GDR L'Uovo della Maga

Silen

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Da poco l'inverno aveva ceduto il passo alla primavera quando sulla scrivania di Kairos si materializzò un foglietto di carta, piegato in maniera elaborata in modo da avere l'aspetto di una figuretta alata che immediatamente si animò e svolazzò decisa verso il sauriano distogliendolo da quanto stava facendo e giungendo persino a picchiettargli sulla testa finchè il mago non si decise a dedicargli la sua attenzione.
Lo stesso Kairos era uso a mandare messaggi in quel modo, trasformandoli in piccoli origami animati, ma i suoi solitamente non richiedevano la attenzione del ricevente in maniera così imperiosa...era evidente che il mittente del messaggio si era ispirato alla piccola magia di Kairos ma aggiungendoci un tocco personale. E a giudicare dalla forma scelta, Kairos pensava di avere una idea ben precisa di chi si trattasse.
Il messaggio in sè era piuttosto laconico:

"Credo che si schiuderà nel giro di qualche ora, perciò muovi la coda e sbrigati! Le mie figlie e sorelle sono già qui. "

@Monitor_Dundee
(Ricorderai che te lo avevo anticipato ^__^ )
 

Monitor_Dundee

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Kairos era immerso nelle pergamene e nei volumi, quando l'origami apparve davanti a lui.
"Qualche ora? Eh, ho ancora tempo di teletrasportarmi..."
Per qualche secondo, la penna tornò a scorrere sulla carta, poi si interruppe.
Nel silenzio, l'immagine di cosa Athoxa avrebbe fatto di lui se le congratulazioni della famiglia reale a Shiver fossero arrivate in ritardo.

Con lui, profittando delle capacità di viaggio magiche di Kairos, viaggiavano biglietti di auguri, doni e altre amenità preparate dalle sue sorelle, in ottemperanza ai riti Sauriani relativi alla schiusa e alla cova. Invece di viaggiare per settimane, conoscendo la natura riservata delle Arpie, avevano pensato di fare di lui un animale da soma.
Kairos iniziò immediatamente a tracciare un circolo di teletrasporto, mentre pacchi e pacchetti gli orbitavano attorno, e il suo vestiario cambiava ogni volta che passava di fronte a uno specchio. L'età ormai avanzata non aveva spento l'energia da studente disordinato di Kairos, solo aumentato la frequenza delle sue imprecazioni.
A un tratto, da un baule volò fuori una palandrana di seta azzurra, dal taglio decisamente fuori moda. La stessa che aveva portato ad Ishitara, la prima volta che Shiver aveva cercato di fulminarlo. Era perfetta.

E così, meno di mezz'ora dopo la partenza del messaggio, Kairos apparve su uno degli ampi terrazzi della torre di Shiver, armato di regali, auguri e un sorriso orgoglioso tanto quanto pieno di denti appuntiti.
"Buon pomeriggio, onorati esponenti del corpo diplomatico. Dove sono atteso?"
 

