Giostra [Primo turno] Eto Demerzel vs Fritz von Carstein

Silen

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Mentre i vincitori vengono acclamati dal pubblico e i perdenti della prima tornata di scontri della giostra si allontanano (chi con onore e chi meno) già il terreno viene preparato per i rimanenti incontri del primo turno eliminatorio.

Vengono dunque chiamati a confrontarsi sul campo dell'Onore, Eto Demerzel e Fritz della casata Von Carstein, fratello del duca Konrad in eprsona.

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@Balto
 

Last Century

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Eto Demerzel era un bravo soldato, ma più di ogni altra cosa era un bravo marinaio. Dopo la distruzione totale della flotta ed il tardivo impegno del regno nel ricostruirla, non aveva potuto far altro che dedicarsi a studiare tattica, affinare le sue doti come amministratore e - ovviamente - andare a cavallo per distrarsi dalla lontananza dal mare. Nonostante fosse emozionato quella non era la sua prima giostra, e mentre s'infilava l'armatura aiutato da alcuni garzoni non poté fare a meno di pensare alla sfida che lo aspettava di lì a pochi minuti; affrontare Fritz von Carstein non sarebbe stato uno scherzo, ancora si parlava del suo agire al torneo Sylvano nei salotti nobiliari del Minnonar, ma avrebbe fatto del suo meglio per non sfigurare davanti ai propri signori. Si chiuse i guanti e salì in sella, tenendo l'elmo sotto al braccio mentre entrava nell'arena al trotto, salutato dalle delegazioni alleate con un pacato applauso. Non aveva certo lo stesso, carismatico, modo di fare di Calarel, ma per certi versi appariva ancora più statuario e impassibile di molti suoi connazionali: si era rasato i capelli e teneva sul viso solamente un bizzarro paio di baffoni a manubrio coadiuvati da un grosso pizzetto, entrambi biondi come il grano maturo. Con gli occhi cerulei cercò il proprio avversario, dall'altra parte del campo, avvicinandosi lentamente per andarlo a salutare prima dell'inizio dello scontro.

«Vostra Grazia, è un onore incontrarvi sul campo.» lo salutò, rivolgendogli una riverenza con la testa. «Ho sentito molto parlare di voi, spero di essere alla vostra altezza.»
Proprio come Calarel anche Eto aveva, sul cavallo e sulle vesti, i simboli del Ducato che sormontavano quelli del regno. In un certo qual senso la giostra avrebbe visto due contendenti che facevano capo al medesimo schieramento, somigliava più ad uno scontro di allenamento che non ad una vera e propria gara.
«Che possano gli dei guidare le nostre lance ed il migliore guadagnare la vittoria.» con un secondo, riverente, cenno della testa prese congedo, raggiungendo i giudici per recuperare una lancia. A quel punto si mise in posizione, calcandosi l'elmo sulla testa e concentrandosi il più possibile sull'obiettivo. Il peso dell'armatura non era un grosso problema, sebbene non fosse abituato a portarne, ma l'idea di scontrarsi contro un giostratore esperto lo metteva in una certa difficoltà, se non altro a livello psicologico. Si fece forza, immaginandosi quale gloria avrebbe potuto ottenere se fosse riuscito in quell'impresa, non solo per se stesso, ma anche per tutto il regno... una prova di coraggio e di onore che, immaginava, il Duca avrebbe potuto senz'altro apprezzare.

Alzò la lancia, come era usanza fare nel Minnonar per salutare i propri avversari nelle giostre, poi attese il segnale per la carica.
Lanciò la monta al galoppo, aggrappandosi alle redini per spronarla ancor di più, poggiando la lancia in resta e inquadrando Fritz dalla fessura dell'elmo. Sapeva di non poter competere per esperienza e cercò di ovviare con un minimo di tattica in cui tanto eccelleva: rimase basso sulla sella, con la schiena lievemente incurvata in avanti, puntando a colpire la parte esterna della guardastanca del sylvaniano. Nella sua idea avrebbe colpito all'esterno e poi, con un movimento deciso del braccio armato, puntato verso l'interno in modo da far ruotare l'avversario all'indietro e, eventualmente, fargli perdere la presa. Si puntò bene sulle staffe e sperò, fermo e deciso, di aver la meglio.
 

Balto

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Fritz, dal suo angolo, guardò il palco d'onore con sentimenti misti

"E' uno schifo Lisbeth, non dovremmo neanche esserci qui... non con quello che sta succedendo a casa, mentre il nostro popolo soffre e vive nel terrore di non vedere il domani... noi dovremmo essere là... io dovrei essere là, con gli uomini... cosa ci faccio qui, a fare la guerra per finta?"

