Diploannessione Mettere il becco fuori di casa

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L'Awt-Nyota aveva molti grattacapi a cui pensare già con la vicinanza improvvisa di un nuovo stato ai propri confini sud-occidentali: per gestire l'approccio a territori minori che non avevano ancora dichiarato unità nazionale di sorta erano stati delegati i membri comuni del Consiglio. Ansiosa di vedere finalmente terre un po' più lontane di quella che era la vecchia Repubblica Feana, Pah "Asax" Nese si era sbracciata per essere la prima a potersi dirigere al di fuori dei confini dello stato. Nonostante la sua esperienza, vista l'età avanzata dell'aviana, Nekhub aveva deciso di assegnarle una buona scorta armata con cui viaggiare per evitare rischi. Non erano ancora abbastanza consci di che intenzioni avessero i loro vicini, e vista la vicinanza dei territori lealisti, non era sicuro tutto andasse per il meglio.
- Ti rendi conto, Ponpon? - Cinguettava l'anziana, mentre viaggiavano e i territori più a nord iniziavano a profilarsi all'orizzonte. - A ogni passo non sarò mai stata così lontana da casa! -
- Sì, Asax, sì. Contieniti, o ti piglierà un malore. Hai gli anni che hai, non vogliamo far preoccupare qualcuno a corte, no? - Rispose Ponto Took, un halfling della scorta a cui l'aviana sembrava essersi avvicinata più che agli altri... Forse perché sopportava di buon cuore le sue chiacchiere.


@Enichaos diploannessione per la regione IU3!

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Seguire la costa sembrava un buon piano, dopotutto anche se le acque più a nord erano terribilmente fredde era possibile una cauta navigazione lungo le coste, e dove si può navigare ci può essere commercio, e dove c'è commercio si formano villaggi e città. E difatti, ad ogni passo più lontano da casa si poteva scorgere dapprima dei pennacchi di fumo, poi dei camini occultati dalle colline, ed infine scrutando dalla cima di un rialzo un villaggetto che pareva abitato, con un piccolo porticciolo indaffarato di pescatori.
Tuttavia, per quanto rovinato dal tempo, sia cronologico che atmosferico, era palese fuori da alcune case il gonfalone imperiale; nonostante ciò, non pareva ci fossero in giro guardie armate o automata...
 

