Evento Processo a Kyrne Lamiya

Silen

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Dopo oltre un anno dalla fine della Grande Guerra, nella capitale delle arpie viene organizzato il processo a tutti coloro che hanno collaborato con gli invasori naga durante il conflitto. I principali imputati sono il mercante Amin al-Raimi e l'elfo Calimon Eruanni, accusati direttamente dalla Residente Imperiale di Ardinul-ghazir, Biara insieme a tutta una serie di personaggi di secondaria importanza.

Il Sommo Giudice, il girono del processo si recò all'edificio facente funzione di tribunale con una certa apprensione. Era in carica da molti anni ormai, fin da prima dell'Assise e della riforma della burocrazia imperiale. Amministrare la giustizia nell'Impero non era un compito semplice: il disinteresse delle arpie in questo campo era totale e quando intervenivano personalmente era solamente per imporre sbrigative condanne a morte; per di più l'accusa di tradimento era di per sè una condanna per la mentalità delle creature alate. I presentimenti dell'anziano giudice non migliorarono nel vedere che, contrariamente al solito, l'Alata Imperatrice era presente sul seggio a lei riservato. I processi ove Silene era presente detenevano il primato di conclusione rapida...l'ultima volta che la Prima era stata presente in effetti il procedimento era durato quattordici minuti esatti.

L'uomo guardò i due accusati: avevano collaborato coi naga, certo, ma nel complesso il loro intervento era stato per il bene della città e questo doveva pur valere qualcosa; e tuttavia lui personalmente poteva fare ben poco se Silene avesse deciso di intervenire col peso della sua autorità. Con un sospiro si accinse a iniziare il procedimento:
"Oggi si celebra il processo ai domestici Amin al'Raimi, capo del ramo di Ardinul-ghazir della gilda mercantile e Calimon Eruanni, comandante della guardia cittadina della stessa città. Le accuse sono di tradimento..." il giudice si ferò, Silene aveva alzato la destra per segnalare che voelva intervenire.

"Una parola, se permetti giudice, prima che il tuo lavoro abbia inizio" disse la Prima nel suo solito tono fra il serio e l'irridente. Chi avrebbe mai osato negarle la parola, li a Kyrne Lamiya? "La natura di questo processo potrebbe apparire bizzarra ad alcuni: quale colpa potrebbero avere gli accusati se hanno servito con i loro atti il bene della città? La questione è molto più complessa. Aiutando i naga a governare la città durante la guerra questi senzali non hanno fatto soltanto il bene della città ma hanno agevolato il compito agli invasori ed è questo che li rende passibili di tradimento poichè essi in qualità di domestici erano vincolati ad obbedire a Biara e a lottare contro l'invasore. Alcuni potrebbero sostenere che alla luce dei loro meriti un possibile tradimento dovrebbe essere accantonato...follia! Chi tradisce una volta, tradirà ancora e ancora. Il tradimento non può essere tollerato, a nessun traditore può essere concesso di continuare ad essere: tutti i traditori saranno eliminati" Silene spostò lo sguardo sui due imputati "Dunque il vero, l'unico fine di questo processo è comprendere se gli atti in questione possano essere considerati tradimento. Io non sono irragionevole: se gli imputati potranno dimostrarmi che il loro intento era onesto, nessuno di loro avrà a soffrirne. Ma dovranno dimostrarlo a me secondo i criteri delle Sorelle e non secondo le ambiguità e i cavilli tipici delle leggi dei Senzali." Silene agitò una mano "Potete procedere."

