GDR [OB]Viaggio nelle steppe remote

Enichaos

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Il sole splendeva sul cammino di Philikos. Ed ammettiamolo, poteva anche piovere, e lui avrebbe trovato il percorso gradevole per ragioni differenti. E quindi, perchè preoccuparsi del sole, se puoi sempre trovare il piacere dell'ombra degli alberi? Era partito dalla neo-fondata Psilochorio assieme alla sua principale rivale, la procace Notzeia, e si era goduto la sua compagnia fino a dove la fulvia oratrice aveva preferito fermarsi, prendendo una strada meno assolata. Ma lui, si stava decisamente godendo il calore del sole, centellinando l'acqua nonostante le scorte solo per rendere più piacevole il berla di quando in quando. Le piane erano meno verdeggianti di quelle in cui era stato a lavorare la terra tempo addietro, ma c'era bellezza in quelle tonalità più delicate. Ora, doveva solo trovare degli abitanti locali, anelava del nuovo pubblico per i suoi discorsi.
Role per tentare di annettere il territorio bianco 2
 

giobia86

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Addentrandosi nella steppa si ritrovò a vagare per gli immensi prati, a un certo punto gli sembro di vedere una serie di figure in lontananza e poi, all'avvicinarsi un distinte rumore di zoccoli.
Pochi minuti dopo si ritrovò circondato da un cerchio formato da non meno di 20 centauri che lo squadravano con archi a tracolla e tra le mani dei giavellotti piuttosto appuntiti puntati verso di lui.
"qual'è il vostro nome e cosa vi porta tra queste terre straniero?"
 

Enichaos

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Philikos sentiva avvicinarsi rumore di zoccoli. Uomini delle steppe, certamente, sulle loro cavalcature. Si aspettava di essere rapidamente circondato, fin lì nulla di strano. Doveva solo restare tranquillo e riuscire a farsi portare a parlare con il capo dei... ...centauri.
Centauri non era previsto. Metà uomini, metà bestie. La pelle abbronzata, il manto che spaziava da tonalità delicate di marrone ad un nero profondo, l'odore di selvatico permeava l'aria. Cavolo, dal vivo non ne aveva mai visti nessuno, di centauri; aveva fatto bene a scambiarsi la meta con Notzeia.
Mostrò i palmi delle mani aperte, verso il basso "Il mio nome è Philikos, e vengo dall'Omospondia Boreios. Che Plutus ed Eirene vi arridano, nobili centauri. Demophilos, signore delle nostre terre, mi ha mandato ad esplorare e cercare popoli che in armonia con noi vogliano arricchirsi e crescere"
Aspettava ora una reazione, ma era entusiasta di tutta la situazione: la fatica del viaggio, l'arsura del sole implacabile... culminate in quell'incredibile, spettacolare incontro. Centauri. Non ci avrebbe creduto nessuno, se non fosse riuscito a farli tornare a casa con lui. Chissà se erano Croni, Sileni o Issionici...
 

giobia86

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lo sguardo di sincera meraviglia stupì i centauri che abbassarono le armi e si tranquillizzarono definitivamente quando sentirono le parole dell'uomo
si offrirono di scortarlo alla loro pietra ancestrale per parlare con i "pelogrigio", e quando lo videro affaticato uno di loro si offrì di portarlo sulla groppa
Giunto in un piccolo avvallamento Philikos vide una pecie di roccione verticale, tipo un menhir ma decisamente più grande al centro dell'avvallamento, tutto attorno stavano venendo accesi i fuochi per cucinare e in grandi pentoloni venivano messe a bollire vari tipi di granaglie e...fieno?
In molti guardavano incuriositi il bipede, e un bambino/pony gli si avvicino chiedendogli come faceva a stare in equilibrio con solo due gambe o se usava per camminare anche le mani, e come mai non avesse gli zoccoli e le molte altre domande che un bambino può fare
Infine Philikos venne portato presso un gruppo di centauri, decisamente avanti con l'età e gli venne offerto uno strano grosso cucchiaio ricolmo di "zuppa"
Uno dei "pelogrigio" prese la parola
"Salve bipede, perdonate l'aggressività dei nostri trottatori ma vi avevano scambiato per una donna, prego stiracchiatevi con noi e raccontateci cosa vi porta in queste terre, i trottatori dicono che venite in pace, io sono Boreas del popolo dei corrisole, e voi?"
Un'altro centauro gli si draiò a fianco e gli offrì una zucca cava con dentro un liquido alcolico
 

