Report 15° turno

Stato
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Repubblica del Madagascar:
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Stato d'emergenza
Di fronte al crollo dello scorso anno dell'economia del Madagascar dovuti alla desertificazione del territorio, il governo dichiara lo stato d'emergenza nazionale. Durante lo scorso anno ben 100.000 persone avevano tentato di raggiungere il Mozambico ed il Sudafrica con delle carrette del mare. Di questi almeno 2/3 erano stati respinti ed almeno 950 morti annegati. Il governo, al fine di evitare tensioni con i suoi vicini, da i pieni poteri alla polizia nazionale ed alla guardia costiera per evitare il fenomeno delle emigrazioni illegali. Nonostante questo circa 30.000 profughi raggiungono le Comore.

Intanto le autorità di Antananarivo comunicano alla popolazione che faranno di tutto per appellarsi all'aiuto della comunità internazionale
 

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Repubblica Islamica del Pakistan:
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Una piccola speranza
Il primo ministro Begun prende in mano la situazione. Le vecchie tensioni con l'India sono ormai vecchia storia, annuncia così, dopo un colloquio con Washington, lo smantellamento graduale dell'arsenale nucleare pakistano a patto che anche l'India si impegni in un progetto simile.

L'idea di fonto è quella di mantenere il livello delle armi nucleari al minimo in modo da diminuire la tensione nell'area ma soprattutto diminuire le spese militari. Nonostante questo il paese non riesce ad essere realmente stabile. Per il secondo anno di seguito si assiste a scontri tra ribelli del Baluchistan e l'esercito. Scontri che comunque non bloccano la crescita economica del paese avviata a buoni ritmi grazie alla collaborazione con l'India.
 

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Repubblica del Ruanda
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Libere elezioni
Il colonnello Kabil, che ha liberato il paese, a sorpresa non si presenta alle libere elezioni multipartitiche che si svolgono. Decide infatti di rimanere lontano dalla contesa cercando di assumere un ruolo da "padre della nazione". Vince con il 75% dei consensi un uomo a lui vicino.
 

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Stato d'Israele:
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Pace di Ramallah
Barak, di fronte alle critiche interne ed alla situazione internazionale piuttosto tesa, decide di andare avanti con il suo rivoluzionario piano per lo stato d'Israele.

In un incontro segretissimo a Ramallah con l'omologo palestinese Abumarzuq tenta una via definitiva per sbloccare il processo di pace che, seppur ha conosciuto tante novità, vede tra i due paesi una certa tensione. Tensione che Barak non si può permettere di fronte al rinvigorimento della Rivoluzione Islamica.

Pare che inizialmente le cose non siano andate bene e che ci sia stata discordia tra i due. Alcune fonti parlano addirittura di un Barak che infuriato se ne è andato sbattendo la porta. Lentamente però i due hanno trovato dei punti di contatto e sono giunti ad un accordo che prevede:

1) Riconoscimento definitivo della Palestina dei confini tra i due paesi (La Palestina ha perso con questi circa il 20% del suo territorio rispetto al 1967)
2) Aiuti economici israeliani per la creazione di una società palestinese per la gestione delle acque.
3) Riconoscimento palestinese di Gerusalemme come capitale d'Israele
4) Ritorno di 600.000 profughi palestinesi del 1948 o dei loro più diretti discendenti in Israele (in scaglioni di 100.000 ad anno per 6 anni). Condizione necessaria il riconoscimento d'Israele come stato ebraico da parte di ogni singolo ritornato maggiore di 16 anni.
5) Pagamento da parte del governo israeliano per le proprietà espropriate a questi secondo il valore catastare del 2020
6) Credito al governo palestinese per 25 miliardi per il ritorno dei restanti 1.4 milioni di profughi in Cisgiordania
7) Unione doganale tra Israele e Palestina
8) Creazione di un "Comando di Coordinamento" tra forze armate, dell'ordine e servizi segreti palestinesi ed israeliani.
9) Istituzione di una camera di commercio unificata
10) Arabo ed ebraico lingua ufficiale sia per Palestina che per Israele
11) Nascita del "Patto di Difesa ed Amicizia", ovvero di un'alleanza militare tra Palestina ed Israele
12) Creazione a spese israeliane di un'autostrada che unisca Gaza a Ramallah. Divieto d'imposizione di pedaggi autostradali lungo questo tragitto.
13) Introduzione del "reato di terrorismo" in tutti e due paesi con l'aggravente di "ai fini dell'odio etnico o religioso" e conseguente perdita di cittadinanza per chi si macchia di questo crimine.

