Evento Nel cratere della Stella

Silen

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Achaios! Gilroar! La Viaggiatrice è giunta! Scegliete e perite.

Dopo un lungo viaggio e duri combattimenti, provenienti da terre vicine e lontane i membri dell'alleanza che ha sconfitto Syrad Amon sono finalmente giunti al centro dei territori del Caduto, nel cratere formato dall'astro precipitato su Ea.
Davanti a loro una cosa che non dovrebbe esistere, uno sferoide di giada le cui dimensioni sfidano l'immaginazione. Ma ancora più sconcertante è la frase incisa sulla sfera verde, in caratteri tanto grandi da essere leggibili a distanza di chilometri. Impossibile non rimanere intimoriti di fronte al corpo celeste proveniente da un altro spazio. Impossibile non rimanere atterriti dalla frase che esso prota incisa su di sè.

@Monitor_Dundee @Ostrègone
Avete massima libertà: stupitemi. Se volete potete anche invitare osservatori da altre nazioni, a condizione chesiete tutti e tre d'accordo, voi due e gli Zungari.
 

Ostrègone

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Fantacalciaro
Il contingente hobbit era rimasto spiazzato una volta arrivati vicino al cratere. Non tanto perché provati fisicamente, ancorché felici, per la battaglia, quanto dal fatto che la visione della sfera li aveva colpiti profondamente: un misto di inquietudine e fascino era penetrato in ogni cuore, compreso quello del capo della spedizione, Robin Scavatana. La sfera di giada sarebbe potuta sembrare una meraviglia da museo - se mai ci fosse stato qualche luogo chiuso per contenerla! -, se non ci fosse stata tutta quella fatica in mezzo per raggiungerla e la distruzione che aveva procurato alle genti limitrofe. E poi quella frase: il mistero delle prime parole che si fondeva con l'imperiosità delle ultime due, le quali forse celavano un fato da cui ogni hobbit sarebbe fuggito immediatamente.
Robin continuava a pensarci alla stella, era più lì con la testa anche quando diede l'ordine di montare l'accampamento - a una certa distanza di sicurezza, va detto - . Allora dapprima ne parlò con le sue compagne di viaggio, Sabelia, Elanor e Ortensia, le uniche hobbit che provavano più curiosità che sgomento di fronte a tutto ciò. Si discusse soprattutto del fatto che il principe Kairos era d'accordo a uno studio più approfondito del corpo celeste. Mandò un messaggio anche all'accampamento di Rangor Khan, in cui gli diceva che, se lo avesse desiderato, anche lui sarebbe potuto venire con qualcuno dei suoi per ispezionare la sfera.
E così il mattino dopo Robin e le tre compagne si allontanarono dalle tende degli hobbit verso uno spiazzo a metà strada con l'accampamento dei minotauri, in attesa del possibile arrivo di qualcuno. Il principe Kairos si sarebbe unito a loro più tardi.


Foto ufficiali della missione
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:look:
 
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Monitor_Dundee

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I O S ! G I L R O A R ! L A V I
La colossale scritta occupava l'orizzonte, solo le montagne più alte a impedirne la visuale. La colonna di soldati scelti scortava un baldacchino montato sul dorso di un Urutops, ormai da ora in marcia all'ombra del titanico orbo simile a giada.
Non era passato molto tempo dallo scontro, e poca era la voglia di parlare tra qui veterani, alcuni di loro sopravvissuti per ben due volte alle orde sciamanti dei Caduti.

Come ai tempi dell'attacco a Melchior, anche in questa occasione era stata la cavalleria pesante a portare a casa la giornata per lo schieramento Rahonavide, e per premio quegli eroi avrebbero ricevuto medaglie e alti onori una volta tornati in patria. Ma qui, al confine del mondo conosciuto, per essersi distinti per valore e sagacia militare, avevano ottenuto il discutibile privilegio di accompagnare Kairos, il folle Principe Stregone, nonché la strana creatura con la quale si accompagnava, ad esaminare un oggetto che aveva causato disastri in mezza Ea, rovinando da un altro mondo e spianando le montagne. Con ragionevole sicurezza si può sospettare che alcuni di loro avrebbero preferito essere stati più codardi, o feriti gravemente nello scontro.

