Evento La Giudicante

Silen

Get a life
Mentre la guerra fra i nani del Khaz Modan e l'Orda del Teschio Ghignante si allarga a nuove regioni cominciando a coinvolgere anche le popolazioni vicine, dal lato opposto del confine si verifica un fatto piuttosto curioso. Davanti a una delle pattuglie naniche che sorvegliano i confini fra il Khaz Modan e la Tela si presenta una singola Aracne. La abitante della Tela si avvicina ai nani con flemma olimpica, fermandosi appena pochi passi al di là del confine e attendendo che questi ultimi si avvedano della sua presenza.

(@Alastork una missioncina diplomatica per te...che farai meglio a nont rascurare ^___^ )
 

Alastork

Lonely Fapper
Erano passati un paio d'anni dalla grossa migrazione dei centauri attraverso i territori nanici: Barbalampo sperava di non doversi più avvedere di strani movimenti da quelle parti, gli erano bastati i centauri per saziare la propria curiosità su esseri che avevano troppe gambe e troppa voglia di farsi gli affari degli altri.
Purtroppo il nano capo delle pattuglie di Roccaferro non era destinato a una vita tranquilla, e le rune dei cieli tracciate alla sua nascita avevano parlato chiaro; e questo non faceva altro che alimentare l'ansia del nano dal pelo pagliericcio. Certo, i centauri erano un conto, parlavano strano e puzzavano di letame e di biada ma non facevano molto oltre dare fastidio: molto diverso era avere a che fare con quel tripudio di orrore fatto di otto zampe, forme troppo flessuose e tondeggianti per stare su una bestia che barattava solo carne e nessuna arte, e soprattutto chiostre su chiostre di denti acuminati.
E quant'altro che, onestamente, a Rhun faceva poco piacere notare e che poco voleva notare.
Il nano con i suoi compari di pattuglia si avvicinò esitante alla aracne la quale, apparentemente, non sembrava armata o almeno non sembrava avere intenzioni ostili. Non subito. Certo, non che fossero mai disarmate, quelle, ecco-
Una gomitata nelle costole fece riprendere velocemente il capo pattuglia, che gonfiando il petto e piantando il martello a terra - un segno di saluto e pace presso un popolo così attaccato alla terra e al creatore delle montagne - salutò quella che non sapeva essere una Giudicante.
Siete in territorio nanico, aracne. - Esitò qualche istante. Come si parlava a una aracne senza farsi divorare sul posto o cercare di tagliarle direttamente il capo? - Ma credo voi lo sappiate. Cosa volete dal popolo del Khaz Modan? La Tela di Shalar desidera conferire con i nostri regnanti?
Dubitava si trattasse di una mercante o di qualsiasi altra cosa. Al più avrebbe avuto qualcosa da reclamare: magari erano passati troppo vicino ai confini e le pattuglie Aracne dall'altra parte volevano rimarcare le distanze... Cosa che in un periodo di guerra come quello non sarebbe stata scontata o improbabile. Anche se le guerre erano dall'altra parte. Le Aracne, pur grandi e grosse, erano sempre paranoiche. O forse cercano solo scuse... si diceva Rhun, come molti nani al suo posto avrebbero fatto. I suoi compagni di pattuglia guardavano l'Aracne attenti.
 

