Presentazione Fazioni

Stato
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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
REPUBBLICA QIRIM

La Repubblica di Qirim è una fazione a grande maggioranza umana, la cui composizione politica e geografica è alquanto curiosa. Formata dall'unione, 205 anni fa, di tre città-stato molto potenti e dei loro relativi dominii (Cernaia [24], Caffa [41] e Odessa [39]), ha mantenuto tale impostazione tricefala fino ad oggi. Il Parlamento di Cernaia è infatti dominato da tre fazioni politiche che ricalcano esattamente la volontà delle tre città.

La forza della Repubblica sta nella sua eccellente classe mercantile, spesso all'avanguardia mondiale nel campo delle infrastrutture e degli strumenti finanziari necessari a dominare i mercati. Difesa dalla sua flotta (tra le più avanzate al mondo e guidata dai migliori equipaggi) e da un esercito ragguardevole, l'economia della Repubblica Qirim ha potuto crescere a buon ritmo per decenni.

L'ascesa dei Grandi Imperi ha obbligato i Qirim ad adeguarsi alla situazione e ad "affiliarsi" ad uno dei Tre. La scelta, alquanto ovviamente, è caduta sulla Respublica di Caladreva. Le evidenti affinità storiche, culturali e politiche hanno avvicinato i due stati, la cui collaborazione continua ininiterrottamente da molti decenni.

La Repubblica Qirim è stata la prima fazione a porsi aggressivamente nella zona nord del Mare Interno, grazie alla rapida colonizzazione e fortificazione della strategica isola di Taganrog, situata circa al centro delle rotte del Raj e dei Nani. Questo è stato il catalizzatore delle prime tensioni con i Nani e con il Raj, e probabilmente ha influenzato la decisione di queste nazioni di intervenire nella Guerra del Chengda.

Sul continente, la Repubblica si è sempre mossa con cautela, evitando di inimicarsi le nazioni dell'entroterra e mantenendosi sulla difensiva grazie ad una sapiente cintura di fortificazioni. In sostanza, la Repubblica gode di una posizione politica tutto sommato favorevole, ma l'abbondanza di nemici impone al suo Parlamento, e al Primo Console Massimo Gualtieri, una grande cautela.


ULTIMI OTTO ANNI

Questi otto anni sono stati dominati dall'invasione di Chengda e dagli eventi relativi: gli eserciti nativi si sono battuti strenuamente, fino a quando il Raj non ha a sua volta invaso l'isola, e le truppe Qirim hanno potuto sfondare seriamente solo dopo la presa della capitale da parte dei Raknesha.

Quando poi i Nani hanno distrutto l'ultima armata Chengda, comandata dal Principe Taisho, la Repubblica Qirim ha di fatto cessato le ostilità, anche se la popolazione delle province conquistate ha dimostrato fin da subito grande ostilità ai nuovi dominatori. L'introduzione di leggi che delegano alcune funzioni di governo a livello locale agli ex-funzionari del Regno di Chengda è riuscita a diminuire leggermente l'ostilità della popolazione, ma è stata la decisione di smobilitare parecchi reggimenti di Milizia e concedere terre e fondi ai veterani a costituire la politica di integrazione delle province Chengda più efficace: i nuovi coloni sono felicissimi del congedo e si trasformano in entusiasti piccoli proprietari terrieri.

Il Primo Console si è occupato anche di commercio, con l'edificazione di diversi Porti di grandi dimensioni, e ha saggiamente deciso di fondare una cittadina ad Alma [22], chiamata Kars. E' stato varato anche un nutrito programma di fortificazione di alcune regioni strategiche, e alla fine degli otto anni la Repubblica Qirim può dirsi ben protetta da una rete di fortezze, castelli e relative guarnigioni.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
IL RAJ

Composto da tre Clan e popolato dai misteriosi quanto eleganti Raknesha, il Raj è una presenza ingombrante nell'area del Mare Interno. Il Raj si estende principalmente sul Continente Occidentale, dove si trovano le terre di due Clan su tre, e che rappresenta la loro prima patria. Le province sul Settentrione del Grande Continente furono colonizzate dopo una lacerante guerra intestina che portò il Clan Mausayr a cercare scampo al di là del mare.

Da sempre il Raj è famoso in tutta Ardania per la sua ricchezza, dovuta all'enorme popolazione e al conseguente tesoro in termini di entrate fiscali, e per la sua potente magia, che pare infusa nella terra stessa e che scorre potente nel sangue di ogni Raknesha.

Malgrado la ricchezza, la magia, e le grandi armate di guerrieri-tigre, i Raj è stato spesso indebolito e impossibilitato ad espandersi troppo a causa delle lotte interne tra i Clan, con occasionali periodi di splendore causati dall'ascesa al Trono di Giada da parte di un Muhad abbastanza forte da tenere sotto controllo le spinte centrifughe dei vari Clan. Mentre la ricchezza del Raj e la sua popolazione crescevano, vennero ripresi i contatti col Clan Mausayr, che dopo una breve invasione e una guerra sanguinosa venne riannesso al Raj. Il Clan accettò la cosa e si reintrodusse con entusiasmo nel mondo degli intrighi di palazzo, puntando costantemente al trono.

Col passare dei secoli, le lotte intestine fra i Clan hanno vieppiù minato la potenza del Raj come nazione, e all'alba dell'era dei Grandi Imperi i Raknesha erano ormai una piccola potenza regionale, che dovette velocemente scegliere un Impero al quale affiliarsi. La scelta è caduta sulla Respublica di Caladreva per ragioni di vicinanza geografica e di opportunità politico-economica: i mercanti Caladrevani sono fra i più attivi nei mercati del Raj e le merci di quest'ultimo sono molto richieste nella Respublica. Il soldalizio con la ricca ed influente Respublica ha permesso fra le altre cose al Raj di porre le basi della propria nascente potenza marittima, sebbene d'altro canto sia riuscito a rimanere abbastanza impermeabile alle lusinghe dell'industrializzazione.

Uno dei più recenti exploit del Raj è stata la conquista della ricchissima capitale del Chengda, approfittando dell'invasione Qirim del paese, e di tutto il nordovest della grande isola. QUesta mossa, unita ad una moderata espansione della testa di ponte nel Grande Continente, ha però creato forti tensioni con le altre fazioni che si affacciano sul Mare Interno, mentre l'espansionismo della Repubblica Njemegen e dei Nani nel Continente Occidentale ha posto per la prima volta da secoli una seria minaccia al cuore stesso del Raj.


