L'Impero di Lanka

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L’Impero di Lanka
Razze: maggioranza di Umani, Yaskha, Rakshasa

Forma di Governo: Monarchia Elettiva
Religione: animista, forte libertà di culto.​

L’Impero di Lanka era in origine un piccolo regno umano situato in una fertile regione del sud, ricca di giungle e foreste, la cui terra di fatto provvedeva abbondantemente alle necessità della sua gente, le popolazioni locali però erano estremamente bellicose e il controllo delle aree più fertili della regione era spesso conteso fra innumerevoli fazioni, piccoli regni, città stato ambiziose, tribù ostili e signori della guerra, nonché ovviamente più grandi potenze straniere che spesso guardavano con brama una terra divisa.

A quei tempi i Rakshasa erano semplicemente spiriti maligni, demoni che rappresentavano i terrori che si annidano nella giungla, come quelli che si nascondono nelle profondità dell’animo umano. Queste creature il cui aspetto è un misto fra quello di un umano, con la testa rimpiazzata da quella di una bestia, genericamente, ma non sempre un grande felino o un predatore, e le mani artigliate con i palmi all’inverso rispetto a quelli umani, cacciavano impuniti i viaggiatori isolati delle foreste di Lanka, spesso attirandoli assumendo l’aspetto di qualcuno di familiare, solo a volte consumando piccoli villaggi o usando le loro capacità di mutaforma per infiltrarsi nelle città e godere del più facile accesso alle prede e ai piaceri che la civiltà gli forniva.

Per secoli umani e demoni convissero, seppur non in modo pacifico, disturbandosi raramente a vicenda, con buona parte dei Rakshasa contenti di mantenere i loro domini nel cuore delle giungle di Lanka e degli stati vicini emergendo solo raramente per soddisfare i loro appetiti sulla popolazione, a volte erano addirittura venerati dagli abitanti locali che compivano sacrifici di prigionieri e criminali in cambio di protezione o semplicemente del fatto di essere ignorati.

Tutto questo cambiò quando dopo molti anni di conflitti con i suoi vicini il Regno di Lanka si trovò assediato da un’alleanza di signori della guerra la cui forza era tale da spazzare via facilmente la nazione, terrorizzati dall’idea di essere conquistati e ridotti in schiavitù i regnanti di Lanka si rivolsero all’unica forza che conoscevano dotata del potere di aiutarli, i suoi sovrani discesero negli angoli più profondi della giungla e strinsero un patto con il primo dei Marajah Rakshasa, una creatura astuta e crudele, a suo dire antica quanto il mondo. Il demone comprese che questa era l’occasione che gli avrebbe permesso di trasformare la sua gente da predatori isolati e divisi in un impero, del quale, ovviamente si vedeva come il signore.

Con l’aiuto degli alleati demoniaci le forze di Lanka riuscirono a sottomettere rapidamente i regni vicini, i Rakshasa, oltre ad essere combattenti formidabili, usarono i loro oscuri poteri e l’istinto naturale per l’intrigo per infiltrarsi nelle corti dei domini rivali, frammentandole in un’ondata di sangue e di mera paranoia e a volte semplicemente sostituendosi ai regnanti locali e permettendo la resa di tali nazioni. In breve tempo il piccolo regno di Lanka divenne un egemonia che controllava l’intera regione, i suoi nemici si sottomettevano al solo prospetto di veder scatenati i guerrieri tigre, una forza militare composta unicamente dai demoni più selvaggi e crudeli nelle loro terre, moltissimi furono resi schiavi e innumerevoli uomini divorati per soddisfare gli appetiti dei Rakshasa.

