Diploannessione [NK] Par tero al Apsar

Enichaos

Spam Master
"Mi revas pri pluvo
Mi revas pri gardenoj en la dezerta sablo
Mi vane vekigas
Mi revas pri amo dum la tempo trakuras miaj manoj"

Non viaggiava da solo stavolta il giovane elfo dai capelli rossi, ma si era unito ad un carro diretto verso sud.
Aveva sentito storie su quel posto, che un tempo era stato il centro di un regno che aveva resistito alle arpie fino alla sua caduta sotto una creatura chiamata nei racconti Deziras Reginon... chissà cosa era rimasto, nascosto tra le dune? Magari, come stava cantando, un giardino tra le sabbie...
Poteva solo sperare che gli abitanti gradissero le provviste che stavano portando e si lasciassero convincere dallo stomaco ad entrare a far parte della Carovana; se poi anche stavolta avesse trovato ossa e poi una donna esotica con esigenze particolari, l'avrebbe preso senz'altro come un preciso disegno del destino.

@Silen come da oggetto, tento di diploannettere Apsar
 

Silen

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Non si poteva certo dire che il giovane elfo non avesse vissuto delle avventure beh...interessanti...negli ultimi anni e sotto questo aspetto Apsar sembrava non promettere niente di meno. Erano molte le storie che avevano attraversato gli abissi del tempo, narrando del regno di Millennia Sultana, la Sovrana dei Desideri; ancora oggi i nomadi del deserto tramandavano storie di meraviglia ed orrore in pari misura.
Il principale punto di interesse della regione sembrava ovvio: Samar, la città santa degli Unitaristi che era stata la capitale del Califfato prima e della Sovrana dei Desideri dopo.
E tuttavia tutti quelli con cui il giovane ebbe modo di parlare lo diffidarono dall'inotlrarsi in quelle antiche rovine? nessuno poteva sapere, dissero, quali cose si fosse lasciata dietro Millennia Sultana, quali creature orrende, sopravvissute alla sua caduta, si aggirassero ancora in quei luoghi...
In effetti i nomadi non potevano saperlo ma Masarn aveva già incontrato una di queste, Safiya la Si'la, ma le storie parlavano anche dei qutrub, gli uomini lupo, i Nasna detti anche i mezzi uomini e infine i Ghul mangiatori di cadaveri. Abbastanza da dissuadere la maggior parte dei saccheggiatori dal loro intento.
 

Enichaos

Spam Master
"Mi revas pri fajro
ci tiuj songoj, kiuj ligas du korojn, kiuj neniam mortos
Proksime de la flamoj
La ombroj ludas en la formo de la deziro de la viro"

Cantava un po' per tutti Masarn, ma ammetteva di star cercando di invitare la fortuna, come a voler richiamare una qualche bellezza del deserto al falò che accendevano ad ogni pasto di cui rallegrava la calura.
Per una volta pareva almeno che ci fossero informazioni su quelle terre, a differenza dei precedenti contatti, ma, come capitava spesso in quelle situazioni, nessuno sapeva davvero quali pericoli riservasse il viaggio verso l'antico insediamento.
Certo le voci erano sufficienti a tenere lontani i saccheggiatori di tombe da quella che un tempo era la capitale di un regno dominato da un essere in grado di manifestare quello che chiunque potesse desiderare... ma nessuno sembrava concordare sul genere di minaccia lasciata a sorveglianza di quei luoghi; questo, pensò il mezzelfo, poteva significare solo due cose: o erano tutte storie inventate per scoraggiare i malintenzionati, oppure il pericolo nascosto tra i resti della città era talmente grande che nessuno era riuscito a tornare indietro per raccontare quale fosse.
Sperando nella prima, Masarn faceva del suo meglio per tenere alto il morale della minimale comitiva che lo accompagnava: giusto un paio di popolani ed un giovane Vualita assegnato da Ekzekuti alla sua protezione; una misura eccessiva secondo il mezzelfo, ma dopo le vicende degli ultimi due anni forse il sicofante aveva pensato che al bardo servisse più del suo acume per tenersi al sicuro in quelle terre...
 

