Come la tradizione insegna, siete pregati di far partire il video e, solo poi, proseguire nella lettura.
E' un atto di condivisione, stringiamoci nel dolore, fratelli.
http://www.infinitelooper.com/?v=YVZYychHL8E&p=n
Come ogni giorno, la mia e la vostra vita, è una battaglia.
C'è chi, con la testa fra le mani e lo sguardo proiettato sulle pagine dei propri libri, si domanda se tutto il tempo, la pazienza e la passione spesi troveranno mai riscontro.
Gli anni persi, le feste a cui non s'è partecipato, gli aperitivi croccanti rifiutati con scuse variegate e variopinte, rinunce utili per un fine superiore.
Per scongiurare la possibilità di finire a dare il resto da una cassa di un discount sull'orlo del fallimento.
C'è chi lavora e non riesce a svoltare il grano.
Chi si chiede se tutta questa fatica abbia senso, se valga realmente la pena svegliarsi alle 6:15 per andare ad affrontare, consapevolmente, l'inferno metropolitano.
L'anima al caldo delle proprie lenzuola sfatte, il corpo ad affrontare sferzanti raffiche di tramontana. Lo sguardo, naufrago, costeggia lidi presso i quali ristorarsi, giardini di musica e parole.
Ma tutto quel che trova alle 6:45 di un pigro giovedì mattina è il clangore delle saracinesche ancora chiuse che, come frangiflutti, vaporizzano il mare del proprio desiderio di condivisione.
C'è chi, invece, è un fallito.
Che non studia, non lavora, che viene sostentato ancora dai propri genitori.
Che passa le proprie giornate seduto alla scrivania, con le piaghe da decubito nella zona lombare, sommerso da carte di snack salati e lattine di energy drink.
Che finira per suicidarsi, per ammazzare i propri genitori e violentagli i buchi con prototti ortofrutticoli prima di spararsi in bocca.
Tutti, però, con una soglia minima di vittoria.
Il porno.
Si perchè, per quanto si possa fare schifo ed essere geneticamente fallati, il porno infonde magia, accettazione passiva, nessun riscontro necessario.
E' li e sorride, anche se si rivolge ad una faccia che ricorda quella del porco ucciso alle idi di gennaio.
Non resta che darci dentro, spaziare di video in video, di fiore in fiore, frenetico come un'ape chiusa in una serra di rose multicolore.
Un arcobaleno di culi, dal mulatto al nero, passando per il giallo e planando sulle paffute colline caucasiche.
Rugiada di squirt, come acqua fresca nell'insipido e freddo deserto notturno.
Un lesbian, un teen amateur, un anal, compilation di blowjobs, incest, zoo gay hardocre...
Così, senza senso, di fiore in fiore, di sapore in sapore.
Fino a trovare il luogo sicuro.
Sono dell'opinione che ogni video abbia una personalità tutta sua, che strizzi l'occhio e rapisca senza che si possa mostrare volontà.
Un italiano in questo caso, e si da giù pesante. Il ritmo è incalzante, su e giù, avanti e indietro, dentro e fuori, bene e male, luce e tenebra [cit.].
E' quasi fatta, fra poco il fazzoletto raccoglierà i nefandi frutti di una vita di merda. Sbobba che, se si avesse successo, ora non screzierebbe immondi pezzi di carta stropicciata mega assorbente, ma i seni di una donna vera, ancora intrisi di sudore, che riflettono la malinconica luce della luna.
Niente può andare storto, quando ad un tratto:
Non si è completamente certi sia successo davvero, in fin dei conti perchè mai un signore di mezza età, con gli occhiali, dovrebbe figurare sullo sfondo di un Italian Double Penetration?
Anche se ciò che nella realtà di chiunque è impossibile mentre per me, per voi, per noi diventa semplicemente improbabile, non si fa troppa attenzione su quella che potrebbe essere una mera allucinazione.
Nel deserto della nostra vita, le gioie sono come i miraggi, isole presenti ma irraggiungibili.
Il fomento è troppo, l'aria attorno è appestata e bisogna far presto, prima di perdere definitivamente l 'attimo, prima che la magia ritorni nei reami incantati di Hogwarts.
Ma l'inquadratura si apre:
La felicità di quel momento è ormai compromessa, ormai contaminata, attimi che non verranno più restituiti.
Si comincia a captare il fallimento e a credere che, nonostante tutto, anche il trimone verrà fuori una merda spruzzata acida.
Ormai è stato valicato il punto di non ritorno, fermarsi di botto potrebbe voler dire subire una fitta indescrivibilmente dolorosa al pavimento pelvico.
Non sarà la migliore della propria vita, ma si decide di concluderla.
Ma qualcosa va storto.
Ormai il fallimento è inevitabile, stringe fra le sue spire nella quali non resta che soccombere.
Si viene qui, esattamente in questo momento.
Su di un video di 9 minuti e 27 secondi, si esplode nell'esatto istante in cui un pensionato ti guarda, ti scruta.
Lovercraft, come direbbe il buon spina, descriverebbe così questo sguardo:
"...Quello sguardo..mio Dio quello sguardo. Ogni volta che chiuderò gli occhi lo ricorderò nella mia mente, perfettamente nitido. Neanche nei sogni piu' profondi e pieni di immaginazione potrò visualizzare qualcosa di tanto terrificante e spaventoso, capace di portare alla mente ricordi antidiluviani. L'unica cosa capace di farmeli dimenticare sarà la morfina, ma ormai ne sono diventato schiavo. L'unica mia salvezza è la pistola..."