(Gdr off, se qualcuno vuole intervenire fra coloro che mi hanno chiesto in privato che fine avrebbero fatto i due imputati...altrimenti la legge farà il suo corso ^__^ )

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Abyssius

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(Giusto una domanda: non ho ben capito come posso intervenire. Come testimone? Non penso che l'Inviato possa alzarsi e iniziare a parlare, credo ci sia un certo ordine nella cosa)
 

Last Century

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Manwe sedeva accanto a Fianna, osservando lo svolgersi del processo con inquietante freddezza. Onestamente gli sfuggiva il motivo per il quale la sua signora si fosse impuntata per presenziare a quel processo, dove gli eldar c'entravano poco o niente, ma aveva comunque accettato di accompagnarla. Si sarebbe mangiato le mani prima di lasciarla da sola a Kyrne Lamiya, soprattutto sapendo che genere di verve aveva la giovinetta. Fianna, invece, pareva lì non tanto per lo svolgimento processuale in sé, quanto per vedere quale fosse la logica dietro le azioni delle arpie. Del resto è attraverso la legge e l'amministrazione della stessa che si misura, sovente, il livello di civiltà di una nazione; la principessa voleva far tesoro di quel detto sfruttando il processo per capir di più. Seduti in disparte, lontano da orecchie indiscrete, ascoltarono il monologo di Silene che cercava, a suo modo, di spiegare il perché dell'esistenza di quelle accuse.
Manwe guardò la sua signora, bisbigliando. «Ma non avete detto niente su quanto scoperto da Lucione? In merito al Britannia dico.»
Fianna si strinse nelle spalle. «Le arpie han due pesi e due misure per tutto quello che le riguarda, oltre a essere palesemente incoerenti. Ti aspettavi davvero che minassero il loro appoggio al Britannia per restare fedeli alle proprie idee?» lo guardò, alzando le sopracciglia in una evidente espressione stupita. «Mi sorprende la tua ingenuità in tal senso. No, ovviamente questa specie di carnevalata è imbastita per scoraggiare altri a fare quello che han fatto queste due persone.» continuò, indicando gli imputati.
«Ma principessa, questi non si sono solo occupati di non far andare nel caos la regione dopo la sconfitta delle arpie?» azzardò lui.
«Benvenuto nell'Impero Meridionale: siete pregato di lasciare moralità e coerenza fuori dall'uscio prima di entrare, sia mai che qualche arpie si lasciasse contaminare da certe schifezze.» e detto quello, quasi ridendo, si limitò a continuare a guardare il processo.
 

Silen

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(Giusto una domanda: non ho ben capito come posso intervenire. Come testimone? Non penso che l'Inviato possa alzarsi e iniziare a parlare, credo ci sia un certo ordine nella cosa)

(Non proprio in questi termini, certo. Però ad esempio l'inviato potrebbe chiedere di essere sentito come testimone)

EDIT: il che poi era quello che avevi scritto tu, sorry. Ho letto velocemente e mi son perso un pezzo. Comunque si la cosa più semplice è coem testimone
 
Ultima modifica:

giobia86

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Una flebile voce quasi bisbigliata si udì alle spalle della fanciulla elfica

"vi sbagliate mia signora, trovo tutto questo magnifico, vedete ... le arpie non sono affatto incoerenti anzi, sono incoerenti a noi ma coerenti a se stesse, siamo noi gli incoerenti qui, e questo processo è si una carnevalata, ma non credo di aver visto mai nulla di più serio"

Detto questo si alza e scende le gradinate

"Salve a tutte e tutti, predatrici e prede, lasciate che mi presenti, il mio nome è Aenur...è uso presso di noi al nord che gli imputati di un processo siano rappresentati da un avvocato, di norma perchè non sono in grado di parlare per se...non è questo il caso...non si tratta di un paio di caprai ignoranti...allora perchè?
Vi sono due valide ragioni, la prima è che immagino voi signore troviate questo processo una quisquillia assai noiosa...concordo...ma potrei fornire se non altro un pò di intrattenimento prima del pasto"


Ammicca al pubblico

"La seconda mie signore è che la bile e la merda di due cagasotto nel piatto rendono cattiva la carne...queste sono le mie argomentazioni...spero siano sufficientemente arpiose da convincere la Prima a concedere questo ruolo e a concedere a me con la vostra approvazione...questo onore
Dopotutto, che gusto c'è nella caccia se la preda sta immobile"