ULTIMI OTTO ANNI

La vittoriosa invasione del Chengda ha portato grande potere al Raj, soprattutto per via della imponente manifestazione di potenza navale: una serie di accorti acquisti dilazionati nel tempo e da diverse nazioni ha permesso al Raj di creare una flotta di Man o'War di grandi dimensioni prima che i rivali si accorgessero della situazione. Con la nuova flotta il Raj è adesso a pieno titolo una potenza navale del Mare Interno. La conquista, arrivata dopo una sanguinosa campagna militare ma seguita all'invasione Qirim dell'isola, ha portato tensioni sgradevoli con la suddetta Repubblica Qirim, che si è sentita defraudata della sua preda.

Sul fronte politico interno, il Muhad Nejri Sahrenna ha dovuto fronteggiare l'ascesa di un culto del Vuj che in breve tempo ha preso il controllo di vaste aree rurali, sottraendole al controllo dei Clan. La reazione del Muhad non si è però fatta attendere, ed ha portato al ripristino della sovranità del Raj e dei Clan sui territori sottratti. Sahrenna ha tra l'altro scoperto una rete di assassini politici e ne ha disposto l'eliminazione, ottenendo l'approvazione del Clan Nemri, precedentemente colpito da tali assassini.

Una lunga ombra ha però adombrato l'operato del Muhad: la formazione del corpo delle Cento Scimmie, una sorta di potentissima polizia politica che di fatto ha assunto il controllo della gestione dei crimini gravi e della corruzione in tutto il Raj, attirandosi addosso feroci critiche per i suoi metodi "terroristici" e la sua tendenza a creare un nuovo sistema di corruzione con essa al vertice.

A lenire le proteste c'è una storica ripresa del commercio, languente da diversi anni, e il prestigio del Muhad Sahrenna, che ormai gode di vasti consensi.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
REPUBBLICA NJEMEGEN

La storia della piccola ma agguerrita Repubblica Njemegen è una sorta di ode all'inventiva e all'audacia. Nativi di una piccola area rivierasca, gli Nejmegen fondarono la loro forza sulla preparazione dei propri mercanti e il coraggio dei propri marinai fin dall'antichità. Imposero il proprio controllo sui mercati di svariate isole, e potenziarono la loro flotta al punto da dominare vaste aree costiere. Svilupparono efficienti e remunerativi traffici con altre nazioni mercantili (in primis la nascente Respublica di Caladreva) e poterono così adottare una politica estera fondata sull'intrigo, lo spionaggio e il puro e semplice pagamento di tributi a favore di popoli più bellicosi.

Dove non arrivava la corruzione, arrivava la convenienza di altri stati nella sopravvivenza dei mercanti Njemegen, per cui spesso il piccolo ma ben armato esercito repubblicano veniva affiancato da ben più grandi eserciti alleati che respingevano l'aggressore di turno.

Il boom demografico che seguì la crescente prosperità della Repubblica rese però necessaria l'espansione del territorio disponibile per la fondazione di nuove comunità Njemegen. Essendo impossibilitati ad espandersi nell'entroterra, gli Njemegen sfruttarono la loro potenza navale per invadere e colonizzare le isole del Mare Interno. Il primo, logico, bersaglio fu l'isola di Helmgart, del resto semidisabitata. La sottomissione dei nativi venne completata con estrema facilità, e da qui gli Njemegen partirono per destinazioni più ambiziose.

La conquista di Mannan fu più difficile, a causa della fiera resistenza dei Minotauri autoctoni, piegata a costo di grandi sofferenze. Gradualmente, i Minotauri vennero sottomessi e l'isola divenne un'ennesimo avamposto dell'espansione Njemegen. A questo punto, però, il mondo era cambiato. Le nazioni dell'entroterra facevano parte di un sistema di stati-cuscinetto e affiliati che rispondevano ai disegni di tre immensi Imperi. La Repubblica Njemegen si trovò a confinare con l'immenso Tengri Chagathan, e ben presto un emissario del Muhagathan si presentò a Leeuwergard per "consigliare" agli Njemegen di collaborare. La decisione fu presa, e in effetti il supporto del Grande Tengri fu indispensabile per la terza e più ambiziosa fase espansiva della Repubblica Njemegen: l'invasione del Continente Occidentale. Lo sbarco delle truppe Njemegen sulle sue spiagge orientali e la fondazione di Talabheim sancirono una rottura storica delle relazioni con la Respublica di Caladreva, ed introdusse definitivamente la Repubblica Njemegen nell'arena delle nazioni che si contendono la supremazia sul Mare Interno.

Benché la posizione della Repubblica sia al momento tutto sommato defilata, nessuno dubita che il Presidente Wassenaer abbia in mente un ruolo molto più "centrale" per la nazione Njemegen all'interno di questo "Grande Gioco".


ULTIMI OTTO ANNI

Poche nazioni hanno affrontato sconvolgimenti interni paragonabili a quelli subiti dalla Repubblica Njemegen in questi otto anni. La corsa verso l'industrializzazione e la lotta fra il tradizionale potere aristocratico e la nascente forza dei sindacati ha creato un attrito divenuto presto intollerabile. Il Presidente Johan Wassenaer si è prima distinto per essere un classico aristocratico, dai modi spicci e brutali contro ogni opposizione "popolare", per poi invece compiere una clamorosa inversione e sposare la causa dei movimenti operai.

Sono state varate importanti riforme sociali, ed è stato formato il "Sindacato Unificato", che ha di fatto realizzato le richieste degli operai e legato l'intera galassia di movimenti sociali al controllo del Presidente. Caduto sotto le accuse dell'aristocrazia in quanto "socialista" e sovversivo, il Presidente Wassenaer ha zittito tutti grazie ad una combinazione di sviluppo commerciale-economico, diplomazia e vittorie militari.

Va ascritta infatti alla sua politica dinamica e tentacolare la straordinaria crescita urbana e commerciale della Repubblica, che si è imposta come dominatrice di gran parte delle rotte di merci dell'area. Un altro successo è stato rappresentato dalla storica pacificazione dei Minotauri di Mannan, con la formazione di un Consiglio locale con poteri di autogoverno e l'annientamento dei pochi ribelli rimasti, così come la vittoriosa invasione della costa sudorientale del Continente Occidentale e la successiva penetrazione nell'entroterra.