La giovane ragazza abbracciò il fratello e cercò di consolarlo

"La guerra non andrà da nessuna parte, Fritz, e il popolo resisterà, almeno qualche altro giorno... e poi se ne sta occupando nostro fratello, no? Non è ancora arrivato dopotutto... spero tanto di riuscire a vederlo... non lo abbraccio da anni ormai"

"Mah...."

"Lo so... sono egoista a pensarla in questo modo, perdonami, ma non posso fare altrimenti... non vedevo nessuno di voi da così tanto tempo... mi ha fatto davvero molto piacere rivedervi... anche quel burbero brontolone di Mannfred ihihih"

Fritz si lasciò scappare un mezzo sorriso, Lisbeth aveva sempre la capacità di portare buonumore ovunque

"Hai ragione sorellina, scusa, mi stavo lasciando andare a cattivi pensieri... cercherò di non turbarti ulteriormente"

"Bravo... e ora vai e vinci, mi raccomando, hai una reputazione da difendere dopotutto!"
Disse la giovane porgendogli una lancia mentre il Marchese montò in sella al suo fido cavallo da guerra, un purosangue di Sylvania dal manto castano scuro.

Fritz fece il suo ingresso nell'arena e salutò Eto

"Vi ringrazio per le Vostre parole messer Demerzel. A Sylvania abbiamo un detto: 'non si conosce veramente un uomo finché non lo si affronta in combattimento', sarà dunque un piacere potermi scontrare con Voi: se siete qui è perché, di sicuro, lo meritate... sono assolutamente CERTO che sarete all'altezza, e di certo Minnonar non è patria di pavidi o incapaci.
Possa la fortuna assisterci, arridere al migliore ed infine, garantire uno splendido spettacolo al pubblico.
Che vinca il migliore, messere"


con un ultimo cenno, il Marchese abbassò la celata dell'elmo e tornò al proprio posto salutando sia il palco sia gli spalti dove sedeva la plebe.
 

Silen

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L'incontro vede subito un Eto Demerzel in netta difficoltà; sebbene l'eldar sia agile e veloce come tutti i Priminati, Fritz von Carstein è un cavaleire superbo con un controllo quasi sovrannaturale della propria cavalcatura, un virtuoso della lancia dalla vista acuta e precisa. rivestito di mithril da capo a piedi, il fratello del duca Konrad nelle prime due cariche infligge duri colpi allos cudo di Demerzel mentre questi non riesce a restituire colpid ella stessa potenza e precisione.
Lo scontro sembra dunque instradato verso una vittoria del sylvaniano quando nella terza carica un sasso galeotto si insinua negli zoccoli del purosangue di sylvania; il dolore improvviso fa scartare la cavalcatura e Fritz pur essendo un superbo cavallerizzo viene colto di sorpresa dal movimento repentino della bestia e malamente disarcionato.
Completamente a sorpresa, visto l'andamento fino ad allora dello scontro, vince Eto Demerzel.
Come semrpe alcuni minuti di pausa vengono concessi per la preparazione alla seconda manche.


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Eto arrestò la sua carica, girando il cavallo per andare incontro all'avversario giustappunto disarcionato. Si era ben accorto di quanto era successo ed evitò di esultare per quello che, a conti fatti, era stato solamente un colpo di fortuna - o sfortuna a seconda del punto di vista - limitandosi ad alzare la celata con la mano libera.
«Marchese vi siete fatto male?» domandò con sincero interesse. «Ho visto il vostro destriero scartare violentemente durante la carica, credo abbia urtato qualcosa.»
Scese da cavallo avvicinandosi a Fritz per sincerarsi del fatto che tutto fosse a posto. Non voleva di certo aver fatto male - involontariamente - al fratello del Duca. Una gaffe del genere non se la sarebbe mai potuta perdonare, sebbene fosse abbastanza comune farsi male in quel genere di giostra.
«Fate controllare il vostro cavallo, eventualmente prendetene un altro, non vale la pena di rischiare una simile bestia per la giostra, nel caso sia ferita. È stata puramente sfortuna la vostra, sono certo che alla prossima giostra avrete la meglio, siete un giostratore decisamente migliore di quanto non lo sia io.»
Disse, con la sincera umiltà di chi sa ammettere la superiorità degli altri.
«Spero almeno di continuare a dare un degno spettacolo agli stanti, sfortuna a parte.» sorrise, salendo di nuovo a cavallo.
«Come avete ben detto, possa la fortuna assisterci ancora, Vostra Grazia.» e si allontanò andando a prendere posizione all'altro capo dell'arena.