Termina con un inchino

" e se qualcuno si chiedesse cosa c'entro o ci guadagno da tutto ciò...beh non c'entro niente...per questo mi diverte, e il divertimento mio e vostro è il mio guadagno"
 

Silen

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Il giudice, preso totalmente alla sprovvista da quella scena rimase letteralmente a bocca aperta: mai niente del genere si era visto in quella sede. La Prima dal canto suo scoprì i denti in quello che non era certo un sorriso.
"Guardami bene, preda: ti sembro forse divertita?" il tono dell'arpia era più gelido di un ghiacciaio a quota tremila. Silene fece un respirò profondo e rabbrividì, immagine vivente di rabbia a stento controllata "fin dal primo momento ho compreso per quale motivo i tuoi compatrioti ti hanno inviato, ovvero per liberarsi della tua fastidiosa presenza ma ora ti avverto: la mia pazienza è esaurita. In poche ore hai violato la mia dimora (gdr off, riferimento a un gdr privato), provocato scompiglio fra le mie guardie e ora questo! Quale che sia la tua opinione su quanto stà accadendo qui, e ti assicuro che della tua opinione non mi importa una piuma, sappi che ci sono dei limiti anche per un ambasciatore. Non intendo tollerare oltre la tua insolenza. Una sola parola irriverente, un solo motteggio, una sola miserabile battuta di spirito, qualunque cosa che possa disturbare lo svolgimento questo processo e giuro che farò recapitare la tua testa a Carandor su di un vassoio di argento. Guardie, accompagnate l'ambasciatore al suo posto."

(Gdr off, desolato giobia86, ma le arpie prendono maledettamente sul serio i processi per tradimento e l'intervento di Aenur è davvero fuori luogo. Silene può tollerare il fatto che Aenur faccia il buffone in una udienza o in un colloquio informale ma non permetterà mai che il processo a questi due venga trasformato in una farsa. A scanso di equivoci ti dico esplicitamente che la minaccia non è a vuoto: un altro intervento come questo e Aenur perderà la testa sul serio.)
 

giobia86

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(Gdr off, nessun problema, :) è gdr, gioco il personaggio per quello che è e l'inviato corre i suoi rischi effettivi, non sarò io a lamentarmi, gioco, e prendo rischi e meriti, a scanso di equivoci Aenur non pensa che le minacce siano a vuoto anzi le prende molto sul serio)

Aenur torna al suo posto con un inchino ed espressione contrita, mentre torna al suo posto lascia cadere un biglietto sotto il tavolino dei due imputati
 

Abyssius

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Rimasta in disparte durante il "siparietto" di quello che doveva essere l'inviato del Carandor - stando alle parole di Silene -, l'Inviata di Sirura, Avar di Rhi'syle, si fece avanti.
Non era di certo una grande presenza: la Naga aveva ormai superato la sessantina, le scaglie rossiccie dei Pujara avevano un colore spento ed era una figura esile e curva. Per questa ragione un attendente era sempre al suo fianco, a farle da sostegno. Nemmeno gli abiti potevano farla risaltare: indossava le tipiche vesti sacerdotali che portavano tutti i membri della chiesa di Krietiva, povere e disadorne. L'unica eccezione era rappresentata dal ciondolo di ferro su cui era inciso il simbolo della provincia di cui era l'Inviata e una piccola gemma rossa su cui erano stati incisi dei motivi fiammeggianti, montata affinché fosse poco sotto il ciondolo.
Tuttavia, quando parlò, la voce fu chiara e sicura: ad essere invecchiato era soltanto il corpo, non lo spirito.
-Nobile Prima, mi presento: sono l'Inviata di Sirura Avar di Rhi'syle e giungo qui sia come delegata della Confederazione Naga sia su mia personale iniziativa. Come abbiamo avuto modo di comunicare via lettera, la mia nazione ha a cuore la sorte dei due principali imputati fin da quando ha ricevuto notizia del loro arresto. Avendo avuto modo di essere stata colei che ha trattato con loro per la ricostruzione della città, giungo qui come possibile testimone per far luce sulle loro responsabilità e le loro colpe, se presenti. In quanto sacerdotessa della Madre, giuro solennemente sul Suo nome di dire la verità e di non nascondere nulla. Spero vogliate ascoltare quanto ho da dire, prima di condannarli.-
 

