"Sempre coi colpi di teatro, eh Visenya?"
"E' una tradizione della steppa, e mi ha portato fortuna ad Ishitara."
La Sauriana montò in sella alla cavalcatura già fuori dall'arena, pronta ad entrare già in sella.
"E non si può dire che a quella compassata e silenziosa sia andata bene!"
Dal fondo delle stalle, Amithis replicò con un sibilo, e tornò ad accudire il suo Urutops tra imprecazioni a mezza voce.
La voce dell'annuncio si era appena spenta, quando Visenya fece il suo ingresso nell'arena al piccolo trotto, ogni passo del massiccio Urutops suonava sulla sabbia come un timpano di orchestra.
L'armatura scura della Sauriana e la gualdrappa nera della creatura a tre corna contrastano con le fulgenti pitture di guerra sul collare e i vessilli legati all'alabarda.
Descritto un giro dell'arena di gara, durante il quale il pubblico Sauriano compensa i propri esigui numeri con il rumore, Visenya si ferma alla sua estremità del campo.
L'urutops, aizzato da un esperto colpo di speroni alza il capo cornuto e impenna levando le zampe anteriori. Un muggito belluino ferisce l'aria, punteggiato da schiocchi del becco corneo.
Alta sulla sella e pronta per la sfida, Visenya risponde al richiamo con il grido di guerra della sua famiglia.
"TURANE!"
I soldati Rahonavidi sugli spalti fanno eco come una sola voce:
"ALAKAH! "
"TURANE!"
"ALAKAH!"
Al secondo richiamo fanno eco anche nobili e cortigiani, riuniti attorno a Kairos e Amestris nel palco d'onore.
"TURANE!"
"ALAKAH!"
L'ultimo ruggito ancora risuona nelle orecchie dei presenti quando Visenya sfila le bandiere dall'alabarda a mezzaluna, e porta l'arma in resta.
Nel silenzio che segue, le sue parole sono chiare.
"Visenya dell'Orda Turani è pronta per combattere"