Silen

Get a life
Infine la piccola comitiva giunse alle rovine di quella che un tempo era stata la città santa degli Unitaristi. Come molte altre città del vecchio mondo, anche Samar era in pessime condizioni. Per quanto l'oasi accanto alla quale la città era sorta permanesse a dispetto dei cataclismi causati dalla natura e dagli uomini, della città sembravano rimanere per lo più cumuli di macerie in gran parte ricoperte dalla sabbia; ben pochi sembravano essere gli edifici ancora in piedi e fra questi spiccava sicuramente il palazzo reale, sebbene anche da lontano fosse evidente che l'edificio aveva subito danni più o meno ingenti. Il vento del deserto soffiava caldo dal profondo del Mare di Dune e il silenzio era rotto soltanto dagli occasionali versi di qualche animale, forse insediatosi in qualche buio androne delle case deserte.
 

Enichaos

Spam Master
"Ci tiu dezerto leviis
Kies ombro portas la sekretan promeson
Ci tiu dezerta floro
Neniu dolca parfumo turmentis min pli ol ci"

Il gruppo tirò un sospiro di sollievo arrivando alla città e constatando che, nel complesso, non c'erano stati particolari rischi durante quel viaggio.
Il Vualita aveva raccontato a Masarn delle vicende dell'anno prima, con le arpie più a nord, difatti tra le provviste per sicurezza avevano portato non solo verdura e frutta, ma anche miele e formaggio facile da conservare.
"Molto bene... possiamo raggiungere il palazzo reale e provare a passare la notte in uno degli edifici più intatti vicini... se non succede nulla di terribile e non sentiamo suoni anomali per una giornata intera direi che possiamo considerare la zona sicura."
Dava direttive il mezzelfo, portando dentro il palazzotto scelto solo parte delle provviste, lasciandone una buona metà sul carrozzone per una fuga rapida in caso di pericolo. Avrebbero vegliato alternati lui e la sua scorta, lasciando riposare tranquilli i popolani: lui stesso avrebbe riposato per primo, per restare poi sveglio nel turno di guardia che gli avrebbe permesso di ammirare la luce dell'aurora sul Mare di Dune...
Chiedo venia per la lunga assenza, ho avuto settimane terribili a lavoro e una volta a casa ero abbastanza fuso da non riuscire a mettere assieme due parole sensate in fila...
 

Silen

Get a life
Tranquillo, è una situazione che mi è familiare purtroppo...

Il palazzo, sebbene danneggiato, era quacosa che ci si poteva aspettare dalla residenza di una creatura immortale amante del potere: sale immense, adorne di statue raffiguranti la Sovrana dei Desideri, affreschi e mosaici in cui la stessa troneggiava su orde di mortali adoranti, in genere rappresentati molto più piccoli della sua figura, spesso resa con l'uso di prezioso lapislazzulo per imitarne il colore della pelle.
A volte venivano rappresentati anche i suoi servitori e Masarn con un delicato brivido riconobbe fra questi la caratteristica sagoma di una Si'la, sperando fra sè di non ripetere un incontro come quello con Safiya.
La sala del trono era particolarmente imponente, adorna di colonne e bassorilievi, il seggio del potere elevato sopra il pavimento della stanza da una scalinata alta in tutto un metro buono...senza dubbio per costringere servitori e supplicanti a guardare dal basso in alto verso la sovrana.
Un effetti vi era molto in quelle rovine che avrebbe potuto essere saccheggiato, ed era per certi versi inquietante che nessuno lo avesse mai fatto in tutto il tempo passato dalla Caduta; eppure non si vedeva anima vivente.
Quando ormai gli esploratori stavano per allontanarsi e cercare un posto dove passare la notte, un rumore improvviso attirò la loro attenzione, proveniente da uno dei corridoi laterali. Il rumore di un passo pesante, strascicato accompagnato da quello che pareva essere un mormorio inintelligibile.
 

Enichaos

Spam Master
"kaj nun si turnas
tiamaniere si moviĝas en la logiko de ciuj miaj revoj
ci tiu fajro brulas
Mi rimarkas, ke nenio estas tia, kia gi sajnas"