Silen

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Silene prese atto della presenza dell'inviata dei naga con un cenno del capo.
"Noi non siamo ingiuste, Inviata. Immagino che la vostra testimonianza possa avere interesse per la difesa. Giudice?"
Il Sommo Giudice di Kyrne Lamiya spostò rapidamente lo sguardo dalla Prima alla Inviata dei Naga. Quel processo decisamente sembrava essere uno dei più insoliti e movimentati degli ultimi anni ma..."Alata Imperatrice, non vi sono norme di legge che prevengano la possibilità che uno straniero possa rendere la propria testimonianza sui fatti in oggetto" l'uomo rivolse un cenno del capo all'Inviata "Di conseguenza la testimonianza dell'Inviata Avar di Rhi'syle è ammessa. Permettetemi che vi riassuma brevemente lo scopo del procedimento e la portata della testimonianza che vi viene richiesta; l'accusa per Calimon Eruanni ed Amir al-Raimi è di tradimento e più in particolare di avere violato, collaborando con le autorità occupanti la città di Ardinul-ghazir, il giuramento ceh lega un domestico all'Imperatrice Alata. Questa corte desidera conoscere da voi i rapporti che la autorità occupanti ebbero con i due imputati per tutta la durata della guerra." il giudice fece cenno ad Avar si farsi avanti ed occupare il centro della sala, vicino ai seggi degli imputati "Inviata, avete facoltà di parlare."
 

Last Century

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«Ma quindi l'Unione è completamente impazzita?» domandò, incredulo, Manwe nel vedere quella tragicomica scenetta.
«Forse sono solo alieni ai comportamenti delle Arpie. Non è facile interfacciarsi con loro, Manwe. Io stessa pensavo che ragionassero come creature normali, ma il loro modo di vedere le cose è... diverso. Trovo abbastanza plausibile che l'ironia rimbalzi contro di loro, diciamo.» Fianna fece spallucce, limitandosi a bofonchiare particolarmente annoiata e poco coinvolta dalla faccenda.
L'interno della Naga, tuttavia, suscitò un rinnovato interesse nel processo, tanto che la principessa si mise nuovamente seduta composta, ascoltando con interesse la richiesta della sacerdotessa d'essere udita come testimone chiave. Obiettivamente le chiacchiere cialtronate dell'Impero non avrebbero mai, causa cronica deficienza morale, potuto costruire un equo processo senza l'intervento di terzi, era giusto che qualcuno di onorevole e autorevole intervenisse.
«Vedi Manwe? Questo è il motivo per cui i naga sono infinitamente più evoluti delle arpie. E anche di noi, se è per questo. Questa creatura si sta assumendo il peso che le sue azioni han comportato nonostante - e soprattutto - nessuno le abbia chiesto di incaricarsene. Questo, per me, la mette già tre piani sopra a chiunque in questa città.» si scostò una ciocca di capelli dalla fronte. Parlava a bassa voce per non turbare lo svolgimento degli atti.
Dopo l'intervento del giudice anche l'eldar fece un risolino sommesso. Allo sguardo interrogativo di Fianna rispose, bisbigliando. «Nemmeno sotto Loras era in voga chiamare "domestici" i servitori. Sembra che in questo posto amino edulcorare le cose... come lo avete definito questo modo di fare voi? Una pila di merda ricoperta di zucchero?»
«Sono quasi certa di aver detto "letame".» ridacchiò. «Ora non sgallettare troppo e ascoltiamo come va questa cosa. È divertente quasi come l'Opera... ma gratis.»
 