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Il gruppetto di avventurosi emissari, a vedere i gonfaloni imperiali, si fermò.
- E mò? - Fece uno gnoll un po' pauroso, facendo un passo indietro.
- Forse ci conviene levare le tende. Non siamo abbastanza se vogliono dar battaglia. -
- Ma battaglia con cosa, con le barche? Le trascinano a terra e ci passano sopra con quelle? - Rispose Ponto pragmatico. Asax era pensosa, ma non sembrava particolarmente spaventata. La scorta, tutto attorno, aspettava una decisione e la guardava con una certa preoccupazione: non era giovanissima e sarebbe stato facile aggredirla, per cui avevano un compito molto delicato.
- Ditemi ragazzi, forse non vedo bene, ma vedete gendarmi nelle vicinanze? - Disse lei, aggiustandosi i grossi occhiali sul becco.
- No signora, però potrebbero essersi nascosti.
- Sarebbe un po' sciocco però, così lontani dall'impero.
- Forse Koenigswald li ha contattati e non ne hanno più bisogno?
- Può darsi, non lo sappiamo, ma vedo... - Si concentrò un attimo, poi annuì. - Sì, vedo solo stendardi imperiali. E questa gente mi sembra sia da un po' che non riceve qualche soldo per vivere in una casa che sia degna di essere chiamata tale... Devono passarsela molto male, poveretti. - Disse Asax, con una genuina preoccupazione nella voce.
- Allora vuole andare, signora? - Rispose di nuovo il timoroso gnoll di prima.
- Sì caro, e vi chiederei di non essere troppo tesi, oppure penseranno che siamo venuti a piantar grane! Via le armi, su, via, via. Tenete solo gli scudi. - Poi l'anziana aviana, girandosi verso il retro della scorta che portava con un ciuco un carretto con delle provviste e un po' di denaro. Un mercante non poteva andare in giro senza qualcosa da vendere, e soprattutto Asax che per tutta la vita aveva venduto cibarie facendo vedere tutto il bene che aveva da vendere, da quell'abitudine non si sarebbe staccata. - Fate venire avanti il carretto! Vorrei vedere come reagiscono i nostri ospiti a una onesta contrattazione. -
- Ma signora, non sono le nostre provviste queste in teoria?
-
Oh, sì. Ma dovremo pur mostrare un po' di buona volontà! - Annuì lei. - E poi tu sei tanto giovane e corri veloce. Se avessimo fame prenderesti una lepre o un bel cerbiatto in men che non si dica, lo so!
La vii che aveva parlato arrossì sentendosi lusingata e non osò controbattere. Nel mentre, un paio di umani nella scorta si avvicinarono.
- Signora, forse è una buona idea se veniamo avanti, che ne dice? - Erano un uomo e una donna abbastanza giovani. Sembravano essere un po' a disagio, forse perché dopo la ribellione di umani se n'erano visti un po' meno e c'era ancora un po' di pregiudizio nell'aria. Nonostante tutto erano volenterosi e avevano voluto supportare una nuova indipendenza dall'Impero. - Per quanto lei sia molto gentile potrebbero comunque sentirsi a disagio a stare con soli non-umani, magari possiamo aiutare.

Oh... beh, avete ragione cari. Non che mi renda felice, ma dobbiamo essere realistici. - Sospirò Asax. - Ma proviamo. Venite con me! Io guiderò il ciuco e voi mi starete vicini. Voialtri, tutti dietro!
E così, tutti con un po' di timore seguirono Asax, che sembrava molto sicura di quel che stava facendo nonostante l'età ed i rischi. Pur non essendoci guardie scelsero di passare per quella che pareva essere l'entrata principale: non si addentrarono subito nel paese, Asax fermò il ciuco prima, aspettando che qualche locale si facesse loro incontro, nella buona o nella cattiva sorte. Quando furono vicini e quando si fermarono, Asax prese a declamare con la sua voce mercantile, come sapeva ben fare.
- Venite, venite a vedere e toccare con le vostre mani! Frutta e verdura fresche, carni e prodotti delle terre vicine dell'Awt-Nyota solo per voi a un basso costo! Offerte per tutte le tasche e per tutti i bisogni! -
 

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La voce dell'aviana attirò rapidamente la gente dal villaggio: dapprima con diffidenza, si limitarono a guardare da lontano; poi pian piano si avvicinarono, e qualcuno persino ad acquistare del cibo. Erano prevalentemente umani, ma anche alcuni eteridi vestiti con abiti di miglior fattura si accostarono: tre per l'esattezza, tutti con indosso occhialini e di aspetto similare, probabilmente tutti frammenti di un singolo genitore.
"Hai visto Mel? Vendono frutta." "E verdura, Kas. Tu che ne pensi Bal, ci informiamo?" "Non è che ci siano tante scelte... non saranno imperiali, ma sembrano quantomeno ben organizzati." "E noi apprezziamo le cose organizzate." "Già... vale la pena fare un tentativo."
Così parlavano tra loro, gravitando lentamente verso l'aviana, osservandola più attentamente di quanto il resto della gente facesse con i prodotti che erano in vendita sul carretto
"E' anziana, Kas!"
"Sicuramente più vecchia di nostro padre quando s'è diviso, Mel"
"Ha piume e becco!"
"E porta occhialini come i nostri, che cosa curiosa!"
"E voi siete due maleducati, poco ma sicuro. Scusi i miei fratelli signora, penso sia la prima volta che vedono un aviano in generale, anche se qualche memoria da nostro padre dovrebbe essergli rimasta. O forse ho ricevuto solo io quei ricordi, assieme alle buone maniere"
"Sei ingiusto Bal, è tutta invidia perché io ho ricevuto la bravura matematica e Mel quella in cucina"
"Dove sta questa Awt-Nyota signora?"
"Siete qui solo per vendere i prodotti?"
"E' una baronia vicina dell'Impero?"
"Ha uno strano nome nel caso, molto poco imperiale"
"Tuttavia, alcune baronie non sono di stirpe Grika"
"Perché non è arrivato più nessuno a chiedere i tributi?"
"Non che la cosa ci dispiaccia, sia chiaro"
"Ma non arrivano nemmeno medicinali e manutentori"
"E questo ci dispiace un po' di più"
"...voi due siete terribili. Le domande erano buone, ma lasciatele tempo di rispondere, per lo meno!"
 

