Kairos si fece strada tra gli attendenti della torre, in gran parte umani giunti da Kyrne Lamya, per arrivare alla sala dove era esposto l'uovo e le Arpie erano convenute. Non era immediatamente chiaro se fosse generica deferenza degli umani del Sud nei confronti qualsiasi cosa avesse le piume, stupore degli stessi nel vedere un Senzali come loro comportarsi come fosse a casa sua, o forse un guizzo degli spazi non geometrici oltre la realtà rimasto impresso in fondo agli occhi del mago, quello che è certo è che il Principe Imperiale fu lasciato passare, salutato con inchini e riverenze. Ai suoi calcagni oltre alla coda, lo seguiva un disco di luce, levitando a tre palmi da terra, con sopra pile di oggetti occultati da drappi di stoffa preziosa.
Preceduto dall'attendente e seguito dalla magica portantina, Kairos fece il suo ingresso nella sala delle cerimonie. Per un breve secondo si fermarono le chiacchiere, un solo momento non fu pieno della lingua barbara delle Alate o del tintinnare di piatti e bicchieri.
La memoria del Sauriano tornò a molti, molti anni prima, la madre e le sorelle nella sala del trono, lui giovane, magrolino, goffo e studioso, sottoposto allo sguardo delle più influenti figure del regno. Come allora il sangue del suo sangue gli sembrava un consesso di tremendi predatori, ora vedeva la sala folta di zanne e artigli per quella che era: una riunione di famiglia. Dopo anni vissuti ai confini della realtà, battuto dalla pioggia dell'assurdo e dal vento del letale, l'amicizia di Shiver gli scaldava il cuore. Aveva scelto di presenziare da solo, senza essere accompagnato né familiari della Casa Reale (troppo poco il preavviso e troppa la distanza), né da Tamano (volente o nolente capace di diventare il centro dell'attenzione anche quando l'oggetto della celebrazione era altro da Lei).
Mantenendo con le padrone la stessa sfrontata disinvoltura dimostrata ai servitori, Kairos si diresse verso Shiver senza deviare, rivolgendo alle Arpie che gli erano note o ignote saluti cordiali e parole di circostanza.
"Garnet, che piacere rivederti! Come procedono i tuoi studi di magia? Ricordo vasti interessi e profondo potenziale. Se resterai qui ad assistere tua madre e tua sorella, trova per favore il tempo di dare una dimostrazione a questo vecchio pennuto. E tu devi essere Nerissa! Mia nipote Amestris, sempre attenta alle curiosità della diplomazia, mi ha parlato della tua fascinazione per gli animali addomesticati. Ti supplica di raggiungere lei e le sue donne per una visita ai nostri serragli. Sono certo che le nostre bestiole sarebbero meno scandalose per la tua cara madre rispetto a quelle degli Umani!"
Kairos, consumato mondano e diplomatico, si muoveva nella sala come in una danza, prendendo parte alle conversazioni per lasciarle poi dopo poche battute, dando a tutti l'impressione di avere la sua indivisa attenzione, e senza dare a nessuno il sospetto di essere trascurato.
"Ilias, Siferra, le vostre gesta sul campo di battaglia sono conosciute anche qui, all'estremo opposto di Ea. E' un piacere e un onore fare la vostra conoscenza. E voi dovete essere Shayla, la maggiore. Il Principe del Minnonar, conoscenza comune, non ha che parole di lustro per voi. Non esito a credere che siano ampiamente meritate."
"Dama Alraune, è un piacere fare la vostra conoscenza. La vostra cultura teologica ci è nota, faccio nota a voi la curiosità della nostra Sovrana, e mia Sorella, rispetto ai dogmi e alle tradizioni del Culto di Sheika. E Voi, Vereena cara, come state? Ho dei volumi antichi che dovete assolutamente consultare. Le vostre intuizioni al tempo del Concilio furono illuminanti, farò inviare delle copie presso la vostra residenza qui nella Città di Giada."
Passando quasi liquido da un capannello all'altro, Kairos si avvicinava sempre di più al centro della sala e al plinto dove era esposto l'Uovo, per porgere i suoi omaggi alla padrona di casa e orgogliosa genitrice.
"Magistra Gelssvig, è un piacere avervi qui tra noi. Shiver invocava il vostro nome e la vostra sapienza, mi rassicura sapere che eravate qui per lei in terra straniera. Spero la sistemazione sia stata congeniale e l'assistenza delle nostre esperte utile e non d'intralcio. Confesso di essere un ammiratore dei vostri lavori letterari sulla società e la cultura dell'Impero Meridionale, il solo aggettivo che può definirli è unici. Unici e indispensabili. Dimostrano il coraggio di un pioniere e il polso di un luminare."
Infine, conscio di quanto fosse sconveniente non essersi ancora rivolto alla protagonista, che per quanto assorta nella contemplazione della prole lo stava accoltellando con lo sguardo ogni volta che si attardava a conversare, Kairos sfoderò il più zannuto dei sorrisi, e si prostrò a qualche pollice dal terreno, corredando l'inchino con roteare di braccia e svolazzare di stoffe.
"Illustre Signora, Maga dall'artiglio d'Argento, sono qui a portarvi gli auguri e le congratulazioni di tutta la mia genìa e tutto il mio paese, al vostro cospetto non principe o dotto ma umile servo. "
Finita la pantomima, guardando una Shiver tra il contrariato e il divertito dritta negli occhi, Kairos parlò di nuovo.
"Shiver, con tutto il cuore, sono orgoglioso di te, e la tua felicità mi riempie di gioia. Ti auguro ogni fortuna, amica mia."
Poi, indicando quasi con noncuranza la pila di preziosi sospesa dietro di lui, Kairos tornò ad assumere il tono teatrale e sarcastico
"Quasi dimenticavo. Le mie sorelle ti hanno spedito qualche regalino."