Silen

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Per quanto la magia di teletrasporto fosse ben nota in tutto il Mondo Conosciuto e normalmente usata dai maghi più esperti l'apparizione improvvisa di un estraneo era sempre qualcosa che causava qualche attimo di confusione; i servitori della dimora di Shiver nella Città degli Spiriti non fecero eccezione ma si ripresero abbastanza in fretta. A fare gli onori di casa fu lo stesso attendente che aveva accolto Kairos alcuni mesi prima quando la maga aveva attraversato un periodo burrascoso per via degli sbalzi di umore legati ai sintomi della sua gravidanza tardiva: l'uomo rivolse a Kairos un profondo inchino e un ampio sorriso mpm ,ostrando dif are caso alla chiostra di denti appuntiti del sauriano. Probabilmente è abituato allla vista quotidiana della dentatura di Shiver. pensò il principe.
"Benvenuto, principe Kairos, è un onore avervi qui in questo lieto giorno. Permettetemi di ringraziarvi nuopvamente per il vostro aiuto nell'assistere la Signora Alata; le oostetriche che avete inviato hanno fatto molto per alleviare i disturbi che la affliggevano e il suo umore è migliorato di conseguenza." l'attendente tossicchiò imbarazzato "in effetti tutti i dipendenti della Signora Alata vi sono molto grati, principe. Ma prego, lasciate che vi faccia strada". Chiamati un paio di attendenti più giovani per prendersi cura di pacchi epacchetti il capo-attendente guidò il mago verso il salone principale della torre.
Giunti a destinazione l'attendente indugiò qualche istante per mormorare alcune brevi frasi sulle ospiti presenti. Come c'era da aspettarsi la sala era gremita di Alate giunte per assistere alla Schiusa e alla Imposizione del Nome, cerimonie che per le Arpie sembravano avere un significato tutto particolare. Prima ancora che l'attendente gliela indicasse Kairos riconobbe Garnet, la vincitrice dell'ultimo torneo di magia, alta e pallida e schiva come lo era stata al torneo; era presente anche l'altra figlia di Shiver, Nerissa: una alata vivace e dall'aria impertinente questa, che sembrava trattare tuttu i Senzali, ospiti e attendenti, con la stessa disinvoltura, e con quell'aria di ritenere che il mondo intero esistesse per il suo comodo tipico dei giovani.
Di tutt'altra pasta era Ilias, una delle sorelle-vere di Shiver. Inconfondibile per via del suo piumaggio dorato, molto raro fra le Arpie, l'Alata avrebbe potuto dirsi bella anche da un punto di vista di un Senzali, con quei colori dorati e la grazia dei suoi movimenti. L'altero disprezzo per qualsiasi altra razza era però greve negli occhi azzurri e i non-Arpie presenti nella sala si tenevano leggermente scostati da lei, probabilmente per non incontrare i suoi sguardi sprezzanti. Meno nota era Siferra, anche lei sorella-vera di Shiver: come l'attendente commentò a bassa voce sembrava quasi una gemella della defunta Falka: ali rosse, altezza superiore alla media e un fisico imponente come raramente si osservava fra le Alate. Nei suoi occhi castani si leggeva una certa disapprovazione ma non il diprezzo bruciante di Ilias.
Erano presenti anche le altre due sorelle superstiti di Silene, Shayla, la più anziana, aveva un aria aperta e cordiale molto rara nelle Alate della generazione della Conquista mentre Alraune, che Kairos vedeva per la prima volta, era quasi uno shock: il volto rovinato dalle cicatrici e gli occhi semiciechi erano evidenti a chiunque ma a dispetto delle sue menomazioni l'alata si muoveva in modo ammirevolmente sicuro un quella calca, per quanto fosse allo stesso tempo evidente che ogni suo movimento era accuratamente meditato. Accanto a lei Kairos intravide Vereena, l'apprendista di Shiver che aveva incontrato a un consesso di maghi alcuni anni prima:anche l'arpia si avvide di Kairos tanto da indirizzargli un timido cenno di saluto. La giovane maga aveva l'aria abbacchiata di chi ha affrontato una serie di insuccessi e appariva molto meno spavalda e sicura di sè rispetto a quel lontano incontro. Per l'occasione eano presenti anche diverse ein-kethi e l'attendente gliele indicò una ad una: la maga Sabrina Glessivig, una figura nota nel mondo conosciuto; le elfe Ida Emean e Francesca Findabair; la mezzelfa Sienna Silavandrel, e altre ancora, troppe per ricordarle tutte.
In un piedistallo posto al centro della sala, sostenuto da morbidi cuscini si trovava la ragione della presenza di tutt: l'uovo di Shiver, la quinta figlia della maga. Mentre Kairos lo sguardava ebbe l'impressione che l'uovo ondeggiasse lievemente...ilt empo della schiusa era palesemente molto vicino. Accanto al piedistallo, come c''era da aspettarsi, Shiver sorvegliava attentamente il frutto della sua carne, lo sguardo pieno di felicità e orgoglio. Con un ultimo inchino, l'attendente si ritirò lasciando Kairos libero dif are il suo ingresso nel salone e unirsi ai presenti.
 