Proprio qui, però, il Presidente rischia di inciampare: l'ex Ducato di Barahona, benché conquistato, è soggetto ad una ribellione ben armata ed organizzata, che ha rischiato di sottrarre immediatamente alle truppe Njemegen la nuova conquista. Grazie ad un tardivo quanto salvifico invio di una nuova armata in loco, supportata dalla flotta da guerra, la situazione è stata stabilizzata e la città di Barahona difesa dagli attacchi.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
DUCATO DI RECZARNA

L'agguerrito Ducato di Reczarna controlla un'area vasta quanto turbolenta all'incirca al centro della Grande Frontiera. Storicamente discendente da un piccolo ma agguerrito popolo stanziato ai margini della steppa, dovette far affidamento da sempre su un esercito all'altezza della minaccia dei nomadi. L'economia non è mai stata una grande priorità per interi secoli, nei quali i Rezc si espansero notevolmente a spese dei popoli vicini.

Il progressivo accentramento dei poteri nelle mani di poche famiglie nobili, che si disputavano la corona, creò diversi problemi interni, che sfociarono in almeno un paio di guerre civili. Il Periodo dei Disordini ebbe termine quando gli Storozhevoy e i Muilhad invasero il paese da est: la minaccia esterna ricompattò le famiglie in lotta, e l'esercito di Reczarna resistette strenuamente. Alla fine fu il Ducato dei Picchi Gelidi a decidere la guerra, scendendo in campo a fianco dei Rezc ed aiutandone l'esercito. Le armate coalizzate respinsero il nemico, e al termine del conflitto venne siglato un trattato di amicizia.

L'era dei Grandi Imperi era però iniziata, e Reczarna si trovò contesa da tutti e tre a causa della sua posizione strategica. Per decenni i Duchi di Reczarna si barcamenarono fra l'uno e l'altro blocco, cercando di strappare le condizioni migliori ed approfittando delle occasioni propizie per puntellare il proprio dominio. Negli ultimi anni Reczarna è rimasta perlopiù allineata all'Impero Lancaster, probabilmente anche per ragioni pratiche: l'Impero ha infatti permesso a Reczarna di iniziare un proprio processo di industrializzazione, che ormai è a buon punto.

Il Ducato rappresenta ormai una realtà consolidata della Frontiera: una potenza militare da tenere in considerazione e un centro industrializzato di tutto rispetto. Benché in molti considerino povero il Ducato in confronto ad altre nazioni, questi riesce comunque a mantenere in efficienza forze armate numerose e ben armate, ed a varare numerosi progetti e riforme interne che pongono spesso il Ducato di Reczarna all'avanguardia in molti campi.

ULTIMI OTTO ANNI

Anni dominati da tumulti interni e guerre totali, questi, per il Ducato di Reczarna. La paziente opera di stabilizzazione interna del Duca Zelapiesc è infatti interrotta dall'invasione dei Dragonling e del Sultano Muilhad, che hanno invaso il paese da Est distruggendo a sorpresa l'armata principale del Ducato. La sconfitta delle forze armate di Reczarna ha istigato la rivolta dei Pelleverde suoi sudditi, catalizzata anche da alcuni disastri naturali che alcuni hanno attribuito alle potenti magie dei Dragonling.

La guerra è durata tre lunghi anni, nei quali Reczarna ha resistito soprattutto grazie ad aiuti economici dai suoi alleati e militari da parte dell'alleato dei Picchi Gelidi. Ha giocato a suo favore anche l'eccessiva sicurezza dei suoi nemici, che pensando di aver ottenuto una vittoria decisiva si sono divisi per occupare territori ed assediare le fortezze del paese, venendo investiti da una potente controffensiva capeggiata dallo stesso Duca.

Decisivo è stato anche un patto interno firmato suo malgrado dal Duca Zelapiesc, che di fatto ha portato alla creazione di un Governo Ombra che secondo alcuni di fatto sottrae al legittimo Duca gran parte della sua autorità e indipendenza di governo. In ogni caso il Duca si è fatto carico dell'introduzione di riforme burocratiche e militari di grande effetto, che hanno innalzato la qualità dell'amministrazione ducale in molte regioni "difficili", ed è probabile che daranno buoni frutti ora che la guerra è finita.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
DUCATO DEI PICCHI GELIDI

Da molti considerato una mera appendice dell'Impero Lancaster, il Ducato dei Picchi Gelidi vanta invece una rispettabilissima storia di lotte e conquiste ottenute col sangue e la determinazione. Originariamente parte del popolo Lancaster, gli abitanti dell'odierno Ducato dei Picchi Gelidi sono migrati molto a sud secoli e secoli fa. Al loro arrivo sono passati quasi immediatamente ad una forma di governo centralizzata più adatta alla vita sedentaria, ed hanno iniziato a sfruttare le loro conoscienze in termini di artigianato e metallurgia per formare una nuova nazione.

Accolti con ostilità dai popoli vicini, hanno combattuto fieramente da bravi Nordici, e si sono difesi da innumerevoli aggressioni. Grazie a rapidi progressi in campo tecnologico ed alla disponibilità di brillanti generali cui affidare i propri eserciti, i sudditi del neonato Ducato sono poi partiti alla controffensiva non appena le divisioni fra i vicini Samvarac e Koradny sono sfociate in guerra aperta.

Approfittando dello sfinimento delle armate nemiche dopo tre anni di guerra, l'esercito dei Picchi Gelidi inflisse ai nemici alcune sconfitte decisive, e ben presto sottomise entrambi i popoli. A questo punto, una sapiente politica di stampo aristocratico seppe stabilire un rapporto di collaborazione più o meno stabile e volontaria con le elites nobiliari dei popoli sottomessi, e da quel momento in poi Koradny e Samvarac divennero più o meno parte integrante del Ducato.

Quando si formarono i Grandi Imperi, il richiamo delle antiche origini (e probabilmente la vicinanza territoriale) si fece sentire, e i Picchi Gelidi si allinearono all'Impero Lancaster. Nel corso dei decenni, solo poche volte la politica dei Duchi si è allontanata da tale strada maestra, e sempre per poi tornare nella sfera dei "cugini". L'avvio dell'industrializzazione ha portato grandi vantaggi per i Picchi Gelidi, ma altrettanti problemi interni.