Va a finire così, sempre così.
E' un atto di condivisione, stringiamoci nel dolore, fratelli.
http://www.infinitelooper.com/?v=YVZYychHL8E&p=n
Come ogni giorno, la mia e la vostra vita, è una battaglia.
C'è chi, con la testa fra le mani e lo sguardo proiettato sulle pagine dei propri libri, si domanda se tutto il tempo, la pazienza e la passione spesi troveranno mai riscontro.
Gli anni persi, le feste a cui non s'è partecipato, gli aperitivi croccanti rifiutati con scuse variegate e variopinte, rinunce utili per un fine superiore.
Per scongiurare la possibilità di finire a dare il resto da una cassa di un discount sull'orlo del fallimento.
C'è chi lavora e non riesce a svoltare il grano.
Chi si chiede se tutta questa fatica abbia senso, se valga realmente la pena svegliarsi alle 6:15 per andare ad affrontare, consapevolmente, l'inferno metropolitano.
L'anima al caldo delle proprie lenzuola sfatte, il corpo ad affrontare sferzanti raffiche di tramontana. Lo sguardo, naufrago, costeggia lidi presso i quali ristorarsi, giardini di musica e parole.
Ma tutto quel che trova alle 6:45 di un pigro giovedì mattina è il clangore delle saracinesche ancora chiuse che, come frangiflutti, vaporizzano il mare del proprio desiderio di condivisione.
C'è chi, invece, è un fallito.
Che non studia, non lavora, che viene sostentato ancora dai propri genitori.
Che passa le proprie giornate seduto alla scrivania, con le piaghe da decubito nella zona lombare, sommerso da carte di snack salati e lattine di energy drink.
Che finira per suicidarsi, per ammazzare i propri genitori e violentagli i buchi con prototti ortofrutticoli prima di spararsi in bocca.
Tutti, però, con una soglia minima di vittoria.
Il porno.
Si perchè, per quanto si possa fare schifo ed essere geneticamente fallati, il porno infonde magia, accettazione passiva, nessun riscontro necessario.
E' li e sorride, anche se si rivolge ad una faccia che ricorda quella del porco ucciso alle idi di gennaio.
Non resta che darci dentro, spaziare di video in video, di fiore in fiore, frenetico come un'ape chiusa in una serra di rose multicolore.
Un arcobaleno di culi, dal mulatto al nero, passando per il giallo e planando sulle paffute colline caucasiche.
Rugiada di squirt, come acqua fresca nell'insipido e freddo deserto notturno.
Un lesbian, un teen amateur, un anal, compilation di blowjobs, incest, zoo gay hardocre...
Così, senza senso, di fiore in fiore, di sapore in sapore.
Fino a trovare il luogo sicuro.
Sono dell'opinione che ogni video abbia una personalità tutta sua, che strizzi l'occhio e rapisca senza che si possa mostrare volontà.
Un italiano in questo caso, e si da giù pesante. Il ritmo è incalzante, su e giù, avanti e indietro, dentro e fuori, bene e male, luce e tenebra [cit.].
E' quasi fatta, fra poco il fazzoletto raccoglierà i nefandi frutti di una vita di merda. Sbobba che, se si avesse successo, ora non screzierebbe immondi pezzi di carta stropicciata mega assorbente, ma i seni di una donna vera, ancora intrisi di sudore, che riflettono la malinconica luce della luna.
Niente può andare storto, quando ad un tratto:
Anche se ciò che nella realtà di chiunque è impossibile mentre per me, per voi, per noi diventa semplicemente improbabile, non si fa troppa attenzione su quella che potrebbe essere una mera allucinazione.
Nel deserto della nostra vita, le gioie sono come i miraggi, isole presenti ma irraggiungibili.
Il fomento è troppo, l'aria attorno è appestata e bisogna far presto, prima di perdere definitivamente l 'attimo, prima che la magia ritorni nei reami incantati di Hogwarts.
Ma l'inquadratura si apre:
Si comincia a captare il fallimento e a credere che, nonostante tutto, anche il trimone verrà fuori una merda spruzzata acida.
Ormai è stato valicato il punto di non ritorno, fermarsi di botto potrebbe voler dire subire una fitta indescrivibilmente dolorosa al pavimento pelvico.
Non sarà la migliore della propria vita, ma si decide di concluderla.
Ma qualcosa va storto.
Ormai il fallimento è inevitabile, stringe fra le sue spire nella quali non resta che soccombere.
Su di un video di 9 minuti e 27 secondi, si esplode nell'esatto istante in cui un pensionato ti guarda, ti scruta.
Lovercraft, come direbbe il buon spina, descriverebbe così questo sguardo:
"...Quello sguardo..mio Dio quello sguardo. Ogni volta che chiuderò gli occhi lo ricorderò nella mia mente, perfettamente nitido. Neanche nei sogni piu' profondi e pieni di immaginazione potrò visualizzare qualcosa di tanto terrificante e spaventoso, capace di portare alla mente ricordi antidiluviani. L'unica cosa capace di farmeli dimenticare sarà la morfina, ma ormai ne sono diventato schiavo. L'unica mia salvezza è la pistola..."
Va a finire così, sempre così.