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La scorta poteva guardare, con una certa curiosità, quanto la vecchina fosse a suo agio in quel ruolo. Era strano pensare che adesso la sua normalità invece era trattare per grandi quantitativi di merci per uno stato intero, e perfino che fosse stata quella stessa vecchina a procurare grandi quantità di risorse a basso costo per la ribellione sotto la repubblica feana.
- Su, avanti! Ponpon, per favore, puoi occuparti del gentilissimo signore qui che voleva le melanzane? -
- Oh.. ehm, sì, certo. - Lo disse un po' a malincuore, perché era proprio lui che aveva chiesto le melanzane per il viaggetto fuori porta. Oh beh, niente seconda colazione salata con bocconcini di melanzane per domani, pensò fra sé, facendo un sorriso un po' tirato verso il grassoccio pescatore che gli stava offrendo qualche pezzo di rame.
La situazione continuò per un po' fino all'arrivo dei tre eteridi: sulle prime Asax sembrò non occuparsi immediatamente di loro, lasciandoli fare e badando invece alle altre persone che stavano domandando di quella o quell'altra merce, ma una volta che si furono avvicinati abbastanza e quando Bal si scusò, si voltò verso di loro come se avesse sentito tutto fin dall'inizio. Beh, non che fosse un terzetto esattamente silenzioso. - Oh, nessuna scusa, cari! Dopotutto noi aviani di solito siamo quasi tutti nomadi, è possibile anche passare anni senza vederci passare in una regione! Sono subito da voi! - Annuì vivacemente, mentre diceva un altro paio di cose ai due-tre clienti e poi chiamava i due ragazzi umani affidando loro il compito di occuparsi della cosa.
Una volta libera, Asax tornò dai tre per rispondere alle loro domande. - Eccomi, scusate per l'attesa! Devo dire che siete davvero molto curiosi, tutti e tre! Vediamo, allora... - Rifletté un po' prima di cominciare. - L'Awt-Nyota è un nuovo paese sorto a sud del vostro villaggio, dopo la pestilenza, dove un tempo c'era la Repubblica Feana. A causa della pestilenza il controllo dell'impero è andato in frantumi, così come la sua capacità di supportare i territori più esterni. Rimangono pochi territori oltre Thronos, alla dinastia Theofonias. - Mentre parlava, Asax perse un po' della sua precedente vivacità. A quel punto del discorso fece un sorriso un po' tirato, mostrando le piccole ali da sotto il mantello da viaggio - anch'esse un po' gracili, vecchie e gravate da una vita passata sotto ceppi che avevano lasciato il segno. - E così come in tante altre parti di Ipeiros, anche noi abbiamo cercato di tornare liberi, e di farlo senza divenire oppressori a nostra volta. Nel nostro paese tutte le razze sono uguali, e molti umani come quei ragazzi hanno scelto di restare con noi. - Fece un cenno con la mano ai due giovani soldati che stavano conversando con i locali, ci fu una risata, ma non sembrava li stessero canzonando. - Siamo venuti qui cercando di scoprire cosa ci fosse subito fuori dalle nostre terre, per intavolare rapporti, scoprire se c'erano altri che volevano unirsi sotto la nostra protezione in cambio di tutto l'aiuto necessario. Vedendo i gonfaloni imperiali, non volevo spaventarvi o mettervi in allarme... Resto sempre una mercante e ho cercato di attirare la vostra attenzione però, con quel che possiamo offrirvi! - Disse, stavolta riacquistando un po' di brio: prese tre belle mele gialle e rosate dal carretto, lisce e dalla buccia naturalmente lucida, e le porse loro. - Ecco, prendete. La ricchezza va condivisa con chi ne ha meno di noi. Certamente l'Awt-Nyota non ha soltanto mele e verdure da offrire! - Rise. Era stata onesta su tutta la linea, senza mezze verità o aver celato nulla: tanto l'avrebbero comunque scoperto, e approcciarsi a qualcuno che in teoria era "nemico" con le menzogne voleva solo dire dargli ragione.
 