ULTIMI OTTO ANNI

Anni duri, questi, per il Duca Donovan Suttereign, soprattutto sul fronte interno. Nel tentativo di "disinnescare" una possibile bomba sociale data da un'industrializzazione in incremento costante e un benessere della popolazione molto basso, si trova infatti quasi costretto ad introdurre riforme sociali ed a puntare molto sulla concessione di autonomie locali e sul supporto di una propaganda costante e ben orchestrata. Sebbene queste misure gradualmente gli assicurino un grande prestigio e in ultima analisi il supporto del popolo, gli alienano però il favore dei Boiardi Koradny e Samvarac.

Durante questo processo di "dispotismo illuminato", il Duca si trova a fare i conti con una grave crisi diplomatica, quando apparentemente un mago dei Picchi Gelidi lancia una maledizione contro Vrad, una città dello Zarato Storozhevoy. L'incidente provoca un improvviso innalzamento della tensione fra i due paesi, con tanto di raid oltreconfine della cavalleria Storozhevoy, ma sembra poi spengersi grazie alla pronta incarcerazione e al processo ai danni del mago ribelle, che si conclude con la sua impiccagione di fronte agli emissari dello Zar giunti come osservatori.

Le tensioni con la nobiltà dei popoli sottomessi vengono al pettine quando il Duca decide di concedere una sorta di Parlamento popolare, che porti all'attenzione del governo i problemi del popolino, bypassando l'usuale "filtro" dei nobili locali. La nobiltà reagisce duramente, e si innesca un braccio di ferro tra il Duca e gli aristocratici riottosi, che si traduce in attentati agli esattori ducali, episodi di brigantaggio e sabotaggio.

Alla fine il Duca usa il pugno di ferro, e la reazione nobiliare innesca in pratica una vera e propria guerra civile in diverse province; Donovan Suttereign, però, forte di un supporto popolare in costante crescita, manda l'esercito nelle zone interessate mettendo i ribelli alle strette. Da segnalare la violenta e fiera reazione popolare al tentativo dei ribelli di conquistare Karadec, capitale della Koradnyia: operai e altri cittadini si sono armati ed hanno respinto gli assalti delle truppe nobiliari fino all'arrivo delle forze regolari, in una coraggiosa dimostrazione di supporto popolare nei confronti del Duca Donovan Suttereign.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
REGNO DELL'HURN KARN

I Nani dell'Hurn Karn sono decisamente lontani dall'immagine che gli umani hanno dei tipici Nani. Questo popolo di nani navigatori aperti agli scambi commerciali e alla colonizzazione di terre lontane sono qualcosa di decisamente anomalo per gli standard della razza nanica.

Nati come confederazione di Clan negli Hurn Karn da cui prendono il nome ("Monti Scuri", nel loro dialetto Khazalid) vennero uniti sotto un comando unificato dal Primo Re Khugavod Stormwalker. Fin dagli albori della loro storia, i Nani dell'Hurn Karn non hanno mai manifestato l'istintiva avversione per le acque profonde che caratterizza tutti gli altri Nani di Ardania; al contrario, fin dall'antichità navigavano i torrenti e i fiumiciattoli dei Monti Scuri su robuste zattere e chiatte con le quali trasportavano i minerali estratti dalle miniere in alta quota fino ai centri abitati delle valli. Il Mare Interno rimase comunque off-limits per lunghi secoli, fino a quando Aggrabor l'Ardito non costruì la prima galea della storia del popolo nanico, e solcò i mari.

Da quel momento, la parabola navale dei Nani dell'Hurn Karn crebbe inarrestabile. L'arte della metallurgia nanica si fuse alla nascente industria carpentiera, e dette al mondo le prime navi corazzate: massicce galee dalle fiancate protette da grandi scudi di ferro e imponenti rostri d'acciaio. Grazie a questi possenti velieri i Nani colonizzarolo l'isola di Wort [17], che divenne la loro prima colonia. Mercantili ben protetti, intanto, portavano i prodotti dell'artigianato nanico a mercati sempre più lontani, soprattutto nel Continente Occidentale. I Nani aumentarono di numero, e colonizzarono altre terre sul Grande Continente, spingendosi perlopiù ad est e a nord.

Tanta prosperità attirò però sgradite attenzioni: le moltitudini degli Uomini iniziarono a premere ai confini, e i Nani per quanto ricchi e potenti erano pochi rispetto a loro. L'ascesa dei Duchi dei Picchi Gelidi, della Repubblica di Qirim e del Ducato di Rezcarna obbligarono i Nani ad abbandonare le loro terre più orientali ed a fortificare parte dei loro domini costieri. Il saggio abbandono dell'altrimenti tradizionale superbo isolamento dei Nani evitò che questi entrassero in guerra contro tutti i loro vicini umani, e preservò l'Hurn Karn da una probabile disfatta.

Gradualmente, i Nani ripresero coraggio, e decisero di ovviare al problema del sovraffollamento attraversando il Mare Interno e colonizzando le coste orientali del Continente Occidentale. L'impresa coloniale andò bene grazie alla forza degli eserciti dei Nani e ad una saggia politica di integrazione dei nativi. La colonia si espanse rapidamente e divenne un gioiello della corona del Regno, ma attirò l'ostilità delle altre fazioni che si affacciavano sul Mare Interno.

A prevenire una prevedibile reazione armata giunse la rivoluzione industriale, arrivata dal Karaz Angainor, il regno Nanico del sud. La naturale predisposizione dei Nani per i macchinari favorì l'industrializzazione dell'Hurn Karn, che ben presto si trovò all'avanguardia, specialmente per la produzione delle prime navi a vapore della storia di Ardania.

Il Regno dell'Hurn Karn attualmente gode di una buona posizione nel Mare Interno, e di una potente flotta moderna, ma soffre l'isolamento diplomatico nei confronti delle altre fazioni rivierasche. Per garantirsi in qualche modo la sicurezza dei confini orientali, l'Hurn Karn da diversi anni è affiliato dell'Impero Lancaster, il che ha allontanato la minaccia di un'invasione da parte dei bellicosi vicini dei Picchi Gelidi e di Rezcarna.