Terrorismo interno
L'annuncio della pace definitiva e le sue condizioni scalda gli animi dei più ferventi sionisti e degli ex coloni. L'ormai famigerato "Fronte per Israele Libera" attacca di nuovo, questa volta una scuola islamica provocando un'ecatombe. Ben 75 morti arabi e 12 israeliani. Per tre mesi si seguono manifestazioni in favore del dialogo e della tolleranza, sembra che la destra stia perdendo terreno. Anche se qualcosa scricchiola, il piano di pace sembra costoso e lo stato israeliano si indebita notevolmente per far fronte a questo ed al rallentamento dell'economia globale.
 

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Zaire:
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La grande crisi
Improvvisamente, durante il mese di febbraio, una grande epidemia colpisce i bovini il Kasai. In pochi giorni il 95% dei capi d'allevamento perdono la vita.

Nell'area sono presenti soldati di Angola e Portogallo che prestano immediatamente i primi soccorsi alla popolazione. Qui i medici militari europei capiscono subito che la situazione è gravissima.

Il virus infatti è già "passato" dagli animali all'uomo e presenta caratteristiche che lo avvicinano, anzi sembra praticamente lo stesso, al virus che colpì l'Australia oltre dieci anni fa e provocò danni economici per oltre 150 miliardi nonché una stagnazione dell'economia locale per oltre 8 anni. In Australia non vi era stato nessun contagio dell'uomo, qui in Zaire però la malnutrizione e la scarsa igiene provocano inizialmente migliaia di contagi. Il mondo osserva la stituazione mentre gli angolani iniviano uomini di rinforzo lungo il confine. Presto il virus si diffonde e le inesistenti autorità governative chiudono Kinshasa sfruttando i militari e praticamente abbandonando a se stesso il resto del paese.

A Marzo il rateo di contagio è già altissimo. Secondo alcuni studi preliminari ad opera di ONG e dell'esercito portoghese, quella che viene chiamata Epidemia Bovina sembra immune o comunque estremamente resistente al vaccino già sviluppato in passato da alcune aziende britanniche ed immediatamente distribuito ai soldati lusitani.

Verso Settembre inizia una terribile conta dei morti, 2.5 milioni di congolesi sono già deceduti a causa della resistentissima encefalopatia spongiforme. In Angola perdono la vita 250.000 persone, in Kivu oltre 300.000, in Katanga 1,2 milioni. Un solo caso tra i soldati portoghesi che hanno adottato massime misure di sicurezza e che godono comunque di un'alimentazione e di condizioni igieniche di vita superiori. Si teme però che velocemente potrebbe diffondersi in ogni direzione.
 

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Repubblica dell'Angola:
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Situazione interna
Di fronte allo scoppio dell'epidemia bovina in Zaire, la già fragilissima tensione interna all'Angola si fa molto precaria. La maggior parte degli infettati infatti fa parte dei militari presenti nel paese vicino, in molti sono preoccupati per i propri cari visto il grande impegno militare di Luanda.

Intanto in migliaia uccidono i propri capi d'allevamento avviando un notevole impoverimento sia dell'alimentazione che dell'economia.

Cabinda
Di fronte all'emergenza, la popolazione di Cabinda scende per le strade per chiedere maggiore autonomia. Tutti sanno nella ricca regione petrolifesa che il governo centrale farà ben poco per loro. La tensione è ormai alle stelle.
 

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Repubblica Democratica Popolare di Algeria:
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Settore petrolifero
Nel paese si segnala l'apertura di un gran numero di nuovi pozzi per l'estrazione del gas naturale portando ad un incremento notevole dell'economia locale.

Lotta al terrorismo
Per il secondo anno di seguito un centinaio di sospetti terroristi o simpatizzanti vengono arrestati, in particolare nel sud del paese. Per alcune ONG si tratta di semplici oppositori al regime di Algeri, per il governo di affiliati a movimenti salafiti.
 

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Repubblica del Kirghizistan
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Golpe
Il presidente Kolbaev viene deposto da un golpe di militari scontenti dalle sue riforme economiche. In particolare relativi all'uso privato del denaro proveniente dagli investimenti di Gazprom. Il capo dello stato riesce a fuggire in Tajikistan grazie ad alcuni fedelissimi all'interno dei servizi segreti.

Il vicino paese riconosce Kolbaev ed il suo governo come unico legittimo e minaccia di intervenire unilateralmente se la comunità internazionale non si preoccuperà di questo problema.

In ogni caso i golpisti riescono a formare un governo di unità ed a far crescere l'economia.
 