Giunti in vista dell'accampamento dei Mezzuomini, i Sauriani si annunciarono con un lungo accordo di corno da guerra, che produsse echi inquietanti tra le balze spoglie di pietra nera.



 
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Ostrègone

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Fantacalciaro
(Ah scusa, pensavo intervenissi anche tu con Rangor Khan o chi altro. :D )

Robin e le tre hobbit avevano prima visto alzarsi una nube di polvere alzarsi sulla scia del passaggio dei Sauriani; la conferma della loro presenza arrivò a loro dallo squillare dei corni di guerra. Robin sorrise, sollevato che non fossero altri - Folco a suo tempo gli aveva raccontato dei trascorsi non proprio idilliaci con gli elfi scuri a nord di quelle terre in cui si trovava ora -, e fece un cenno del capo alle tre maghe. I quattro fecero qualche passo in direzione della stella e attesero che il gruppo dei Rahonavidi si avvicinasse a loro.
Non appena Robin intravide Kairos, subito chinò il capo in segno di rispetto. "Salute a voi, Principe" e fu seguito dal saluto delle tre maghe, le quali però guardavano con più attenzione la creatura che accompagnava Kairos. Percependo uno strano momento di silenzio, Robin lo ruppe dicendo "E così è giunto il momento di avvicinarsi a quella...cosa. Le mie tre compagne sono molto curiose di esaminarlo. Avete raccomandazioni da darci, Principe, voi che siete più esperto di noi su questa...mh...materia?" gli domandò serio, guardandolo con attenzione.
 

Silen

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(Beh lui ha scritto che andava all'accampamento dei mezzuomini quindi prima preferisco che vi parlate voi due. ^__^ I minotauri li trovate direttamente davanti alla stella.)
 

Monitor_Dundee

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"Salute a voi, emissario della contea, stimate colleghe..."
Così almeno gli avevano detto, apparentemente persino gli Hobbit avevano capito qualcosa del funzionamento della magia. Il Sauriano seguì distrattamente i convenevoli, con un distacco non conforme alla sua personalità istrionica.
Con la coda dell'occhio seguiva sempre i movimenti di Tamano, che dopo un breve inchino si era messa a fluttuare sopra l'accampamento.
Solo riferendosi alla Sfera i Mezzuomini ottennero l'attenzione indivisa del Principe.

" Prudenza, ser Scavatana, prudenza innanzitutto. Quella... cosa, ma immagino che in questi mesi tutti gli studiosi di Ea siano giunti alla mia stessa conclusione, non proviene dal nostro mondo. Non intendo Ea, ma la sfera che racchiude le infinite costellazioni del Firmamento. Quella montagna inspiegabile arriva... da un'altra parte. L'Altrove, lo chiamano alcuni antichi testi. Nelle leggende del mio popolo il suo nome è Khrafstra. Altri lo chiamano Abisso, Sheol, Warp, Nifhel, Diyu, Xibalba. Comunque lo vogliate chiamare, è un luogo nel quale le leggi che governano la vita, la natura e la magia sono deformate al punto di non significare più nulla. Il potere che è possibile ottenere da quel luogo è tremendo, impressionante, e cose terribili possono accadere a chi lo approccia senza contromisure."

- come avere una montagna di giada schiantata sopra la testa - si trovò a pensare Kairos, ben sapendo che Tamano era a portata di orecchio.