ULTIMI OTTO ANNI

Anni tutto sommato tranquilli per l'Hurn Karn, che si è dedicato ad una paziente opera di fortificazione di posizioni strategiche e crescita economica, con (tra le altre cose) la costruzione di una flottiglia di navi a vapore per la pesca oceanica. Alcune rivendicazioni da parte dei sindacati operai sono state accolte, migliorando notevolmente la qualità della vita dei lavoratori delle grandi fabbriche dei Nani.

La messa in servizio di molte navi moderne ha determinato un deciso ritorno delle velleità espansionistiche dell'Hurn Karn, che si è trovato in grado di approfittare dell' l'invasione della grande isola di Chengda da parte dei Qirim e del Raj per ritagliarsi una fetta di quel ricco regno in disgregazione. Una flotta corazzata dei Nani ha sbarcato una potente armata nella penisola montagnosa di Wanshu, ed annientato l'armata del Principe Ereditario Taisho, di fatto decretando la fine del Regno di Chengda.

L'espansione navale ha però visto una battuta d'arresto in seguito all'affondamento del Monitor Grathuru in seguito ad una tempesta invernale. La notizia più grave è comunque il ritorno dell'Antico Dragone Skalak il Terribile, ricomparso nella provincia 32. Il Drago è poi tornato nella stessa provincia per recuperare qualcosa dalla sua vecchia tana, e ne ha approfittato per effettuare scorrerie in tutta lka zona.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
KARAZ ANGAINOR

Karaz Angainor significa "Regno della Catena di Ferro"; la Catena di Ferro non è altro che il grande massiccio montuoso che domina il sudovest della Frontiera, nel quale vive il Regno nanico più antico di Ardania

La storia antica dei Nani dell'Angainor è la storia della lotta per la sopravvivenza di un gran numero di Karak (Roccaforti) isolate in mano a Clan diversi, assediate più o meno regolarmente dalle orde dei Goblin e dei Coboldi, ed attaccate periodicamente dagli Ogre dello Sky Kingdom, una sorta di unione tribale di Ogre che avevano costruito delle cittadelle in cima ai picchi più alti.

Nonostante la grande forza e resistenza dei Nani, e la loro abilità nel forgiare eccellenti armi ed armature, il loro numero ristretto e la mancanza di coordinazione fra le forze delle varie Karak impediva ai Nani di formare una nazione unita che potesse eliminare le minacce esterne.

Fu la tecnologia a salvare i Nani.

Fin dall'antichità un popolo di ignegnosi operai e artigiani, furono essi i primi a scoprire la potenza del vapore e della polvere da sparo. Burgrim Ruotadentata e Ivan Rombodituono sono indicati dalle Cronache della Pietra come gli inventori "ufficiali", ma è probabile che queste tecnologie siano state sviluppate da più di un inventore, magari proveniente da Clan minori (non pare un caso che entrambi gli "eroi" provengano dalle file dei due maggiori Clan dell'Angainor...).

Fu grazie a queste due tecnologie, comunque, che i Nani riuscirono a spazzare via i Goblin e i Coboldi dalle montagne, ed a sottomettere gli Ogre dello Sky Kingdom dopo una serie di battaglie epocali. Alla fine delle Guerre del Tuono, l'intera Catena di Ferro era sotto il ferreo controllo dei Nani per la prima volta nella storia, e così sarebbe rimasta fino ad oggi.

La Rivoluzione Industriale, comunque, portò se possibile ancora più cambiamenti. Il nuovo potere della Casta degli Artefici e la loro immensa ricchezza mise in crisi la Casta Alta, forzando una serie di riforme attraverso le Assemblee dei Clan che culminarono con una serie di Editti del Re che sancirono la fine dei privilegi della Casta Alta. Questa vera e propria rivoluzione sociale venne fortemente avversata dai Tradizionalisti, e portò ad una lunga guerra civile.

Della guerra approfittarono mercanti e spie delle nazioni umane, che riuscirono a trafugare i segreti dell'industria ed a replicarli nei loro paesi. Di fronte al pericolo di vedere vanificato tutto quanto ottenuto fino a quel momento, i Clan principali decisero di recuperare la situazione prima che fosse troppo tardi.

Tramite un complesso sistema di accordi e garanzie, venne ripristinata parte dei privilegi della Casta Alta, mentre la Casta Artefice (che rappresentava l'ormai preponderante classe operaia) otteneva diritto di voto, presenza negli organi decisionali (per esempio la nomina permanente di un Artefice alla carica di Segretario delle Opere Civili in ogni Karak), maggiori libertà di espressione e la possibilità di scrivere i nomi degli Artefici Superiori nelle Cronache delle Karak al fianco di quelli dei membri di spicco della Casta Guerriera e della Casta Alta.

Riportata la calma, vennero rafforzate le misure di sicurezza del Regno, e la tecnologia nanica poté procedere senza rischio di "furti". La presenza delle altre razze è tollerata solo negli insediamenti confinari progettati per gli scambi commerciali, e governati dalla Casta Mercantile. L'aumento vertiginoso degli scambi (soprattutto di minerali e beni industriali) portò ad un rafforzamento della Casta Mercantile, che ben presto ottenne le stesse concessioni fatte anni prima alla Casta degli Artefici.

L'avvento dei Grandi Imperi ricordò però ai Nani la loro inferiorità numerica nei confronti degli Umani, e li obbligò a cercare protezione presso gli Imperi mediante le prime storiche iniziative diplomatiche, al contrario dei "cugini" dell'Hurn Karn che avevano fatto della diplomazia una (necessaria) virtù secoli prima. Attualmente il Karaz Againor coltiva ottimi rapporti con la Respublica di Caladreva, approfittando dell'esperienza commerciale di questa per portare le proprie merci tecnologicamente avanzate nei mercati più ricchi.

ULTIMI OTTO ANNI

Anni dedicati al fronte interno, nel Karaz Angainor. L'Alto Re vara infatti un programma di fortificazioni senza eguali nella storia, giungendo presto al risultato di erigere fortezze montane in ogni provincia montana e collinosa della regione, aumentando esponenzialmente le capacità difensive del Regno. Il Bastione di Ferro è ormai una realtà.

