Diplomazia [Ordine - Vatis] Parole, Chiavi e Uvaspina

Last Century

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Celebrian aveva ricevuto il compito di tenere la chiave della sala del conclave per conto dell'Ordine, ma s'era da subito sentita il dovere di fare di più che godersi l'aria calda del meridione ed i suoi paesaggi bucolici e rincuoranti. Dopo aver passato un paio d'ore appollaiata alla balconata d'una delle finestre del palazzo, senza peraltro mostrarsi troppo preoccupata dall'idea di volare per quattro piani fino a morire schiantandosi nei sanpietrini sottostanti, si era decisa a trovare qualcuno con cui parlare di quello che a lei piaceva maggiormente: di guerra. Certo lei era lì solo come ambasciatrice e guardia personale di Isilwen, ma non per questo si sarebbe lasciata sfuggire un'occasione ghiotta per capire meglio con chi aveva a che fare. Sebbene si sentisse tra amici, infatti l'idea di adagiarsi e crogiolarsi nella sicurezza la faceva sentire... insicura. Ossimorico per molti, ma non certo per una drow; il bisogno di sicurezza e la cautela erano scritti in profondità nell'animo della sua stirpe, ed il richiamo del pericolo spesso suonava anche laddove non v'era nulla.

Così chiese ad uno dei paggi del palazzo di mandare a dire a qualcuno, e usò proprio quel termine, perché non le serviva una figura in particolare, che potesse disquisire con lei di come affrontare le asperità del futuro. Non con le lungaggini e le grandi burocrazie che avrebbero circolato nel conclave, ma in modo più... umano. Più greve, in un certo senso.

 

Adamantio

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..Ora che i rappresentanti dei 3 regni erano finalmente riuniti in conclave, la tensione, cosi come l'apprensione che si respirava all'interno della cittadella, cedette il passo ad un aria più.. rilassata. Non rassegnata, semplicemente più paciosa, e lenta..
Il valletto al servizio di Celebrian aveva seguito silenziosamente la Drow, mantenendosi a rispettosa distanza ma sempre e comunque a portata di orecchio (o di visuale).. per tutto il tempo necessario a rispondere a domande o ricevere richieste.
Quando Celebrian si era ritirata nelle sue stanze, decidendo di scavalcare il parapetto, il valletto fu quasi sul punto di dissuaderla, uscendo dall' angolo d'ombra dove si era appostato per non disturbare (con uno sforzo non indifferente per un Halfling), ma si trattenne mordendosi la lingua ; il valletto ignorava le usanze Drow e soprattutto, non era suo compito dire a lei, cosa poteva e non poteva fare, dopotutto, il "buon senso" era una cosa che ogni buon halfling aveva e non pensava di essere l'unico ad averne.. Si appuntò, comunque mentalmente che nelle sale degli ospiti (soprattutto se illustri) dovevano essere montati.. parapetti più alti sulle balconate.. Sarebbe stato oltremodo sgradevole trovarsi a dover giustificare, ma soprattutto dover raccogliere con il cucchiaino, una Drow, formato marmellata quattro piani più in basso, in un momento topico come quello..
Strinse i pugni... e pregò il padre celeste di concedere l'equilibrio necessario a Celebrian.
Quando ella lo interpellò, fu quasi sollevato di risponderle ed annuire <Si, mia signora..> poi scivolò via dalla stanza con buona fretta, se quella era l'andatura, Celebrian decretò che non avrebbe aspettato troppo l'arrivo di un "qualcuno"..