Masarn ammirava quell'architettura tanto maestosa quanto vuota: nella carovana la struttura più grande fino a qualche anno prima era il carro del vecchio Graenveng, ed era comunque pieno... principalmente di Graenveng stesso. I mosaici in particolar modo colpivano la sua vena creativa, magari avrebbe potuto scrivere una canzone basandosi sugli eventi rappresentati, che gli parlavano di un'epoca di cui ormai restavano ben poche tracce.
Certo era che, come gli aveva anche accennato la madre quando era più piccolo, alcune creature dell'Altrove amavano piazzarsi diverse spanne sopra gli abitanti di Ea nonostante dipendessero disperatamente dalla loro presenza... talvolta anche solo per rimanere in vita. Ripensare all'esperienza con Safiya lo faceva certo rabbrividire, ma senza l'occasionale terrore causato a degli ignari senzienti una si'la sarebbe certo diventata polvere in tempi relativamente brevi.
Erano quasi convinti della sicurezza del luogo quando sentirono i passi pesanti, il mormorio, lo strascicare di una massa... Il primo pensiero andò diretto ai non-morti, ma poteva esserci anche qualcosa di molto più pericoloso in agguato in quelle rovine.
I paesani si diressero rapidamente fuori dal palazzo, mentre Masarn ed il Vualita rimasero indietro per verificare di cosa si trattasse, cercando occultamento dietro i colonnati...
 

Silen

Get a life
Dopo qualche tempo nel corridoio fece la sua comparsa una creatura quale Masarn non aveva mai veduto nè tantomeno immaginato.
Esteriormente la creatura aveva un aspetto semiumanoide ma di dimensioni nettamente più grandi di un comune umano; l'elfo calcolò che doveva essere alta fra i due metri e mezzo e i tre metri e forse la sua stima peccava per difetto.
Quelloche più colpiva però è che la creatura fosse interamente avvolta in una serie di bende giallastre, un pò come una mummia in certe storie dell'orrore che ancora venivano tramandate attorno al fuoco in certe notti. Bende che però erano avvolte in maniera tutt'altro che precisa e ritualizzata come appunto in quelle storie...sembrava più che la creatura fosse stata avvolta alla meno peggio, in maniera negligente o addirittura a casaccio. Chiazze di carne nerastra facevano capolino quà e là fra le bende e sulle braccia, sulle gambe e sul torace lembi di quelle setsse bende penzolavano libere. L'essere che su stava avvicinando era altresì dotato di un paio di ali di dimensioni ragguardevoli, anche esse avvolte malamente in lunghi bendaggi che lasciavano sfuggire qui e là ciuffi di piume candide. La testa della creatura , anch'essa malamente avvolta nel bendaggio, non era riconoscibile per nessuno degli abitanti senzienti di Ea di cui esistesse traccia; quattro occhi di colore diverso spuntavano, disposti in maniera irregolare, dal bendaggio scomposto, come anche un bocca piena di denti acuminati, bianchissimi contro le labbra nere della creatura. Mentre avanzava pesantemente nel salone la creatura mormorava apparentemente fra sè in lingua comune. Quando su abbastanza vicina, Masarn potè distinguere senza troppi problemi le parole contenute in quel mormorio

".....unità......Vamphil.....distorsione.....ricerca in corso......unità.....Vamphil......contaminazione......ricerca in corso....unità....Vamphil......distorsione....ricerca in corso...."

e così via, all'infinito.
 

Enichaos

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Masarn ed il Vualita restarono in silenzio, osservando da lati opposti la creatura misteriosa.
Poteva ricordare un troll per stazza, ma decisamente si trattava di una creatura profondamente diversa dai grandi pelleverde che aveva incontrato: troppi occhi, tanto per cominciare. Le bende occultavano ulteriormente la sua vera natura, ma era evidente che si trattava di qualcosa di pericoloso: forse un abitante dell'altrove di qualche genere... o magari un qualche tipo di nonmorto, viste le condizioni in cui versava.
Non sembrava il caso di palesarsi, quindi i due visitatori restarono acquattati tra i colonnati, aspettando che la creatura passasse oltre... intanto nella testa del mezzelfo iniziarono a vorticare le idee più disparate una volta sentiti i mormorii della creatura.
Non doveva essere molto in se stessa, ed aveva chiaramente bisogno di qualcosa. Se si trattava di una creatura dell'altrove, magari era rimasta senza cibo adatto per troppo tempo ed era regredita a funzioni più semplici; un'altra opzione era che fosse una creatura artificiale, magari creata apposta per sorvegliare questi corridoi... e nessuno gli stava più fornendo adeguate cure; o forse sarebbe stato più adatto il termine manutenzione.
In entrambi i casi, non pensava fosse possibile instaurare un dialogo: sarebbe stato di gran lunga meglio tornare al carro appena la creatura, annotata mentalmente come Vamphil, avesse lasciato la stanza.
Se fossero riusciti nell'azione, avrebbero dato una rapida occhiata nella città prima di lasciarla... giusto per sincerarsi che fosse un evento solitario e non ci fossero centinaia di Vamphil nascoste tra le macerie...
 