La politica interna ribolle, con il Thane che sembra prendere le parti delle Workers' Unions varando programmi sociali e leggi a tutela dei lavoratori che gli valgono un ampio appoggio popolare. Il commercio prende il volo, e il Karaz Angainor inizia ad esportare migliaia di tonnellate di prodotti altamente tecnologici in giro per tutta la Frontiera, con grande giovamento delle casse statali. Neanche un forte terremoto che colpisce la capitale Kolin-Kraz pare rallentare l'inarrestabile crescita economica del Karaz Angainor.

Le maggiori difficoltà per l'Alto Re arrivano dal fronte politico interno: un'operazione anticorruzione particolarmente energica svela infatti rapporti clientelari portati avanti da tutti i Clan, incluso quello dell'Alto Re stesso, e causa forti frizioni fra esso e i suddetti Clan. Una riforma che apre parzialmente il servizio militare alle donne fa poi infuriare i conservatori, e dopo di essa l'Alto Re si trova praticamente solo contro tutta l'aristocrazia, supportato però dalle Workers' Unions e dalle forze armate, che hanno preso sorprendentemente bene l'iniziativa "femminista".

Altro grande successo del Re è l'istituzione di un'epica festa della birra nella capitale, con gare di possanza e show motoristici, che attirano decine di migliaia di Nani da tutta Ardania.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
PRINCIPATO DRAGONLING

Le origini della razza più strana di tutta Arcadia sono avvolte nel mistero: se l'era dei Draghi è avvolta nelle nebbie delle leggende, la nascita dei Dragonling è un assoluto mistero. Semplicemente, un giorno esistevano solo i Draghi alati, e il giorno dopo comparvero moltitudini di esseri bipedi, dalla pelle scagliosa, la coda e una testa di forma inequivocabilmente dragonide. La zona interessata dalla comparsa di questi esseri era grossomodo la giungla centrosettentrionale dell'attuale zona della Frontiera.

Questa strana razza dimostrò immediatamente un'indole guerriera, combattendo accanitamente contro tutte le razze vicine, Umani in primis. Apparentemente inesauribili nei numeri, conquistarono vaste aree cacciandone i nativi e spingendosi risolutamente verso ovest. Qui vennero però in contatto con i Ducati di Rezcarna e dei Picchi Gelidi, anch'essi in forte ascesa. Scoppiò quindi una guerra violentissima, che vide i Dragonling avvalersi dell'aiuto delle popolazioni di Orchi, Goblin e Coboldi sottomesse da Rezcarna. La guerra fu però vinta dagli Umani, che ricacciarono verso Est i Dragonling e gli sottrassero ampie porzioni di terra, riprendendo il controllo sui Pelleverde ribelli.

Da quel momento i Dragonling stabilizzarono il loro territorio e sembrarono cessare di moltiplicarsi misteriosamente. Il loro dominio divenne un Principato relativamente stabile e costruirono la loro prima (e per ora unica) città: Drakoni Karieri. Intrecciarono le loro prime relazioni diplomatiche con altre razze, pur rimanendo abbastanza diffidenti e tendenti all'isolazionismo. L'ascesa dei Grandi Imperi li colse leggermente impreparati, specie quando l'Impero Lancaster iniziò ad incombere sul loro confine settentrionale; il Principe Lu'Shakh prese quindi la storica decisione di mandare un'ambasciata a Uzqart, la capitale del Tengri Chagathan, e da quel momento il Principato Dragonling divenne un affiliato del grande impero del Sud.

ULTIMI OTTO ANNI

Difficili, questi anni, per il Principato Dragonling: il Principe dei Draghi Tsi'Ir punta tutto su una guerra a sorpresa con il Ducato Reczarna, fintando un'alleanza e poi tradendo il nuovo "alleato" invadendolo insieme alle truppe del Sultanato Muilhad. La nobiltà Dragonling si ribella a tale condotta disonorevole, e una Divisione dell'esercito regolare si ammutina e si unisce alle forze Reczarna.

Questo sconvolgimento porta presto alla sfiducia del Consiglio nei confronti di Tsi'Ir, che viene obbligato ad andare in esilio nel Grande Tengri. Il nuovo Principe prosegue la guerra e conferma le precedenti leggi dell' ex-Principe ritenendole "buone leggi, da salvare dal resto del disastro". La ritrovata stabilità interna, tuttavia, non garantisce il successo in guerra, che vede l'intervento dei Picchi Gelidi a fianco dei Reczarna e la sconfitta dell'asse Dragonling-Muilhad, costretto alla tregua.

Ad aumentare la confusione arriva l'Antico Dragone Rosso Skalak il Terribile, che si appollaia sulla Rocca del Drago nella capitale Dragonling e mette subito in crisi i rapporti con i Nani dell'Hurn Karn. Gli scopi del Dragone sono tuttora ignoti.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
SULTANATO MUILHAD

Popolazione inizialmente stanziata nel deserto di Azrac, i Muilhad si divisero ben presto dai "cugini" autoctoni per cercare fortuna verso nordest. La migrazione portò a guerre contro più o meno tutti i popoli confinanti, ma fu un grande successo: il popolo Muilhad raggiunse l'attuale costa nordorientale della Frontiera e si stabilì nell'area. Una popolazione nomade del posto, i Quvvid, venne rapidamente sottomessa.

Contrastando efficacemente l'espansionismo dello Zarato Storozhev a sud e controbattendo all'espansione iniziale Dragonling, i Muilhad stabilizzarono la propria società puntando su un graduale avanzamento tecnologico e una forte impronta militare. La dura lotta fra tradizionalisti e progressisti si è trascinata per lunghissimo tempo, e tuttora non è stata vinta in modo decisivo da una delle due parti in causa, sebbene il laicismo stia avanzando nettamente.

La storia di questa contesa è anche la storia fra le due più potenti famiglie nobili dei Muilhad: i Kesikafalras e i Demirci. Da 121 anni gli Shah appartengono a queste due famiglie, eccetto 3-4 Shah provenienti da famiglie minori negli anni in cui per qualche motivo non vi erano candidati adatti delle famiglie dominanti. Nel corso degli anni i due "partiti" dei Muilhad (progressisti e tradizionalisti) hanno più o meno eletto le Famiglie a loro rappresentanti, condizionandone la politica e rendendole di fatto antitetiche. Da anni ormai non c'è alcun dialogo serio fra Kesikafalras e Demirci, e la politica del Sultanato è dominata dai loro scontri politici (e talvolta dalle faide incrociate). In mezzo stanno i militari, tradizionalmente neutrali nella contesa e preoccupati del loro prestigio e potere, le famiglie emergenti legate al commercio, e i Quvvid, di fatto esclusi dalla vita politica ma sostenitori dei conservatori.