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Ed il signor nessuno giunse.. Radwise si palesò davanti le porte della camera e dopo aver dichiarato le sue "generalità" alle guardie che proteggevano la persona di Celebrian, bussò alla porta. Era un tocco deciso, due colpi di eguale intensità.. per poi aprire la porta senza aspettare (troppo) il permesso per entrare.. Giusto un paio di secondi.. <..Lady Celebrian, sorella di sangue della Gran Maestra Isilwen.. E' un onore poter passare del tempo alla tua presenza..> si portò una mano sul petto e fece un sorriso sincero.. Quando, le porte della stanza vennero chiuse alle sue spalle, i convenevoli scemarono e finirono, l'Halfling sorrise in maniera sorniona.. <.. Ho sempre considerato utili, ma fin troppo noiosi i convenevoli.. Necessari, ma non troppo apprezzati..> (uso tratto "indurito") scrollò le spalle e pur mantenendo una certa distanza fra i due, Radwise si mosse nella stanza a proprio agio, come se fosse la propria.. <.. Sono Radwise e sono quel "qualcuno" su cui avete fatto domanda..> si strinse enigmatico nelle spalle, rendendosi forse ben più piccolo di quanto in realtà la sua costituzione suggerisse.. <...> tacque e camminando giunse li dove doveva arrivare.. si spostò rasentando con il suo corpo un muro perfettamente liscio, solidi blocchi di roccia perfettamente levigata.. La mano di Radwise si mosse quasi, curiosamente alla cieca mentre gli occhi non perdevano d'occhio la Drow.. <.. Ditemi.. preferite parlare qui, oppure preferite che.. questo "qualcuno" vi mostri... "qualcosa"?>.. Radwise sguazza in quel mondo di sotterfugio e mezze verità, avvezzo al suo stesso essere enigmatico. <.. Sono sicuro di riuscire a carpire.. la vostra... attenzione.. Celebrian.> Si, solo il suo nome, senza preoccuparsi di inutili giri di parole o appellativi altisonanti.. Tacque e la mano di Radwise si posò sulla pietra che semplicemente.. cercava. Due dita si insinuarono in una piccolissima fessura e nel contempo il palmo della mano spinse forte.. la pietra si smosse quel tanto che bastava, ed un sonoro "ta-tlack" direttamente alle spalle di Celebrian suggeriva che si era appena messo in moto un ingranaggio.. o forse, più semplicemente si era "sbloccato".. veniva a ben "sentire" direttamente da dietro lo specchio.. <.. Alle tue spalle.. lo specchio, puoi scostarlo.. ha dei cardini sul quale può ruotare quel tanto che basta..> sospirò.. <.. Effettivamente è una via di fuga vera e propria in caso di assedio, soprattutto la cittadella ne è piena, ma può tornare utile anche per passare inosservati, non credi?> tacque, si spostò verso lo specchio <..mh.. Vieni?..>.. sorrise, semplicemente, era un diretto invito a seguirlo.. "da qualche parte"..
 
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Quando Radwise entrò nella stanza, dopo aver bussato, trovò una Celebrian abbastanza annoiata, intenta a fissare fuori dalla finestra e poggiata con la schiena ad uno dei lati dell'infisso. Braccia conserte, aria di chi avrebbe preferito essere da tutt'altra parte e - ovviamente - un'inquietante silenzio che l'attorniava, nemmeno fosse lì per farsi ammazzare dal primo sicario di passaggio. In verità era piuttosto tranquilla dal punto di vista della sicurezza, si fidava dei loro nuovi "amici", ma nulla poteva vincere la natura schiva della sua schiatta.
Al presentarsi del mezz'uomo la drow si tirò dritta sulla schiena e ricambiò il saluto. Almeno avrebbe avuto qualcuno con cui parlare che non fosse la sua immagina riflessa allo specchio.
«Fate come volete coi convenevoli. Siamo cavalieri, crociati perlopiù, le formalità sono per chi ha tempo da perdere.» ammise, molto in sintonia col pensiero del Radwise. «Avrei indubbiamente perso la sanità mentale a starmene chiusa qui per tutto il tempo del conclave. Senza contare la luce...» lanciò un'occhiataccia alla finestra dalla quale entrava il bagliore caldo e rincuorante del sole del meridione. «I nostri fratelli elfi e umani darebbero un braccio per vivere in un luogo così, ma io rischio la stramaledetta cecità se fisso troppo il cielo.» lamentò, tra il serio ed il faceto.

