Mikhail Mengsk
MSPAINT OVERTYRANT
Una assolata mattina d'estate, l'armata dei Parni si mosse dai propri acquartieramenti, diretta verso la sponda occidentale dell'Oxus, il fiume che divideva la regione di Khorasmi da quella di Kyzyl.
A guidarla era il massiccio Taxmanspada, veterano di mille battaglie, dalla disciplina ferrea (per quanto possibile per dei nomadi) e dalle mille astuzie. Abbastanza alto e di corporatura robusta, si faceva notare però soprattutto per la grande cicatrice che gli attraversava la metà sinistra del viso, andando a scomparire sotto la folta barba nera che gli incorniciava il viso cotto dal sole. Lo sguardo era penetrante, la voce profonda e possente; Taxmanspada era il generale ideale per l'esercito della Confederazione, che aveva già condotto attraverso diverse vittorie.
Quel giorno però non prevedeva di combattere: l'esercito era in "missione diplomatica". Ad accompagnarlo infatti c'era nientemeno che Haxamanish il Condottiero in persona, e l'obiettivo era un incontro con i "fratelli" nomadi che vivevano al di là del fiume. Una volta terminata la missione, in un modo o nell'altro, Taxmanspada avrebbe preso il comando e guidato l'esercito altrove.
Migliaia di guerrieri a cavallo si muovevano dunque in una formazione molto ampia, molto scenografica. Per l'occasione Taxmanspada li aveva fatti tirare a lucido e armare con l'equipaggiamento completo: armatura di cuoio, arco ricurvo composito, spada, lancia e scudo. Gli stendardi dei battaglioni, che si rifacevano alla particolare araldica della tribù dalla quale è reclutato il battaglione stesso, garrivano nel forte vento. I capitani dei singoli battaglioni erano posizionati dieci piedi avanti alle loro truppe, abbigliati con i mantelli di tessuto colorato e gli elmi crestati che erano il simbolo del loro rango. Lo spettacolo era piuttosto impressionante vista anche la coordinazione perfetta dei movimenti e il silenzio interrotto solo dai secchi ordini dei capitani. Ogni particolare era stato studiato per infondere timore nella controparte.
Eccola, la controparte: una piccola ambasceria dei Kyzyl che attraversava il guado, piuttosto sorpresa di trovare i Parni schierati e il loro Condottiero in persona a riceverli: erano stati chiamati per parlare di questioni di pascolo di poca importanza, ma ora sospettavano ci fosse ben altro, dietro quella convocazione.
Haxamanish, Taxmanspada e la sua guardia scelta, tutti a cavallo, si staccarono dal corpo principale dell'armata, avvicinandosi agli emissari stranieri.
Haxamanish prese la parola. "Benvenuti al di quà dell'Oxus, amici miei. Haxamanish dei Parni vi dà il benvenuto e desidera parlare con voi di questioni di grande rilevanza".
Gli emissari Kyzyl eseguirono un leggero inchino rimanendo in sella. "Salutiamo il Condottiero dei Parni, la cui fama travalica monti e fiumi e percorre le pianure come il vento della steppa."
"Spero mi perdonerete se vado al sodo, ma voi come noi siete un popolo pratico, che non ha tempo da perdere nelle formalità, se portate avanti troppo a lungo.
Vi ho convocato per proporvi un accordo molto vantaggioso. Ho grandi progetti per la Confederazione che guido, progetti di gloria, ricchezze e conquista. Sto cercando alleati in questa regione selvaggia e indomabile, e pensiamo che voi possiate essere interessati.
Quello che vi chiedo è di unirvi alla Confederazione, mantenendo ovviamente la vostra autorità in quanto Clan indipendente, formalmente sottoposto alla mia autorità per certi aspetti, ma per il resto fortemente autonomo. Unirvi a noi sarebbe estremamente vantaggioso per voi: la forza della Confederazione è molto superiore alla semplice somma della forza dei singoli Clan. Uniti siamo meglio organizzati, possiamo proteggerci meglio dai nostri nemici, e insieme possiamo mettere insieme una forza d'urto che nessuno in questa regione può sperare di sconfiggere. Ricchezze e onori sono distribuiti equamente, senza distinzioni tribali, nell'interesse di tutti.
Il vostro popolo è poco numeroso, facile preda per un'eventuale nemico che arrivi da Est, dove vivono tribù molto numerose ed agguerrite. Non cedete all'orgoglio di un'indipendenza di facciata, che possa essere schiacciata da un nemico che non rispetti vostro onorevole retaggio e la vostra brama di libertà quanto le rispettiamo noi.
Guardate questi guerrieri: un'armata invincibile di orgogliosi figli della steppa! Cavalcano come gli Dei stessi, e non hanno paura di niente. Niente potrà fermarli una volta che saranno scatenati!
Sono loro che ci guideranno verso un futuro di gloria e ricchezza, e noi vorremmo fortemente che anche voi ne faceste parte. I benefici di questa unione sarebbero immensi: molto superiori a qualsiasi risultato possiate raggiungere voi da soli. Non buttate al vento questa occasione: i Parni vorrebbero chiamare i Kyzyl loro fratelli di sangue, non fate in modo che fra noi si generino astio e incomprensioni. Unitevi a noi."