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Kairos si fece strada tra gli attendenti della torre, in gran parte umani giunti da Kyrne Lamya, per arrivare alla sala dove era esposto l'uovo e le Arpie erano convenute. Non era immediatamente chiaro se fosse generica deferenza degli umani del Sud nei confronti qualsiasi cosa avesse le piume, stupore degli stessi nel vedere un Senzali come loro comportarsi come fosse a casa sua, o forse un guizzo degli spazi non geometrici oltre la realtà rimasto impresso in fondo agli occhi del mago, quello che è certo è che il Principe Imperiale fu lasciato passare, salutato con inchini e riverenze. Ai suoi calcagni oltre alla coda, lo seguiva un disco di luce, levitando a tre palmi da terra, con sopra pile di oggetti occultati da drappi di stoffa preziosa.

Preceduto dall'attendente e seguito dalla magica portantina, Kairos fece il suo ingresso nella sala delle cerimonie. Per un breve secondo si fermarono le chiacchiere, un solo momento non fu pieno della lingua barbara delle Alate o del tintinnare di piatti e bicchieri.
La memoria del Sauriano tornò a molti, molti anni prima, la madre e le sorelle nella sala del trono, lui giovane, magrolino, goffo e studioso, sottoposto allo sguardo delle più influenti figure del regno. Come allora il sangue del suo sangue gli sembrava un consesso di tremendi predatori, ora vedeva la sala folta di zanne e artigli per quella che era: una riunione di famiglia. Dopo anni vissuti ai confini della realtà, battuto dalla pioggia dell'assurdo e dal vento del letale, l'amicizia di Shiver gli scaldava il cuore. Aveva scelto di presenziare da solo, senza essere accompagnato né familiari della Casa Reale (troppo poco il preavviso e troppa la distanza), né da Tamano (volente o nolente capace di diventare il centro dell'attenzione anche quando l'oggetto della celebrazione era altro da Lei).

Mantenendo con le padrone la stessa sfrontata disinvoltura dimostrata ai servitori, Kairos si diresse verso Shiver senza deviare, rivolgendo alle Arpie che gli erano note o ignote saluti cordiali e parole di circostanza.

"Garnet, che piacere rivederti! Come procedono i tuoi studi di magia? Ricordo vasti interessi e profondo potenziale. Se resterai qui ad assistere tua madre e tua sorella, trova per favore il tempo di dare una dimostrazione a questo vecchio pennuto. E tu devi essere Nerissa! Mia nipote Amestris, sempre attenta alle curiosità della diplomazia, mi ha parlato della tua fascinazione per gli animali addomesticati. Ti supplica di raggiungere lei e le sue donne per una visita ai nostri serragli. Sono certo che le nostre bestiole sarebbero meno scandalose per la tua cara madre rispetto a quelle degli Umani!"

Kairos, consumato mondano e diplomatico, si muoveva nella sala come in una danza, prendendo parte alle conversazioni per lasciarle poi dopo poche battute, dando a tutti l'impressione di avere la sua indivisa attenzione, e senza dare a nessuno il sospetto di essere trascurato.

"Ilias, Siferra, le vostre gesta sul campo di battaglia sono conosciute anche qui, all'estremo opposto di Ea. E' un piacere e un onore fare la vostra conoscenza. E voi dovete essere Shayla, la maggiore. Il Principe del Minnonar, conoscenza comune, non ha che parole di lustro per voi. Non esito a credere che siano ampiamente meritate."

"Dama Alraune, è un piacere fare la vostra conoscenza. La vostra cultura teologica ci è nota, faccio nota a voi la curiosità della nostra Sovrana, e mia Sorella, rispetto ai dogmi e alle tradizioni del Culto di Sheika. E Voi, Vereena cara, come state? Ho dei volumi antichi che dovete assolutamente consultare. Le vostre intuizioni al tempo del Concilio furono illuminanti, farò inviare delle copie presso la vostra residenza qui nella Città di Giada."


Passando quasi liquido da un capannello all'altro, Kairos si avvicinava sempre di più al centro della sala e al plinto dove era esposto l'Uovo, per porgere i suoi omaggi alla padrona di casa e orgogliosa genitrice.