"I rituali che ho utilizzato in passato come misure di contenimento richiederebbero troppo tempo e risorse per essere messi in opera su si un'area così vasta, ma sono certo di poterne replicare una buona parte per ottenere un cerchio di protezione personale per il gruppo che si avvicinerà all'Astro"
 

Silen

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"Kairos non ha bisogno di protezione" interloquì la kitsune nel suo abituale eloquio "Kairos ha Tamano ad occuparsi di lui."
 

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- a rischio di parlarti come un marito normale, mia Signora dell'Altrove... cerca di essere cortese con gli ospiti -
Kairos si concesse un rapido sorriso assieme a quel pensiero. Non che un Hobbit sarebbe stato capace di distinguere un Sauriano allegro da uno preoccupato dalla maniera in cui scopre le zanne.

"Immagino che anche voi siate pronti a mettere in opera le vostre contromisure."

-So di avertelo già domandato mia cara, ma sei sicura di non avvertire la presenza del Caduto nelle vicinanze? Non vi erano tracce di magia di trasferimento sul campo di battaglia... -
 

Silen

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La creatura dell'Altrove indirizzò verso gli hobbit uno sguardo di blanda curiosità, come se in cuor suo dubitasse molto che essi potessero fare gran chè in proposito ma senza escludere del tutto la possibilità a priori. Tamano, a modo suo, era una creatura equanime.
"Tamano è addolorata" annunciò poi a chiunque volesse ascoltarla "Il suo dolce sposo ha perduto la fiducia nelle capacità di Tamano."
 

Monitor_Dundee

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"Al contrario mia cara, temo solo che tu non voglia impiegare i tuoi fenomenali poteri per noi poveri, stolti mortali..."

Agli hobbit sarebbe convenuto prepararsi, il teatro Kabuki al quale stavano assistendo era quasi costante nei dialoghi tra Kairos e il Demone.
 

Silen

Get a life
"Tamano non oserebbe mai affermare che il suo sposo sia uno stolto!" protestò la kitsune in tono di sincerità oltraggiata. La scelta di parole e la loro inflessione d'altro canto sembravano implicare che no, certo Tamano non avrebbe mai affermato che Kairos fosse uno stolto...povero però era un'altra faccenda. D'altro canto se uno si soffermava a pensarci, che un principe della corona fosse povero era certo una situazione alquanto bizzarra...e che implicava che forse, dopotutto, Kairos fosse uno stolto.

Come sempre Tamano utilizzava ambiguità, circonlocuzioni, allusioni, mezze frasi e si mostrava infastidita quando qualcuno cercava di arrivare ad un argomento direttamente scansando schermaglie verbali e fioriti complimenti. Se si voleva avere a che fare con Tamano, ci si doveva sottomettere a questo rituale. come se già non fosse abbastanza strano parlare con una creatura proveniente da un altro unvierso che vestiva in foggia orientale, possedeva la bellezza di nove code lunghe quanto lei era alta(e di cui si mostrava fierissima), orecchie mobili lunghe non meno di una ventina di centimetri e che nascondeva costantemente la parte inferiore del viso dietro un ventaglio, in modo particoalre quando rideva.
 

Ostrègone

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Fantacalciaro
Robin, che aveva inizialmente annuito alle giuste raccomandazioni di Kairos, seguì poi con stupore lo scambio di battute tra i due, non certo abituato a un simile tenore di conversazione. Dietro di lui, le tre hobbit tentavano di soffocare qualche risatina di fronte a quella tenzone iniziata da quella strana - e a loro sconosciuta - creatura.
Intuendo l'empasse in cui si rischiava di cadere, Robin diede un sonoro colpo di tosse, "Certamente, Principe...." incominciò mentre continuava a guardare Tamano "penso le vostre abilità magiche saranno possibili per il nostro gruppetto, visto che solo noi, per gli hobbit, andremo vicino alla sfera. Mi era giunto il messaggio, ier sera, che anche qualcuno dei nostri amici minotauri si sarebbe unito a noi, ma penso ci abbiano preceduto. In caso, li incontreremo lì...procediamo con gli incantamenti e ci avviamo, Principe?" domandò a Kairos, tornando a guardarlo, nel tentativo di tendergli una mano per superare le diatribe verbali con la "compagna".
Le tre hobbit, curiose per natura verso ciò che era a loro sconosciuto, si avvicinarono leggermente nella direzione di Tamarono e osarono rivolgersi a lei, un po' anche per fare conversazione: "E voi, da quale paese venite, Vostra Eccellenza?Dall'Est?"
 