A guidarla era il massiccio Taxmanspada, veterano di mille battaglie, dalla disciplina ferrea (per quanto possibile per dei nomadi) e dalle mille astuzie. Abbastanza alto e di corporatura robusta, si faceva notare però soprattutto per la grande cicatrice che gli attraversava la metà sinistra del viso, andando a scomparire sotto la folta barba nera che gli incorniciava il viso cotto dal sole. Lo sguardo era penetrante, la voce profonda e possente; Taxmanspada era il generale ideale per l'esercito della Confederazione, che aveva già condotto attraverso diverse vittorie.
Quel giorno però non prevedeva di combattere: l'esercito era in "missione diplomatica". Ad accompagnarlo infatti c'era nientemeno che Haxamanish il Condottiero in persona, e l'obiettivo era un incontro con i "fratelli" nomadi che vivevano al di là del fiume. Una volta terminata la missione, in un modo o nell'altro, Taxmanspada avrebbe preso il comando e guidato l'esercito altrove.
Migliaia di guerrieri a cavallo si muovevano dunque in una formazione molto ampia, molto scenografica. Per l'occasione Taxmanspada li aveva fatti tirare a lucido e armare con l'equipaggiamento completo: armatura di cuoio, arco ricurvo composito, spada, lancia e scudo. Gli stendardi dei battaglioni, che si rifacevano alla particolare araldica della tribù dalla quale è reclutato il battaglione stesso, garrivano nel forte vento. I capitani dei singoli battaglioni erano posizionati dieci piedi avanti alle loro truppe, abbigliati con i mantelli di tessuto colorato e gli elmi crestati che erano il simbolo del loro rango. Lo spettacolo era piuttosto impressionante vista anche la coordinazione perfetta dei movimenti e il silenzio interrotto solo dai secchi ordini dei capitani. Ogni particolare era stato studiato per infondere timore nella controparte.
Eccola, la controparte: una piccola ambasceria dei Kyzyl che attraversava il guado, piuttosto sorpresa di trovare i Parni schierati e il loro Condottiero in persona a riceverli: erano stati chiamati per parlare di questioni di pascolo di poca importanza, ma ora sospettavano ci fosse ben altro, dietro quella convocazione.
Haxamanish, Taxmanspada e la sua guardia scelta, tutti a cavallo, si staccarono dal corpo principale dell'armata, avvicinandosi agli emissari stranieri.
Haxamanish prese la parola. "Benvenuti al di quà dell'Oxus, amici miei. Haxamanish dei Parni vi dà il benvenuto e desidera parlare con voi di questioni di grande rilevanza".
Gli emissari Kyzyl eseguirono un leggero inchino rimanendo in sella. "Salutiamo il Condottiero dei Parni, la cui fama travalica monti e fiumi e percorre le pianure come il vento della steppa."
"Spero mi perdonerete se vado al sodo, ma voi come noi siete un popolo pratico, che non ha tempo da perdere nelle formalità, se portate avanti troppo a lungo.
Vi ho convocato per proporvi un accordo molto vantaggioso. Ho grandi progetti per la Confederazione che guido, progetti di gloria, ricchezze e conquista. Sto cercando alleati in questa regione selvaggia e indomabile, e pensiamo che voi possiate essere interessati.
Quello che vi chiedo è di unirvi alla Confederazione, mantenendo ovviamente la vostra autorità in quanto Clan indipendente, formalmente sottoposto alla mia autorità per certi aspetti, ma per il resto fortemente autonomo. Unirvi a noi sarebbe estremamente vantaggioso per voi: la forza della Confederazione è molto superiore alla semplice somma della forza dei singoli Clan. Uniti siamo meglio organizzati, possiamo proteggerci meglio dai nostri nemici, e insieme possiamo mettere insieme una forza d'urto che nessuno in questa regione può sperare di sconfiggere. Ricchezze e onori sono distribuiti equamente, senza distinzioni tribali, nell'interesse di tutti.
Il vostro popolo è poco numeroso, facile preda per un'eventuale nemico che arrivi da Est, dove vivono tribù molto numerose ed agguerrite. Non cedete all'orgoglio di un'indipendenza di facciata, che possa essere schiacciata da un nemico che non rispetti vostro onorevole retaggio e la vostra brama di libertà quanto le rispettiamo noi.
Guardate questi guerrieri: un'armata invincibile di orgogliosi figli della steppa! Cavalcano come gli Dei stessi, e non hanno paura di niente. Niente potrà fermarli una volta che saranno scatenati!
Sono loro che ci guideranno verso un futuro di gloria e ricchezza, e noi vorremmo fortemente che anche voi ne faceste parte. I benefici di questa unione sarebbero immensi: molto superiori a qualsiasi risultato possiate raggiungere voi da soli. Non buttate al vento questa occasione: i Parni vorrebbero chiamare i Kyzyl loro fratelli di sangue, non fate in modo che fra noi si generino astio e incomprensioni. Unitevi a noi."