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Dopo aver scacciato i bolscevichi dietro gli Urali, piegato l'impero britannico e costretto nella propria orbita d'influenza la Francia; il Reich ha perso con la morte di Adolf Hitler la sua guida. Il 1946 si apre così con il congresso del Partito Nazionalsocialista per la sua successione alla guida della nazione.
In molti sperano in Rommel, eroe della guerra ed esterno al Partito ma subito viene messo da parte dai giochi di potere interni. Rosenberg, ideologo del nazismo, sembra un candidato super partes tra le varie fazioni esistenti ma non ha una base di potere credibile e così si passa subito alla contraposizione tra le due fazioni principali: quella favorevole alla guerra contro gli Stati Uniti d'America rappresentati da Goring e quelli a favore della pace immediata rappresentanti da Hess.
Il Congresso lascia la situazione in stallo, entrambe le fazioni sono al pari e c'è il rischio che il paese crolli nel caos sotto il peso del suo sistema autoritario. Per una intera settimana la Germania è sull'orlo del baratro, in particolare quando si mormora che nella periferia di Berlino vi è stato uno scontro a fuoco tra SS e soldati regolari, notizia non riportata da alcun giornale o dalla radio.
Alla fine si esce dall'empasse grazie allo schieramento di Goebbels, ministro della propaganda, ormai divenuto potentissimo. Questi si schiera a favore di un terzo candidato: l'ammiraglio Karl Dönitz, l'unico abbastanza carismatico da poter mettere pace tra le due fazioni e conservare l'unità del Reich. In una fastosa cerimonia viene nominato Reichspräsident.
La battaglia delle Azzorre
Donitz, esperto della guerra marina subito comprende che per mantenere in piedi le conquiste fin'ora effettuate bisogna proteggere la periferia del Reich: l'oceano.
Una grande flotta si muove verso le Azzorre circumnavigando il Regno Unito ed inizia a pattugliare la zona. Dopo qualche giorno di navigazione incrocia una grande flotta statunitense ed ingaggia subito battaglia nonostante l'inferiorità numerica. Dal 3 al 6 febbraio va avanti la "battaglia delle Azzorre", il primo grande scontro navale tra Germania e Stati Uniti d'America.
Da una parte la flotta americana è numerosa ma poco esperta, fino a questo momento la marina di Washington non ha fatto altro che evitare grossi scontri. Dall'altra la marina tedesca è in minoranza ma ha dalla sua ufficiali con grande esperienza ed il supporto di un ammiraglio come Donitz che ha preparato nei minimi dettagli la prima grande sortita atlantica del suo governo.
La portaerei tedesca lancia appositamente in ritardo i propri aerei e decide di attirare quelli statunitensi sopra la propria flotta. E' un grandissimo azzardo ma i tedeschi riescono a sfruttare i propri portentosi cannoni antiaerei ormai rodati da diverse campagne militari.
I piloti della marina tedesca, provenienti per lo più dalle fila della micidiale Luftwaffe, non incontrano una grande sfida contro gli inesperti pilotri americani. Si distingue Konrad Fried che da solo riesce ad abbattere ben 15 caccia durante tutta la battaglia. In meno di un giorno e mezzo i tedeschi hanno conquistato la superiorità aerea, nei successivi giorni la battaglia prosegue con manovre ed inseguimenti con sporadiche battaglie aeree. I tedeschi non si azzardano a rischiare di perdere i propri esperti piloti contro i muri di fuoco delle antiaeree tedesche ed alla fine della battaglia si riassumuno così le perdite:
Germania:
3 cacciatorpediniere
4 sottomarini
Stati Uniti d'America:
1 corazzata
2 incrociatori
5 cacciatorpediniere
I tedeschi vincono in modo decisivo la battaglia ma devono rinunciare al proposito di inseguire la flotta nemica che si ritira per proteggere il prezioso carico di uomini sui trasporti navali. Entrambi gli schieramenti sanno però che questa sarà la prima di numerose battaglie navali e che i tedeschi hanno vinto solo grazie alla loro maggiore esperienza, gli statunitensi torneranno ed avranno appresso per allora la lezione. Alla luce di questo la flotta tedesca si torna a pattugliare la costa tedesca allontanandosi dall'Atlantico.