Silen

Get a life
Alle razze umanoidi di Aman pareva sempre che le Aracne in fondo si somigliassero tutte. In effetti guardando il torso umanoide si poteva avere questa sensazione: i capelli delle aracne erano invariabilmente corti e candidi, non vi erano grandi variazioni di corporatura, i sei occhi erano invariabilmente rossastri e il fatto che fossero uniformi e imperscrutabili come quelli di un ragno non era di aiuto. Anche i lineamenti del volto variavano meno di quanto si poteva vedere nelle razze umanoidi e la mancanza completa di peluria facciale rendeva quei visi tutti abbastanza simili agli occhi di chi non era abituato ad avere a che fare con la razza aracnide.
In realtà un esame più attento del massivo corpo da ragno, impossibile da non notare eppure raramente controllato con attenzione, avrebbe dato qualche informazione in più. Shir e Shiva ad esempio avevano un corpo nero come il giaietto e compeltamente glabro, laddove l'addome della visitatrice dei nani era tendente al marrone e coperto da una corta e fitta peluria che la faceva somigliare per certi versi a una gigantesca tarantola. Il torace umanoide era invece privo di qualsiasi peluria (eccetto naturalmente i capelli) e in gran parte coperto dalla stessa corazzatura chitinosa del resto del corpo, il volto era invece atteggiato a una espressione vagamente perplessa come se la aracne stesse valutando i nani prima di decidere come comportarsi. Infine l'aracne si avvicinò a grandi passi, torreggiando su Rhun Barbalampo per via della sua stazza.
"Il mio nome è Shia, Risvegliante della Grande Shisen. Sono qui in veste di Giudicante, secondo le tradizioni del popolo di Shalar, testimoniate dalle Grandi Anziane di cui sono custode, portavoce e interprete." disse a mò di presentazione.
 

Alastork

Lonely Fapper
Rhun esitò qualche istante irrigidendosi, diviso tra il mostrare una stoica indifferenza e l'arretrare di un paio di passi per mantenere quel minimo di distanza di sicurezza che aveva cercato di conservare davanti a quella creatura estranea. Esitando finì per scegliere la prima - cosa che, probabilmente, era più saggia per cercare di mantenere buoni rapporti. La minima offesa avrebbe potuto trasformare l'incontro in una baruffa e ledere una Aracne, anche una sola qualsiasi, era una dichiarazione di guerra. Figurarsi che poteva succedere andando a torcere un chitinoso pelo a una... una...
I nani, alla presentazione, si guardarono fra loro facendosi domande silenziose. Sì ma che dovrebbe essere una Giudicante? Cosa devono giudicare? Se farci diventare involtini di seta o meno?
Che era, peraltro, una ipotesi molto plausibile vista la cultura dei ragni umanoidi con il resto di Aman.
Rhun gesticolò ai suoi per ricomporsi un attimino, per poi fare un sospiro e rimettere il martello in spalla, sullo spallaccio appositamente foggiato per riporre le grandi armi durante il loro trasporto. - Una ambasciatrice, dunque. Venite con noi, Risvegliante: vi porteremo nella città più vicina e convocheremo qualcuno che possa accogliere le vostre richieste.
Nel momento in cui Rhun si voltò, dando le spalle alla Aracne, tutta la serietà che aveva mantenuto fino a quel momento si sciolse in una maschera di perplessità e stanchezza. Prima arrivavano in città e prima quel problema sarebbe passato in mani più competenti e meno goffe delle sue.

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Il viaggio verso Thelsamar non richiese troppo tempo, data la vicinanza della cittadina al confine più a est, oltre cui non troppo lontano svettava la novella cittadina Aracne di Shur Akarra, e una volta lì la Risvegliante - o Giudicante - ebbe ben poco da aspettare. In un paio di giorni la notizia era arrivata in capitale e già stava arrivando un piccolo distaccamento diplomatico per conferire con l'ambasciatrice: vista la delicatezza dei rapporti con le Aracne e vista la situazione precaria che il Khaz Modan stava vivendo a causa dell'orda orchesca ai confini più a Ovest (per non parlare dello stato goblinesco, la cui presenza preoccupava tutte le regioni adiacenti), era necessario sedare qualsiasi problema il prima possibile. Il Khaz Modan aveva cercato di non irritare le sospettose Aracne lasciando ancora sguarnita la regione di Galbaraz, ma era una mancanza edilizia che per i nani si faceva sentire; Nuluk Khizdin non era protetta da ogni lato, e come le aracne volevano vicini controllabili, i nani non volevano stare con le brache calate troppo a lungo.