Monitor_Dundee

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Per grazia degli Déi i Mezzuomini lo avevano riportato alla realtà. Dialogare con Tamano tendeva a fargli perdere il senso del tempo.
"Giusto, sire Scavatana, non c'è ragione di indugiare oltre."
Alla domanda delle maghe, il Principe ebbe un brivido dalla nuca alla coda.
- Spero siano pronti alla tua risposta, Tamano -
 

Silen

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"Tamano ha abitato ad est per tanti anni, ai" rispose la kitsune con un mezzo inchino "ma la patria di Tamano è molto più lontana, più di quanto non immaginino i piccoli hobbit" una certa dose di sconcerto dovette fare capolino sui volti delle tre maghe perchè la kitsune si sentì in dovere di inchinarsi una seconda volta "Tamano stà confondendo i suoi onorevoli compagni di viaggio. Tamano non ne aveva intenzione. Tamano sa che le usanze qui ad ovest sono molto diverse e che lei deve sembrare molto strana ai vostri occhi; ma Tamano è una sciocca sentimentale. Tamano ricorda con piacere il lontano est, la sua cultura, le sue usanze ed è prona alle mille abitudini che vi ha appreso. Tamano è fatta così. Può sembrare strana e bizzarra ma in fondo ha il cuore tenero. Invero, morbido e soffice come le sue code." Come Kairos ben sapeva per esperienza personale, anche gli hobbit stavano per apprendere che in genere Tamano non dava mai risposte dirette a domande dirette e quanto in verità la kitsune amasse la conversazione spicciola.

Memntre Tamano parlava il gruppetto si avviò verso il fondo del cratere, dove la sfera di giada affondava nel terreno. Nei pressi del grande oggetto tre minotauri discutevano animatamente fra loro nella lingua natale, un insieme di grugniti e suoni gutturali assai difficile da padroneggiare per chi non fosse un minotauro.
 

Ostrègone

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Fantacalciaro
Mentre Robin e Kairos si scambiavano qualche parola ancora sulla sfera, le tre hobbit ascoltavano Tamano mentre camminavano tutti insieme. All'inizio si erano guardate un po' perplesse, poi erano rimaste catturate dalle allusioni che Tamano aveva fatto sulla sua patria natale. Elanor, la più anziana delle tre, intervenne dicendo "Sciocca sentimentale, suvvia, non definitevi così!". Lobelia aveva annuito, mentre Ortensia, da giovinotta qual era, non si placò dal fare una nuova domanda: "Avete parlato di usanze, mia signora....ma qual è la cosa che vi manca di più della vostra patria?" chiese in maniera curiosa, tutta sorridente.
Robin e il Principe raggiunsero per primi i minotauri e Robin così li salutò calorosamente. "Buongiorno, carissimi compagni..." e rivolse loro un sorriso "spero di non avervi interrotto mentre stavate dicendo cose importanti..." si affrettò a dire, riferendosi ai suoni emessi prima e che avevano sentito un po' in lontananza.
 

Monitor_Dundee

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"Salute a voi, emissari di Zungaria" Kairos disse inchinandosi all'indirizzo dei bovini "Immagino anche voi sarete ansiosi di investigare il mistero di questo inimmaginabile oggetto."
- Tamano, mia cara, mia signora, cerca di non traumatizzare troppo gli astanti con i racconti della tua ... madrepatria -
 
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