Mentre le grandi navi sono impegnate nella battaglia delle Azorre, sottomarini italiani e tedeschi affondano numerose navi da carico degli alleati intente a trasportare rifornimenti per le forze in Africa. Alcuni sottomarini si spingono fino al largo delle Bermuda.
L'offensiva d'estate
Meno fortuna hanno le forze armate dell'asse durante l'estate. Galvanizzati dalle notizie positive provenienti dall'ovest, l'alto comando tedesco fa scattare una grandissima offensiva sugli Urali che dura per tutti e tre i mesi dell'estate. Quasi mezzo milione di soldati da tutti i paesi dell'Asse avanza contro la Linea Stalin, ultima difesa dell'Unione Sovietica prima della capitolazione.
Difesa da un esiguo numero di soldati russi regge non tanto per miracolo ma grazie ad un estesa linea fortificata che riportare alla mente terribili ricordi della Prima Guerra Mondiale. I soldati tedeschi ed i loro alleati subiscono perdite inimagginabili e guadagnano solo pochi chilometri di terreno. Qualche comandante sul campo propone l'uso dei gas per superare la mastodontica barriera di acciaio e cemento armato ma questa opzione non viene presa in considerazione. Dal Mar Caspio al Mar Bianco, la Siberia è protetta da quella che assomiglia alla Linea Maginot, questa volta però senza il Belgio.
L'operazione "Pace in Europa"
Mentre ad est si combatte sugli Urali, l'esercito regolare tedesco affiancato da elementi delle SS effettuano grandi rastrellamenti in Polonia alla ricerca di terroristi e banditi armati nel quadro di operazioni di pubblica sicurezza. Attorno alle periferie e le campagne di Varsavia, Cracovia e Pozen si scatenano battaglie tra i soldati tedeschi ed un fantomatico "Esercito di Liberazione Polacco".
La vittoria tedesca contro tale armata raccogliticcia è veloce e devastante ed in molti vengono catturati ed avviati verso degli appositi campi prigionia per oppositori di tal genere. Attraverso volantini clandestini il comando dell'ELP da indicazioni di agire come guerriglieri ed evitare battaglie aperte. Goebbles sottolinea così ancora una volta la codardia degli oppositori e dei comunisti che vorrebbero riportare la Polonia nell'ignoranza e nel terrore del comunismo. Ovviamente non da notizia dell'insurrezione di Lublino dove viene innalzata la bandiera della repubblica di Polonia sopra il municipio della città.
Operazione Sea Drake
Il generale MacHartur, dopo essere stato costretto negli anni passati alla fuga dalle Filippine, torna a combattere nel Pacifico contro i giapponesi. Guidato una imponente forza da sbarco si scontra per poche ore al largo delle Hawaii contro una flotta giapponese che tentava l'assalto alle ultime isole statunitensi nell'oceano. Dopo qualche manovra ed uno scontro aereo di piccola entità i nipponici si ritirano non rischiando una battaglia in inferiorità numerica.
La forza da sbarco di MacHartur, aiutata dagli Australiani che tornano in guerra dopo una breve tregua, riesce così a sconfiggere velocemente il presidio giapponese in Nuova Guinea ed a conquistare la seconda isola del mondo per estensione in meno di un mese. I soldati giapponesi si danno alla macchia in piccoli gruppi all'interno dell'isola ed inizia ad infastidire la forza d'occupazione statunitense con tattiche da guerriglieri, posizionamenti di trappole esplosive lungo le strade ed attacchi notturni ad accampamenti solitari.