La giudicante, ospitata in un piccolo appartamento nanico forse poco congeniale per il suo stile di vita, avrebbe ricevuto notizia dell'arrivo del distaccamento diplomatico capeggiato dalla Thanerrinn in persona. Davanti eventuali perplessità, le guardie locali le avrebbero spiegato che si trattava della regina locale, Jahga Mantodibruma. Forse neanche le regine per le aracne significavano nulla, ma non sapeva che altro esempio farle. Dopo un breve silenzio imbarazzato, la guardia tornò fuori aspettando che Jahga arrivasse. L'attesa, comunque, fu breve, lasciando alla Aracne il tempo di fare qualsiasi preparazione avesse ritenuto necessaria.

Dopodiché, finalmente, un portavoce annunciò l'entrata della regina nanica.
- Bentrovata, Shia, Risvegliante della Grande Shisen e Giudicante del popolo Shalar. Sono Jahga Mantodibruma, Thanerrinn del Regno del Khaz Modan. Sono partita per incontrarvi non appena ho saputo del vostro arrivo nelle nostre terre e del vostro ruolo di ambasciatrice e portavoce della Tela: spero l'attesa non sia stata per voi troppo inclemente.
E difficilmente lo sarebbe stata: nonostante le differenze a cui era abituata una Aracne nei suoi ambientisoliti, i nani di Thelsamar avevano fatto del loro meglio per darle tutte le comodità del caso. Pasti soltanto a base di carne, di diversi tipi, non gli erano mai mancati; alcuni drappeggi di seta sparsi qua e là, cercando di dare un ricordo delle ragnatele sparse nei territori Aracne; uno spazio dove sostare bello grande, senza mobilia che le sarebbe stata scomoda attorno cui aggirarsi, ne porticine troppo piccole per la grande donna-tarantola. Insomma, un po' tutti gli onori del caso. Aveva aiutato a proposito Soldrin DueAnime, che gestendo a Thelsamar il mercato marittimo internazionale con gli elfi del Minnonar, aveva chiesto consiglio a questi ultimi su come ospitare una aracne e ricevuto un bel po' di informazioni utili. Sempre dal commercio col Minnonar erano venuti i drappeggi, che altrimenti i nani non avrebbero mai potuto ottenere.
Jahga si accomodò ad un tavolo circolare al centro della sala comune dell'alloggio, salendo su una spoglia sedia di legno lavorato. Oltre quelle due cose, la mobilia era giusto il necessario. La scelta della regina per quella situazione era stata ovvia: ben più diplomatica e cortese sia del figlio che del marito, pochi altri avrebbero potuto interfacciarsi con una aracne senza rischiare qualche parola troppo aspra.
- Ditemi tutto, sono qui per ascoltarvi. -

cacchio non ricordo i colori dei personaggi... spero non sia un problema :forgot:
 

Silen

Get a life
Nonostante il suo pessimismo il buon Rhun non doveva essersela cavata così male visto che Shia si limitò a seguirlo senza commenti per quello che si rivelò un viaggio tranquillo fino al più vicino insediamento. Anche l'annuncio che la thanerrin in persona si sarebbe recata all'incontro venne accolto con aracnide flemma, o forse con completa indifferenza; i titoli nanici non sembravano significare molto per Shia che non chiese spiegazioni o chiarimenti, evidentemente accontentandosi di sapere che sarebbe stata ascoltata da una figura di autorità.
Al momento dell'incontro la bocca della Risvegliante si contrasse in una smorfia di fastidio nel vedere un tavolo circolare: evidentemente avrebbe voluto avvicinarsi maggiormente alla sua interlocutrice ma anche stavolta Shia non fece commenti.
"Il mio trattamento è stato soddisfacente e ne terrò conto al momento di formulare il mio giudizio, che è anche il motivo per cui sono qui." rispose alla domanda della Thanerrin "La vostra nazione si comporta in maniera preoccupante. Voi costrutie fortezze vicino ai confini, combattete guerre, stipulate alleanze: fino a qualche anno fa questo sarebbe stato più che sufficiente per ritenervi una Minaccia." la maiuscola era pienamente udibile nella voce di Shia. La Risvegliante fece una pausa e rivolse uno sguardo significativo a Jahga "Tuttavia recenti sviluppi sconsigliano una linea di azione così drastica. Stiamo affrontando situazioni e nuove e impreviste e in questi casi noi aracne ci affidiamo alla saggezza delle Grandi anziane. La Venerata Shinren ricorda un tempo in cui in caso di incertezza una Giudicante era inviata presso gli stranieri per Osservare e Studiare e Giudicare. Tale è il mio compito."
 

