Hitala grugnì quando il cavaliere impattò violentemente contro la lancia per la seconda volta, cadendo dalla sua cavalcatura. Hitala rimase con la lancia tesa in avanti, mentre dava all'avversario il tempo di rialzarsi. Sorrise leggermente quando lo vide estrarre la spada con il chiaro intento di duellare a terra. -Ci siamo accorti che è poco furbo caricare contro un picchiere, eh?- Piantò la lancia nel terreno dell'arena, passando poi ad estrarre la spada e lo scudo. Questa volta, si promise, non avrebbe lasciato l'offensiva all'avversario, optando per attaccarlo per primo con un susseguirsi di fasi di difesa-attacco, in modo da sfiancarlo in entrambi i modi senza rimanere arroccato dietro lo scudo. Caricò senza un urlo, concetrato sul bersaglio, silenzioso come il serpente che era, tradito soltanto dal metallo della sua armatura.
Nel frattempo, sugli spalti, alcuni Naga avevano apprezzato molto il concerto goblin, mentre il Mago Kani sbatteva il palmo della mano sulla sua faccia con un gesto di sconforto. -Abbiamo viaggiato per miglia, siamo stati sconfitti tre volte e ci tocca sentire questo?- disse incredulo. L'Inviato aveva un'espressione simile alla sua, ma sembrava meno colpito. -Grazie alla Dea non hai assistito agli altri spettacoli: c'è stata persino una rissa. Sembra che i Goblin abbiano deciso di partecipare come giullari a questo torneo, senza misurarsi con le armi. Almeno il tifo è favorevole a noi, questa volta, dunque speriamo che Hitala dia il meglio di se. Non possiamo essere sfortunati, dannazione.-