E' la funzione primaria meccanica della "tenda medica": potresti sbaragliare un esercito in maniera devastante, ridurlo ai minimi termini in un modo che renda impossibile proseguire gli scontri... ma molti dei soldati sono rimasti feriti, non potranno combattere in tempi brevi ed avranno bisogno di cure prolungate; tuttavia, il perdente non dovrà "ricominciare da capo"... ma dire che può reagire con un esercito in quelle condizioni è decisamente irreale.
Diciamo che fa da paracadute, rendendo anche una sconfitta totale non un azzeramento delle truppe; anche perché i coscritti sono anche cittadini, quindi la bastonata non sarà solo militare con ingenti perdite tra di loro...
Sì, ma per avere senso deve esserci effettivamente la possibilità di subire una sconfitta schiacciante se le condizioni sono giuste. Una battaglia che impegna tutte le forze armate di due nazioni è difficilissimo che non risulti decisiva. Anche senza contare perdite permanenti, un esercito può disertare/fuggire/venire catturato e poi rilasciato dopo la resa. Cosa che manca clamorosamente in altri sistemi. Dove sono i prigionieri? Riaverli indietro è un bel punto a favore dell'intavolare trattative di pace.
La cosa di "La guerra è accettabile per la gente solo finché sussiste il casus belli" mi pare un concetto interessante, direi che lo applicherò ma devo trovare un modo organico di metterlo nelle regole... probabilmente nella parte di diplomazia...
Qeusto è per evitare che, come dice GIUSTAMENTE Silen, un giocatore venga sostaqnzialmente eliminato per aver perso una sola battaglia. Secondo me, specialmente in ambientazioni dove le guerre non sono per forza genocide, è più bello vedere tante guerre che si risolvono in fretta e con cambiamenti limitati piuttosto che turni di farming intervallati da megaguerre totali che durano 5 turni, coinvolgono mega-alleanze e distruggono intere nazioni.
Se per citare gli esempi di prima io convinco il Conte di X a ribellarsi a Re Y e ne garantisco l'indipendenza, il Casus Belli di Re Y non sarà "occupa e radi al suolo il paese di Mengsk", ma riconquistare X ed esigere riparazioni di guerra/una provincia contesa.
Se salta un trattato, il Casus Belli potrebbe ammettere una guerra che si concluda con la firma di un trattato più favorevole del precedente e riparazioni in denaro/risorse. E così via.
Si introduce anche il concetto del "ne vale la pena?". Mobilitare le armate è una spesa, ma se tutte le guerre sono guerre totali, conviene SEMPRE mobilitare il massimo possibile ed avere l'esercito più grande possibile, perché se perdi sei letteralmente morto. Se sei ricco puoi anche dire "eh, sai che c'è? mi arrendo, subisco perdita di Prestigio e soldi, ma preferisco così piuttosto che tentare di reclutare gli anziani e magari perdere comunque".
Tuttavia, se uno decide di attaccarti NONOSTANTE i rapporti alti, ovviamente ci saranno ripercussioni interne e forse anche esterne. Comunque un blocco "meccanico" degli attacchi non esiste e non esisterà; al più, se non ha ragioni "IN-GAME" per attaccare, ci saranno Dicerie e ripercussioni come normale.
Purché siano molto serie in caso di ottime relazioni e non possano essere bypassati da un'eccessiva facilità nel fabbricare CAsus Belli "seri", altrimenti è un non-limite. Premierebbe la scaltrezza diplomatica e disincentiverebbe i tradimenti alla cazzo di cane. Si creerebbe una sorta di "guerra diplomatica" dove i giocatori manovrano per mettersi in una posizione di vantaggio in vista di una possibile guerra, piuttosto che semplicemente puntare tutto sull'avere l'esercito più grosso e fregarsene delel conseguenze.
Sì e no: per quanto prevedo l'emersione di nuovi edifici con l'avanzamento tecnologico e tutto, ci saranno comunque limiti invalicabili senza nuovi territori. Quanto al vassallaggio... quello è un trattato diplomatico tra giocatori, come volete impostarlo sta totalmente a voi, come da regole in DIPLOMAZIA. Ovviamente sono applicabili anche a regioni bianche o PNG, ma sono pensate principalmente tra giocatori
Beh sarebbe carino poter creare vassalli e protettorati senza per forza ridurre il tutto all'azione militare. Ottenere per via diplomatica/spionistica il controllo di risorse in certe province, indebolire un piccolo regno al punto da ridurlo al vassallaggio senza doverlo invadere, roba così. Modi per espandersi senza per forza dover investire in eserciti.