Diploannessione [NK] Par tero al Mildasablo (C1)

Enichaos

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Ekzekuti per una volta stava viaggiando già col suo travestimento preferito: il mercante di verdure; apprezzava molto che i vestiti non fossero eccessivamente vistosi, e la dimensione delle merci gli permetteva di starsene comodo sul carretto, con diversi collaboratori a fingersi parenti. L'obiettivo come sempre era semplice da spiegare: entrare nel territorio desertico a sudest, contattare i locali, spuntare un accordo. Sperava solo che stavolta sarebbe stato semplice anche nell'esecuzione.
Erano in cinque al momento a viaggiare: lui, sua "moglie", un "figlio" adolescente e due "braccianti" nerboruti; tutti, nessuno escluso, erano del suo stesso mestiere... solo decisamente meno esperti, come ogni buon Vualita di supporto.
@Silen giocata per tentare di annettere C1 (che intendo nominare Mildasablo)
 

Silen

Get a life
La regione denominata "Midasabio" dalla gente della Carovana era un deserto in cui raramente le popolazioni di Ea si erano avventurate. Persino nell'epoca del suo massimo splendore l'impero meridionale aveva visto assai poca utilità nell'impadronirsi di quelle che le alate chiamavano collettivamente "Terre Desolate".
Midasabio non faceva eccezione sotto questo aspetto: già dopo essercisi inoltrati di pochi chilometri la temperatura già calda delle regioni meridionali diveniva torrida ed il sole un vero e proprio tormento. Una cosa positiva però era certa: in una simile desolazione sabbiosa un carretto pieno di verdure spiccava come un cavolo a merenda, ed era assai probabile che se qualcuno lo avesse notato sarebbe venuto ad investigare.
Al momento comunque non si vedeva anima viva, a parte qualche forma alata che compiva pigri cerchi in alto nel cielo; forse un avvoltoio che aveva adocchiato Ekzekuti come possibile merenda appunto.
 

Enichaos

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Ekzekuti era certo che presto qualcuno o qualcosa si sarebbe fatto vivo, ma per il momento l'unico piano era proseguire con calma, tenendosi pronti ad eventuali assalti di banditi o simili. Dopotutto, non erano davvero mercanti per quanto lo potessero sembrare ad occhi inesperti, e mentre la sua "famiglia" stava controllando i possibili movimenti a terra, lui teneva lo sguardo fisso verso il cielo: il "patriarca" del gruppetto poteva ben permettersi di "oziare" osservando le nuvole e gli uccelli, no? Il carretto tanto avanzava per lui, quindi non doveva preoccuparsi di dove metteva i piedi... i muli certo non erano le bestie più adatte ai deserti, ma i cammelli scarseggiavano nella Carovana; meglio tenerli per momenti più indicati.
 

Silen

Get a life
Come un fulmine a ciel sereno, un dardo calò sibilando dai cieli, colpendo in piena fronte l'elfo prima che potesse fare qualsiasi mossa per evitarlo. Se fosse stato un dardo normale avrebbe spaccato la testa di Ekzekuti come un melone maturo ma fortunatamente per l'esploratore la punta della freccia che lo aveva colpito non era costituita da acciaio affilato bensì da un grosso grumo di cera, reso morbido dal calore del deserto, per cui la freccia non fece altro che appiccicarglisi alla fronte con un rumore viscoso e rimanere li.
In una altra situazione Ekzekuti avrebbe potuto persino trovare divertente il fatto di ritrovarsi con una freccia attaccata alla fronte in quel modo ma era piuttosto evidente che l'ignoto tiratore aveva voluto mandare un messaggio...
 

Enichaos

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Qui giace il terzo Ekzekuti della Carovana, colpito in fronte come un babbeo da una freccia scoccata proprio dalla direzione che stava sorvegliando.
Questo avrebbero scritto sul suo memoriale, se quella fosse stata una freccia vera e non un avvertimento. Sospirò, non sapendo se dare più la colpa al sole che lo abbagliava o all'essersi rilassato sul serio mentre recitava la parte della persona rilassata. Il panico non faceva per lui, la frustrazione era decisamente più nelle sue corde: prese rapidamente il coperchio di una delle sue casse di merci, rannicchiandosi sotto di esso in modo da non rimanere un facile bersaglio; senza bisogno di ordini il resto della "famiglia" scivolò sotto il carro stesso, recuperando le balestre nascoste nel falso fondo accessibile da quella posizione riparata restando poi sdraiati sotto copertura, sorvegliando le quattro direzioni.
L'elfo dal canto suo non apprezzava particolarmente le armi da distanza, quindi si assicurò soltanto di essere riparato a sinistra ed alle spalle da due casse, in modo da dover restare attento solo davanti e a destra.
"Abbiamo capito il messaggio, grazie dell'avvertimento. Voi cacciatrici e noi prede: conosciamo il teatrino, quindi perché non parlarne faccia a faccia?" disse quindi ad alta voce, per essere sicuro di essere sentito anche in quota, tenendo quello scudo di fortuna appoggiato ai bordi delle due casse che gli offrivano riparo per evitare fessure che gli potevano costare una ferita seria, se non la vita.
 