Operazione Leviethan
Qualcuno va affermando di aver visto un furibondo ammiraglio Nimitz camminare tutto serio tra i corridoi del Pentagono mentre urlava "Levietano!? Si doveva chiamare operazione Gattino Impaurito!".
Secondo i più informati l'operazione Leviethan prevedeva un grande sbarco di un'armata di fanteria da qualche parte sulle coste dell'Africa oppure l'invio di rinforzi per la Francia Libera di DeGaulle. Sta di fatto che l'intercettazione da parte della flotta tedesca al largo delle Azzore pone fine a tale operazione ben prima che questa cominci lasciando sul fondo del mare diversi vascelli statunitensi e migliaia di marinai morti o dispersi.
Offensiva africana
Nonostante il mancato arrivo dei rinforzi, le forze statunitensi (assieme a quelle della Francia Libera) danno l'assalto al Marocco meridionale che conquistano dopo un paio di brevi battaglie contro l'esercito spagnolo. La conquista è veloce ma le unità statunitensi si fermano alle porte di Marrakech non potendo andare, per ora, più avanti.
La guerra sottomarina
Mentre nell'Atlantico i tedeschi attaccano con successo i mercantili alleati, lo stesso fanno i sottomarini americani nel mar cinese meridionale
L'anno si apre con la missione diplomatica del ministro degli esteri Togo che tenta di raggiungere una tregua sul fronte cinese. Questi fanno finta di accettare ma è solo un modo per prendere tempo ed aspettare uno sbarco nel Pacifico da parte dei loro alleati statunitensi.
Segue un'offensiva cinese contro Hong Kong che rimane isolata per alcuni giorni a causa di numerosi attacchi di sottomarini americani. L'offensiva si sviluppa nella "battaglia di Canton" che inizialmente sembra travolgere l'armata giapponese che occupa Hong Kong che subisce numerose perdite ma che alla fine riesce a resistere agli "attacchi orda" cinesi. Questi lasciano sul campo oltre 25.000 morti in pochissimi giorni, una vera carneficina che devasta il morale delle truppe che presto si rifiutano di andare di nuovo all'assalto permettendo ai giapponesi di riorganizzarsi.
Il fallito assalto alle Hawaii
All'ammiraglio Kurita viene affidata una grande flotta e l'ordine di assaltare con la fanteria marina le Hawaii. Lo scopo è giungere, se possibile, ad avere una posizione dominante verso la costa occidentale degli Stati Uniti ed usarla come base per un trattato di pace favorevole. Kurita però manca della necessaria aggressività per condurre un attacco in inferiorità numerica e come si trova di fronte una flotta americana con diverse unità in più decide di non rischiare di perdere buona parte della flotta imperiale e si ritira tornando a pattugliare il Pacifico.
Economia in ascesa
Con ormai una posizione dominante dall'oceano Indiano e quello Pacifico il Giappone gode di una fulminante crescita economica. Di questo passo sarà in grado di ridurre sempre di più il divario tra il suo apparato industriale e quello delle altre grandi potenze. Un unico blocco a questa crescita è dato dagli attacchi dei sottomarini americani ed australiani che battono le rotte commerciali che portano risorse dall'asia continentale fino al Giappone.
All'interno del partito comunista sovietico si sviluppa una lotta interna tra Stalin e Beria ritenuto ormai troppo ingombrante. Non è chiaro come o cosa accada ma sta di fatto che da un giorno all'altro Beria smette di esistere sia fisicamente che all'interno dei giornali e dei programmi radio. Stalin viene nominato ministro dell'interno ed alcuni osservano un suo avvicinamento a Malenkov.
La difesa degli Urali
Mezzo milione di soldati fascisti assalta gli Urali ma qui meno di un terzo degli uomini riesce a dinfedere la Linea Stalin. L'ultima difesa prima della caduta del comunismo.