"Magistra Gelssvig, è un piacere avervi qui tra noi. Shiver invocava il vostro nome e la vostra sapienza, mi rassicura sapere che eravate qui per lei in terra straniera. Spero la sistemazione sia stata congeniale e l'assistenza delle nostre esperte utile e non d'intralcio. Confesso di essere un ammiratore dei vostri lavori letterari sulla società e la cultura dell'Impero Meridionale, il solo aggettivo che può definirli è unici. Unici e indispensabili. Dimostrano il coraggio di un pioniere e il polso di un luminare."

Infine, conscio di quanto fosse sconveniente non essersi ancora rivolto alla protagonista, che per quanto assorta nella contemplazione della prole lo stava accoltellando con lo sguardo ogni volta che si attardava a conversare, Kairos sfoderò il più zannuto dei sorrisi, e si prostrò a qualche pollice dal terreno, corredando l'inchino con roteare di braccia e svolazzare di stoffe.

"Illustre Signora, Maga dall'artiglio d'Argento, sono qui a portarvi gli auguri e le congratulazioni di tutta la mia genìa e tutto il mio paese, al vostro cospetto non principe o dotto ma umile servo. "

Finita la pantomima, guardando una Shiver tra il contrariato e il divertito dritta negli occhi, Kairos parlò di nuovo.

"Shiver, con tutto il cuore, sono orgoglioso di te, e la tua felicità mi riempie di gioia. Ti auguro ogni fortuna, amica mia."

Poi, indicando quasi con noncuranza la pila di preziosi sospesa dietro di lui, Kairos tornò ad assumere il tono teatrale e sarcastico

"Quasi dimenticavo. Le mie sorelle ti hanno spedito qualche regalino."
 

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Nonostante il suo campo di studi, la magia, richeidesse una personalità seria e metodica e l'appartenenza alla famiglia reale gli avesse procurato una educazione formale e un accurata percezione delle mille sfumature che possono far risucire o fallire un incontro diplomatico, Kairos in fondo al cuore era rimasto un saltimbanco con una spiccata propensione alla teatralità e alcune volte questa sua dote tornava utile.
Fosse per la sua sfacciataggine o per il fatto che si comportava esattamente come se la sua presenza alla cerimonia fosse del tutto normale, anzichè una concessione più unica che rara, le alate finirono per accettare rapidamente la sua presenza e l'attimo di silenzio seguito al suo ingresso nella sala si dissipò mentre le presenti si rilassavano.
Ilias naturalmente mantenne il suo atteggiamento di gelida disapprovazione, trapassando il sauriano con los guardo come se nemmeno esistesse, ma fu l'unica.
"Io purtroppo non potrò rimanere a lungo ma Nerissa ha espresso il desiderio di rimanere qui per assistere la nostra madre-vera ad allevare la nuostra nuova piccola
sorella-vera." disse Garnet in tono cortese "gli attendenti stanno già preparando le sue stanze...non hai veduto le mille carabattole accumulate fuori dalla torre?"
Questa ultima frase causò uno sbuffo da parte di Nerissa "Parla quella che ha riempito una torre coi suoi libri" disse con un gesto che esprimeva palesemente il suo parere in proposito, poi la giovane alata fissò il sauriano con aria sfrontata "Tu saresti il mago con cui ne-makt si accapiglia nei tornei eh? Non sembri gran chè!" disse studiandolo come se fosse un soprammobile che stava rigirando fra le mani per capire se valeva la pena tenerlo o invece gettarlo via. Garnet le indirizzo una occhiata di rimprovero (che Nerissa ignorò). La giovane Alata sembrava intenzionata a stuzzicare il sauriano ma il suo tono era giocoso e irriverente più che sprezzante.
Siferra esibì un sorrisetto acido "Curioso che tu abbia sentito parlare delle mie imprese quando io stessa non ne sono al corrente" osservò con una certa ironia. In effetti Siferra era rimasta abbastanza nell'ombra fino a quel momento preferendo un ruolo dietro le quinte. Shayla per contro salutò Kairos con un cenno amichevole. La prima nata di Shalassa aveva ormai superato i cento anni di età ma era ancora vigorosa e forte, con solo qualche ruga e qualche piuma ingrigita a tradire il fatto che ormai cominciava ad invecchiare , anche secondo i parametri delle Alate.
"Anche Shiver ci ha molto parlato di te; ti considera un degno rivale e venendo da lei è una lode non da poco."
Gli scambi con le Alate e le Ein'kethi presenti continuarono sullo stesso tono; e forse il sauriano se la stava cavando abbastanza bene considerato che persino Vereena parve un pò meno abbattuta.