Silen

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(una piccola nota gdr Lastuuccio...le arpie usano "domestico" nel senso di "addomesticato". Quindi in realtà non è proprio una definizione che edulcora le cose, anzi l'esatto contrario dato che sottointende che i loro servitori siano prede addomesticate :asd: non a caso quando le arpie parlano degli abitanti delle popolazioni fuori dai confini dell'Impero spesso usano il termine "Selvatici" :asd:
Ci stà che Fianna al momento del processo non conosca questa sfumatura, quindi non cambierei niente del tuo gdr, ma se rimane per qualche mese nell'Impero prima o poi la comprenderà ^__^)
 

Last Century

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(una piccola nota gdr Lastuuccio...le arpie usano "domestico" nel senso di "addomesticato". Quindi in realtà non è proprio una definizione che edulcora le cose, anzi l'esatto contrario dato che sottointende che i loro servitori siano prede addomesticate :asd: non a caso quando le arpie parlano degli abitanti delle popolazioni fuori dai confini dell'Impero spesso usano il termine "Selvatici" :asd:
Ci stà che Fianna al momento del processo non conosca questa sfumatura, quindi non cambierei niente del tuo gdr, ma se rimane per qualche mese nell'Impero prima o poi la comprenderà ^__^)

(Manwe intente che le Arpie tendono a usare parole meno ardue rispetto a quella che, de facto, sarebbe corretta. In questo contesto la parola giusta è schiavo in quanto non dotato di libera volontà. Le parole di manwe mettono in risalto l'ennesimo vezzo incoerente dell'Impero e dimostrano ancora più marcatamente l'erronea visione che hanno le arpie del concetto di morale filosoficamente coerente. In soldoni e con parole più spicce voleva dire che sono inequivocabilmente dei mostri sotto mentite spoglie, da qui il paragone "Se ricopri di zucchero un piatto di merda, sempre merda rimane... solo che non lo sembra." Fermo restando che si tratta di GDR e quindi la visione di Manwe e Fianna è - attualmente - che le arpie sono pericolose, cattive e fondamentalmente incoerenti.)
 

Silen

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(Ah ok allora ho frainteso io il discorso ^__^ anche se in effetti nessuno nell'impero è uno schiavo, nemmeno formalmente. Ovviamente Manwe e Fianna sono liberissimi di pensarla altrimenti, il gdr è gdr. )
 

