende del settore richiedendo che i lotti siano assegnati attraverso un bando pubblico, il rimprovero cade nel dimenticatoio molto velocemente.
A proposito di disoccupazione aumentano gli aiuti per i disoccupati, la cifra è consistente ma sono troppe le richieste e i dirigenti locali han tendono a privilegiare gli operai urbanizzati dell'est piuttosto che i contadini dell'ovest. Si assiste all'inizio di una copiosa immigrazione interna dalle campagne alle città, il sistema di libero mercato sembra fallire nel sostenere le vecchie imprese semi-statali.
Verso marzo il ministro degli interni Chou viene arrestato per non aver seguito le linee del governo nell'uso della polizia militare. Il nuovo ministro dell'interno Gao è l'uomo fidato dell'ONU in Cina e subito attua all'interno dei suoi poteri alcuni cambiamenti radicali autorizzando spesso manifestazioni pacifiche anti-governative e facendo rilasciare un gran numero di prigionieri politici (non tutti però lamentano diverse ONG pro-diritti umani). Un piccolo miglioramento rispetto al passato anche se sopravvivono ancora strumenti di repressione ereditati dal vecchio regime comunista come il totale controllo dei mass media e di internet. Sotto i colpi di Chou e della sua Guardia Repubblicana in ogni caso sono molti gli ex dirigenti del partito Comunista che decidono di andare in auto esilio in India pur di sfuggire al nuovo ordinamento istituzionale.
Nonostante i cospicui sforzi del governo nel tentare di chiamare aziende straniere ad Hong Kong, ben poche se non nessuna multinazionale importante risponde se non qualche piccola e media azienda. La paura di istituzioni ancora non stabili nel tempo è forte tra chi deve investire miliardi di dollari.
Infine il governo investe con le multinazionali cinesi del settore nell'energia nucleare.
[INFO TECNICHE]
Prestigio: 78
GDP: 8.221.500
[GOVERNO]
Repubblica semi-presidenziale
Partito Nazionalista (KMT) 63%
Presidente: Ming Li (YAC)
Primo ministro: Gwak (KMT)
Le forze aeree canadesi partecipano all'operazione "Arabian Schield", una grande esercitazione congiunta tra militari NATO e del Patto di Dubai.
I cantieri navali del Quebec continuano a lavorare sull'espansione della marina con una nuova unità da trasporto. Proprio in Québec una cordata di imprenditori francofoni fonda la NSQ, azienda che si occupa della produzione di navi sia militari che civili.
Verso l'Oriente il governo collabora con Pechino nell'ambito delle università.
Nasce la NUMA, agenzia per la ricerca e lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi subacque che viene affidata alla sapiente guida di Wilson, famoso per le sue politiche di efficienza ed austerità.
La Ford Canada risponde a diversi bandi delle forze armate islandesi. Inizia una vera e propria guerra all'ultima offerta tra la Beretta e la Ford-Canada per chi dovrà equipaggiare la guardia costiera islandese. Alla fine dell'anno ancora non è chiaro chi si è aggiudicata la commessa.
Alcune leggi rendono più restrittive le quote d'immigrazione in canada accontentando diversi strati della popolazione piuttosto sensibili all'argomento.
Infine il rating finanziario aumenta a dismisura rendendo il Canada uno dei paesi più virtuosi dell'occidente in materia di debiti. Da notare però che la banca centrale perde una gran quantità di denaro che aveva prestato al traballante governo Tibetano che letteralmente si dissolve sotto i colpi dell'esercito cinese, nessuno si prende la responsabilità del pagamento del debito e molti cittadini capiscono che saranno loro a doverlo ripagare.
[INFO TECNICHE]
Prestigio: 68
GDP: 1.358.100
[GOVERNO]
Monarchia Federale Costituzionale
Partito Liberale Canadese (PLC) 60%
Regnante: Edoardo IX
Primo ministro: Roberts (PLC)
Esteri: Williams (PLC)
Difesa: Davis (PLC)
Interno: Brown (PLC)
Giustizia: Thompson (PLC)
Istruzione & Salute: Davidson (PLC)
Economia e finanze: Antont Barletta (PLC)
Il programma FEED da i primi risultati rendendo la borsa di Londra una delle principali del mondo nel campo energetico.
In campo economico vengono firmate delle agevolazioni commerciali con l'Unione Centro Asiatica ed il Patto di Dubai. E' grazie a questo accordo che una cordata di investitori di Oman, Bahrein e Giordania finanziano la costruzione del Centro della Cultura Islamica di Londra. La zona scelta per la costruzione viene imbrattata con sangue di maiale da attivisti del Fronte Nazionale Britannico che in gran numero vogliono tentare di bloccare i lavori prima ancora che inizino, la polizia li rimuove con la forza. Con ormai il 19% dei consensi l'FNB si mette ancora di più in luce divenendo una guida tra i movimenti dell'estrema destra britannica.
