Mikhail Mengsk
MSPAINT OVERTYRANT
Le guardie fuori dalla Grande Tenda spogliarono Qurash delle sue armi: il micidiale arco ricurvo in legno e tendini che portava a tracolla, la corta spada al fianco e la lunga lancia con la quale segnava sempre il passo. Guerriero era, guerriero teneva a mostrarsi.
Indossava la leggera armatura di cuoio che era la sua uniforme abituale, ma sopra di essa portava una nuova aggiunta: l'elegante mantello di tessuto finissimo che aveva vinto pochi giorni prima nella Grande Caccia di primavera. Qualcosa gli diceva che quel mantello era indirettamente collegato a quella convocazione da parte del Condottiero.
"Vieni avanti, Qurash figlio di Tirbaz, ti aspettavo."
Qurash piegò il busto come previsto dal protocollo informale della Confederazione nei confronti del Condottiero. Niente di più: i Clan della steppa non davano molta importanza al cerimoniale, pretendevano che i loro capi mostrassero umiltà di fronte agli dei e che le loro azioni fossero guidate dal coraggio e non dalla superbia.
"A cosa devo l'onore di un'udienza privata, Condottiero?"
"Ho avuto modo di osservarti durante la Grande Caccia, Qurash, e sono rimasto piuttosto impressionato. Hai saputo coordinare la tua squadra di esploratori in maniera decisamente efficiente, hai trovato e cacciato il trofeo con larghissimo anticipo sugli altri concorrenti. La Confederazione ha bisogno di molti uomini come te."
Di nuovo un leggero inchino "Il vostro interessamento mi onora, Condottiero. Del resto anche lei, anni fa, vinse più volte la stessa competizione"
"Vero. Sono sempre stato convinto che il corpo degli Esploratori sia una parte essenziale delle nostre forze. E del resto la Grande Caccia è un ottimo modo per mettersi in luce presso il proprio Clan." Haxamanish sorrise in maniera strana "Anche se non è stato questo il tuo caso, se non erro".
Qurash avvampò in viso "Parrebbe di no" rispose asciutto.
Sempre sorridendo, Haxamanish continuò senza mostrare di rendersi conto della reazione dell'altro "Parrebbe proprio. Per quanto ne so, sembra addirittura che il tuo Capoclan abbia abbandonato la cerimonia di premiazione e abbia delegato la cosa ad un suo tirapiedi. Pare non abbia preso bene il fatto che non sia stato il suo pupillo a vincere.".
Qurash non rispose, e Haxamanish continuò, giocherellando indifferente con l'orlo del suo mantello. "Non te la devi prendere: la politica interna dei vari Clan è peggio della guerra vera. I veri talenti languono nell'ombra, affossati dai mediocri abbastanza fortunati da avere abbastanza soldi, tirapiedi e cavalli per potersi inventare antenati nobili senza che nessuno possa contraddirli...
Fortunatamente, ci sono cose che possono controbilanciare questo genere di difficoltà: coraggio, capacità e popolarità, tanto per dirne alcune, tutte caratteristiche che tu hai. Ma che da sole potrebbero non bastare, senza l'appoggio di qualcuno più potente dei tuoi rivali".
Il sorriso di Haxamanish era diventato un ghigno ferino, e lo sguardo era fisso negli occhi di Qurash, che ormai aveva capito dove andava a parare il Condottiero, anziano ma sempre astuto. Ancora non rispose, poteva ancora essere una trappola, e non voleva comunque mostrarsi troppo superbo o impulsivo.
"Sarò molto esplicito con te, Qurash. Tu hai talento, e molto. Rappresenti un elemento importantissimo per la Confederazione in questi anni decisivi, e io non voglio che tu marcisca all'ombra di quell'incompetente di Utana. Unisciti alla mia causa e io farò in modo che tu ottenga fama, onori e denaro a sufficienza per emergere all'interno del tuo Clan. Senza il mio appoggio, non sarai mai niente, sempre che Utana non ti faccia ammazzare prima. Col mio appoggio, potrai creare una tua casata nobiliare e un giorno arrivare a guidare il tuo intero Clan, e chissà forse anche di più.
Il prezzo di tutto questo è una solida alleanza con me e con la mia fazione. Siamo noi il futuro della Confederazione, non quei retrogradi senza qualità; noi rispettiamo il valore effettivo di una persona e non la sua presunta estrazione sociale. Stiamo creando un futuro grandioso per noi tutti, e abbiamo bisogno di gente come te.
Questa è una conversazione privata che nessuno sentirà mai. Sei libero di prendere la tua decisione, ma sappi che non avrai una seconda possibilità se rifiuti. E che se lo farai sarò costretto a vederti come un nemico. Avere contro sia me che Utana non è esattamente una bella situazione, Qurash.