L’aiuto dei demoni ebbe un prezzo, il Marajah infatti utilizzò la scusa della guerra a suo vantaggio, il demone non era certo pronto ad agire come strumento della conquista di altri né lo erano i suoi fratelli, durante le guerre dell’unificazione di Lanka così mentre alcuni Rakshasa combattevano contro i nemici del Regno altri si insinuarono nella sua struttura, occupando i vertici dell’esercito e della nobiltà, quando finalmente le polveri dell’ultima delle battaglie per la fondazione dell’Impero si dispersero di fatto i Rakshasa erano divenuti il vero potere a Lanka.
Grazie alle legioni di schiavi catturati durante le guerre per l’unificazione i Rakshasa costruirono per se maestosi palazzi e monumenti, ma lasciarono la cultura locale largamente inalterata, permettendo alla gente di conservare i loro dei e costumi, di fatto per la gente comune si trattò quasi solamente del cambio di un padrone umano con uno demoniaco, senz’altro dotato di maggiori appetiti, ma non più crudele e spesso ben più lungimirante di un qualsiasi nobile mortale.
Durante quest’era inoltre emerse un nuovo gruppo a Lanka, gli Yaskha, figli di un Rakshasa e di un mortale, quasi indistinguibili dagli umani, tranne forse che per qualche tratto lievemente bestiale, la progenie dei Rakshasa fu presto riconosciuta dai demoni come una risorsa importante, dato che, al contrario dei demoni stessi il loro numero poteva crescere rapidamente permettendo quindi una presa più forte sull’impero.

Allo scopo di poter governare lo stato e riconoscendo di non avere le capacità e soprattutto la voglia, di mandare avanti gli affari di tutti i giorni di un regno, i Rakshasa si affidarono all’uso degli Yaskha che sotto la guida dei loro padroni essi occuparono di fatto tutte le posizioni elevate della società, relegando gli umani nativi di Lanka a ruoli di subordinazione.

Nel corso di diverse generazioni questa situazione si consolidò in una struttura sociale piuttosto rigida, una nazione che viveva sulla schiena dei suoi schiavi, spesso discendenti di altri schiavi da generazioni, con gli uomini liberi privi di sangue infernale che svolgevano i lavori più umili, mentre gli Yaskha fungevano da classe media, amministratori e soldati e i demoni come nobiltà.

Conscio del fatto che per una razza immortale qualsiasi tipo di governo ‘a vita’ poteva significare solo una cosa per il regnante il Marajah, strutturò Lanka come una monarchia ‘elettiva, il cui sovrano viene nominato ogni pochi anni da un consiglio di nobili, ovviamente solo Rakshasa, plasmando il sistema politico come una struttura Bizzantina, prevedendo innumerevoli titoli, privilegi e posizioni, in modo da tenere i suoi seguaci occupati e in generale, per quanto non lo ammettano, intrattenerli dato che essi considerano l’arte dell’intrigo quasi al livello di un passatempo intellettuale. Questo meccanismo si è fino ad ora rivelato efficace e tutt’ora, per quanto l’originale Marajah non sia più nominalmente il sovrano egli tiene ancora, indirettamente, le redini del potere.
 
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Razze di Lanka.
Umani, costituiscono la stragrande maggioranza della popolazione, buona parte di loro vivono in condizioni di povertà, seppur pochi soffrano effettivamente la fame, sono quasi tutti analfabeti, dato che non esiste un meccanismo di istruzione pubblica e anzi l’insegnamento alla popolazione è scoraggiato dai Rakshasa e dagli Yaskha per tutto tranne che per professioni più umili.

Solo coloro che hanno sangue demoniaco hanno il permesso di possedere la terra, di imparare l’uso delle armi e di accedere alle professioni più avanzate, non è comunque raro che degli uomini liberi al servizio degli Yaskha possano accumulare delle responsabilità e benefici anche relativamente importanti, inoltre i figli Yaskha di genitori umani che vengono elevati ad un rango superiore di quello di origine spesso rimangono in contatto con le loro famiglie aiutandole come possono. Esistono inoltre delle sacche di popplazione più istruite o addestrate, generalmente appartenenti delle classi superiori di Lanka che sono state rimpiazzate dai demoni, sebbene buona parte delle vecchie famiglie nobiliari si sia estinta, a volte perché divorata dai demoni altre perché il lato umano è stato naturalmente sostituito dagli Yaskha, alcuni discendenti di quei nobili esistono ancora e tentano come possono di mantenere la loro cultura in segreto.