Con l'ascesa dei Grandi Imperi, i Muilhad si sono rifiutati di fare scelte troppo vincolanti, passando con disinvoltura da un campo all'altro in base ai propri interessi. Da qualche anno sono affiliati alla Respublica di Caladreva, forse per i generosi fondi che questa elargisce, sostenendo un'economia forse un po' apatica.

ULTIMI OTTO ANNI

Annate tutto sommato tranquille sul fronte interno, ma molto movimentate in politica estera.

Se infatti la scena politica del Sultanato si discosta poco dall'usuale contrapposizione fra progressisti e conservatori, con contorno di 3-4 faide tra famiglie minori, le armate del Sultano si trovano invece a combattere una durissima campagna militare a Reczarna a fianco dei Dragonling. Dopo alcuni successi, l'offensiva congiunta viene respinta con gravi perdite, e i Muilhad si accodano alla tregua firmata dai Dragonling.


 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
PRINCIPATO DI ORLAIS

Il Principato di Orlais è un'anomalia abbastanza curiosa nello scenario della Frontiera: uno dei pochi che a tutt'ora non ha subito significativi mutamenti interni, né soffre di sostanziali spinte innovatrici. Ad Orlais la vita è ancora dominata dalle logiche nobiliari, attorno alle quali si coagula la vita dei sudditi del Principe, senza che di fatto questi abbiano mai provato a ribellarsi a questo stato di cose né a spingere per dei cambiamenti.

Di fatto, a quanto pare i nobili Orleasiani gestiscono il Principato con una certa lungimiranza, evitando che i loro privilegi scatenino un'eccessiva reazione popolare e controllando i sudditi con fermezza ma senza brutalità inutili. Anche il rapporto con le minoranze razziali (Elfi e Nani) è tranquillo: sebbene non siano state concesse autonomie significative, non si ha notizia di resistenze contro l'establishment nobiliare. L'economia del Principato è ancora prevalentemente agricola, estrattiva e manufatturiera, protetta da un esercito convenzionale discreto e che fonda la sua potenza su una classe di cavalieri aristocratici famosi in tutta Ardania, uniti in due diversi Ordini Cavallereschi che con il loro peculiare Codice improntato alla carità e alla giustizia godono di ampii consensi fra la popolazione.

Questa situazione è dovuta anche al fatto che, in pratica, sin dai tempi dei primi stanziamenti del popol Orleasiano nella sua attuale area, non vi sono state invasioni o grosse crisi che abbiano scosso il Principato. Scaramucce di confine e piccoli conflitti locali non hanno mai posto un serio pericolo per le fondamenta della società Orleasiana, e quindi l'aristocrazia al potere ha potuto perpetrare l'attuale sistema fino ai giorni nostri. L'unica eccezione significativa è stata l'annessione di parte del territorio Aznaro, e cioè le attuali tre province desertiche al confine occidentale del Principato.

In seguito alla nascita dei Grandi Imperi, Orlais si è trovata a confinare con il Tengri Chagathan, e viste le affinità con il suddetto (soprattutto con l'onnipresente nobiltà U'mar) vi si è affiliata senza eccessivi problemi.

ULTIMI OTTO ANNI

La tradizionale immobilità politico/sociale di Orlais viene sconvolta dal dinamismo del Principe Bernard la Rouge, che oltre ad organizzare grandiosi ricevimenti a corte e tornei marziali di portata continentale per ingraziarsi i nobili, prende anche avventate decisioni di politica interna. Il tentativo di "colonizzare" il deserto di Ubàr abitato dagli Aznari viene da essi accolto con assoluta ostilità. Le scaramucce fra coloni (ben pagati) e autoctoni si radicalizzano in breve tempo, e l'intera area sembra in procinto di cadere nel caos.

Il Principe, tuttavia, reagisce con oculatezza ripristinando l'ordine tramite l'invio di ben 4000 Chevaliers e il varo di leggi che riequilibrino la situazione e compensino i locali per le terre espropriate dai coloni. Nel giro di un paio d'anni l'intenso impegno politico e la fermezza militare ristabiliscono l'ordine, e il Principe può incassare un discreto patrimonio di Prestigio e considerazione fra gli aristocratici, che già temevano disordini popolari estesi.

Bernard la Rouge passa a metter mano all'economia e all'urbanistica, fondando nuove città, aprendo rotte commerciali ed edificando mercati di discreto successo. A gettare però nuove ombre sul Principato arrivano però l'ascesa del banditismo e della corruzione, che stano prendendo piede approfittando della ricchezza del paese, e soprattutto l'ascesa del Mahdi.

Questo misterioso personaggio sta infatti capeggiando una rivolta di grandi dimensioni nel Grande Tengri, puntando a quanto pare all'indipendenza del popolo di Azrac, lo stesso che abita i deserti di Orlais. Questo avvenimento potrebbe mettere a rischio la situazione, ora trnquilla, degli Aznari residenti in territorio Orleasiano.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
ZARATO STOROZHEVOY

Gli Storozhevoy sono una delle popolazioni che più anticamente passarono dalla vita seminomade a quella sedentaria, e dai primi insediamenti alla fondazione di un vero e proprio impero. Fortunati abitatori di terre piuttosto ricche, gli Storozhevoy aumentarono rapidamente di numero fin dagli albori della civiltà, cosa che permise loro di rivendicare vaste terre e di avere abbastanza soldati per difenderle dai vicini. La civiltà Storozhevoy divenne rapidamente egemone nella zona orientale del Grande Continente, concentrandosi nelle ricche terre che si affacciavano sul Golfo di Kainua.

Mentre la loro forza aumentava, il regno Storozhev scopriva però di essere diviso al suo interno. Potenti famiglie nobili dominavano la scena politica ed economica, e ben presto formarono una Corte tanto potente quanto corrotta e divisa. Il Re veniva eletto da questi Boiardi (tale era il nome dei capifamiglia più potenti), ma spesso il candidato sconfitto prendeva le armi e tentava di conquistare il trono con la forza.

