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Anonymous
Guest
E’ nostra ferma convinzione che la grandezza di un popolo e la prosperità di una nazione siano indissolubilmente legati all’esistenza di una legge chiara e giusta per quanto lo permette la nostra natura di peccatori, che dia ad ognuno, dal Re al più povero dei suoi sudditi serenità nella certezza dei propri diritti e dei propri doveri. Finchè la legge non è scritta è semplice per il malvagio ingannare il giusto, per il ricco opprimere il povero e per il potente sottrarsi alla legge.
A questo scopo e avendo in mente soltanto il bene del nostro regno e del nostro popolo, Noi, Sigurd II di Norvegia ordiniamo che nell’anno 1157 nella città reale di Oslo si riunisca un’assemblea di tutti i notabili del regno. Verrà loro dato libero accesso a tutta la documentazione degli archivi reali allo scopo di stendere una grande Carta che sia comprensiva di tutte le leggi del regno, delle prerogative reali e dei diritti e doveri del re, degli jarl, del clero e del popolo.
Essendo coscienti delle difficoltà che questa opera comporta invitiamo inoltre i nostri fedeli jarl a fornire ogni documentazione o cronaca in loro possesso che possa aiutare nell’immane compito di raccogliere e codificare gli usi e le consuetudini del nostro regno.
Estendiamo altresì questo invito ai venerabili sacerdoti della chiesa perchè possano aggiungere la loro impareggiabile conoscenza del diritto romano per colmare gli inevitabili angoli in ombra, nonchè a tutti gli uomini di lettere della nostra nazione e di quelle vicine affinchè portino il loro patrimonio di conoscenza ad aggiungersi al nostro.
A questo scopo e avendo in mente soltanto il bene del nostro regno e del nostro popolo, Noi, Sigurd II di Norvegia ordiniamo che nell’anno 1157 nella città reale di Oslo si riunisca un’assemblea di tutti i notabili del regno. Verrà loro dato libero accesso a tutta la documentazione degli archivi reali allo scopo di stendere una grande Carta che sia comprensiva di tutte le leggi del regno, delle prerogative reali e dei diritti e doveri del re, degli jarl, del clero e del popolo.
Essendo coscienti delle difficoltà che questa opera comporta invitiamo inoltre i nostri fedeli jarl a fornire ogni documentazione o cronaca in loro possesso che possa aiutare nell’immane compito di raccogliere e codificare gli usi e le consuetudini del nostro regno.
Estendiamo altresì questo invito ai venerabili sacerdoti della chiesa perchè possano aggiungere la loro impareggiabile conoscenza del diritto romano per colmare gli inevitabili angoli in ombra, nonchè a tutti gli uomini di lettere della nostra nazione e di quelle vicine affinchè portino il loro patrimonio di conoscenza ad aggiungersi al nostro.