Silen

Get a life
"Mi fa piacere vedere che comprendi il tuo posto nell'ordine delle cose" disse una voce in tono pacato "ora tu e gli altri Senzali uscirete allo scoperto, deponendo qualsiasi arma abbiate con voi, poi potremo parlare. Piantatela di comportarvi in maniera puerile...se vi avessimo voluti morti, ora sareste morti, come dovresti già avere intuito." una pausa "In alternativa possiamo provare a vedere se quella specie di coperchio è in grado di proteggerti da una delle mie frecce. Non ci scommetterei la mia vita, se fossi in te".
Dal modo in cui la voce saliva e scendeva, cambiando fi forza e direzione era piuttosto evidente che la sua proprietaria stava roteando attorno al carro, tenendosi a una certa altezza dal suolo.
 

Enichaos

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Ekzekuti sospirò sonoramente... era evidente che alle arpie il concetto di sarcasmo era relativamente estraneo "Mi perdonerete se faccio rimanere il resto della mia famiglia al coperto" disse, lanciando fuori dal carro il pugnale, seguito a breve distanza da altri due pugnali ed un randello da sotto il carro "Ma se dovete parlare con qualcuno, quello sono io." spostò il coperchio di nuovo sulla cassa, dando due colpi con la mano per rimetterlo a posto... e segnalare ai compagni di gettare "Allora, possiamo parlare faccia a faccia, o preferite mantenere una situazione di aggressione?" si mise seduto in cassetta, le mani aperte verso l'alto all'altezza delle spalle, lontane dalle briglie...
 

Silen

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"In effetti, no" ribattè l'Alata nel medesimo tono indifferente, prendendo terra a qualche passo di distanza dal carretto, di fronte a Ekzekuti "Non mi importa con chi di voi io debba parlare, ma tutti i Senzali devono essere allo scoperto e senza armi. Non farmi continuare a ripetere le stesse cose, orecchie a punta, fai perdere tempo a entrambi."
L'Arpia che era discesa a parlamentare con l'elfo era una Alata dall'aspetto duro, dall'aspetto forse un pò tirato per la media della sua specie, tutta muscoli e tendini. La sua livrea era parte azzurra e parte grigia e grigi erano anche gli occhi che squadravano l'inviato della carovana. Nella destra impugnava un grande arco di osso il cui colore scuro ne tradiva l'antichità. Era certamente una arma di grande pregio risalente forse a prima della guerra quando le alate solevano intagliare armi del genere usando le ossa delle proprie prede...senzienti o meno che fossero.
"Davvero orecchie lunghe, stai ferendo i miei sentimenti. E io che pensavo di averti accolto col tappeto rosso. Avanti, mettiamo fine a questa farsa. Fai uscire i tuoi allo scoperto e poi potremo parlare."
 

Enichaos

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"Abbiamo concetti molto diversi di tappeto rosso... ma va bene, dopotutto non è che io abbia molte scelte. Uscite da sotto, ma restate vicino al carro mi raccomando" i quattro sotto il carro riposero le armi nel comparto sotto di esso prima di muoversi, uscendo timidamente da sotto il carro come se fossero sinceramente spaventati "Siamo tutti allo scoperto e disarmati adesso... voi immagino non siate sola, ma se non avete tentato un attacco pulito nella situazione migliore immagino avremo da parlare di qualcosa, giusto?" Lo scocciava non avere un piano d'emergenza a disposizione, ma rischiavano di restare lì a seccare sotto il sole impietoso se non avesse fatto quanto richiesto dall'abitante del luogo desolato...
 

Silen

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L'Alata esibì un accenno di sorriso, più un lieve incresparsi delle labbra che altro "Ovviamente, no, non sono sola." disse alzando la mano libera verso il cielo in un gesto piuttosto eloquente.
"Non abbiamo alcuna ragione di fidarci di voi" proseguì in tono pacato "ma nemmeno abbiamo la abitudine di uccidere senza necessità. Poichè ti sei dimostrato sensato...alla fine" disse mettendo una enfasi piuttosto marcata sulle ultime due parole "manterrò la mia parola e ascolterò quanto hai da dire. Scoprirai anche che, se pure le tue parole non dovessero piacermi, sarete liberi di tornare per la strada che avete seguito per venire fin qui." l'Alata inclinò la testa da un lato e nei suoi freddi occhi grigi balenò un qualcosa che poteva essere blando divertimento "Come vedi, la tua sorte e quella dei tuoi compagni Senzali è sempre stata nelle tue mani."
 