Enichaos

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Philikos intendeva proseguire a piedi, ma l'offerta di salire in groppa ad uno di quegli uomini-fiera era decisamente troppo allettante per essere rifiutata... E l'accampamento delle creature era molto suggestivo. Si rimise sulle sue gambe prima di entrare, e rispose volentieri al bimbo-pony, nei limiti delle sue capacità, spiegando che in effetti gli umani molto piccoli camminano usando anche le mani, ed impiegano più di un anno ad imparare come camminare usando solo le gambe; sugli zoccoli non aveva molte risposte possibili, sperava di potersi rifare con le domande successive.
La zuppa non era un granchè, mancava di sale e decisamente non era adatta al palato umano; ciononostante finì il cucchiaio, il ricordo di questo sapore gli avrebbe reso certamente più gustoso il suo prossimo pasto.
"Salve a voi, saggio Boreas dei corrisole; io sono Philikos di Chrysospiti, nell'Omospondia Boreios. I vostri trottatori dicono il vero, il mio signore Demophilos mi ha mandato in queste terre per cercare chi vi abita e parlamentare con loro... Però devo ammettere che ora sono incuriosito: le leggende narrano dell'irruenza del vostro popolo nei confronti delle donne umane, ma più in termini amorosi che di minaccia; a cosa è dovuta la vostra preoccupazione?"
Chiesto questo assaggiò la bevanda... era dissetante, gustosa e mossa. Possibile che fosse una bevanda fatta con le granaglie? Aveva assaggiato diversi tipi di vino, anche fermentato, ma questo era qualcosa di completamente diverso; poteva diventare la sua nuova bevanda preferita...
 

giobia86

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"Salute a voi buon Philikos, il problema è che queste donne uccidono ogni centauro maschio che vedono, ogni maschio che vedono in realtà, è da tempo che siamo in guerra aperta con loro, e mi duole ammettere che abbiamo perso molti guerrieri, loro si rifugiano nelle loro colline boscose ed escono per trarci in imboscate e questo ci impedisce di vendicarci, per questo siamo sempre all'erta, sono folli, si dice che brucino i loro figli maschi ancora in fasce"

A te
 

Enichaos

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Philikos ci ragionò su qualche istante. La guerra non piaceva a nessuno, ma anche bruciare gli infanti non era una cosa che si poteva definire "apprezzabile"...
"Mi pare che vi possa servire un aiuto. Rispetto lo stile di vita delle amazzoni, ma se è come dite hanno perso totalmente il controllo. Una popolazione senza maschi è destinata ad autodistruggersi, come anche una senza donne d'altra parte."
Demophilos avrebbe avuto da ridire riguardo al muovere l'esercito, ma aiutare questa gente sembrava la cosa giusta da fare, del resto erano stati ospitali come richiesto dagli Dei.
"Vi accennavo che il mio signore mi ha mandato a parlamentare; nello specifico per unire le nostre genti sotto un'unica Egida, e siamo ovviamente pronti a proteggervi da queste opprimitrici come se fossimo fratelli..."
Liontari d'altro canto, avrebbe appreso la notizia di una mobilitazione con tutt'altro spirito...
Ho faticato per controllare se opprimitrice fosse un termine corretto... è arcaico, ma lo è. Suona comunque malissimo.
 

giobia86

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"buon Philikos, facciamo così, se muoverete i vostri eserciti contro le amazzoni dell'est ci uniremo a voi, altrimenti potete muoverlo contro le amazzoni dell'ovest, nella steppa, ma in quel caso avremo bisogno che costruiate qui una città, con delle mura, per difenderci"
 

Enichaos

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Philikos era contento che ci fossero richieste, un'annessione senza di esse poteva essere instabile, la costruzione di una città era senz'altro un ottimo inizio; il suo volto era comunque serio per la gravità della situazione.
"Saggio Boreas, porterò le vostre richieste al nostro generale, è senz'altro la persona più adatta per valutare quali movimenti dell'esercito siano i più rapidi per sistemare la minaccia che rappresentano queste donne guerriere"
Un breve attimo di silenzio, prima di continuare, il sorriso sul volto
"Ma per ora, pensiamo a cose più gioiose. Domattina ripartirò, ma sarò lieto di parlare con voi finché ne avrete voglia, sono certo che entrambi abbiamo storie da condividere..."
Nessun pensiero ora alle ombre minacciose da entrambe le porte di Febo, la serata era fatta per essere goduta in compagnia...
 
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