A tal proposito non ebbe nulla da obiettare quando il mezz'uomo le mostrò il passaggio segreto, anzi ne rimase genuinamente colpita.
«Oh... oh, signor Radwise, un passaggio segreto nelle camere degli ambasciatori è esattamente il tipo di cosa che non mi aspetterei da gente così pacifica e onesta come voi.» commentò, visibilmente contenta in verità. «Quella buon'anima di mia sorella non ci crederà mai quando glielo dirò.» scherzò tra sé, mentre seguendo le indicazioni del suo inaspettato ospite, aprendo lo specchio e rivelando il passaggio che si trovava dietro lo stesso. «Come avete detto, avete senz'altro la mia attenzione ed il mio interesse.» confessò, mettendosi subito al seguito del suo accompagnatore.
«C'è tanto che vorrei chiedervi. Specialmente quello che al conclave sarà senz'altro affrontato col tatto tipico della diplomazia... so benissimo come vanno queste cose: sulla carta si è costretti a dire qualcosa, ma nella pratica bisogna sempre prepararsi ad altro.» guardò Radwise. «Apprezzo molto la schiettezza, specie se dobbiamo aiutarci a sopravvivere in questo mondo impazzito.»
 

Adamantio

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Annuì con fare rilassato.. Il piccolo Halfling che rispondeva al nome di Radwise sorrise e l'espressione facciale ben presto contagiò gli occhi, rendendo quel sorriso rassicurante e decisamente sincero, non avrebbe dovuto aggiungere altro, la sintonia raggiunta sui "convenevoli" fra i due sconosciuti era.. appurata.
<La luce?> guardò appena fuori dalla finestra <..Oh.. quella per noi, ammetto sia una grandissima benedizione del Padre Celeste. A volte il caldo si fà appena opprimente, ma la stagione secca dura relativamente poco, il grande fiume ci concede messi abbondanti.. A nord forse i giorni sono più corti?..> fece una brevissima pausa, poi quasi costato da solo.. <..Di sicuro il sole non è cosi aggressivo..> tacque, la galleria scavata nella nuda roccia era inquietantemente buia per l'Halfling e probabilmente, terribilmente invitante per la Drow.. punti di vista divergenti, Radwise colse una fiaccola dal muro, pronta per essere accesa.. <..Pacifismo e onestà da soli, non fanno troppa strada in questo mondo.. Sono due valori fondamentali che tuttavia devono essere protetti e difesi con le unghie e con i denti..> si mosse vicino il focolare scoppiettante e fece avvampare la fiaccola, accendendola di fatto.. Tornò alla galleria ed una luce tenue rischiarò le tenebre che si inoltravano nella roccia.. Voleva forse aggiungere altro, ma si limitò, mordendosi la lingua ad affermare, semplicemente <.. Seguimi..> fece per poi addentrarsi senza voltarsi nel passaggio <.. Usiamo questi passaggi perchè sono... utili. Alle volte.> era un mistero dove li avrebbe condotti..