Magari la fortuna avrebbe arriso nuovamente a Eto, magari l'avrebbe spinto a perdere per pareggiare i conti col Marchese, ma in ogni caso c'era ben poco che potesse fare per controllare la sorte. Si abbassò la celata, salutò di nuovo Fritz e serrò la mano libera sulle redini pronto a lanciarsi alla carica. L'avversario gli era superiore per esperienza e competenza, quindi decise di puntare tutto sulla velocità di esecuzione. Quando i giudici dettero il via spronò la bestia facendola saltare in avanti, partendo subito al galoppo lancia in resta. Sperava di acquisire abbastanza velocità da impattare per primo contro il marchese, in modo da rendere meno devastanti i contraccolpi, dato che aveva sperimentato con quale forza il Sylvano riuscisse ad arrivargli addosso.
 

Silen

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L'incontro inizia un pò in sordina: nelle prime due cariche Eto e Fritz scheggiano appena i rispettivi scudi con colpi tutto sommato mediocri. Nelt erzo il sylvaniano comincia a fare sul serio assestando un bel colpo al quale Eto non riesce a replicare in maniera altrettanto incisiva. I giudici fanno comunque segno di continaure con le cariche poichè non è ancora emerso un chiaro vincitore. Inizia dunque la quarta carica e questa volta Fritz riesce a tirare fuori il meglio di sè: il colpo è ptoente e preciso e questa volta Eto Demerzel viene sbalzatod alla sella.
Fritz von Carstein si aggiudica la seconda manche, assai meno spettacolare della prima. Ai contendenti è concesso di riposare per alcuni minuti mentre si preparano alla terza e decisiva manche.

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Eto, rialzandosi da terra lievemente frastornato, si tolse l'elmo per massaggiarsi la fronte. Aveva preso una bella botta, anche se non troppo grave, e forse spinto dall'ironia della sorte avversa si lasciò andare ad una piccola risata, avvicinandosi al marchese.
«Esito più prevedibile degli sbarchi contro Justa.» scherzò. «Siete decisamente un giostratore provetto.»
E lui, da ammiraglio, poteva permettersi di far quel paragone con cognizione di causa, dopotutto.
«Anche se ammetto di essere divertito; per essere una creatura di mare me la cavo ancora bene in sella ad una destriero.» fischiò, richiamando l'attenzione della sua cavalcatura che, lentamente, girò per avvicinarsi al padrone. «Dovessi pur perdere non mi sentirò affatto in difetto, se sarete voi a proseguire, Vostra Grazia. In un modo o nell'altro i colori di Sylvania supereranno questo girone, dopotutto!»
Stranamente allegro, nonostante la sconfitta appena riportata, salì nuovamente in sella, calcandosi l'elmo sul capo. Fece dare una controllata all'armatura per assicurarsi che fosse integra e poi si fece consegnare un'altra lancia, prendendo posizione.

«E sia, Marchese, diamo il meglio di noi in quest'ultima manche!» abbassò la celata e salutò il pubblico, preparandosi alla carica. Non appena i giudici dettero il via spronò la bestia al galoppo, lancia in resta, tentando il tutto per tutto: si abbassò in avanti per limitare la superficie bersagliabile da Fritz, puntando con la sua lancia a colpire nella parte bassa delle difese avversarie, sperando di minare con maggior efficacia la grande stabilità del Sylvano. Quand'anche non fosse riuscito a vincere, gli sarebbe comunque rimasta la soddisfazione di aver giostrato in modo dignitoso sino all'ultimo istante. Per lui le questioni di onore e correttezza, alla fine, contavano più di qualche moneta d'oro e dell'applauso della folla.
 

Balto

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"Peccato siate un uomo di mare messer Demerzel, avete un talento naturale: se vi foste addestrato come cavaliere credo che le cose sarebbero andate diversamente poc'anzi.
In bocca al lupo per l'ultima manche, possa vincere il migliore"
 

Silen

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La terza manche si rivela la meno equilibrata delle tre: Fritz, recuperata la propria compostezza e sicurezza incalza l'avversario centrando il suo scudo una carica dopo l'altra, spezzando la lancia in due occasioni con colpi che fanno rintronare scudo e armatrua dell'ammriaglio che appare decisamente in balia del più abile Marchese. In qualche modo comunque l'eldar rimane tenacemente aggrappato alla sella, ma dopo la terza carica i giudici interrompono la gara assegnando una netta vittoria a Fritz von Carstein con l'eloquente punteggio di 15-8. Il rappresentante sylvaniano si aggiudica così manche e incontro.
 

Last Century

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«Parrebbe che io non sia stato all'altezza.» sorrise l'ammiraglio, scendendo da cavallo e andando a complimentarsi con il Marchese. «L'incontro è vostro, portate i miei omaggi al Duca e, se vi capiterà di passare per le coste del Minnonar, non esitate a chiedere del sottoscritto, sarà un piacere disquisire in un momento più tranquillo.» s'inchino, aggiungendo il suo applauso a quello del pubblico.
 
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