«Diciamo che potrei avergli detto indirettamente che avremmo marciato su Grakkia bombardando ogni cosa fino a rendere la sua capitale una prateria, penso abbia capito l'antifona senza bisogno di arrivare a minacce dirette. Indubbiamente La Marea ha dato il suo contributo alla cosa.» ammise, molto schiettamente, la drow. «Inizialmente avevo proposto di comprare la vostra libertà e offrirvi asilo nei nostri territori, ma a quanto pare siete una spina nel fianco così grave che Grank preferisce perdervi pro bono o quasi. In cambio della sua sopravvivenza in un'alleanza anti non morti di tutto il nord, in larga parte, ma niente che riguardi comunque il vostro coinvolgimento diretto. Mi sarebbe piaciuto liberarvi a cannonate, ma è meglio risparmiare vite in un momento come questo, a dispetto di tutto.» spiegò.
«L'accordo è molto semplice: venite con noi e potrete insediarvi in una città ed essere trattati come persone, anziché manvalanza. Abbiamo sul confine, a pochi giorni di marcia, una roccaforte poggiata in una valle naturale tra le montagne. I coloni lì sono tutti elfi, lavorano la terra e proteggono il fianco ovest del nostro reame. E' una zona sicura, circondata da difese naturali solide e soprattutto prospera. E c'è tutto lo spazio che volete, anziché starvene qui in mezzo ai boschi col rischio di crepare da un giorno all'altro.» Carnifinda era pur sempre una bestia nell'esprimersi diplomaticamente, ma almeno stava raccontando le cose nel modo più schietto e onesto che le fosse possibile.
«Non siete obbligati a venire, ma l'offerta di una vita migliore e senza dover combattere per avere accesso a cibo, lavoro e un tetto sopral a testa non è cattiva nella vostra situazione. E non fraintendetemi, non mi piacciono i pelleverde, per niente, ma ora come ora non potevamo permetterci una guerra contro di loro per liberarvi. Abbiamo optato per la soluzione diplomatica.» ci teneva assai a quel particolare, come e le desse fastidio essere accusata di codardia. O di non aver fatto abbastanza.
«E nel caso non lo aveste capito, il mio Ordine è fortemente schifato dalla schiavitù, quindi la vostra libertà non era argomento di negoziato con Gnak, ma l'unico presupposto perché i negoziati potessero anche solo essere presi inconsiderazione.»