L’uso della magia fra gli umani è assolutamente proibito, maghi e stregoni locali sono arrestati e divorati, si dice per aumentare i poteri sovrannaturali dei demoni, gli stranieri, mercanti e diplomatici possono farne uso solo con un permesso specifico, i sacerdoti e sciamani sono guardati con sospetto, ma tollerati, i Rakshasa infatti non vogliono inimicarsi le divinità perseguitando i loro fedeli, la popolazione però è per lo più animista e sacerdoti umani in grado di lanciare incantesimi non sono troppo comuni.

Fra gli umani una notevole percentuale della popolazione è costituita da schiavi, che fra l’altro spesso vivono relativamente meglio dei loro simili liberi, in quanto Rakshasa e Yaskha li riconoscono di maggior valore come investimento, buona parte di loro sono schiavi da generazioni, gli schiavisti infatti allevano la loro ‘merce’ come se si trattasse di bestie, facendo fra l’altro una selezione degli incroci che sta portando ad un generale rafforzamento fisico della razza, dato che caratteri relativi ad una maggiore forza, resistenza o tratti prettamente estetici sono incoraggiati. I Rakshasa seppure affamati di carne delle creature senzienti, raramente consumano gli schiavi, preferendo divorare i criminali e i nemici del regno, questa protezione ovviamente non si applica a chi tenda di fuggire che spesso viene consumato nel corso di pubbliche cerimonie dai signori locali in modo cruento.

Per quanto essi non abbiano diritto di possedere nulla non è proibito che abbiano compiti amministrativi per i propri padroni e alcuni diventano di fatto piuttosto influenti a volte più degli uomini liberi o addirittura degli Yaskha.

Lanka ricorre a truppe di schiavi per rafforzare i numeri del proprio esercito, ma questi generalmente sono poco addestrati e male equipaggiati e di fatto utilizzati come prima ondata per assorbire il fuoco (i miliziani di Lanka sono quasi tutti costituiti da questo tipo di truppe).

Non è possibile per uno schiavo diventare un libero nel corso della sua vita, ma i figli degli schiavi che nascano come Yaskha entrano automaticamente a far parte delle classi superiori e in genere mantengono solo limitati rapporti con i loro parenti mortali, buona parte della popolazione di Yaskha ha in effetti questa origine, fra l’altro dato che il sangue demoniaco si diluisce con le generazioni spesso questi nuovi ‘ricchi’ hanno una maggiore ‘purezza’ rispetto alla progenie delle famiglie di Yaskha più antiche.




Yaskha, questi mezzo-sangue, sostanzialmente umani, ma riconoscibili dalla presenza di tratti animaleschi, seppur poco accentuati, nonché da una forza fisica lievemente superiore, una vita più lunga di pochi anni e spesso una maggiore crudeltà, teoreticamente gli Yaskha non sono necessariamente umani e si sa che ce ne siano anche alcuni di altre razze, ma a Lanka questi ultimi sono considerati una rarità esotica.

Come progenie dei sovrani Rakshasa e loro servitori favoriti, gli Yaskha, una minoranza a Lanka, ma piuttosto numerosa, costituiscono tutte le classi medie ed elevate della nazione, hanno accesso ad una migliore istruzione e anche il più umile di solito ha accesso quantomeno ad una professione dignitosa, costituiscono gli eserciti di Lanka, gli amministratori locali, gli schiavisti, gli artigiani specializzati, i servi personali dei Rakshaasa, la classe sacerdotale, mercanti, diplomatici eccetera gli è inoltre permesso lo studio della Magia, che è proibita ai non Yaskha e spesso diventano apprendisti dei demoni e li assistono nei loro rituali.

Dato che la presenza del sangue demoniaco è fondamentale per far parte di questa classe i figli degli Yaskha che non ne manifestano abbastanza, cosa che accade spesso dato che si diluisce rapidamente con il passare delle generazioni, sono abbandonati, generalmente lasciati ad una famiglia di mortali conosciuta ai genitori o a volte anche ad uno schiavista e le casata di Yaskha fanno di tutto per mantenere la purezza del sangue dei loro discendenti, che sia cercando dei partner Rakshasa in modo da rafforzare il sangue, o semplicemente combinando matrimoni solo con l e famiglie più ‘pure’.