Alastork

Lonely Fapper
Jahga ascoltò - e osservò, notando il dispiacere dell'aracnide al tavolo: ma trovava difficile ordinare di portare fuori così d'improvviso tutto il tavolo, perciò lasciò correre per il momento - tenendo nota di tutto mentalmente. Era stata una buona scelta quella di trattare con i guanti di velluto la loro ospite, dopotutto le aracne non intrattenevano rapporti se non quando si trattava di dire ai vicini che era tempo di cavarsi di torno, perciò se volevano che le loro vicini non arrivassero con la loro ingiunzione di sfratto in una mano e un coltello nell'altra, dovevano andarci cauti.
Sui recenti sviluppi alzò un sopracciglio, ma non si mise a indagare: considerando l'accaduto negli ultimi anni e che le guerre personali dei nani le aveva già menzionate, suppose che per recenti sviluppi intendeva "molteplici potenze venute da oltremare che per ora stanno solo mostrando interesse a commerciare ma portano racconti di una distruzione così efferata che abbiamo un po' timore a fare passi falsi sia mai che ci diano fuoco anche a noi". Era comprensibile, dopotutto: anche i nani, per quanto avessero lasciato un po' di spazio vitale ai nuovi arrivati - anche grazie al fatto che ledere una nazione di eldar probabilmente avrebbe causato attriti con il Sarennor, ed avere immediatamente due potenziali nemici alleati naturali che ti minacciano è una mossa molto stupida - si trovavano in una situazione simile ed avevano cercato di mantenere cautela nelle interazioni con il Minnonar ed il Tempesta. La tendenza del Tempesta a essere più violento del Minnonar aveva certo messo sul chi vive le più modeste nazioni amanite, ed anche Jahga ne era a conoscenza, sebbene il popolo del Khaz Modan non avesse ancora fatto nulla a riguardo.
- Capisco le vostre preoccupazioni onorevole Shia, e sono felice vogliate chiarire la situazione dei confini col Khaz Modan prima di tentare soluzioni concrete. Posso spiegarvi il perché di quest'ultima guerra se lo desiderate, anche se credo che il popolo della Tela non abbia interesse per i motivi quanto più per il fatto che abbiamo mosso guerra e potremmo farlo nuovamente, magari nei vostri confronti. E' una preoccupazione comprensibile. - Jahga annuì, mani intrecciate e posate sul tavolo davanti a sé. - Qualora vi interessi, potrete sempre chiedere e vi sarà data risposta. Nel mentre... Vi andrebbe di seguirmi sul balcone? - Aggiunse la Thanerrinn, scendendo dalla sedia. L'appartamento di Shia era anche dotato di semplici finestre, ma una creatura della sua stazza probabilmente non ci avrebbe fatto molto con i mesi caldi dell'anno in arrivo e la tiepida calura della regione costiera, perciò i nani di Thelsamar avevano cercato di trovare una abitazione che fosse dotata di balconcino per lasciare la aracne godersi l'aria aperta qualora lo desiderasse senza per forza uscire fuori e doversi sorbire sguardi da cittadini spaventati.
Jahga era, ovviamente molto più piccola di Shia, ma non aveva alcuna paura. Aveva affrontato bestie enormi sulla superficie, a caccia nelle foreste e nelle montagne come da tradizione del clan Mantodibruma. Le Aracne erano soltanto, per lei, un altro potenziale tipo di bestia. Il fatto che questa invece di ammazzarla volesse parlare e giudicare poco significava oltre al fatto che poteva evitare di preoccuparsi a ogni secondo di venire trafitta da uno dei suoi artigli. Se fosse successo qualcosa, qualsiasi cosa, la Regina Sopra Le Montagne avrebbe saputo cosa fare.