Se quindi, quando i Boiardi trovavano un accordo, lo Zarato (da "Zar", ovvero "imperatore" in lingua Storozhevoy) riusciva a mantenersi stabile ed espandersi ai danni dei vicini, in presenza di Zar deboli o contestati si era sempre sull'orlo della guerra civile. Sotto Dimitri Rogachev IV lo Zarato si spaccò in due, e ben presto i ribelli, concentratisi a settentrione, vennero travolti dalla migrazione Muilhad. Georgij Vorontsov, trentaseiesimo Zar, guidò invece lo Zarato alla conquista delle steppe della Frontiera, sottomettendo Samvarac e Koradny. L'alternanza di Zar forti e deboli condizionava gravemente lo Zarato, alternando periodi di splendore a cruente guerre civili.

Fu durante una di queste che Samvarac e Koradny si ribellarono e riuscirono a rendersi nuovamente indipendenti. Lo Zar che fallì la loro riconquista venne deposto dai Boiardi, e salì al trono Lavrentij Mushkan II, detto "lo sventurato". Egli, considerando perse le steppe ad Ovest, decise di puntellare il suo potere (era stato eletto nonostante l'opposizione di molte famiglie importanti) cercando altrove la gloria militare. Ebbe la sconsiderata idea di tentare di fermare l'espansionismo di una potenza in grandissima ascesa: il Tengri Chagathan, e per peggiorare le cose tassò duramente i Boiardi e la popolazione per raccogliere i fondi necessari. Peggio ancora, mise a morte alcuni Boiardi che si rifiutavano di adempiere al dovere di coscrizione.

La guerra seguente fu rapida: il Tengri Chagathan era smisuratamente potente, e l'armata zarista venne annientata facilmente. Al suo ritorno Mushkan II trovò la capitale in mano ai Boiardi, che si erano ribellati in massa ed avevano armato la milizia cittadina contro di lui. Lo Zar venne catturato, dichiarato deposto e decapitato. Quella che doveva essere l'ennesima guerra civile Storozhevoy venne però impedita dal carisma del Patriarca Kostantinus, che riuscì a impedire che i Boiardi che avevano messo Mushkan sul trono tentassero una contro-ribellione.

I sostenitori dello Zar decapitato acconsentirono a lasciar perdere i loro piani di rivolta in cambio di garanzie e immunità varie. La maggioranza dei Boiardi decise di mettere sul trono un giovane rampollo di una famiglia particolarmente rispettata e che andasse più o meno bene anche ai sostenitori del vecchio Zar. In questo modo, mediando tra le parti, lo Zarato è riuscito a ritrovare la sua stabilità interna ed a mantenerla fino ad oggi. Lo Zarato non è più esteso come un tempo, ma ha una compattezza che non ha mai avuto, anche se sotto la cenere i vecchi intrighi e rancori covano ancora.

ULTIMI OTTO ANNI

Il giovane nuovo Zar ha dimostrato un grande attivismo e, primo da decenni, una grande sensibilità verso le numerose sfaccettature della società Storozhevoy. Rimediando all'autocompiacimento del suo predecessore, ha infatti creato strutture politiche capaci di interfacciarlo con i Boiardi e di conseguenza mettendolo in condizione di domare alcune delle cause di dissenso più lievi. A questo si è accompagnata un'opera di costruzione di edifici di grande importanza, come l'Università di Storozhev e il Porto di Kainua.

A turbare i primi anni è arrivata però una pestilenza scoppiata a Vrad, che è stata poi attribuita ad un mago dei Picchi Gelidi. Questo incidente diplomatico è sembrato poter far scoppiare una violenta guerra fra le due nazioni, specialmente dopo che per rappresaglia lo Zar ha lanciato la cavalleria Storozhev in un'incursione nel territorio dei Picchi Gelidi per "punire" i vicini. La tensione è però andata scemando in seguito a serrate trattative fra i due regnanti, che hanno infine portato ad un processo congiunto al mago responsabile, che è stato poi pubblicamente giustiziato. Le relazioni fra i Picchi Gelidi e lo Zarato sono quindi di nuovo apparentemente distese.

Lo Zar è anche uno dei pochi regnanti della Frontiera a prendere seriamente la minaccia Steampunk, intervenendo duramente contro questo movimento con retate di massa e investigazioni serrate. Lo scontro fra stato e Steampunk lascerà sul terreno un Mago di Corte e decine di agenti di sicurezza e miliziani, ma terminerà con la vittoria dello Stato.

Lo Zar cementa il suo potere concedendo ulteriori organismi burocratici a disposizione dei Boiardi, come il Senato, e di fatto mette in grave difficoltà i sostenitori della dinastia decaduta (i "legittimisti"), che iniziano a rumoreggiare. Questo movimento si trova per le mani l'occasione giusta per la ribellione verso il sesto anno di regno: lo Zar cade infatti gravemente malato, e parecchi suoi parenti (o presunti tali) si fiondano sulla macchina statale cercando di mungerla per i propri scopi. Si scopre inoltre che un concorso di grande successo promosso negli anni scorsi dallo Zar stesso è pesantemente truccato.

Approfittando della situazione, i Legittimisti raccolgono tutte le loro forze e i loro alleati, e tentano il golpe guidati da Vladimir Korsakov, erede dello Zar Decapitato! Benché però parte dell'esercito (soprattutto i Cavalieri di San Jurij, storica elite cavalleresca dello Zarato) si schieri con loro, le truppe lealiste sono la maggioranza, e soprattutto il popolo stesso insorge contro i golpisti! La capitale Storozhev si arma per respingere le truppe ribelli, e i ribelli si trovano a controllare solo tre province, perdipiù parzialmente.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
TABELLA RELAZIONI GRANDI IMPERI

RESPUBLICA DI CALADREVA LANCASTER EMPIRE TENGRI CHAGATHAN

REPUBBLICA QIRIM 6 6 3

IL RAJ 8 5 5

REPUBBLICA NJEMEGEN 5 6 8

DUCATO DI RECZARNA 4 8 5

DUCATO DEI PICCHI GELIDI 4 8 4

REGNO DELL'HURN KARN 4 7 5

KARAZ ANGAINOR 6 6 6

PRINCIPATO DRAGONLING 4 4 8

SULTANATO MUILHAD 7 6 6

PRINCIPATO DI ORLAIS 5 5 8

ZARATO STOROZHEVOY 5 5 7
 
Stato
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