Enichaos

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L'elfo si sedette nuovamente in cassetta, senza sprecare tempo a guardare in alto dato che il sole gli avrebbe comunque impedito una valutazione sensata della possibile minaccia "Penso che la cosa sia reciproca, ma per lo meno non ci siamo presentati con un attacco... innocuo, d'accordo, ma siamo in un mondo di predoni e ritornanti, quindi comprenderete la mia diffidenza. E dubito che ci fosse una reazione più sensata che difenderci, a parte ovviamente voltare il carro e scappare" Guardò per un attimo la cassa che aveva richiuso, sospirando "ma la Carovana a cui appartengo voleva insediare degli avamposti nella zona, magari con un bazaar o un piccolo forte, per spingersi poi più verso sud: dovevo almeno tentare un contatto pacifico con gli abitanti della zona... che immagino siate voi. Ci sono dei margini per discutere di una convivenza pacifica alla pari?" Quelle verdure sarebbero servite a poco come aiuto alla trattativa, se ricordava bene le arpie seguivano una dieta più proteica normalmente...
Scusa se sembra che corro con la trattativa, ma ho perso decisamente troppo tempo in questo turno per cause esterne... non voglio finire a consegnare in ritardo però D::
 

Silen

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"Avamposti, in questa terra desolata? Mi stupisce che tu e la tua gente vogliate entrare nel mare di dune; se noi lo abbiamo fatto tre secoli fa non è stato certo per scelta." l'alata scrutò Ekzekuti come se col solo sguardo potesse individuare la rpesenza di eventuali menzogne o secondi fini.

Per non allungare troppo il brodo, vado avanti supponendo che Ekzekuti dia una risposta

"Ebbene...supponendo che io e le altre Sorelle che abitano questo deserto siano disposte ad accettare, cosa saresti disposto ad offrire in cambio di questa coesistenza pacifica? Per quanto mi ripugni ammetterlo, ci sono molte cose di cui avremmo bisogno; la vita in questa landa non è facile." l'Arpia indirizzò una occhiata sprezzante al carretto e al suo contenuto "Di certo non ti sarai aspettato che un pò di erba sarebbe stata sufficiente."
aggiunse.
 

Enichaos

Spam Master
Ekzekuti sorrise "A noi piace fare scelte strane, come cercare amicizie nei luoghi più impensabili" anche se, doveva ammetterlo, era una cosa che riusciva molto meglio al bardo che a lui, ma almeno stavolta aveva davanti qualcuno di sensato con cui discutere invece di una folla di immortali usciti di testa per le troppe resurrezioni "Beh, verdure e granaglie sarebbero bastate con altre popolazioni, però so bene che non è roba per voi... ma possiamo offrirvi un tenore di vita alla pari di quelli che prendono le decisioni nella Carovana, il cibo in generale non ci manca altrimenti non ci avventureremmo nel deserto. Nella costruzione in queste lande terremo un'occhio di riguardo per fare strutture che siano a misura di alata; se invece preferite lasciare queste terre desolate per andare verso luoghi più fecondi possiamo accompagnarvi nei territori che abbiamo già messo in sicurezza..."
Erano offerte che certamente avrebbero apprezzato: gente con cui collaborare rimanendo lì, oppure un luogo sicuro dove spostarsi. In entrambi i casi, erano cose che poteva tranquillamente permettersi di offrire a nome della Carovana.
 

Silen

Get a life
L'Alata inclinò il capo da un lato e osservò Ekzekuti con un pizzico di rispetto in più "La tua gente riesce a vivere nelle Terre Verdi? Dovete essere più duri di quel che sembrate." un attimo di silenzio pensoso "Cibo e acqua in abbondanza per tutte sarebbero già una ottima cosa, ma i racconti delle nostre ave sulla vita nelle Terre Verdi...la mia madre-vera non aveva mai visto le regioni dell'ovest ma ne parlava come di un paradiso, la patria che la Suprema conquistò per noi." l'arpia parve prendere una decisione "Se siete disposti ad accoglierci in una regione bagnata dalle acque e ricca di preda, vi lasceremo volentieri questo scatolone di sabbia. Mai avremmo sperato di poter tornare nella terra dove le nsotre ave avevano i loro nidi" concluse con aria sognante.

In sostanza oltre al pa della giocata devi prenderti carico dello spostamento della popolazione in una regione di pianura
 
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