Al momento dell'inchino, Shiver non potè trattenersi dal borbottare un "Alzati, buffone!" ma lo fece sogghignando.
"Ebbene, eccoti giunto, finalmente. Ancora qualche minuto e avrei preso seriamente in considerazione l'ipotesi di irrompere nel tuo studio per poi trascinarti qui appeso per la coda, scandalizzando le mie sorelle-vere." la maga finse di riflettere per un momento "Ah si e probabilmente causando un incidente diplomatico." l'Alata allungò la destra e strinse brevemente l'avambraccio del sauriano "Ne abbiamo fatta di strada da quel giorno ad Ishitara" commentò alludendo al loro primo incontro, poi osservò il suo uovo sussultare lievemente sul cuscino dove era adagiato "il momento è vicino ma credo che abbiamo ancora qualche minuto per scambiare qualche parola" l'arpia inarcò un sopracciglio nel vedere il mucchio di pacchi e pacchetti che Kairos si portava dietro "E io che pensavo Nerissa avesse impacchettato la torre al completo!" esclamò con una nota di sincero stupore nella voce.
 

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Kairos guardò quasi distrattamente al disco magico carico di doni alle sue spalle. Vari oggetti erano avvolti da stoffe pregiate, e non vi era dubbio che anche le confezioni avrebbero rappresentato un regalo quanto mai prezioso.
"Queste? Oh, un pensiero, per non arrivare ad artigli vuoti..."
La prima strenna si alzò in volo, chiamata da un cenno del Sauriano. La stoffa si svolse, muovendosi lentamente in direzione di Shiver, rivelando un volume dalla rilegatura pregiata. Era rivestito di pelle, minute scaglie bianche come la neve. Gli angoli e l'elaborato lucchetto erano in acciaio sfolgorante, al centro della copertina una viverna in argento spiegava le ali, il petto lacerato, all'interno del costato un'ametista dai toni rossastri.
"Ho a lungo ragionato su quale libro della mia biblioteca sarebbe stato il regalo più adatto, e in preda all'indecisione ho optato per... nessuno. E' un libro per incantesimi, incantato in modo da copiare pergamene da solo e da richiamare una specifica pagina a richiesta. Ma le pagine sono ancora bianche, starà a te scriverle"
Un altro rotolo di seta si aprì, rivelando un bastone da mago in avorio, decorato per rappresentare un serpente. Tra le fauci aperte, un globo di cristallo viola, che brillava di luce propria.
"Questo risale al nostro primo incontro nell'Arena di Ishitara. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel giorno, mia cara, ma mi fa ancora piacere ricordarlo. E infine, la famiglia ha insistito per regali più... tradizionali"
Dalle stoffe emerse una specie di vasta ciotola in argento battuto, rivestita di delicata stoffa bianca. Intarsi, parimenti candidi, ornavano il bordo, e tre piedi in forma di artiglio aiutavano l'emiciclo a restare in piedi.
"Come da tradizione Sauriana, un nido cerimoniale. Lino e cotone dal Grande Fiume e avorio di Urutops, mi pare. Ma, soprattutto, un buon augurio. Ah, dimenticavo: è incantato per levitare e seguire chi si occupa del pulcino"
I doni si erano adagiati ai piedi di Shiver, e ora restava solo Kairos, il sorriso passato da teatrale a sincero. Per gli umani dello staff sarebbe sempre stato troppo largo e troppo zannuto, ma sapeva che l'Arpia era capace di leggerlo e capirlo.
"Sono onorato dal tuo invito, e sono contento di essere considerato tuo amico Shiver. E ora, meglio che lasci la prima fila alle tue Sorelle Vere, o aggiungeranno il carpaccio di Stregone al buffet"
 

