GDR La storia finora

Enichaos

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L'origine di Yfilios è immersa nel mistero: gli halfling sostengono che Madre Cyrilla l'abbia trovato e posto al centro della Tavola in modo che tutti i commensali potessero osservarla; gli orchi che il titano della terra l'abbia scolpita da una massa sconfinata per fare spazio ai suoi fratelli; l'Impero sostiene che null'altro poteva essere altrimenti poiché tutto segue le rigide regole del Mikanikotrio.

Solo su una cosa concordano tutti i culti: all'inizio del tempo tutto era Tenebra stagnante, finché non si accese lo Splendore del cosmo. Dallo schianto tra Splendore e Tenebra emerse ogni altra cosa, ed ogni cosa ha ancora in se l'energia dello splendore avvolta nel peso del buio. Il mondo era popolato da moltitudini quando esse furono in grado di comprendere, e di queste moltitudini alcuni esseri possedevano capacità e forme che altri non potevano eguagliare in alcun modo: dei incarnati, dominatori di ogni angolo del pianeta; grandi guerre furono combattute per territori e fedeli, gli immortali affini a coalizzarsi in pantheon contro altri avversi, guidando i loro mortali prediletti a danno di quelli sfavoriti.

Poi, dopo millenni di dominio incontrastato, un dio venne ucciso con inganno ed astuzia da un fabbro: era la timida ma spaventosa nascita dell'Impero dei Theofonias; un regno spietato ma incredibilmente efficiente, che spazzò via in poco più di mezzo millennio ogni altra nazione sulla faccia di Ipeiros a partire dal pantheon appena rimasto senza Padre dei Cieli. Inarrestabili, prima le truppe e poi i prodigi meccanici dell'Impero si applicarono all'eradicazione di ogni pantheon e culto, sottomettendo con la violenza ed il potere tutti quelli che reputavano inferiori. Grandi conquiste, come la creazione della quintessenza, una sostanza coesa come la pietra, morbida come l'acqua, leggera come l'aria, rossa e lucente come il fuoco; o la creazione dei terrificanti Colossi, prodigi meccanici dalle proporzioni smisurate in grado di lottare, ferire e persino distruggere i dragoni divini o i titani nelle loro forme più fisiche e primordiali.

Conquiste che hanno però avuto dure conseguenze, come la perdita delle stelle: oltre la luna ed alcuni sparuti scintillii che non occupano uno spazio fisso nella volta celeste, non c'è più luce nella notte. L'unica vera minaccia all'impero era stata la comparsa dei Sassanidi, misteriosi individui che sostenevano di venire da luoghi lontani attraverso l'Altrove e che hanno perso la vita negli scontri orientali di fine millennio; un successo ed un accesso alle ricchezze che hanno reso i vertici dell'Impero ingordi, molli e decadenti. Questo, fino alla pestilenza che si è abbattuta sull'intero Ipeiros nell'ultimo lustro, decimando la popolazione senza distinzioni di razza e credo; un male aberrante che affligge le ossa con una marcescenza che si diffonde prima al sangue e poi agli organi, corrompendo ogni umore corporeo sino a concedere la morte come fosse una liberazione. Ora che la pestilenza sta sparendo, la stretta dell'Impero è tanto oppressiva quanto fragile: da quando la testa di Brontipatras è stata recisa dal suo corpo, nessun momento è mai stato più propizio per la ribellione.
 
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