Camminarono per qualche centinaio di metri, forse di più. La galleria era spartana, ma abbastanza larga e sorprendentemente, era relativamente dritta, frutto di uno studio ingegneristico abbastanza accurato. Arrivarono fino al termine e la galleria si interrompeva in maniera brusca, quasi fosse stata interrotta a metà del lavoro per cause di forza maggiore : non serviva di certo la luce a far notare a Celebrian questa particolarità..
Radwise si fermò, si guardò attorno, poi posò su una ralla la fiaccola e picchiò un paio di volte su quello che sembrava essere un muro di contenimento in pietra.. attese e dopo qualche decina di secondi vi fu un lungo armeggiare dalla parte opposta. Quando il varco fu aperto, Radwise e Celebrian si trovarono.. nel basamento della torre di magia, due armigeri avevano aiutato a creare quel varco.. Vi era fermento ed una certa eccitazione di fondo.
Celebrian poteva percepire la magia?.. Radwise no.. non era avvezzo a questo genere di sensazioni, eppure.. <Novità?> si rivolse ai due armigeri che annuirono.. <.. Bene..> si limitò a dire per poi rivolgersi verso Celebrian.. era il caso di darle alcune spiegazioni.. <..Stiamo conducendo alcune... ricerche.> l'essere enigmatico permeava fino al midollo l'essere che si chiamava Radwise e per un attimo ebbe la sensazione di essere... inadatto a spiegare qualcosa chiaramente a Celebrian.. <.. Perdonate il mio essere incerto.. ma..> scosse il capo..<.. Forse è il caso che spieghi per bene.. senza tralasciare nulla.. e vi mostri di cosa stiamo parlando>.. parlando iniziarono a salire le scale, verso il cuore pulsante del laboratorio magico <.. Recentemente abbiamo liberato una regione al Sud.. L'Urutkal.. E' una regione boschiva circondata, i nostri maghi ne sono convinti, da regioni caotiche tutt'attorno.. La minaccia che gravava su quelle terre era abominevole e... credetemi, enorme, perfino per voi.. gente alta..> no, non era un insulto quello che aveva appena detto, era semplice verità.. Entrarono in una stanza e quello che Celebrian vide non assomigliava ad un asettico luogo di magia, quanto più ad un vero e proprio.. mattatoio. <..Abbiamo avuto 3800 caduti per questo...> "questo" era un termine "neutro" per indicare un enorme bestia che esanime era adagiata su diversi "tavoli" e si diramava con un unico grande corpo cilindrico per tutta la stanza. Un essere enorme e serpentiforme, di dimensioni ragguardevoli. Maghi e inservienti erano api operose attorno al corpo del serpente che, a ben vedere, non era "intero".. alcune parti erano state sezionate e Celebrian ci mise solo qualche minuto a comprendere, ora il quadro completo della situazione era davanti ai suoi occhi in tutta la sua... crudeltà, in un certo senso. Diversi gruppi di "studio" stavano analizzando l'essere. <.. A dispetto dell'enorme mole, riusciva in qualche modo perfettamente a mimetizzarsi. Ancora non sappiamo se la creatura che abbiamo chiamato "Nu-Hiss" era frutto di qualche esperimento, o una creatura di Ea, mutata perchè soggetta agli influssi di energia caotica delle regioni circostanti..> fece un sospiro.. <.. Come detto, la Ierocrazia Vatis deve lottare contro queste bestialità, non ha alcun interesse a discutere, o peggio, lottare contro regni indipendenti. E' volontà nostra far fronte comune contro queste minacce... queste, comuni minacce. Studiarle ed eliminarle..> fece una breve pausa <.. Nella Ierocrazia, preghiamo tutti il nostro padre celeste affinchè abomini così siano debellati.> scosse il capo e si mosse lungo la stanza, senza provare a disturbare il lavoro dei presenti.. <.. Ci sono giunte voci di minacce peggiori e forse di gran lunga più letali.. Apoptosi?... E' questo il loro nome?.. Il loro aiuto sarebbe indubbiamente utile, ma ignoriamo troppo di loro per non considerarle alla stregua di minacce. E' grazie alla nostra magia, dopotutto che il nostro esercito ha avuto la meglio ed i pochi scampati al massacro sono potuti tornare ad abbracciare le proprie mogli e figli...> scosse il capo amaramente.. <.. Vi faccio una domanda diretta e vi prego di rispondermi in qualità di "consigliera" del Ordine della Rosa..> la guardò negli occhi <.. Barattereste in maniera definitiva la vostra magia in cambio del loro aiuto?>
 

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«A nord i giorni sono decisamente più corti.» disse, sottovoce. «Ma le giornate sembrano comunque non finire mai.»
All'interno del buio corridoio si sentiva particolarmente a suo agio e per poco non venne persino infastidita dalla torcia che, per ovvie ragioni, il buon Radwise fu costretto ad accendere per muoversi con semplicità nell'altro nero che s'era aperto oltre lo specchio. Per essere un mezz'uomo, effettivamente, parlava con la schiettezza di un drow e la saggezza di un elfo, entrambe qualità che lo avrebbero senz'altro portato lontano, molto lontano, in quella nuova Ea fatta di politica, diplomazia e - sfortunatamente - conflitto.