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"Riferisci pure alle tue sorelle-vere e alle tue parenti femmine che il dono è molto apprezzato." Shiver scosse il capo con aria incredula e sorrise "Ricordo bene quanto fu difficile allevare le mie verefiglie perdute, per non parlare delle privazioni e sofferenze che fui costretta ad infliggere alla mia Garnet, la mia povera, splendida albina. Ancora non mi sembra vero poter contare su tante comodità, di poter disporre di tanta ricchezza per la mia nuova nata. Ma devo ammettere che è un grande sollievo poter contare su un nido sicuro, e cibo abbondante, e attendenti a mia disposizione. Non credo che riuscirei a crescere delle verefiglie fino a tarda età come riuscì a fare Shalassa, la mia madre-vera. Non ho la sua stessa tempra, la sua volontà di ferro." concluse con un sospiro.
L'Arpia esaminò il bastone da mago e i suoi occhi mandarono un lampo divertito "È proprio da te portarmi un simile dono...e non credere che mi sia sfuggito che in quel primo incontro indossavi questo stesso abito, od uno molto simile. Se tu fossi una Sorella, direi che sei proprio una vecchia bastarda, Kairos" concluse ridendo "ero fradicia come un pulcino al termine di quel duello e ti avrei fatto volentieri allo spiedo. Non solo, lo avrei considerato un mio diritto!" la maga rise ancora "E invece, meraviglia! Eccomi qui quarant'anni dopo a conversare con quello stesso Senzali che non solo non ho spacciato ma che ha finito per diventare un mio amico fidato. Devo ancora ringraziarti per quelle tue oostetriche: mi sono state di grande aiuto in questa mia tardiva covata."
L'Alata annuì alle successive parole del sauriano "Per il Sangue e la Carne, è un loro diritto" disse riferendosi alle sue sorelle-vere e alle altre Alate convenute "ma non è necessario che ti allontani troppo. Il tuo posto è fra le ein'kethi" concluse accennando al gruppetto che si stava disponendo in seconda fila subito dietro le Arpie.
Ormai i sussulti dell'uovo erano evidenti e l'eccitazione delle Alate era evidente come testimoniava il costante risuonare di frasi ed esclamazioni nella loro aspra lingua nativa. Una nuova salva di esclamazioni risuonò quando il guscio si incrinò e una ragnatela di crepe si diffuse sulla sua superficie. Un altro paio di colpetti e infine il guscio si spaccò lasciando uscire la creaturina che in esso si era sviluppata. Una Arpia neonata assomigliava tutto sommato più a un grosso pulcino che a un neonato umano, coperta di finissimi piume ancora bagnate del residuo dell'uovo e con le ali rudimentali. Le mani per contro, ancora nude e prive di artigli erano più umanoidi di quello che sarebbero diventate con la crescita. La piccola emise una serie di versi acuti a metà fra un piano e un richiamo e che fecero accorrere prontamente Shiver. La maga prese delicatamente la nuova nata per poi sollevarla in alto: un gesto per fare si che tutti la vedessero, ma che strappò uno strillo indignato alla piccola.

"Kar-el, kast krai arca kylyna peri, ne'kala, Kaira" disse con voce alta e forte. Le altre alate parvero meravigliate e più di una indirizzò una occhiata di sottecchi al sauriano. Poi la voce di Garnet spezzò il silenzio
"Arca kylyna, Kaira!"
Come se fosse un segnale, anche le altre si unirono al coro
"Arca kylyna, Kaira" la frase venne ripetuta più volte ed era eventualmente una frase rituale. Sabrina Glessivig, che si trovava per caso accanto al mago si chinò verso di lui "Significa letteralmente 'Benvenuta, Kaira' " spiegò a bassa voce "Ebbene, nobile Kairos sapevo che Shiver aveva una grande opinione di voi ma è davvero una sorpresa vedere che ha scelto di imporre il vostro nome alla sua quinta nata. Le Alate non sono use a simili gesti e credo di non essere l'unica ad essere stupita. "
Al centro della sala Shiver stava ora stringendo al petto la piccola Kaira per allattarla: alcune delle sue sorelle-vere ancora si attardavano per scambiare frasi beneauguranti nella lingua delle alate ma parecchie altre stavano confabulando fra loro e più di una guardava in direzione del sauriano. Più sfacciata della maggior parte delle presenti, Nerissa si avvicinò al sauriano con un sogghigno impertinente sul volto "Ebbene, suppongo che questo faccia di te un membro della famiglia, in un certo senso" esordì mostrando di avere ereditato se non altro la pungente ironia della genitrice.
 