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I tre eteridi ascoltarono in totale silenzio ed immobilità le parole dell'anziana aviana, limitandosi ad allungare le mani per prendere i frutti che gli stavano venendo offerti. Bal sembrò osservare il frutto con attenzione per poi metterlo in una tasca, mentre Kas lo portò subito al viso, staccandone un pezzo che sparì rapidamente attraverso la superficie semisolida; Mel dal canto suo, dopo aver guardato per bene la mela da ogni angolo vi chiuse la mano attorno, e dopo un rumore strusciato la mela era completamente sparita: buccia, torsolo e tutto il resto.
"Succosa, dolce, molto nutriente."
"Mel, cosa avevamo detto riguardo il cibo?"
"Che in pubblico dobbiamo fare finta di mangiare come la gente normale?"
"E ti pare che la gente normale assorba le mele dalle mani?"
"Ops!"
"'o ho impa'ato a fin'e'e di ave'e la 'occa 'iena"
"Ed è comunque maleducazione. Siete veramente ingestibili."
"Quindi comunque è per quello che non arrivano più i manutentori"
"Giusto, cambiamo argomento! Tecnicamente siamo imperiali, ma ha poco senso se l'Impero non ci supporta"
"Potreste rimettere in piedi le case rovinate?"
"Farebbero molto comodo, ci sono diversi come noi che stanno per diventare di più"
"Anche gli umani non sono certo pochi, comunque"
"Anche a loro farebbero comodo più case, per non stare con tutta la famiglia in una stanza sola!"
"Alla fin fine noi gestiamo i conti"
"La gente segue quello che diciamo"
"Merito di nostro padre principalmente"
"Ma noi ci siamo divisi la sua memoria"
"Quindi è come se avessimo la stessa autorità, giusto Bal?"
Si voltarono a guardare il terzo, che rimase in silenzio, massaggiandosi la fronte con una mano...tanto valeva lasciar rispondere la mercante
 

