[Regno di Georgia] Il Principe e l'Allevatrice di cavalli.

Mabelrode

Get a life
Il consigliere Ibn-Al Azraq aveva ascoltato le dichiarazioni di Giorgi in silenzio.
Il giovane erede non era più un bambino e per quanto stupida potesse esser la sua idea riguardo il rito di marchiatura aveva avuto la decenza di accompagnarla da una buona notizia:
Il principe Bragationi aveva deciso di sposarsi.
La vita di Giorgi non era certo un mistero per Ibn-Al, il suo vecchio educatore sapeva bene che non c’erano donne nella vita del ragazzo e che la sua volontà di sposarsi fosse ben lontana da essere un preciso progetto.
Non che sarebbe stato difficile per l’erede al trono di Georgia trovare moglie ma, in determinate occasioni, la politica poteva rendere tutto molto complicato e, così come un matrimonio poteva creare dei legami, da esso sarebbero potuti nascere contrasti capaci di intaccare la neutralità georgiana.
Questi erano i veri motivi che avevano portato il consigliere ad offrire l’amministrazione dell’allevamento di cavalli Georgiani a Mthvarisa, la più giovane fanciulla della famiglia Donauri di Santatoga.
Quel titolo in molti regni sarebbe stato considerato inadatto ad un nobile ma in Georgia, dove la Cavalleria non era un semplice ordine militare ma una espressione fisica del credo morale e religioso di un intero popolo, era un ruolo ambito anche dalle famiglie più altolocate.
Ruolo ambito ma non ricercato.
Così come ogni famiglia sarebbe stata orgogliosa di avere un Allevatore di Cavalli Reale tra i propri membri, ogni nobile era reticente all’idea di passare la giornata in mezzo agli animali e, se questo non bastasse, quelli erano anche animali dal temperamento aggressivo.
Per fortuna di Ibn-Al Azraq, la giovane Mthvarisa non la pensava allo stesso modo.
 

Mabelrode

Get a life
L’invito di Ibn-Al aveva insospettito Giorgi per diverse ragioni.
Era indubbiamente atipico che un uomo dalla saggia formalità come il Consigliere Reale decidesse di chieder udienza al Principe alle prime luci dell’alba e nei pressi delle stalle ma la cosa più strana era l’aver chiesto a Giorgi di venire da solo.
Le stalle della Cavalleria di San Giorgio erano un luogo oltremodo sicuro e sorvegliato, questo rendeva indubbiamente meno sospetto l’invito pur non attenuando la curiosità che permeava il giovane principe quando raggiunse il suo vecchio educatore.

-Vi porgo i miei saluti Principe, è un’ottima giornata per cavalcare non trovate? –

La delusione di Giorgi era palpabile, una premessa tanto interessante per un epilogo decisamente banale. Ma Ibn-Al aveva ragione, era una splendida giornata per cavalcare, quindi il principe decise di assecondarlo.

-Avete ragione Consigliere, è una giornata decisamente adatta ad una cavalcata. Mi fate compagnia?

La risposta arrivò veloce e decisa.

-Mi dispiace mio Principe ma la schiena non mi permette di accettare l’invito. Mi permetto di consigliarvi di chiedere al nuovo responsabile della stalla di accompagnarvi.

Giorgi non aveva nemmeno fatto in tempo a chieder il nome del nuovo Allevatore quando la sua attenzione fu rapita dal rumore di un pesante galoppo. Il suo cavallo era lanciato alla carica verso di lui e, man mano che questo cominciava a rallentare, l’immagine della cavallerizza prendeva forma.
Lunghi capelli color fieno le scendevano sulle spalle in maniera confusa e naturale coprendo lembi di pelle splendente come oro sotto il sole del mattino. Il sudore le imperlava il viso e piccole gocce le scivolavano lungo il collo cercandone il petto fremente dal respiro fatto pesante dalla fatica.
Le sue forme, nonostante fossero racchiuse in un semplice giaco di pelle grezza, si mostravano femminili ed armoniche come a voler crear un contrasto fra ciò che lei fosse e ciò che avrebbe dovuto essere.
Giorgi era così sconvolto da quella visione che non si accorse nemmeno che Ibn-Al lo aveva già lasciato solo con la giovane Mthvarisa.
 
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