I commissari politici incitano i comandanti a non abbandonare le proprie posizioni e di contrattaccare ogni volta che sia possibile. Moltissimi soldati nemici sono fatti prigionieri ed avviati verso campi di prigionia in Siberia. Tra questi moltissimi russi "bianchi" che chiedono di cambiare parte e che stavano combattendo unicamente perché costretti dai tedeschi sotto la minaccia delle armi. Non è chiara la nuova linea di Stalin verso questi soldati.
La Russia nazionalista aviolancia 30.000 uomini dietro gli Urali ma qui molti passano invece dalla parte dell'URSS una volta compreso che non vi sarà lo sfondamento della linea sovietica. Molti altri invece agiscono secondo un piano di riserva e diventano veri e propri guerriglieri e sabotatori.
Il fronte orientale
Dopo la battaglia degli Urali parte dei soldati veterani della campagna estiva viene trasferita nell'estremo oriente dove si occupa di fortificare il confine con la Manciuria ed evitare sfondamenti giapponesi verso la Siberia.
Il Comintern
Il PCUS appoggia tacitamente il golpe militare in Australia per il bene superiore della lotta al nazi-fascismo ed intanto rafforza le sue relazioni con il Comintern, in particolare con Mongolia e Cina dalla quale inizia ad importare enormi quantità di ferro che permettono il proseguimento delle operazioni belliche.
Numerosi gli appelli all'insurrezione di personalità di tutto il mondo comunista verso le radio clandestine nella Russia occupata. Tra questi spicca il segretario del PCI Togliatti e quello del neo eletto e giovanissimo segretario del PCT Honeker che lanciano appelli generali alle popolazioni italiane e tedesche sotto il gioco del nazi-fascismo.
Durante l'estate, sotto ordine dell'alto comando tedesco, le forze armate della Russia nazionalista avanzano compatte contro gli Urali. E' uno scenario da prima guerra mondiale con pochi km conquistati a fronte di ingenti perdite. La Linea Stalin è semplicemente troppo fortificata per prenderla d'assalto diretto, si sviluppa così un'offensiva aerea che permette la conquista di Orenburg per alcuni mesi fino a quando molti dei parà passano dalla parte sovietica a causa del mancato sfondamento degli Urali da parte del resto dell'armata nazi-fascista.
La controguerriglia
Focolai di guerriglia scoppiano in moltissime città russe. Molti simpatizzanti comunisti prendono le armi ed attaccano collaborazionisti e soldati tedeschi a San Pietroburgo, Hitlerburgo e Mosca andando a minare la legittimità del governo del generale Vlassov.
Nonostante la neutralità ormai dichiarata del Regno Unito rispetto all'Asse ed agli Alleati a casa propria il governo del generale Montgomery non ha perso la voglia di combattere. Infatti vengono individuate ed arrestate numerose spie collegate, secondo il ministro degli interni Baldwin, al Reich tedesco. Insorge in parlamento la Lega Nazionale di Mosley, partito fascista del Regno, che lamenta vessazioni nel quadro di tale operazione ai membri del suo partito e nega qualsiasi coinvolgimento dei suoi uomini con il governo tedesco.
L'atto Cooper
Dopo la terribile sconfitta militare e la devastazione del territorio nazionale il ministro dell'economia Cooper si ritrova tra le mani una bella patata bollente. Laburista convinto riesce a far approvare varie misure di ingresso dello stato nell'economia che diventa per molti settori a capitale misto, in particolare investimenti statali per la ripresa dell'attività industriale.
Vi sono inoltre numerosi investimenti nelle colonie dove ci si interessa per la prima volta della manodopera locale ed ovviamente di ferrovie e porti.
Sempre parlando di porti quelli di Manchester ed Edimburgo sono fortemente ingranditi creando le basi per una futura ripresa economica che timidamente inizia a fare capolino da dietro l'angolo.
Le colonie
Nelle ultime colonie in mano britannica si iniziano già ad intravedere radicali gruppi per l'indipendenza. In particolare il Sudan sembra influire le pressioni della vicina Italia per staccarsi dall'orbita britannica mentre in Persia lo Shah sembra non essere intenzionato ad accettare ancora un'autorità straniera ormai in declino.