La vista dal balcone non era affatto male. Oltre un bel pezzone di costa rocciosa e di porto di Thelsamar, si poteva vedere parte dello stuolo di case e casette bianche e un po' cubettose ammassate che componevano l'insediamenti dei nani del mare. Rune e statue erano sparse un po' ovunque e l'architettura era a dir poco labirintica, riportando sulla superficie parte della tendenza nanica di sfruttare tutte e tre le dimensioni quando realizzano le loro enormi città sotterranee, fitte come formicai o tane di lepre. Jahga sorrise a Shia.
- Thelsamar è una cittadina giovane, nata da poco. Non pretendo per voi sia bella, ma spero voi sentiate quel che sento io quando nascono le piccole città aracne nel vostro territorio, laddove prima c'erano solo poche tele sparse disordinatamente. C'è un'aria di crescita, di prosperità e speranza, ma soprattutto di sicurezza. - Jahga parlava accostata al bordo del balcone, scrutando la cittadina. - E' per questo che costruiamo le nostre città, le nostre fortezze. Per sentirci sicuri, protetti, per far sì che nessuno possa toccare la nostra casa. Sono sicura possiate comprendere questo sentimento. - Si voltò a quel punto verso la Aracne. - Così come la necessità di queste imprese. La nostra popolazione cresce, lo farà anche la vostra. Shur Akarra è nata da pochi anni, il commercio prospera, è naturale che come è nata quest'ultima anche per voi sorgeranno altre cittadine per ospitare il popolo aracne sempre più numeroso. Tuttavia non sono sciocca, Shia, e conosco le vostre abitudini e le Minacce che negli anni vi hanno bussato alla porta. - La regina si appoggiò al parapetto, incrociando una gamba dietro l'altra mentre parlava. - La Tela non ama le fortificazioni vicino i propri confini. Galbaraz, che è la regione più vicina a voi, è ancora scarsamente edificata proprio per questo. Avrei voluto prima o poi discutere con voi della faccenda, ma la presenza dei pelleverde alle porte del nostro territorio ha spinto la nostra attenzione altrove. Se vorrete parlare di tutto ciò, avete solo che da dirlo. L'importante è che sappiate che il Khaz Modan non ha interesse a farvi la guerra.
Jahga fa una breve pausa, un po' per riprendere fiato, un po' per marcare il punto che vuole arrivi ben chiaro alla Aracne. Sarebbe stato un suicidio per loro, dopotutto, cercare di combattere le Aracne: a che pro poi? Avevano ben altri territori a cui potevano interessarsi che non includevano poi dover avere a che fare con sudditi a otto zampe, ne il pensiero di dover fare nella peggiore delle ipotesi una pulizia etnica. Prendersela con le Aracne era solo una perdita di tempo, nonostante ciò che pensava a riguardo suo marito e Thane del regno. Ma erano in due a guida dello stato per un motivo, dopotutto.
- Non vi farò pressione per delle risposte. Il vostro compito è osservare e giudicare, perciò immagino vorrete stabilirvi qui per un po' per farvi un'impressione del Khaz Modan? - Jahga inclinò la testa cercando di guardare gli occhi rossastri della aracne: era difficile capire quale guardare, ce n'erano tre paia, ma immaginò che guardare quello di mezzo fosse accettabile per prendere tutti e tre.
 

