[Lisimaco] Prima Lettera agli Efesini

Thewo

Chosen one
questa lettera viene consegnata da un messaggero proveniente dal campo dell'esercito di Lisimaco, posto all'assedio di Efeso


Amati sudditi
è giunta l'ora di dare nuova voce agli armoniosi gorgheggi della pace
è giunta l'ora di cessare la malriposta fede in un sanguinario egocentrico che sta guidando voi e la Grecia intera alla rovina
è giunta finalmente l'ora di essere fratelli

Amati sudditi della più meravigliosa città dell'Asia, il vostro Basileus comprende le vostre ragioni, ma vi chiede di comprendere quelle di un disegno più grande, di cui egli è portavoce. Il disegno di un grande impero, non un dominio di un popolo sull'altro, ma un'alleanza invincibile tra i più grandi popoli del mondo,Greci, Macedoni e Persiani, dove ogni forza sia sommata e ogni debolezza superata. Il sogno del grande Alessandro è vivo, ma ha bisogno di Efesto e della sua gente per realizzarlo.E' necessario quindi che cessiate immantinente di dare ascolto ai falsi re, come questo Poliorcete, che ha carpito la fiducia dei greci per poi tradirla, abbandonando Atene, gli Etoli, gli Spartani, a una guerra a cui li aveva invitati e trascinati e i cui lutti soffrono oggi le madri greche, quelle macedoni e quelle persiane, senza nulla distinzione.

Il grande Clito, l'uomo più saggio e probo dell'intera vostra città, si è già unito alla Nostra grande causa, e ha fatto sua la speranza di una nuova civiltà, da rendere grande e immortale, con il contributo di tutti, sopratutto del popolo di Efesto. Besso di Cappadocia si è unito a noi assieme alle sue genti desiderose di pace e sviluppo nella fratellanza, per questa avventura, che parte dalla nuova città di Koinè, simbolo dell'unione tra greci, macedoni e persiani.

Efeso ha bisogno di grandi investimenti, per divenire ancora di più la città più grande e potente dell'Asia Minore, ma questo potrà avvenire esclusivamente in un clima di pace e collaborazione tra il Basileus e i suoi sudditi, e tra tutti i popoli e le culture del regno.

Amati sudditi, vi chiedo quindi senza mezzi termini di cacciare gli invasori, fedeli al maniaco guerrafondaio epigono di un generale rinnegato.Il possente esercito del Vostro Basileus oggi non attaccherà la Vostra bellissima città, perchè Noi amiamo Efeso più di ogni altro gioiello dell'Asia Minore e non la vogliamo vedere cumulo di rovine per la cupidigia di un solo uomo. L'Armata d'Asia attenderà pazientemente quindi la vostra risposta, senza porre oggi in questa missiva limiti di tempo, riflettete bene, e scegliete il bene per voi e per le vostre discendenze.
Oggi vi chiedo di decidere con fermezza e convinzione il lato al servizio del quale volete porre la vostra vita e i vostri ingegni e come desiderate che la parabola della vostra città e della votra gente sia descritta dagli storici.Fate si che l'attesa non sia vana amici miei, perchè certamente, non sarà infinita.
Pace!

Βασιλεύς Λυσίμαχου της Θράκης και της Μικράς Ασίας
 
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