Infine in politica estera la Royal Navy si posiziona nell'Oceano Indiano ed in quest'area conduce diverse esercitazioni.
Il nuovo governo riesce a riabilitare con una politica estera più ponderata ed alle giuste manovre economiche l'immagine del Regno Unito nel mondo.
[INFO TECNICHE]
Prestigio: 83
GDP: 2.231.000
[GOVERNO]
Monarchia Costituzionale
Partito del Progresso (PDP) 61%
Primo ministro: Lancer (PDP)
Esteri: Jones (PDP)
Difesa: Murphy (PDP)
Interno: Parker (PDP)
Giustizia: Lancer (PDP)
Economia: Bennet (PDP)
Istruzione: Young (PDP)
Salute: Bell (PDP)
Energia: Miller
La missione di assistenza internazionale alle Filippine procede, non sono chiari i dettagli e molto velocemente sparisce dai notiziari se non qualche sporadica notizia quando tre soldati vengono uccisi in due diverse imboscate.
Finalmente lo spettro della crisi economico-finanziaria sparisce dall'Australia dopo anni duri per le casse dello stato. In particolare l'avvio dell'estrazione di petrolio nel nuovo territorio di Timor Est da un nuovo grande mercato alle aziende petrolifere australiane.
Il governo introduce una legge sull'immigrazione che riforma questo istituto rendendolo decisamente più adattabile alle esigenze di impiego delle aziende locali. In particolare introduce il concetto di cittadinanza temporanea.
Vengono riformate le autonomie per gli aborigeni migliorando le prerogative locali cui sono soggetti in una sorta di autogoverno locale in modo da preservare la loro cultura peculiare. La legge è ben voluta dal partito Socialdemocratico che appoggia così la mozione per il rifinanziamento della missione nelle Filippine.
A Timor Est vengono effettuati copiosi investimenti infrastrutturali ed iniziate le estrazioni di petrolio con tecnologia avanzata. Il governo autonomo richiede che parte dei profitti venga girato ad esso affinché possa gestirlo al meglio. L'occupazione comunque cresce e vede un fortissimo numero di emigrati tornare a casa grazie alle nuove opportunità lavorative portate dagli australiani. La crescita economica è strepitosa.
A fine anno il Partito Socialdemocratico vota favorevolmente per la fiducia all'esecutivo ed annuncia il suo appoggio esterno rafforzando la posizione di Clark.
[INFO TECNICHE]
Prestigio: 68
GDP: 775.600
[GOVERNO]
Repubblica parlamentare federale
Democratici Australiani (DA) 32%
Partito Liberale Australiano (PLA) 12% (appoggio esterno)
Partito Socialdemocratico (PSD) 9% (appoggio esterno)
Capo di Stato: Adam (MLA)
Primo ministro: Clark (DA)
Economia e finanze: Geirger (DA)
Difesa: Powell (DA)
Esteri: interim Powell
Interno: Anner (DA)
Giustizia: Howitt (DA)
Salute: interim Clark
Istruzione: interim Clark
Il generale golpista Pyara dopo essere succeduto a Cansai abbandona il paese dopo meno di un anno di governo e si rifugia in Myanmar.
Il governo del Pakistan riconosce in modo formale il governo di Mumbai (che controlla l'arsenale atomico) come unico rappresentante del popolo indiano seguito subito dal riconoscimento del Bangladesh. Nonostante il riconoscimento formale non è un segreto che il Pakistan rifornisce di armi praticamente tutte le fazioni in lotta tra loro in India in una sorta di grande vendetta dopo gli anni di caos vissuto nel loro paese. Gli interessi Pakistani e Bengalesi convergono dopo anni di dissidi quando entrambi appoggiano l'indipendenza dell'Assam durante l'insurrezione del Fronte Unito Indipendentista dell'Assam, regione da sempre instabile nell'universo indiano.
I governi comunisti si occupano di compiere delle riforme agrarie nei territori da loro controllati e ampi espropri ai danni dell'alta e media borghesia indiana. Molti terreni agricoli vengono redistribuiti al gran numero di contadini indigenti dell'est dell'India.
Verso la fine dell'anno il Baluchistan viene occupato in pochi giorni dalle truppe Pakistane. E' la prima volta dal 1948 che tutti i territori Pakistani dell'ovest sono riuniti sotto un unico governo.