Che cosa rispondi?"
[a voi la palla, master]
Indossava la leggera armatura di cuoio che era la sua uniforme abituale, ma sopra di essa portava una nuova aggiunta: l'elegante mantello di tessuto finissimo che aveva vinto pochi giorni prima nella Grande Caccia di primavera. Qualcosa gli diceva che quel mantello era indirettamente collegato a quella convocazione da parte del Condottiero.
"Vieni avanti, Qurash figlio di Tirbaz, ti aspettavo."
Qurash piegò il busto come previsto dal protocollo informale della Confederazione nei confronti del Condottiero. Niente di più: i Clan della steppa non davano molta importanza al cerimoniale, pretendevano che i loro capi mostrassero umiltà di fronte agli dei e che le loro azioni fossero guidate dal coraggio e non dalla superbia.
"A cosa devo l'onore di un'udienza privata, Condottiero?"
"Ho avuto modo di osservarti durante la Grande Caccia, Qurash, e sono rimasto piuttosto impressionato. Hai saputo coordinare la tua squadra di esploratori in maniera decisamente efficiente, hai trovato e cacciato il trofeo con larghissimo anticipo sugli altri concorrenti. La Confederazione ha bisogno di molti uomini come te."
Di nuovo un leggero inchino "Il vostro interessamento mi onora, Condottiero. Del resto anche lei, anni fa, vinse più volte la stessa competizione"
"Vero. Sono sempre stato convinto che il corpo degli Esploratori sia una parte essenziale delle nostre forze. E del resto la Grande Caccia è un ottimo modo per mettersi in luce presso il proprio Clan." Haxamanish sorrise in maniera strana "Anche se non è stato questo il tuo caso, se non erro".
Qurash avvampò in viso "Parrebbe di no" rispose asciutto.
Sempre sorridendo, Haxamanish continuò senza mostrare di rendersi conto della reazione dell'altro "Parrebbe proprio. Per quanto ne so, sembra addirittura che il tuo Capoclan abbia abbandonato la cerimonia di premiazione e abbia delegato la cosa ad un suo tirapiedi. Pare non abbia preso bene il fatto che non sia stato il suo pupillo a vincere.".
Qurash non rispose, e Haxamanish continuò, giocherellando indifferente con l'orlo del suo mantello. "Non te la devi prendere: la politica interna dei vari Clan è peggio della guerra vera. I veri talenti languono nell'ombra, affossati dai mediocri abbastanza fortunati da avere abbastanza soldi, tirapiedi e cavalli per potersi inventare antenati nobili senza che nessuno possa contraddirli...
Fortunatamente, ci sono cose che possono controbilanciare questo genere di difficoltà: coraggio, capacità e popolarità, tanto per dirne alcune, tutte caratteristiche che tu hai. Ma che da sole potrebbero non bastare, senza l'appoggio di qualcuno più potente dei tuoi rivali".
Il sorriso di Haxamanish era diventato un ghigno ferino, e lo sguardo era fisso negli occhi di Qurash, che ormai aveva capito dove andava a parare il Condottiero, anziano ma sempre astuto. Ancora non rispose, poteva ancora essere una trappola, e non voleva comunque mostrarsi troppo superbo o impulsivo.
"Sarò molto esplicito con te, Qurash. Tu hai talento, e molto. Rappresenti un elemento importantissimo per la Confederazione in questi anni decisivi, e io non voglio che tu marcisca all'ombra di quell'incompetente di Utana. Unisciti alla mia causa e io farò in modo che tu ottenga fama, onori e denaro a sufficienza per emergere all'interno del tuo Clan. Senza il mio appoggio, non sarai mai niente, sempre che Utana non ti faccia ammazzare prima. Col mio appoggio, potrai creare una tua casata nobiliare e un giorno arrivare a guidare il tuo intero Clan, e chissà forse anche di più.
Il prezzo di tutto questo è una solida alleanza con me e con la mia fazione. Siamo noi il futuro della Confederazione, non quei retrogradi senza qualità; noi rispettiamo il valore effettivo di una persona e non la sua presunta estrazione sociale. Stiamo creando un futuro grandioso per noi tutti, e abbiamo bisogno di gente come te.
Questa è una conversazione privata che nessuno sentirà mai. Sei libero di prendere la tua decisione, ma sappi che non avrai una seconda possibilità se rifiuti. E che se lo farai sarò costretto a vederti come un nemico. Avere contro sia me che Utana non è esattamente una bella situazione, Qurash.
Che cosa rispondi?"
[a voi la palla, master]