Gli Yaskha possono diventare schiavi per debiti o a seguito del compimento di determinati reati, ma generalmente solo per un periodo limitato e comunque raramente gli vengono assegnati compiti troppo al disotto delle loro origini.

In quanto di fatto umani gli Yaskha hanno normalmente un’anima e spesso sono religiosi, alcuni adorano i Rakshasa come dei, ma è cosa rara, la maggior parte segue una o più delle divinità del pantheon e alcuni diventano anche sacerdoti. Tutti gli Yaskha sono convinti del fatto che se riusciranno a distinguersi sufficientemente in vita la loro anima ascenderà ad uno stato superiore rinascendo come Rakshasa, se questo sia vero o solo una menzogna dei loro signori demoniaci non è dato di saperlo.



Rakshasa, Per quanto i Rakshasa sostengono di esistere fin dall’inizio dei tempi, molti sapienti ritengono che questi demoni siano una mera creazione dei loro dubbi e delle paure degli uomini che ha acquisito forma e intelletto nel corso dei secoli.

I Rakshasa, contrariamente ad altri demoni, hanno un corpo fisico di carne e sangue, per quanto siano immortali, non si ammalino, non invecchino oltre i primi anni di vita, non abbiano realmente bisogno di mangiare o bere, possono godere dei piaceri della carne e hanno appetiti molto grandi, inoltre non disdegnano divorare esseri senzienti, spesso dopo una ‘giocosa’ caccia.

La loro immortalità non li protegge però dalla morte violenta, anche , poche armi possono effettivamente ferirli, essi hanno la capacità innata di mutare il loro aspetto e si dice, di leggere i pensieri, posseggono inoltre una forza e agilità enormemente superiori a quelle dei mortali, inoltre la loro longevità gli fornisce un approccio piuttosto paziente all’esistenza e una notevole lungimiranza, per quanto siano facili alla noia e quindi spesso cerchino passatemi pericolosi o violenti per divertimento.

Si riproducono come i mortali, ma la loro razza ha a disposizione solo un numero di anime molto limitato pertanto un nuovo Rakshasa non può nascere se questo limite è stato raggiunto, una volta nato un Rakshasa impiega pochi mesi a diventare adulto, durante i quali acquisisce parte dei ricordi delle sue vite precedenti, seppur non in quantità tale da essere considerato lo stesso individuo. Possono inoltre produrre dei discendenti con le altre razze umanoidi, ma in questo caso il neonato non sarà un Rakshasa ma uno Yaskha e di fatto erediterà praticamente tutte le caratteristiche fisiche dal partner mortale, con l’eccezione di lievi tratti animaleschi che sono usati a Lanka per distinguere uno Yas

In quanto demoni queste creature hanno un’affinità naturale con la magia, ma spesso mancano della determinazione necessaria per affinare i loro poteri e gli stregoni dei Rakshasa non sono necessariamente più potenti di quelli delle altre razze.

I Rakshasa di Lanka si dividono in due gruppi, quelli urbani costituiscono la nobiltà di Lanka, i suoi generali, le sue spie, godendo di una nazione di fatto strutturata per soddisfare i loro desideri, impegnati in crudeli giochi di potere, più che altro per divertimento che per un reale desiderio di maggiore influenza, molti di loro però sono rimasti alle loro tradizioni bestiali e si annidano ancora nelle giungle di Lanka, pronti a difendere ferocemente i loro domini, rispettati e serviti dai mortali, a causa dell’azione dei loro fratelli nelle città, ma molto temuti, questi Rakshasa ferali costituiscono anche la forza militare più formidabile di Lanka, possenti guerrieri in battaglia, vengono richiamati nei tempi di guerra quando la nazione lo richiede, sono però scarsamente controllabili e spesso pronti ad abbandonarsi in saccheggi e violenti massacri a prescindere dai desideri dei loro generali.