Abyssius

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Avar si schiarì la voce, prima di iniziare: -La Confederazione che rappresento ha una personale politica in tempo di guerra, pianificata in tempo di pace e messa per la prima volta in pratica con l'ultimo conflitto. Tale politica consiste nell'assicurarsi che la popolazione locale dei territori conquistati non patisca nè da un punto di vista fisico che da un punto di vista dei propri beni. Sfortunatamente, il Regno della Tempesta non ci ha informato delle loro intenzioni verso Ardinul-Ghazir una volta concluso l'assedio e non siamo stati in grado di fermare il suo saccheggio. Per fare ammenda, abbiamo deciso di prenderci l'incarico di risarcire meglio che potevano e di ricostruire la città in modo che la vita potesse tornare alla normalità il prima possibile.-
-Ci sono tutta una serie di problematiche di carattere pratico nel fare una cosa del genere: non conoscendo nel dettaglio gli usi della città e della sua gente, serviva un tramite, in modo da avere un'interfaccia tra quella che era la nostra intenzione e la realtà pratica del singolo insediamento. Ad Aztlan abbiamo avuto la fortuna di poter trovare nell'Arpia Glass e nei rappresentanti dei Naga e degli Ardenti locali per far ciò, ma Ardinul-Ghazir versava in una situazione diversa.-
-La fuga della residente imperiale e di ogni altra Arpia aveva creato un vuoto di potere e la città mancava di qualunque amministratore titolato. Per questo, abbiamo chiesto ai cittadini stessi della città di indicarci dei rappresentanti con cui parlare. Le uniche figure di autorità rimaste in città erano il capo locale della Gilda Mercantile dell'Impero, il Nobile Amin al-Raimi, e il comandante della locale guardia cittadina, il Nobile Calimon Eruanni, che si sono assunti tale incarico.-
-Dovendo poi ritornare all'Assemblea per proseguire con i miei doveri nei confronti della Confederazione, sono ritornata un'altra volta l'anno successivo per vedere come stava procedendo la ricostruzione e per assicurarmi che non ci fossero ulteriori problemi. Oltre ad un isolamento commerciale per il quale non potevamo fare molto, visto che tali problemi sono inevitabili in tempo di guerra, e una mancanza di fiducia dovuta a quanto compiuto dal nostro co-belligerante, non c'era altro che potessimo fare, per cui abbiamo lasciato che la città si gestisse in autonomia durante il resto del conflitto. Può sembrare strano per qualcuno, ma essendo noi una Confederazione lasciamo grande autonomia alle singole province e, di conseguenza, alla città più grande della regione.-
-In ogni caso, questo è tutto per quanto riguarda i nostri rapporti. Ai nostri occhi, quanto fatto dai due imputati è stato di grande utilità per l'Impero e per la provincia di Zanjee: hanno amministrato la città in assenza di un'altra figura di autorità ufficiale, evitando che, una volta conclusa la guerra, i problemi sociali ed economici della città si aggravassero. Il loro contributo è stato di grande utilità per la Confederazione, certamente, ma coloro che ne avevano davvero bisogno erano le persone di Ardinul-Ghazir.-

https://forum.sohead.org/index.php?...-relazioni-con-le-province-conquistate.36609/
Per chi volesse leggere l'effettivo scambio di battute.
 

Silen

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"Vi ringraziamo per la vostra preziosa testimonianza, Inviata Aver; le vostre parole saranno tenute nel giusto peso" disse il Sommo Giudice in tono solenne.
"Gli imputati desiderano aggiungere qualcosa, prima del verdetto?"

"Una sola cosa, Giudice" l'elfo Calimon Eruanni si alzò in piedi, rivolse un cenno rispettoso al Giudice ed un inchino a Silene e prese la parola "Sommo Giudice, Imperatrice Alata" esordì "io e il mio compagno Amin al-Raimi ci prendiamo la piena responsabilità per ognuno dei nostri atti durante il periodo dell'occupazione. Come l'Inviata ha potuto testimoniare gli eventi della Grande Guerra ci hanno separati dalla Residente Imperiale; non avevamo alcun modo di comunciare con Biara e avere istruzioni sulla linea di condotta da seguire; ci siamo basati sul nostro giudizio. Possiamo avere compiuto degli errori o avere peccato di presunzione nel pensare cosa fosse meglio per la città, ma non abbiamo violato alcun ordine e non abbiamo mancato al nostro giuramento."

"Eppure così facendo avete fatto gli interessi degli invasori naga, comandante. L'interesse delle Sorelle avrebbe richiesto una diversa linea di condotta." disse Silene in tono distaccato. Sul suo seggio il Giudice sospirò; consoceva quel tono e non lasciava ben sperare per il verdetto. Ma Calimon non aveva finito di parlare.
L'elfo infatti proseguì "Imperatrice, i nostri atti sono andati a vantaggio dell'Impero nel suo complesso."
Silene inclinò il capo da un lato, schiettamente incuriosita "E in base a che cosa sostieni questa pretesa? Persino la naga ha ammesso di avere tratto vantaggio dalla vostra collaborazione!"
"Mia imperatrice, i naga hanno riparato i danni del saccheggio operato dalla Tempesta e risarcito i cittadini danneggiati; la città è stata esentata dalle tasse per la durata del conflitto. La Confederazione Naga ha ricavato ben poco dalla città mentre ha speso cospicue quantità di denaro ed Ardinul-ghazir è stata restituita in ottime condizioni all'Impero. Grazie al nostro accordo Ardinul-ghazir non ha fornito risorse ai Naga ma le ha assorbite e tutto questo non può certo aver arrecato danno alla causa. Imperatrice, noi non vi chiediamo di perdonare o condonare il tradimento; ma se rifletterete con giustizia sulle nostre azioni allora comprenderete che non vi è stato alcun tradimento."