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"Magistra Glessvig, voi siete la piu' grande esperta delle Arpie a non saper volare. Se questo stupisce anche voi, è invero più unico che raro. Ho molto apprezzato i vostri scritti arrivati fin qui, non esitate a contattarmi quando sarete prossima ad una nuova pubblicazione. L'area circostante la Città di Giada è popolata da Arpie locali, non affiliate allo Stormo di Silene. Se vi tratterrete presso Shiver per qualche tempo, penso sarebbe possibile organizzare un'osservazione, anche se a distanza. O un incontro con il nostro ambasciatore presso i loro nidi. Shiver ha già fatto la sua conoscenza."

Kairos osservò quel fagottino di penne con il cuore in brodo, orgoglioso e divertito. Non era poi così diverso da un nidiaceo Sauriano, peccato per quel muso e quelle zampette da Ustuzou.
"La mia famiglia è diventata oltremodo singolare, in questi anni, Nerissa. E' un onore e un piacere immensi essere affiliati anche alla tua."
Proseguì in tono più scherzoso, accennando alla neonata.
"Avere uno zio strano, fuori di testa o semplicemente singolare è spesso assieme vanto e vergogna. Sono contento che quest'esperienza sia stata estesa anche alle Alate. "
 
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Lo sguardo della maga si accese di interesse "In verità, le vostre parole stuzzicano molto la mia curiosità, Kairos. Come sapete, ormai sono più di cinquant'anni che studio le Arpie e ho sentito parlare di questo stormo nordico in cui vi siete imbattuti voi sauriani, come anche delle differenze fisiche e sociali che sembrano avere rispetto alle alate del sud. Mi piacerebbe molto poterle incontrare e accetto volentieri il vostro cortese invito" concluse con un mezzo inchino "se posso ripagare in qualche modo la vostra gentilezza, non esitate a parlare" la maga sorrise cordialmente "il minimo che posso fare è mandarvi una copia di tutti i miei scritti, per la vostra biblioteca."

"Se può consolarti, anche a me fa strano avere una altra sorella-vera. Ero abituata ad essere io la più piccola della nidiata" Nerissa rise allegramente "ora ne-makt avrà qualcun altro su cui far piovere i suoi strali" la giovane alata diede di gomito al sauriano con una familiarità che mai una Arpia della vecchia generazione avrebbe avuto per un Senzali "credo che tu sappia benissimo quanto sia esigente con sè stessa e gli altri...non ha avuto pace finchè non è riuscita a batterti in un duello di magia, eh?" Nerissa rise ancora ma evidente l'affetto nella voce quando parlava della madre-vera. La figlia più giovane di Shiver se aveva conservato l'umorismo affilato della madre non sembrava avere ereditato i modi orgogliosi e alteri nè era quieta e compassata come Garnet.
"Beh la mia ne-makt non avrebbe fatto un simile gesto per chiunque" disse a mò di conclusione "quindi qualche merito devi pure averlo" e con ciò Nerissa assestò una manata alla spalla del principe e lo salutò allegramente per poi andare a raggiungere Garnet.
Sabrina Glessivig intanto scutoeva il capo "Nerissa è pittosto....poco convenzionale, diciamo. Ci credereste che di tanto in tanto canta e recita in uno dei teatri di Kyrne Lamiya? E devo ammettere che ha una bellissima voce. Oh naturalmente il suo approccio alla cosa è quello tipico di una alata: lo fa quando gli pare e come gli pare...ma dato che il teatro è sempre pieno quando c'è lei, il proprietario non fa obiezioni."
 
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