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Organizzazione Nazioni Unite
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Armenia
Visto che di fatto non esiste più un governo armeno e che il territorio è controllato da vari generali e colonnelli, l'ONU istituisce un Commissariato per l'Armenia.

Il segretario Molenaar indica come commissario per l'armania il turco Berkant Süleiman. Questi si occupa immediatamente di chiamare tenici delle Nazioni Unite affinché si possa ricostruire lo stato armeno. Numerosi sono inoltre i suoi viaggi in giro per il mondo tra le comunità di armeni emigrati, in particolare negli Stati Uniti ed in Russia dove sono più consistenti. Tra questi cerca donazioni e sopratutto tenta di riportare in patria un capitale umano fondamentale per la rinascita della società civile del piccolo paese.

Attacchi nucleari
In seguito ai terribili attacchi nucleari terroristici che hanno colpito Ucraina ed Armenia, le Nazioni Unite richiedono a tutti i paesi membri di mettersi a disposizione degli ispettori internazionali dell'AIEA.

La missione degli uomini guidati da Thomas Hill è quella di partire dalle tracce di uranio a Yerevan e Sebastopoli e cercare di scoprire l'origine del materiale fissili utilizzato accertando eventuali responsabilità. Il lavoro preliminare è lungo e piuttosto complesso e porta via ben nove mesi di lavoro intensissimo.

Alla fine il materiale utilizzato per l'arma utilizzata in Armenia viene indicato come proveniente dalle miniere della Striscia di Aozou attualmente sotto il controllo del governo di Ndjamena ed estratto dalla sua azienda di stato "Mining Unione Chad" e dalla russa "RCDC", in passato era sotto il controllo del governo di Tripoli e di alcune piccole aziende locali controllate dallo stato, per un anno la zona è stata sotto il controllo dei ribelli del Fronte Democratico del Chad mentre nel secolo scorso è stata a lungo zona d'influenza delle aziende minerarie francesi. Molto difficile accertare responsabilità partendo da questo dato, impossibile risalire alla centrifugazione dell'uranio. Tutti i paesi coinvolti hanno collaborato al massimo e non sono state riscontrare irregolarità tranne ovviamente per il periodo della ribellione di cui non si hanno dati per ovvi motivi.

L'ordigno di Sebastopoli è invece più facile da rintracciare. I risultati sono sconcertanti. Le tracce dell'ordino utilizzato indicano la sua origine nell'Argentina. Paese che sotto la dittatura militare ha sviluppato un programma nucleare segreto a fronte dell'avanzamento delle ricerche nucleari del Brasile. I due paesi si sono dotati di ordigni e vi fu un'escalation nel 2019 che portò quasi ad una guerra nucleare.

Le autorità di Buenos Aires collaborano attivamente, ma durante i mesi di guerra tra il regime militare e le Nazioni Unite ogni documento e traccia del programma nucleare è stato distrutto con cura. Non si sa quindi se effettivamente alcune delle armi prodotte siano state trafugate all'estero o peggio ancora ci sia stata una cessione di tecnologie per la produzione di armi nucleari. Buenos Aires consegna ad Hill ed alla sua agenzia una lista di potenziali sospetti coinvolti nel programma nucleare, 45 personalità tutte scomparse nel nulla.
 

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Federazione Bosniaco-Croata
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Rallentamento economico
Di fronte al rallentamento della crescita globale, il balzo economico bosniaco-croato si ferma. L'economia conosce un misero +0.7% che pesa molto rispetto ai numeri da capogiro degli ultimi anni.

Zagabria rilancia abbassando le tasse sugli investimenti stranieri e diminuendo leggermente la spesa sociale. Questo porta i sindacati a scendere in piazza bloccato le maggiori città per un paio di giorni. Il governo alla fine fa comunque passare la sua linea.
 

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Repubblica Socialista del Vietnam
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Ripresa
Finalmente l'economia vietnamita torna ai livelli del 2014. La ripresa dopo la grande crisi economica è stata particolarmente lunga, ma lascia dietro di se un Vietnam completamente diverso, ormai industrializzato ed urbanizzato con un buon livello di qualità della vita. Nessuna riforma politica però si prospetta all'orizzonte.
 

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Repubblica Popolare del Katanga
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Crisi
Di fronte alla crisi sanitaria che ha colpito lo Zaire, il Katanga subisce un forte contraccolpo. Il piccolo paese perde ben 5 miliardi di pil, praticamente la metà della sua economia.

Il Partito Comunista del Katanga tentenna e non è detto che riesca a mantenere il controllo della nazione senza un aiuto esterno.
 

