[QTE 5 - Bakkalon] La marcia della rivolta

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Da settimane le proteste si facevano sempre più forti nelle città dei Figli di Bakkalon. Il popolo era in tumulto per la sconfitta di Warthung e il nuovo scambio di ordigni atomici con l'UFN, e per una guerra che sembrava non finire mai.

Il clero che governa il paese, dopo aver ucciso (secondo le accuse dei rivoltosi) il suo unico esponente pacifista ha oliato la macchina della propaganda e spolverato il manganello della repressione, ma la rabbia aumenta.

Mentre nelle capagne e nei centri minori la gente resta tutto sommato fedele al governo e al clero, nelle città si scatena il caos.

Finalmente, una mattina di aprile, tutti i movimenti pacifisti e liberali si uniscono ed organizzano una mega-manifestazione pacifica nella capitale Larentown. Le forze di sicurezza inizialmente mantengono la distanza, ma quando la massa di manifestanti (250000 secondo la questura, un milione per gli organizzatori) accenna a muoversi verso la Cattedrale la reazione è durissima. Le cariche impattano contro la marea umana, provocando un fuggi fuggi che causa almeno 40 morti schiacciati, soffocati o calpestati a morte.

Mentre il grosso della manifestazione si disperde nella città, parecchi gruppi danno l'assalto alle chiese o ingaggiano furiosi scontri con la polizia, che intanto si è a sua volta dispersa per fronteggiarli. Gli scontri peggiorano nel giro di pochi minuti, e dopo cinque ore di guerriglia urbana viene dato l'ordine di usare le armi da fuoco, sollecitato dal clero.

A fine giornata si conteranno 200 morti e 550 feriti fra i manifestanti, oltre a 1223 arresti (tra i quali tutti e 550 i feriti). 5 preti e 50 adepti di Bakkalon sono fatti a pezzi dalla folla furiosa. Le forze dell'ordine conteranno 50 morti e 246 feriti. Il Cardinale Dominic ordina autonomamente la legge marziale e sguinzaglia in strada la milizia armata del clero, senza consultare il governo. Le forze di sicurezza vengono ritirate dalle periferie e concentrate intorno alla Cattedrale e alle strutture governative.

Il giorno dopo la popolazione scende nuovamente in piazza. Dagli elicotteri le forze governative stimano una massa di almeno 500000 persone che si muove verso la Cattedrale e i palazzi del potere.



POSSIBILI REAZIONI

A- Ordina alle truppe di difendere il perimetro a qualunque costo, anche con l'utilizzo senza limiti di forza letale.

B- Ordina alle truppe di opporre una ferma resistenza, ma senza utilizzare forza letale. In caso di rottura del perimetro ritirarsi nei palazzi governativi e sbarrare le porte.

C- Ordina alle truppe di lasciar passare solo le delegazioni ufficiali dei movimenti liberali per una trattativa tra governo e manifestanti.

D- Dai le dimissioni e lascia che i manifestanti occupino le strutture governative.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Lo scontro è inevitabile dato il ferreo ordine da parte del governo di non far passare i rivoltosi. Inizialmente la folla si ferma davanti ai posti di blocco, improvvisando comizi e bivacchi, ma col passare delle ore si fanno avanti frange più bellicose che incitano le forze di sicurezza ad impugnare le armi a fianco del popolo.

Presto iniziano le sassaiole, ma le forze di sicurezza evitano di sparare. E' solo quando nei pressi della Cattedrale circa duecento manifestanti armati tentano di sfondare i blocchi che il crepitio delle armi automatiche lacera l'aria. In pochi minuti vengono massacrati almeno un centinaio di manifestanti e si sparge il panico. Gran parte della folla fugge via dalla zona, mentre gruppi armati occupano gli edifici circostanti ed ingaggiano dei veri scontri a fuoco con le truppe governative. La polizia si rifiuta di aprire il fuoco sui civili e perlopiù abbandona i propri posti tornando ai commissariati o disertando.

E' il caos: le milizie del clero si uniscono alla battaglia sciamando fuori dagli edifici religiosi, ma divengono ben presto il bersaglio della furia popolare. Per quanto bene armate e fanaticamente addestrate, non hanno il vantaggio di un perimetro difendibile e vengono sopraffatte in fretta non appena si sparge la voce delle violenze da loro perpetrate. Persino le forze dell'ordine prendono le parti dei civili e contribuiscono alla cattura o al massacro delle milizie. Molte chiese vengono espugnate dalla folla furiosa, e gli esponenti del clero vengono linciati o impiccati.

Verso sera le truppe governative tengono ancora il perimetro ed hanno annientato i gruppi armati che le fronteggiavano, ma il resto della città è ormai in mano ai rivoltosi. Stesse scene a New Durham ed Exeterbridge, dove le milizie clericali tentano di reprimere la rivolta ma vengono sconfitte e disarmate. Ovunque i palazzi governativi e religiosi sono difesi dalle truppe dei Servizi di Sicurezza, che si rifiutano di cedere. I morti sono migliaia in tutta la nazione.

I ministri dell'Interno, della Difesa e dell'Economia rassegnano le dimissioni e si dissociano pubblicamente dalla repressione in atto, criticando la decisione del clero e del governo di mantenere una linea inflessibile. Verranno tutti arrestati poco dopo con l'accusa di tradimento. I Cardinali chiamano a raccolta i fedeli per punire i blasfemi che hanno osato ribellarsi a Bakkalon, ma sono in pochi a seguirli: le immagini delle violenze dei miliziani religiosi disgusta la popolazione, che pare ormai stufa degli eccessi del Clero.

In tutte e tre le città gli impianti sono praticamente fermi, è sciopero generale.

Dopo due giorni di violenze i ribelli sono costretti ad ammettere di non poter rompere il perimetro difensivo delle forze di sicurezza a meno di un bagno di sangue ancora maggiore di quelli già subiti; le forze di polizia, inizialmente passate dalla parte dei ribelli, dichiarano un cessate il fuoco unilaterale, tarpando le ali agli elementi più bellicosi dei ribelli. Una riunione tra i principali leader della rivolta si tiene in un luogo segreto, e il giorno seguente una delegazione si presenta ai margini del perimetro interno di Larentown con una lista di richieste.

Approfittando del caos, elementi del Global Resistance Network tentano l'assalto alle cliniche e ai laboratori dell'UniCare, ma vengono respinti dalle guardie armate. Secondo alcuni testimoni, veicoli corazzati hanno preso in consegna tutti i terroristi presi vivi e li hanno portati via.



POSSIBILI REAZIONI

A- Rifiuta la trattativa e ordina all'esercito di riprendere le città con la forza.

B- Lascia entrare la delegazione.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
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[Ok, negli ordini dovrai mandare fisicamente delle truppe nelle città. Il QTE non ha altri effetti per ora.]
 
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