Proprio in Persia i britannici formano una nuova armata locale sotto i loro ordini per il mantenimento dell'ordine interno ma il clero islamico inizia già a parlare di indipendenza ed anti-colonialismo.
Durante tutto l'anno si sviluppa una intensa crisi tra Argentina e Praguay a causa di alcune dispute territoriali attorno al territorio del Chaco ritenuto ricchissimo di petrolio da diverse società statunitensi.
Se il primo ministro Garcia è molto vicino agli USA e disposto a cedere su questa questione e concentrarsi nella lotta contro la Germania ed il Giappone, il presidente Castillo è molto vicino agli ambienti etnici tedeschi ed italiani argentini storicamente nuclei culturali ed economici della nazione.
Grazie al ministro della guerra Sosa fa incarcerare il primo ministro Garcia accusandolo di alto tradimento per aver avviato segretamente le trattative per la cessione della regione di Salta al Paraguay.
In meno di un mese la situazione politica precipita: Castillo prende il potere grazie all'esercito ed i latifondisti che lo appoggiano, scioglie le camere ed inizia a governare per decreto.
La seconda guerra del Chaco
La crisi con il Paraguay si acutizza fino a sfociare in scontri sul confine che portano alla mobilitazione totale dei riserviti mentre oltre 40.000 soldati invadono il vicino paese.
In meno di tre settimane tutto il territorio paraguayano è sotto controllo del presidente Castillo che dichiara di essere l'uomo giusto per guidare il Sud America verso la sua riscossa internazionale.
Mentre le truppe statunitensi avanzano in Marocco l'esercito imperiale italiano rischiera le sue forze per difendere al meglio le proprie colonie africane preparandosi all'inevitabile battaglia.
Questa viene però rallentata grazie alle azioni della marina che nell'Atlantico, al fianco degli alleati tedeschi, inizia una campagna sottomarina contro il naviglio alleato che porta rifornimenti alle truppe nell'Africa occidentale.
Il Medio Oriente
Il ruolo italiano nel Medio Oriente è ormai intenso e profondo. Seppure l'Italia ancora non risponde alla chiamata d'alleanza della Lega Islamica, stringe strettissime relazioni con Egitto ed Arabia Saudita in particolare nell'importazione di petrolio e grano.
Mussolini
Con la morte di Hitler, Mussolini aspira ormai a tornare quella guida spirituale per i fascisti di tutto il mondo. Rafforza di molto il culto della sua personalità estromettendo in alcuni casi la figura del Re che ancora gli contende il cuore degli italiani. In particolare si avvicina alle masse con la trasmissione attraverso la radio di canzoni da lui interpetate dedicata all'Italia.
Il governo aafrikans del Sudafrica durante scatena un'enorme offensiva contro le esigue truppe coloniali belga in Katànga.
Qui oltre 100.000 uomini sudafricani occupano l'importante regione mineraria portando di fatto, ma non in modo formale, l'intera africa meridionale ad allearsi con l'Asse o comunque ad esserne vicina.
La situazione in Africa per le Nazioni Uniti è sempre più precaria.
Il governo fascista, ma per ora ancora neutrale, di Salazar si occupa principalmente della difesa del suo impero coloniale minacciato da più parti.
Ad est Timor Est è stata illegalmente occupata da truppe indonesiane, Goa da quelle indiane e Macao da quelle cinesi. In Africa, Bissau è stata occupata da truppe statunitensi. Non diponibile a fare ulteriori cessioni il governo portoghese invia rinforzi nelle Azzorre ed armi ai coloni portoghesi in Angola e Mozambico.
Sempre nel quadro della protezione dell'impero coloniale vengono innalzati i dazi d'importazione per favorire l'acquisto di merci e risorse prodotte all'interno dei territori portoghesi che tornano ad essere competitivi nel mercato interno nonostante le operazioni belliche che rendono costoso il trasporto di queste lungo gli oceani.