Silen

Get a life
Arrivata al centro della stanza la creatura si fermò cominciò a guardarsi attorno attentamente, continuando a mormorare ininterrottamente.

"....ricerca....ricerca....ricaerca....ricerca....ricerca....ricerca...."

Dopo qualche minuto durante il quale gli occhi della creatura....di Vamphil...vagarono per ogni angolo della stanza, l'essere parve soddisfatto dell'esito della sua cosiddetta 'ricerca' e riprese a muoversi pesantemente continuando a mormorare le stesse parole di poco prima

".....unità......Vamphil.....distorsione.....ricerca in corso......" e così via.

Sfortunatamente la direzione presa da Vamphil era la stessa che avrebbe portato Masarn e il suo compagno fuori dal palazzo per cui i due esploratori si trovavano nella posizione di avere Vamphil fra sè e l'uscita...
 

Enichaos

Spam Master
Masarn guardò il compagno Vualita appena la creatura si fu allontanata... ed iniziò un breve pantomimo, dal significato abbastanza chiaro: in silenzio, avrebbero seguito da una distanza di sicurezza la creatura per i corridoi, finché non avesse superato l'uscita dal palazzo. Il mezz'elfo non credeva di avere i mezzi per affrontare quella... cosa, nemmeno col supporto del giovane assistente che lo stava accompagnando.
Uscire di lì sarebbe stata principalmente una questione di pazienza e prudenza... e soprattutto di silenzio.
 

Silen

Get a life
Fin quasi all'ingresso del palazzo filò tutto senza incidenti, poi mentre la creatura bendata stava volgendosi per andarsene, il giovane che accompagnava Masarn fece un passo falso: urtò un ciottolo, un frammento di un pilone staccatosi per via dell'incessante trascorrere del tempo. Il ciottolo rotolò sul pavimento in modo perfettamente udibile e al rumore Vamphil si girò di scatto.
Ignorando la presenza di Masarn, che ancora non era stato scoperto, Vamphil puntò dritta verso il giovane con una velocità del tutto sorprendente per chi avesse assistito al suo pesante incedere di poco prima: non più di un istante e il giovane era stato messo all'angolo con Vamphil che incombeva su di lui

"...Vampiric distortion phenomena identifier level unit...designazione abbreviata Vamphil....soggetto estraneo individuato..."

La creatura si chinò in avanti e Il giovane venne squadrato in maniera inquisitoria dai quattro occhi di differenti colori

"...analisi...genotipo nativo...livello di distorsione...zero...livello di contaminazione....zero...soggetto non significante...ignorare..."

Pronunciate quelle frasi enigmatiche Vamphil si voltò e si allontanò ignorando completamente lo spaventato giovane vualita.

Ho interpretato in questo modo il risultato dei seguenti tiri di dado:
- Fallimento nel tentativo di sfuggire a Vamphil senza essere individuati
- Successo critico nel tiro per decidere il comportamento successivo.
 

Enichaos

Spam Master
Era stato un lunghissimo momento di terrore. Quasi infinito, specialmente per il malcapitato sicofante che non era riuscito a sottrarsi allo sguardo polioculare della creatura.
Poi, come se l'individuo avesse soddisfatto dei requisiti di autorizzazione, il vamphil se n'era andato per la sua strada senza torcergli un capello; quello era decisamente il momento di togliere il disturbo prima che cambiasse idea.
Masarn dal suo non aveva capito esattamente tutte le parole pronunciate, ma aveva le sue idee: nativo, distorsione, contaminazione... erano tutte parole che la sua mente associava all'altrove.
E quella creatura si trovava in quello che un tempo era stato il cuore di un regno dominato da una djinn: che fosse stato un disperato tentativo da parte della popolazione localo di ribellarsi? O magari un mezzo di controllo di Millennia stessa per evitare intromissioni nel suo palazzo da parte di altri Eksteruloj? Aveva anche intuito la parola vampiric... forse una protezione dagli antichi Caduti?
Sarebbe stato un ottimo punto di indagine per menti più avezze al mistico, da parte sua poteva solo sperare che nessuno nella carovana facesse scattare una reazione della creatura... ma quello, in caso, sarebbe stato un problema per Graenveng e poi per Milda...
 

Silen

Get a life
OK anche questa direi che è chiusa, giusto per la cronaca se non fosse chiaro Vamphil è un altro tipo di Apoptosi ^___^
 
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