Osservò con estremo interesse il funzionamento del passaggio e si astenne dal fare commenti superficiali o inutili che avrebbero solo dato aria alla bocca. Registrava e annotava in mente ogni particolare, ogni piccolo gesto dell'halfling, chiedendosi se sotto la grande Galvorn i passaggi tetri scavati nei giorni oscuri fossero altrettanto utili e segreti, oramai usati per secoli e secoli da generazioni di giovani dell'Ordine. No, decisamente la Ierocrazia aveva ben altro da nascondere e senza ombra di dubbio lo stava facendo molto bene.

Il passaggio si aprì su quello che era, palesemente, un laboratorio piantonato da due gendarmi. In vistoso fermento, tra l'altro, la base della torre di magia sembrava essere stata trasformata da luogo di studio ad un carnaio in piena regola e sebbene la cosa non desse apertamente fastidio a Celebrian, la colse indubbiamente di sorpresa, lasciandola un poco confusa sul da farsi. Fu solo quando si rese conto dell'esemplare di Nu-Hiss che le divenne tutto chiaro e cristallino, tanto da rompere il silenzio assoluto nella quale si era chiusa ascoltando Radwise.
«Abbiamo incontrato anche noialtri robaccia simile.» si avvicinò ad uno dei tavoli, osservando da vicino il corpo smembrato della bestia. «Erano pochi, li abbiamo solo spinti a disperdersi. Questo è più grande. Molto più grande, non mi sorprende si siano portati via quasi quattromila dei vostri.» increspò le labbra, meditabonda. «Abbiamo avuto un problema simile, lungo l'Ishtar Darya. C'è un popolazione di esperimenti creati da ignoti che si è moltiplicata nel corso dei secoli... segugi grandi come cavalli, aggressivi e creati appositamente per la guerra. Non siamo ancora riusciti a sgominarli e si sono già presi più di un migliaio dei nostri. Ea è diventata un posto insicuro, pericoloso... speravo che a queste latitudini le cose andassero meglio. Sfortunatamente vedo che non è così.» si allontanò dal tavolo.

«Ah sì, le apoptosi.» la mente della drow pareva altrove, come se stesse pensando a tutt'altro. «Credo che la nostra si chiamasse Valtan. O Voltan. Ma no, per rispondere apertamente, niente può valere il prezzo di perdere l'unica arma di difesa contro non morti e demoni. Le Apoptosi potranno anche essere eccezionali, ma la magia è sempre stata parte fondamentale di Ea, e lo sarà sempre.» disse, convinta. «Quello che deve cambiare è l'uso sconsiderato della stessa. Non metterei al bando un pugnale solo perché può uccidere una persona, non priverei la mia gente di un forcone solo perché può essere usato per uccidere.» continuò. «Solo ecco, la magnitudine è diversa. Molto diversa. E qualcuno su Ea, da qualche parte, presto o tardi compirà la stessa idiozia fatta dai nostri predecessori. E andrà fermato.»
 

