Last Century
Ninja Skilled!
Con il disciogliersi dei primi ghiacci, il nano Hjalmar aveva insistito con l'assemblea di Ysil per prendere contatti con i membri della sua stirpe insorti a sud, lungo le montagne gelide. Sulle prime l'idea non era stata accolta con particolare interesse, vuoi per la distanza tra i confini, vuoi per il fatto che la reazione dei nani nei riguardi degli skaven non era stata delle migliori, ma alla fine anche quei pochi topastri con voce in capitolo optarono per una quieta accondiscendenza. Ad Ysil servivano alleati, risorse, infrastruttura economica e soprattutto sicurezza. Non doversi preoccupare di quanto succedeva in tutto l'est era una priorità che, anche davanti al rischio di inimicarsi qualcuno, valeva la pena di prendere e sfruttare al massimo.
Con la benedizione della regina, quindi, Hjalmar Mandiferro partì con una piccola scorta alla volta della Via Argentea, il cuore dei domini del Karaz-Ankor. Decise di prendere la via delle montagne, da bravo nano, e sfidando le nevi - che comunque andavano mitigandosi con la primavera - varcò gli antichi passi noti ai carovanieri per affacciarsi, a metà della stagione, sui confini dei fratelli nani. Era dall'inizio del morbo che non usciva più dai confini della foresta, quasi cinque anni di effettiva "reclusione arboricola" che lo avevano fatto sentire stretto, impotente. Ma finalmente riusciva a tornare a quello che più amava fare: parlare, accordarsi, discutere e... commerciare. La sua presenza lì, infatti, non era solo foriera di futuri buoni rapporti, ma anche di un interesse ben chiaro d'intraprendere relazioni fruttuose per il futuro. Ancora il Karaz-Ankor era distante, le vie insicure, ma tempo al tempo tutto sarebbe cambiato e lui voleva essere lì quanto i tempi sarebbero stati maturi.
Una volta entrato nei confini si diresse verso l'insediamento più vicino così da trovare qualcuno che sapesse indirizzarlo verso il re delle montagne.
@EuanIronfist
Con la benedizione della regina, quindi, Hjalmar Mandiferro partì con una piccola scorta alla volta della Via Argentea, il cuore dei domini del Karaz-Ankor. Decise di prendere la via delle montagne, da bravo nano, e sfidando le nevi - che comunque andavano mitigandosi con la primavera - varcò gli antichi passi noti ai carovanieri per affacciarsi, a metà della stagione, sui confini dei fratelli nani. Era dall'inizio del morbo che non usciva più dai confini della foresta, quasi cinque anni di effettiva "reclusione arboricola" che lo avevano fatto sentire stretto, impotente. Ma finalmente riusciva a tornare a quello che più amava fare: parlare, accordarsi, discutere e... commerciare. La sua presenza lì, infatti, non era solo foriera di futuri buoni rapporti, ma anche di un interesse ben chiaro d'intraprendere relazioni fruttuose per il futuro. Ancora il Karaz-Ankor era distante, le vie insicure, ma tempo al tempo tutto sarebbe cambiato e lui voleva essere lì quanto i tempi sarebbero stati maturi.
Una volta entrato nei confini si diresse verso l'insediamento più vicino così da trovare qualcuno che sapesse indirizzarlo verso il re delle montagne.
@EuanIronfist