Premetto che sono un matematico e non un fisico, e come ho già detto la mia comprensione della fisica si ferma alla relatività generale. Quindi quelle che do ora sono informazioni di seconda mano, e anche per me alcuni passaggi risultano non totalmente comprensibili.
La teoria delle stringhe per spiegare tutte le particelle dell'Universo e le loro interazioni richiede 10 dimensioni. La teoria, per quanto tra le più accreditate tra le "teorie del tutto", manca di una effettiva correlazione tra questa e il "mondo reale", ovvero lo spazio-tempo a quattro dimensioni a noi osservabile.
Uno dei modelli proposti per questa correlazione è il modello olografico, che pone otto delle suddette dimensioni a livello infinitesimale su una sfera, lasciando alle altre due tutta l'"informazione", ovvero l'Universo stesso, che è quindi la proiezione generata a partire da questo spazio bidimensionale che si troverebbe all'orizzonte cosmologico.
L'orizzonte cosmologico sarebbe il limite dell'Universo osservabile, che contiene lo spazio visibile dalla nascita dell'Universo.
Questo per quanto mi riguarda pone già di per sé un problema, perché l'orizzonte cosmologico non è una reale entità fisica, ma un limite dettato dalla limitatezza della velocità della luce, quindi basato sull'osservatore.
Inoltre il modello olografico è stato ipotizzato proprio a partire dalla teoria dei buchi neri, per spiegare il comportamento delle particelle lungo l'orizzonte degli eventi.
Quindi, per quello che ne capisco, si sta usando il modello olografico, creato a partire dalla teoria delle stringhe per modellizzare l'orizzonte degli eventi dei buchi neri, per validare la teoria delle stringhe nella sua modellizzazione dell'orizzonte degli eventi dei buchi neri