Adamantio

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Radwise si rabbuiò alle parole di Celebrian.. <.. I nostri maghi e tecnici affermano con sicurezza che si tratta di bestie mutate, in seguito al caos scaturito dall'ultima guerra..> scosse la testa <.. Nessuna "diretta" volontà di creare queste creature.. eppure..> guardò la sua controparte direttamente negli occhi ... <..Esperimenti?.. Qualcuno ha creato.. appositamente, bestie mutate per la guerra, dotandole di .... intelletto e forza superiore al normale?> rabbrividì semplicemente <.. Non mi dovrei stupire dopo quello che abbiamo scoperto dopo 300 anni, eppure, la stupidità dei nostri avi ancora mi sorprende> scosse il capo <.. Vi faremo avere i risultati degli studi appena saranno definitivi, la conoscenza, servirà anche a voi..> ed annuì con fare semplice. Poi, aspettò alcuni attimi per tornare a parlare <..Qualsiasi aiuto la Ierocrazia possa dare, lo farà. Dovete solo chiedere.> era sincero e schietto, poi dopo un sospiro annui con fare rilassato a dispetto del luogo in cui si trovavano <La Iercorazia Vatis concorda. Le tue parole sono fiducia per le nostre orecchie..> poi sorrise.. <.. Magnitudine?..> masticò quel termine come se fosse alieno, poi sorrise sinceramente divertito.. <.. Si.. diversa "magnitudine" è un ottima parola per descriverne il grado di utilizzo..> poi per essere più chiaro <la Ierocrazia aborra la magia con scopi offensivi.. E' da 200 anni che nessun mago della Ierocrazia casta magie offensive, facciamo largo uso di magie curative e molte magie di supporto, ma nessuna magia che cagioni ferite o peggio, morte. Anzi, per essere più chiari : ogni nostro mago è "impossibilitato" ad usare magie "di distruzione", lo scotto per un utilizzo cosi sconsiderato è semplicemente la perdita di ogni diritto e la possibilità per chiunque.. di uccidero, a vista.> si strinse nelle spalle.. <...> non aggiunse altro. Dove era finita la "coccolosità" degli Halfling?.. 300 anni di disperazione ed abominio avevano scavato molto profondamente nella psiche Vatis ed alcune "atrocità" erano penetrate per poi.. radicarsi. Toh.. il Dark side..
 

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Celebrian alzò un sopracciglio all'affermazioni sui maghi di Radwise. Quel discorso era, assolutamente, più curioso per lei che non i Nu-Hiss e le Apoptosi. Dopotutto come poteva una drow nata e cresciuta con la magia nel sangue, comprendere quel genere di limitazione? O per meglio dire, capire lo capiva, così come capiva magnificamente il motivo per cui era stato imposto tale limite, ma ci vedeva delle falle... importanti. Paese che vai, usanze che trovi, si limitò a dire per giustificare grossolanamente quel pensiero.

«Immagino che in un posto del genere, caldo e fertile, lontano dai non morti e dalle vecchie terre intrise di sangue delle crociate, fosse anche comprensibile agire come avete fatto.» si strinse nelle spalle. «Io, personalmente, non ho nulla contro la magia offensiva. Non ho nulla contro la magia punto, a dirla tutta. La mia gente, bianca o nera che sia, ha sempre avuto uno spiccato dono e propensione per l'arcano, limitarci eccessivamente avrebbe probabilmente significato perdere una parte del nostro potenziale.» spiegò. «Mia sorella saprebbe spiegarlo meglio, ma vedetelo come il pennello di un pittore: viola e marrone insieme sono chiaramente una cafonata rivoltante, ma eliminare viola e marrone dai colori di un artista... lo renderebbe zoppo.» non lo sovvenne un migliore paragone. Non era lei quella che parlava, tra le due.

«Certo tra quello e l'abuso... ne passa d'acqua sotto i ponti. Spero che la nuova Ea possa avere regolamentazioni assai severe sulle aperture di portali dimensionali o alterazioni cataclismiche del paesaggio. Quello è sconcertantemente idiota a prescindere dallo scotto.» affermò, con sicurezza, guardando il piccolo Halfling. «Tuttavia trovo assolutamente corretta la linea d'azione che avete scelto. Voglio dire, siamo una società militare ed ecclesiastica, credete seriamente che elementi riottosi e pericolosi per la stabilità vengano lasciati liberi di dire la loro impunemente? No... su queste cose abbiamo molto più in comune di quanto mi aspettassi.» fece un sorrisino furbo. «È una fortuna che siamo tutti dalla stessa parte. Sarebbe particolarmente poco saggio, Radwise, mettersi contro la nostra piccola alleanza.»