Il presidente Vargas, dopo aver protetto il Brasile dalla minaccia di una rivoluzione comunista nei passati anni, viene deposto in modo violento dai servizi segreti in un golpe guidato dallo stesso ministro degli interni Muller.
Questi si presenta come un ristauratore del legittimo ordine democratico brasiliano ma sono famose le sue posizioni pro-Germania nazista ma con il controllo del servizi segreti nessuno è in grado di opporsi alla sua guida.
Trasforma il Partito Nazionale Fascista Brasiliano nel Partito Laburista Brasiliano, un cambio di etichetta letteralmente non accolto da nessuno visto che la maggioranza della popolazione continua ad usare il vecchio nome.
Il Parlamento comunque viene riabilitato ma si attende la chiamata a nuove elezioni.
Sviluppo economico
Il ministro dell'economia, Galeno, promulga una importante legge per lo sviluppo dell'area di Porto Alegre. Sono costruite ferrovie che mettono in comunicazione il porto con un'area industriale di nuova concenzione che riesce ad assorbire molti lavoratori disoccupati (principalmente della comunità italiana di cui Galeno fa parte).
In quest'area industriale sono aperte delle industrie pesanti, le prime nel paese.
Il presidente Valera, dopo aver riunificato la nazione irlandese in seguito a secoli di lotta e memore delle sofferenze patite sotto il giogo britannico promulga una legge per la cacciata di tutti gli stranieri.
Se da un punto di vista del consenso riceve molti plausi; il rastrellamento delle città, specialmente del nord, e le lunghe colonne di protestanti e britannici avviati verso i porti radicalizza l'opposizione democratica del Partito Comunista Irlandese che si scaglia contro tale legge.
Presto la situazione si fa difficile, molti degli stranieri cacciati ricoprivano ruoli di responsabilità civile che non possono essere sostituiti da una popolazione ancora relativamente ignorante. In particolare diviene difficile trovare medici, notai ed insegnanti.
Le voci parlano di centinaia di britannici che si sono dati alla macchia nei boschi e tra le verdi colline irlandesi, pronti ad impugnare le armi per difendere il loro diritto di vivere in pace sulla terra che abitano da secoli.
Una leggera recessione economica colpisce il paese a causa di alcune fabbriche al nord che si fermano.
L'isola-fortezza
Russel, comandante dell'IRA ed ora ministro della guerra si occupa di varare un piano per rendere l'isola irlandese una fortezza inattaccabile. In particolare si occupa di fortificare le coste e diverse basi militari nel sud del paese.
Il presidente-generale Kvinitadze si occupa di un'amnistia per tutti i georgiani che hanno combattutto nell'Armata Rossa od hanno avuto ruoli di potere sotto il governo dell'Unione Sovietica. Un migliaio di "comunisti pentiti" si riuniscono così a Tblisi dove in pubblico giurano fedeltà alla bandiera georgiana ed alle sue istituzioni nazionali.
La riforma monarchica
Così come voluto da molti georgiani oppositori al comunismo ma non del tutto vicini alla Germania nazista, il presidente Kvinitadze lascia il posto di capo di stato ad Hirakli Bagrationi che viene incoronato in una sontuosa cerimonia "Re di Georgia". Sono presenti nobili delle monarchie dei paesi appartenti all'Asse tra cui l'ospite d'onore è l'Imperatore italiano Vittorio Emanuele. Numerose le delegazioni delle monarchie arabe vicine ai paesi fascisti.
Nonostante le vittorie miliari sfavillanti ed il grande prestigio acquisito in Europa, la Finlandia resta sotto molti aspetti un paese arretrato e rurale.