Le forze speciali Pakistane in una missione che nessuno si aspettava attaccano dal cielo tramite elicotteri pesanti e con la copertura di un notevole dispiegamento di forze aeree alcuni siti piuttosto inusuali. In poche ore il Capo di Stato Maggiore pakistano annuncia in una sala stampa gremitissima che le forze armate pakistane hanno recuperato nove ordigni nucleari sottratti da miliziani pashtun durante la guerra civile pakistana.
Intanto le forze di terra procedono a riconquistare le cosidette aree tribali lungo la linea Durand, grazie a piani meticolosamente preparati da mesi la conquista è facile. Diverse tribù vengono lautamente pagate e viene promessa ampia autonomia di governo. I miliziani pashtun in ogni caso tentano di riconquistare il Waziristan ma la battaglia è impari, alla fine il governo pakistano decide di marcia su Kabul che viene accerchiata e conquistata in meno di una settimana con combattimenti relativamente facili.
Proprio a Kabul viene indetto una grande riunione tribale patrocinata dai pakistani che vede riformare il governo Afghano che reclama i vecchi territori dello stato ed usa la bandiera dell'unico governo afghano riconosciuto dall'ONU. Il riconoscimento da parte delle altre nazioni dovrebbe essere scontato ma per oliare bene il meccanismo il Pakistan cede al controllo del Consiglio di Sicurezza la parte di Punjab non islamico conquistato durante l'ultima guerra contro l'India (il segretario dell'Onu è originario proprio di quest'area).
Tranne che per il Bangladesh il Pakistan storico è completamente unificato e la sua vecchia area di influenza nell'Afghanistan meridionale è riformata. Il segretario dell'ONU chiede ad Iran, Pakistan, Afghanistan, Daristan e Tajikistan di riunirsi per evitare che la guerra civile indiana si allarghi anche all'area.
Continuano i lavori sulla nuova Costituzione che catalizzano tutta l'attenzione della politica interna.
In finanziaria si danno aiuti economici federali ai Sahrawi e a Sao Tome, in particolare gli aiuti consistono in sgravi fiscali per le aziende che investono in questi territori ricchi ma poco sfruttati. Ci vorrà qualche tempo affinché le azioni intraprese portino qualche risultato concreto. Con il denaro ricevuto il presidente dei sahwari Omar Bih inizia la costruzione di una nuova capitale chiama Emembad in onore del segretario del PSUF. I costi per questo progetto sono potenzialmente enormi ma potrà garantire ai sahrawi un nuovo stato moderno.
Il parlamento decide di imporre l'acquisto e la vendita di petrolio unicamente in Euro andando a rafforzare ulteriormente la monete dell'UE.
Nel quadro degli aiuti internazionali vengono inviati diverse decine di milioni di dollari a Mali, Burkina Faso, Togo, Ghana, Chad, Niger e Costa d'Avorio.
Per fare cassa parte delle azioni della NGL vengono vendute e subito sono acquistate da investitori degli SUM che riescono ad accaparrarsi anche una parte delle azioni in mano ad imprenditori nigeriani. In ogni caso il governo detiene sempre il 51% dei voti all'interno del consiglio d'amministrazione.
Il ministro Tatenda scioglie infine il Movimento per l'Orgoglio Nazionale ormai considerato incostituzionale nel nuovo quadro dei diritti delle minoranze razziali ed entra nel PSUF. Infine viaggia a lungo in Congo in qualità di consigliere politico dell'Imperatore Nortail I. Il ministro Abel Wang invece annuncia in una conferenza stampa che finalmente il colera sembra essere stato debellato nel territorio federale, chiede però maggiori fondi al governo per un'ulteriore campagna di vaccinazione intensiva.
La tensione con il Camerun viene appianata grazie a degli accordi di non ingerenza e di stabilimento permanente dei confini tra le due nazioni.
Infine il governo annuncia l'uscita dal Commonwealth delle nazioni e la fondazione dell'UPOA con sede in Ghana.
[INFO TECNICHE]
Prestigio: 33
GDP: 663.555
[GOVERNO]
Repubblica Federale Presidenziale
Partito Socialdemocratico di Unione Federale 100% PSUF
Il Fronte dei Puri tenta una grande rivolta di piazza ad Astana, la repressione è incredibile con le forze armate che sparano ad altezza uomo sulla folla. Alla fine dell'anno i morti sono più di 450. Nessuno nella comunità internazionale per ora condanna l'operato kazako poiché tutti sono concentrati sulla Russia.
Il governo del Ruanda assolda una compagnia militare privata dagli Stati Uniti d'America per addestrare le sue forze armate al meglio. Molti affermano che si sta preparando all'inevitabile conflitto armato con il Congo.
[INFO TECNICHE]
GDP: 13.000
[GOVERNO]
Repubblica presidenziale
Congresso tutsi per la pace e la speranza 96%
