[Regno di Napoli] Riforma del Diritto Civile e Penale

Arminio

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Il beneamato Re di Napoli decreta la stesura di un nuovo Codice delle Leggi.

Il nuovo codice è lungo circa 300 pagine, frutto della avanzata tradizione giuridica napoletana.
Le parti più innovatrici sono sicuramente quelle che riguardano le pene e i diritti.

Infatti vengono abolite la tortura, la mutilazione e la pena di morte per i reati non gravi.
Viene ribadita il diritto dell'imputato a difendersi davanti ad una giuria e l'imparzialità del magistrato.
Viene riorganizzato l'intero sistema, con la formazione della Corte di Giustizia, formata da magistrati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza, e solo da loro.

Nella parte dedicata ai diritti civili viene data grande enfasi al diritto di proprietà, di domicilio e di risparmio del cittadino.
Il cittadino ora non è più tenuto solo ai doveri, ma anche a ricevere pari diritti.
Vengono eliminate tutte le discriminazioni su base sociale o di censo, e viene affermata l'uguaglianza della legge per tutti.
 
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