Sotto la sapiente guida del presidente-eroe Mannerheim il ministro dell'economia Inkoo sviluppa un piano economico in tre punti:
[x] Creazione della tratta ferroviaria Helsinki - Murmansk. Ampliamento del porto di Murmansk
[x] Enorme investimento nell'industria pesante, in particolare di quella delle armi leggera e della trasformazione del metallo. In questo modo le risorse vengono importate dalla Svezia, trasformate a basso costo ma ad alta efficienza ed esportate verso la Germania che le rende manufatti d'alta qualità esportati poi in tutta Europa. Alto campo è l'industria cartiera, in meno di un anno la Finlandia diventa il primo produttore di carta al mondo.
[x] Viene approvato un dettagliato piano per la gestione delle risorse naturali. In particolare foreste per l'industria cartiera, drenaggio di torbiere e di paludi.
Infine viene approvata una legge sui salari e gli orari di lavoro che migliorano di molto lo stile di vita dei finlandesi che vedono le tasse per la creazione di nuove società fortemente diminuite.
La ricchezza nazionale schizza così alle stelle rendendo la Finlandia il paese a più alta crescita d'Europa.
Di fronte al problema della vastità del territorio canadese, il ministro dell'economia Raltson crea un piano per il potenziamento del sistema ferroviario lasciato in eredità dai britannici che collega così il Canada da una costa all'altra.
L'iniziativa diplomatica
Il ministro degli esteri Smallwood convoca in Canada i rappresentanti del Commonwealth britannico tranne il Regno Unito ma questa iniziativa diplomatica fallisce prima di iniziare. Voci affermano addirittura di una rottura tra Canada ed Australia, maggiori dominion dell'impero britannico che ormai è ad un passo dallo sfaldarsi sotto il peso della sconfitta militare.
Il movimento "Europeista"
Nasce attorno ad un giornale di estrema destra "la nostra Nazione" un movimento d'opinione di modeste dimensioni ma piuttosto rumoroso che chiede un distacco dall'orbita britannica e da quella statunitense. Si arriva addirittura ad affermare che è diritto naturale del Canada il dominio sull'Alaksa e la Groenlandia lasciando quindi intendere la possibilità di una guerra contro gli Stati Uniti d'America.
Questo movimento si auto-definisce "Europeista" ed è ovviamente vicino alla Germania nazista di cui applaude la modernità dell'economia e l'assenza di conflitti sociali.
Dopo l'uscita dalla guerra da parte del Regno Unito anche le sue colonie ed i suoi dominion hanno fatto altrettanto.
La popolazione australiana e neozelandese (riunitasi sotto un'unico governo da diversi anni) si sentono però minacciate dal grande impero giapponese. L'opinione pubblica non ha mai accettato tale uscita dalla guerra, i militari cavalcano così l'onda ed il generale Millan effettua un golpe senza spargimento di sangue.
Alla radio afferma che rimetterà tutti i poteri alla democrazia appena terminata la guerra, viene comunque appoggiato da tutti i partiti maggiori tranne ovviamente il deposto Partito Liberale. Intenso il supporto da parte del Partito Socialista e dal movimento sindacalista di sinistra.
Lo sbarco in Guinea
Di nuovo al fianco degli alleati nella lotta contro l'Asse, truppe australiane partecipano al fianco di quelle statunitensi alla conquista della Guinea.
Subhas Chandra Bose, guida della nazione indiana, chiama la popolazione "alla purificazione dell'India" in numerosi comunicati via radio. Partono diversi pogrom contro britannici ancora non scappati dal subcontinente e contro molti ex-soldati che avevano servito l'impero britannico.
I dati, molto difficili da confermare, parlano di oltre diecimila morti uccisi da folle infuriate.
Sukarno, presidente dell'Indonesia confisca tutti i beni appartenenti ad olandesi, portoghesi e britannici costringendo quelli che non sono riusciti a lasciare il paese prima dell'invasione da parte dei giapponesi in campi di concentramento.
Nel quadro dell'indipendenza culturale cui punto il presidente vengono abolite le lingue europee come amministrative riconoscendo valore solo al moderno indonesiano cui si lavora molto per superare i numerosi dialetti locali.