Fece una piccola pausa, poi tornò a guardare il Nu-Hiss. «Non credo che il tempo sia dalla nostra. Il nord è... meno quieto in questi giorni. Dobbiamo essere pronti per quanto succederà.» "cosa?" era la domanda che anche lei si stava ponendo. Una guerra? Lo scontro apparentemente inevitabile con le Apoptosi? I non morti? «Considerate ricambiata la disponibilità per l'aiuto. I nostri alchimisti adoreranno sapere qualcosa su queste creature.»
 

Adamantio

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Si strinse nelle spalle, poi forse in maniera più veemente di quanto in realtà volesse esternare il concetto, si ritrovò a dire, con voce abbastanza grave.. <.. Non limitarti a guardare, l'adesso.. Celebrian. Il dono della fertilità della terra, il caldo sole in cui oggi la civiltà Vatis si crogiola.. nulla ci era stato regalato.. gratuitamente.> scosse il capo.. <.. Prima di giungere in questi luoghi, la nostra gente, ha vagato come raminga per le distese steppose dell'Est, pagando ogni volta il prezzo dell'incontro con bestialità immonde. Abbiamo vagato sotto il bollente astro che oggi, e solo oggi, ci consente abbondanti messi, prima di giungere qui.> scosse il capo.. <.. Ignoriamo gran parte del nostro passato. Giungiamo da Est, da un luogo che neanche più i nostri tomi ricordano ed è solo la speranza di poter trovare la conoscienza perduta ci ha permesso di .. perseverare. Perseverare nella ricerca>.. tacque, poi scosse il capo.. <.. Ricerca che ci attrae e ci repelle..> si senti appena a disagio a parlare cosi.. <.. Forse la verità profonda ed ancestrale è che abbiamo paura. Una terrore primordiale ed atavico.. per ciò che troveremo una volta scoperta la nostra verità.> tacque <.. Non sono mai esistiti "buoni" o "cattivi", tutti i nostri progenitori.. hanno partecipato in un modo o nell'altro all'apocalisse che ci ha quasi spezzato.> la guardò negli occhi <..Portiamo il loro sangue e la nostra scelta cosi.. "netta" sull'uso del costrutto magico è.. giustificata ai nostri occhi semplicemente da questo> poi con fare ovviamente più conciliante <.. Non pretendiamo che ci comprendiate ed in generale non abbiamo nulla in contrario, semplicemente se ci considererete alleati, è giusto che sappiate ciò che ci auto-imponiamo come limite.> annui.
<.. Filosofeggiare non è mai stato il mio forte, ma vi sono molti modi affinchè l'artista giunga al medesimo risultato sperato, senza l'uso della strada più diretta.> e questo, detto da un maestro delle spie voleva dir molto ed era, alla fine decisamente azzeccate quelle parole sulle sue labbra, quantomeno era uno scambio franco e la franchezza era fondamentale. Poteva portare alla guerra, ma anche (questa era la speranza vera) se convogliata nei giusti biari, poteva portare a solide e durature amicizie. <Noto che Ea impone a Nord, come qui al Sud decisioni condivise ed ampiamente condivisibili> sorrise con fare sincero guardandola negli occhi <..L'alleanza di cui parlate, è ciò che il Vatis si aspetta. Ardentemente.> annui <... Sarà un onore ed un privilegio, trattarvi come pari> non aveva motivo di aggiungere altro, ne soprattutto mentire. Era semplicemente schietto. <.. Avete parlato di.. "esperimenti".. Organizzeremo quanto prima, una delegazione militare per farvi toccare con mano la nostra reale collaborazione sul punto..> poi strabuzzò appena gli occhi.. <.. con il vostro permesso ovviamente.> allargò le mani come a scusarsi..
 