La conclusione dell'intervento dell'elfo è seguito da un esplodere di discorsi, neanche troppo mormorati dalle arpie e dagli altri spettatori presenti; il sommo Giudice impiega diversi minuti a riportare il silenzio. Sul suo seggio anche Silene sembra sorpresa e colpita dalle argomentazioni dell'elfo e non dice nulla. Guardandola in viso e percependone l'incertezza, il Sommo Giudice comincia veramente a sperare che quel processo si concluda in modo diverso dal solito.
"La Corte si ritira per deliberare" enuncia a voce alta, col tono sicuro e autorevole datogli da anni di professione; e il silenzio dell'Imperatrice aumenta le sue speranze.

(GdR off, a breve la sentenza. Un ringraziamento particolare a giobia che pur non essendo stato ammesso come avvocato difensore per via della condotta un pò arlecchinesca del suo pg ha fornito sotobanco alcune argomentazioni della difesa, oltre a quelle enumerate da Aby.)
 

Silen

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Dopo alcune ore di camera di consiglio, il Sommo Giudice manda a chiamare gli imputati e ad annunciare a spettatori e curiosi che è stato raggiunto un verdetto. La sala è piena all'inverosimile quando il Giudice e i suoia ssistenti fanno il loro ingresso e anche silene è presente sul suo seggio, in attesa.

"Imputati Calimon Eruanni e Amin al-Raimi, questa corte in base alle testimonianze raccolte ed alla ricostruzione dei fatti ritiene che le vostre azioni non possano considerarsi come violazione del giuramento prestato allo stato e all'Alata Imperatrice. Questa corte vi ritiene quindi innocenti dell'accusa dit radimento e raccomanda all'Imperarice di confermare il suo verdetto." nel dire l'ultima frase il giudice sie ra voltato verso Silene; è evidente la ragione per cui giudice e assistenti preferivano raccomandare il verdetto, era più diplomatico.
Silene dal canto suo attese alcuni attimi prima di rispondere "Calimon Eruanni, Amin al-Raimi. Le azioni che avete compiuto non sono in discussione e permango del parere che il bene delle Sorelle e del Territorio di Caccia avrebbero richeisto una condotta diversa e un rapporto diverso con le autorità occupanti. Ma, come avevo detto all'inizio di queste udienze, quello che è in discussione qui non sono le vostre azioni ma le vostre motivazioni. Ritengo che le vostre motivazioni dopotutto siano sincere e quindi confermo il verdetto di assoluzione. Siete liberi e sarete reitnegrati nei vostri uffici; poichè avete passato un anno privati della libertà, vi sarà corrisposto un risarcimento proporzionale.. Spero che continuerete a servire il mio impero con la stessa onestà, ma con maggiore discernimento."
 

giobia86

Spam Master
Un elfo tra il pubblico trattiene a stento le risate e manda un occhiata ed un inchino ai due imputati con l'inequivocabile significato "ci vediamo dopo"
 

Last Century

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Fianna e Manwe si guardano con un sorrisino velato, poi escono dal tribunale.
Difficile dire cosa stiano pensando, ma è indubbio che abbiano trovato un interesse ulteriore a quello della mera assoluzione come risultato del processo.
 
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