Silen

Get a life
"Le vostre città sono...strette" rispose Shia dopo aver fissato Jahga per un pò con quell'aria imperscrutabile che spesso avevano le Aracne "totalmente inadatte a noi. Le Grandi non hanno interesse in una guerra contro i nani e le Risveglianti come me non fanno altro che seguire la volontà delle Grandi. E no, non abbiamo nemmeno interesse alcuno nelle vostre guerre fra sanguerosso...o sangueverde" aggiunse con un certo asciutto umorismo "I vostri conflitti sono strani e le vostre motivazioni incomprensibili. C'è da dire che, in fondo, non siamo nemmeno interessate a capirle." disse con una scrollata di spalle molto umana "Tuttavia, non siamo affatto certe che voi non nutriate propositi ostili verso la Tela. I sanguerosso che chiamano sè stessi eldar e gli isolani di Sarennor affermano le stesse cose ma si sono sforzati anche di provare la propria buona fede. Hanno mandato inviati, doni, creato rotte commerciali. Il commercio prospera, certo...ma non fra di noi. Il vostro popolo non ha mandato inviati, non ha mandato mercanti, fortifica i confini e ora conquista e cresce. Siete voi stessi a qualificarvi come possibile Minaccia, le vostre azioni parlano per voi e il mio giudizio è sfavorevole."
Si poteva dire molto delle Aracne ma non che avessero peli sulla lingua. Eppure Shia non sembrava aver concluso e del resto se la situazione fosse così ben definita la sua venuta in quelle terre sarebbe stata del tutto inutile....e le Aracne non erano note per la tendenza a sprecare inutilmente le proprie forze in atti sterili. Lo stesso fatto che mandassero una sola inviata senza armi e senza scorta e per di più non una aracne qualsiasi ma una Risvegliante, una delle predilette delle Grandi anziane, era molto significativo. Nuocere alla inviata saebbe stata una dichiarazione di guerra. Non ascoltarla sarebbe stata una dichiarazione di guerra. Un approccio sbagliato sarebbe potuto costare una dichiarazione di guerra. E in più c'era sempre il rischio che la inviata decidesse che dopotutto tanto valeva dichiarare guerra comunque. La venuta della Giudicante era palesemente una prova, un test con cui le Aracne avevano deciso di sondare le nazioni vicine.
"Il mio giudizio è sfavorevole" ripetè Shia dopo alcuni istanti di pausa "per il momento. Rimarrò per qualche tempo, per Osservare e Studiare e Giudicare. Forse farete qualcosa che mi indurrà a cambiare il mio giudizio, forse no. Dipenderà da voi."
Jahga attese ancora un attimo ma la Risvegliante non fece nè richieste nè suggerimenti su quanto si aspettasse che i nani facessero per influenzare il suo giudizio. O chissà forse in realtà li aveva già fatti.
 

Alastork

Lonely Fapper
Tutte cose che Jahga, in bene o in male, aveva capito o si aspettava. Le Aracne erano pretenziose, esigenti, e semplicemente a un passo da quello che si diceva essere una specie di strozzino. La loro richiesta era "dacci un pizzo e noi forse, forse, non ti prendiamo a ceffoni", con un forte accento su quel forse dato dalle stesse parole dell'Aracne. Il che la faceva pensare che era possibile che anche se le avessero coperte d'oro e diamanti, le aracne fossero comunque più interessate a mangiarseli che non a chiedere da loro chissà che tipo di tributo...
Ma non dovevano per forza guadagnarci solo loro, anzi, avevano offerto la possibilità di fare commercio, quindi potevano ricavarci entrambi qualcosa. Vicini collaborativi e scorbutici erano pur sempre vicini collaborativi.
- Spero allora di potervi far cambiare idea presto, onorevole Shia. - La Thanerrinn sorrise. - Mi piacerebbe foste meno misteriosa, ma credo di aver capito che cosa intendete. Il Khaz Modan può commerciare anche subito con la Tela qualora essa lo desideri, ed anzi, se voi desiderate restare anche oltre quest'anno per osservare e giudicare contatteremo direttamente qualcuno nella Tela affinché i primi accordi vengano stabiliti. Questo con la promessa che anche il prossimo anno ci sarà uno sforzo da parte nostra in tal senso. Ora molte cose sono già in movimento, il Khaz Modan si sta rafforzando per evitare che i pelleverde riescano a farci del male - e non l'avete visto, ma l'assalto a Ovest è stato brutale; ma la nostra nazione è leale e fedele a promesse, potete esserne certa. -
Poche cose valevano più della lealtà e della parola per un nano, che di tutti i traditori teneva sempre traccia nei propri personalissimi rancori. Non era ancora qualcosa di troppo articolato, quel che aveva messo Jahga in tavola, ma per rapporti più approfonditi ci sarebbe stato tempo e modo.
- Potremmo mandare nella Tela una nostra stessa missione diplomatica, peraltro, per farci conoscere meglio e conoscervi meglio da vicino. Tuttavia per questo mi rimetto al vostro giudizio: non vogliamo provocare le ire delle vostre sorelle con gesti avventati. -

appena mi dai conferma ti mando proposta per delle rotte in privato :)
 