Cultura e Religione

Consci del fatto che se avessero provato a spazzare via violentemente la cultura locale gli sarebbe stato difficile mantenere il potere, dato che prima o poi la presa della paura finisce per spezzarsi i Rakshasa hanno permesso alle popolazioni sottomesse di conservare buona parte delle loro abitudini, credo religioso e aspetti culturali, limitandosi ad assumere a se le prerogative delle classi più elevate e ad infiltrare gli Yaskha nei maggiori gruppi di potere, quali il clero ad esempio e ad introdurre cambiamenti molto graduali per uniformare Lanka ai loro desideri nel corso di molte generazioni. Questo fa si che lo stato sia piuttosto multiculturale, le varie provincie spesso hanno infatti tradizioni diverse e dato che il commercio non è stato interrotto dopo la conquista del potere da parte dei demoni, l'influenza di culture e religioni originarie dall'esterno non è rara.

I demoni in se non sono religiosi, convinti infatti di essere almeno in parte di natura divina, essi raramente dedicano la loro esistenza a servire una divinità, d’altro canto sono ben consci del potere degli dei e quindi non fanno nulla per contrastare i loro culti, permettendo sia ai lor sudditi umani che agli Yaskha di venerare i loro patroni divini seppur sotto la loro guida le religioni organizzate un tempo presenti a Lanka stiano comunque declinando, i templi spesso sempre più vuoti e il culto gestito più a livello personale che organizzato, con forti derive animiste, allo scopo di diminuire l’influenza di un clero al quale i Rakshasa non farebbero probabilmente mai parte.

La venerazione dei demoni è tollerata, spesso incentivata, ma non viene imposta, a volte è semplicemente l’evoluzione di culti pre-imperiali che erano comuni fra le comunità primitive ed esattamente come il culto delle vere divinità questo tipo di religione non è organizzata né codificata.

La popolazione di Lanka inoltre apprezza molto la recitazione, il teatro, in cui spesso manifestazioni sono offerte gratuitamente e usate anche nelle feste popolari o per trasmettere la storia della nazione dato il livello di analfabetismo e le maschere, forse prendendo spunto dalla natura di mutaforma dei demoni con cui a Lanka si conviveva da prima dell’impero, annualmente si celebra un carnevale molto variopinto nelle maggiori città e anche nelle provincie più povere ci sono feste popolari, anche gli Yaskha e i demoni partecipano a queste manifestazioni mischiandosi al popolo.

Inoltre, principalmente fra gli Yaskha, ma atleti umani liberi o schiavi non sono rari, c’è una forte tradizione ‘sportiva’, legata in origine alla preparazione per fini militari, ma promossa dai Rakshasa anche allo scopo di fornire ulteriori distrazioni alla popolazione nel corso delle competizioni, generalmente si tratta di sport piuttosto violenti, non sempre però di natura legata al combattimento. Ogni dieci anni a Lanka si organizza una vasta manifestazione sportiva nella capitale, che durante la stessa quasi raddoppia la popolazione e dove la competizione fra le provincie dell'impero è molto forte, a volte anche agli stranieri è permesso di partecipare e sono previsti ricchi premi da parte dei nobili Rakshasa i quali si cimentano spesso in tali eventi, seppur generalmente con avversari della loro razza, allo scopo più che altro di impressionare la gente comune con le loro capacità, ma anche per un desiderio di trovare delle sfide che con i mortali sarebbero inesistenti.

Gli appetiti di carne umana dei Rakhsasa sono stati strettamente controllati dal Marajah e dai nobili maggiori, per non far scendere la nazione del caos, per quanto a volte ci siano violazioni degli editti dei nobili queste sono punite severamente, d’altro canto la giustizia a Lanka prevede punizioni molto severe e per i crimini più gravi il malcapitato viene divorato dai demoni, stessa sorte tocca agli schiavi fuggiaschi e a molti prigionieri di guerra quando le trupe di demoni sono attivamente coinvolte, spesso questo avviene con una pubblica e cruenta cerimonia. I sacrifici umani per le pratiche religiose non sono proibiti ed erano già parte della religione locale e anche questi sono spesso una fonte di carne per i demoni.
 
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