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Repubblica della Palestina
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Pace di Ramallah
Israele e Palestina sembrano finalmente essere giunti ad una pace duratura. Dopo il ritiro delle forze armate israeliane di dieci anni fa, moltissime questioni restano in sospeso. La pace di Ramallah mette il punto, ma moltissime incognite sono ancora nell'aria. Non è detto infatti che la pace regga vista la situazione interna ed il dissenso da ambo le parti.
 

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Stato Indipendente della Papua Nuova Guinea
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Clima teso
Thomas Nauaru ed il suo Partito Nazionale vincono le elezioni. Il nuovo governatore è un esponente della cosidetta "elité del rame" ovvero il gruppo informale di imprenditori del settore minerario.

Dopo poche settimane dall'elezioni il nuovo primo ministro cambia le carte in tavola ed inizia un programma ben diverso da quello che tutti si aspettavano. Punta infatti ad una differenziazione dell'economia per metterla al riparo dalle fluttuazioni del prezzo dei metalli. In particolare punta alla sicurezza interna ed alla lotta contro la criminalità al fine di attirare più turismo.
 

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Repubblica Ucraina
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Crisi interna
Dopo l'attacco nucleare contro Sebastopoli, la crisi interna all'Ucraina è notevole. Alla fine dell'anno il totale dei morti ammonta a circa 178.000.

Seppure il rischio contaminazione del Mar Nero inizialmente era sembrato molto alto, la situazione ambientale pare sotto controllo. L'economia agroalimentare ucraina è però al collasso, i produttori vengono sostenuti grazie alle donazioni giunte da tutto il mondo.

La regione autonoma di Crimea vede un milione di persone trasferite grazie all'intervento dei militari europei nell'entroterra come misura cautelare. In molti però non vogliono abbandonare le loro case. Tutto il resto del paese è di fatto sotto il controllo militare e vige ancora il coprifuoco.
 

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Repubblica federale democratica d'Etiopia
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Un paese in bilico
Il paese africano, in seguito alla terribile sconfitta subita da Sudan ed Eritrea, si trova in bilico.

Ad est i movimenti pan-nazionalisti somali dell'Ogaden hanno di fatto conquistato l'indipendenza ed hanno scacciato le poche forze governative di Addis Abeba. Nel resto del paese il governo lascia enorme spazio a signori della guerra che si muovono in assoluta indipendenza rispetto ad un potere centrale che non ha valore al di fuori della capitale.

Solo lungo la frontiera con l'Eritrea la situazione è leggermente migliore. Grazie agli investimenti portati avanti da Asmara (con i soldi della Cina) l'economia dell'area dell'Afar diventa piuttosto stabile anche se la corruzione la fa da padrona.

L'Etiopia pare ora più che mai un paese frammentato, unito solo sulle cartine geografiche.
 

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Kivu
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Pacificazione
Quella che un tempo era una delle regioni più pericolose del Congo, appare ormai come uno stato indipendente e relativamente solido. Grazie agli aiuti dell'UDRA e sopratutto alla sua presenza militare, la nazione è ormai considerata pacificata. Durante l'anno si registra il minimo storico di omicidi e violenze legate ad ambienti politici. Preoccupa però lo scoppio dell'epidemia nelle nazioni vicine.
 

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Repubblica del Mozambico
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Situazione interna
Il governo di Maputo accoglie nel suo territorio ben 75.000 profughi dalla Tanzania. Il presidente Guezerra afferma che chiederà aiuto alla Cina ed all'Europa per la gestione di questo flusso di disperati.

L'economia intanto è piuttosto stagnante, dopo anni di grande crescita economica si affronta un anno difficile.
 

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Repubblica Araba di Siria
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Mosca-Damasco
Nel solco lasciato dal padre, Hafez Assad continua con gli ottimi rapporti tra Siria e Russia. In particolare viene aperta una nuova base militare navale sulla costa e si notano collaborazioni nel mercato degli idrocarburi.
 

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Belize
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Tensione internazionale
Ad ormai due anni dal golpe Montero, il nuovo governo del Belize non è ancora stato riconosciuto da nessun paese al di fuori dell'ALBA. Nonostante questo i rapporti tra il piccolo paese caraibico e l'Havana continuano a migliorare. Montero nonostante tutto avvia una profonda campagna sanitaria e sociale con la vaccinazione e la ricollocazione di centinaia di famiglie che abitano in slum disastrati. Per questi lavori si avvale dei giovani volontari del "Movimento Giovanile Socialista" che raccoglie tutti gli iscritti al PCB al di sotto di 26 anni.
 
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