Last Century

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«Immagino abbiate ragione.» si limitò a dire la drow, soppesando attentamente le parole di Radwise. «Nemmeno io sono solita filosofeggiare, come ho detto, quindi credo che queste nostre differenza possano solo che essere appianate a vicenda. Quello che non potete fare voi possiamo farlo noi e viceversa.» Celebrian, almeno dal punto di vista della squisita pragmaticità, non era senz'altro manchevole. Pur avendo avuto la stessa ferrea educazione di tutte le sue consorelle, infatti, era quella che più di tutte aveva serbato uno spiccato senso della realtà, che per antonomasia non poteva né doveva essere messa in secondo piano da sogni, ideali e nemmeno dalla religione. Non sempre, almeno.

«Per quanto riguarda gli esperimenti avete tutto il mio supporto all'invio di aiuti, in qualsiasi forma. Vi ripagheremo dandovi tutte le informazioni di cui disponiamo su queste creature, ovviamente.» fece una piccola pausa. «Anzi, vi dirò che forse la cosa più onesta che posso fare per ripagare la vostra gentilezza è quella di invitarvi a Galvorn. Se i vostri impegni non sono troppo gravosi, quando torneremo in patria sarebbe bello se vi uniste a noi. Ci sono molte cose che vorrei mostrarvi del profondo nord.» a quel punto guardò il mezz'uomo, incrociando le braccia sotto al seno e dondolando appena la testa, pensosa. «Vi piace l'idea?»
 

Adamantio

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Si strinse nelle spalle ascoltando la Drow.. <Il semplice fatto che siamo qui, ora.. a parlare in questo luogo, conferma che le nostre strade, seppur lievemente divergenti ci hanno condotto fra morte, distruzione e disperazione qui.. ad adesso..> tacque appena <.. Non credo sia un caso.> aggiunse, poi la guardò negli occhi, dal basso verso l'alto come era solito fare quando doveva dire qualcosa di importante. <.. Onore, Rispetto dell'amico e perfino rispetto del nemico se riconosciuto degno in battaglia, Dignità della persona. Sono questi tre i veri collanti che ricerchiamo nel prossimo e terranno uniti i nostri popoli se le cose andranno come entrambi ci auguriamo..> aveva terminato? Probabilmente si.. <Vi faremo avere i risultati degli studi e se possibile alcuni esemplari, deceduti ovviamente, da studiare per vostro conto. La fauna è pericolosa al sud come al nord e studi congiunti, qualora ve ne sia l'opportunità sono decisamente graditi> poi sorrise, un sincero sorriso che lo fece apparire dal metro e trenta scarso quasi un bambino, era.. sincero. <Impegni? Oh, ne sarei incredibilmente onorato. Accetto.> era schietto, forse perfino di poche parole.. era alla fin fine il suo sorriso a parlare per lui. Sospirò, quasi deliziato, poi guardò ancora negli occhi la Drow.. <.. Ancora nessuna notizia dal conclave. Non che mi aspettassi decisioni prese alla leggera.. dopotutto.. Il clima è abbastanza buono, ma una passeggiata sotto l'astro non credo rientri nei vostri.. "piani".> si fece vagamente pensoso <.. Abbiamo nomea di essere gente di buona forchetta e ottimi distillatori.. alcuni si vantano perfino di essere.. superbi moonshiner..> fece con voce abbastanza bassa, di chi era avvezzo al sotterfugio.. <.. volete scoprire qualcosa in più sulle nostre usanze? Potreste seguirmi..> fece in maniera appena lasciva, senza tuttavia ombra di malizia nella voce mentre si avviava verso l'uscita

La terminiamo qui?.. @Last Century ? ;)
 
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