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L'assimilazione della mela tramite le mani non passò inosservata, perlopiù da Ponto che stava finendo di consegnare delle carote a un paesano: la sparizione del frutto gli fece guardare le proprie, di mani, con tanto d'occhi, e poi fece un piccolo passo indietro, facendo finta di niente. Così, per sicurezza. Avrebbe pensato più spesso a cosa faceva quando stringeva la mano a un eteride, la prossima volta...
Nonostante la tensione durante il discorso dell'aviana, la reazione sembrò piuttosto positiva, e la scorta sembrò rilassarsi visibilmente. Lo gnoll pavido si avvicinò timidamente, cercando di approcciarsi ai locali, mentre i due ragazzi umani lo coinvolgevano nel discorso presentandolo ai pescatori un po' timorosi. L'aria sembrava migliorare.
Asax lo notò con la coda dell'occhio, ma soprattutto ascoltò con rinnovata serenità la risposta dei tre eteridi. Bal sembrava un po' sulle proprie, non proprio convinto, mentre gli altri due erano assolutamente, strepitosamente, mercanti fin nell'anima.
L'aviana sorrise. - Ma certo che è possibile. Haida sarà molto contento di sapere che c'è qualcos'altro da costruire... Ah, ma non sapete chi è, che sciocca - è il capo costruttore! penso verrà personalmente a supervisionare i lavori se per voi è fattibile. E' uno gnoll, ha fatto tutta la vita il tagliapietre, vi rimetterà in sesto tutto quello che può e lo farà campare da qui a cent'anni! - Annuì convinta. Poi si rivolse a Bal più personalmente, accorata e gentile. - Naturalmente questo non è vincolante. Riferirò tutto il necessario e manderemo poi un messo, a lavori conclusi, per sapere cosa deciderete di fare. Non è necessario prendere decisioni di corsa, prendetevi del tempo. Noi saremo felici di darvi una mano.
 

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"Io... suppongo che abbia senso. E' inutile prendere decisioni frettolose, ma è altrettanto stupido restare ancorati a fedeltà prive di ritorno."
"E poi hanno le mele!"
"E gli gnoll tagliapietre!"
Bal diede due rapidi pugni, molto leggeri, sulla spalla dei fratelli nel tentativo bloccare quella che sarebbe probabilmente stata una nuova raffica di frasi e domande.
"Non sono fatti davvero rilevanti. Quello che conta è che hanno la volontà di aiutarci. Anche se non ne avessero i mezzi, sarebbe comunque più di quanto l'Impero ha fatto negli ultimi tempi."
"...quindi il fatto che abbiano i mezzi è... valore aggiunto?"
"Corretto"
"Anche le mele sono valore aggiunto!"
"...Sì, anche quelle Mel..."
C'era una sorta di allegra rassegnazione nella voce dell'eteride mentre rispondeva ai fratelli... ma poi lo sguardo tornò sull'anziana aviana, e la voce tornò calma e posata
"Penso che abbiamo un accordo, signora... ...ah, abbiamo finito per essere maleducati tutti e tre, non abbiamo nemmeno chiesto il vostro nome... Noi, mi pare evidente ormai, siamo Bal..."
"...Kas..."
"...e Mel!"
"...ci occupiamo principalmente di organizzazione e contabilità, quindi abbiamo l'autorità"
"ereditata da nostro padre, ma ancora valida"
"per fare accordi. E farli mantenere anche agli altri"
"Quindi come dicevo... abbiamo un accordo: più case in cambio della nostra unione alla vostre terre"
"In realtà ci guadagniamo più noi che voi credo"
"d'altra parte abbiamo ricche vene di metalli, quindi non sarà un vantaggio totalmente monodirezionale"
 

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Asax guardava con una certa tenerezza le interazioni fra i tre. - Sarete figli dello stesso padre... Ma uno di voi sembra aver preso da lui un po' di più degli altri. - E rise fra sé come una vecchina civettuola. - Abbiamo un accordo allora, signori! Oh, e che maniere ho, non mi sono presentata nemmeno io! - Se ne ricordò d'improvviso. Sembrava avere la memoria corta o essere un po' sbadata - probabilmente colpa dell'età. - Il mio nome è Pah Asax Nese dei Mercanti, ma potete chiamarmi Asax! Ecco, venite, vi presento anche gli altri... - E senza troppe cerimonie se li portò dietro a parlare con tutta la scorta, cosa che avrebbe sicuramente richiesto più di una buona mezz'ora, e che avrebbe scatenato una valanga di domande dai due gioviali quanto curiosi eteridi fratelli di Bal.

Credo che abbiamo finito qui allora! :D 2 PA per la città e 1 per annessione giusto?

@Wally87 : Regione Meu-Biaw, Città Xifías !
 
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