Silen

Get a life
"Misteriosa? No. Soltanto preferiamo che siate voi a fare delle proposte. Dal modo in cui viene fatta una proposta è possibile dedurre molte informazioni utili per il giudizio e se la proposta non è di nostro gradimento, possiamo sempre dire di no." disse Shia in tono colloquiale "Il commercio in sè in fondo non è una novità per noi della Tela. Rispetto al commerciare con piccole comunità isolate a cambiare è la quantità non la qualità." la Risvegliante fece una pausa, riflettendo sulle parole successive "Preferirei poter rimanere qualche tempo" disse poi "un giudizio frettoloso non può essere un giudizio adeguato e la Grande Shisel si aspetta da me una opera accurata: se la cosa non disturba voi sanguerosso potrei rimanere qui anche qualche anno. Nel frattempo, se lo desiderate, potrete visitare direttamente la Grande Shisel nella nostra colonia di Shurrakan. Presentatevi al confine e chiedete il permesso di entrare nella Tela ad una delle pattuglie e vi sarà assegnata una Garante; seguite le sue istruzioni e tutto andrà bene. Lasciare la compagnia della Garante per andarsene in giro per conto proprio potrebbe avere conseguenze letali di cui la Tela non si assume nessuna responsabilità." dal modo disinvolto con cui lo disse sembrava che Shia stesse parlando del tempo o di qualche altra faccenda di importanza minima.
La Risvegliante fece una nuova pausa facendo schioccare distrattamente le dita come se stesse mormorando fra sè e sè. Era noto che la lingua Aracne aveva una forte componente non verbale fatta di schiocchi, clicchettii ed altri suoni brevi e aspri e anche se con le altre razze le aracne usavano il comune, a volte questo era colorito di qualche incomprensibile aggiunta ""Mmmmh. Quindi offri una promessa di una proposta migliore il prossimo anno?" l'aracne scrollò le spalle "Bene, perchè no? Che tu mantenga o meno la promessa, il vedere cosa farai sarà utile in ogni caso e se sei interessata a migliorare il mio giudizio la manterrai. Accetto la tua promessa. "
 

Alastork

Lonely Fapper
Mantenersi discreti e austeri per meglio sorvegliare un potenziale nemico e valutarne le mosse: era comprensibile, anzi probabilmente Jahga avrebbe fatto lo stesso nei panni dell'Aracne in una situazione simile. La Thanerrinn sorrise, soddisfatta della risposta così schietta nonostante l'aura di mistero e dubbi che spesso circondava il popolo dei ragni.
- E' deciso, dunque. Potrete rimanere quanto lo desiderate, non sarà per noi un problema; anzi, per permettervi ancor meglio di giudicare e osservare io ritengo che questo appartamento, per quanto adattato alle vostre esigenze, possa essere un po'... Periferico. - Jahga annuì fra sé. - Al mio ritorno in capitale posso far allestire degli alloggi più consoni alla vostra persona e stabilire una ambasciata aracne di cui potrete far uso a vostro piacimento. Mi sembra il minimo per una nazione vicina con cui si pianifica di avere lunghi rapporti. -
Se Shia non avesse avuto obiezioni, Jahga si sarebbe presto congedata salutando l'Aracne: aveva molto da fare e organizzare per portare a termine le promesse a cui tutta la nazione dei nani ora doveva lealtà.
 

Silen

Get a life
"In verità delle stanze più grandi....e delle porte più grandi...sarebbero molto apprezzate." disse Shia in tono sentito. Una Aracne media aveva più o meno la stazza di un grosso cavallo ma Shia con quel suo corpaccione da tarantola gigante era anche più grande della media. Anche gli ingressi più ampi (per dei nani almeno) a volte non erano abbastanza ampi e la mettevano in difficoltà costringendola a spremersi l'addome per riuscire a passare e le comuni stanze usate dagli abitanti del khaz modan erano del tutto inaccessibili per lei.

Direi che abbiamo concluso ^__^
 
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