GDR LA GAZZETTA SOHEADDIANA- Tutto l'arancione della vita

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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Edizione del 9/5/2017

VERTICALE SEMPRE PIU' IN CRISI, IL CERBERUS BISSA IL COLPACCIO

US VERTICALE - BULLDOGS UNITED 1-2 (Reynaard (V); Leighton x2 (B))
E' un incubo che pare non avere fine quello dei Falchi: ancora una volta il centrocampo va nel pallone, vittima di un pressing quanto mai indiavolato e preciso di uno United che non molla un metro. Zappa, Martelli e Romanescu trasfomano la metà campo in un'enorme tagliola che azzoppa i padroni di casa, mentre Lannister e Cimone lanciano in avanti. Nonostante né i lanci né le esecuzioni degli attaccanti siano particolarmente precisi od eleganti, gli ampi spazi intorno all'area del Verticale permettono a Leighton e Kraj di andare comunque al tiro, con l'inglese che va a segno all'11' e il serbo che si vede togliere dall'angolino un tiro praticamente a botta sicura al 30'. Buscaglione ridacchia e passa al catenaccio.

Nell'intervallo, però, Toràl trova la quadra: marcatura stretta sulle punte dello United, dentro Zarno e Ramòn per Norsk e Piant. La mediana guadagna un giocatore in più, e Ramòn sa trovare gli spiragli giusti. Buscaglione sceglie invece di coprirsi a centrocampo con Gallo. La partita caracolla per qualche minuto, poi al 66' Reynaard trova l'angolo alto sotto la traversa con un fantastico tiro da 25 metri, e la gara accelera improvvisamente: il finale del Verticale è a ritmi altissimi, con Pagorev chiamato a salvare in uscita su Ramòn. All'85' parte però la sinfonia dei Viola: Lannister lancia lungo per Gallo, che di testa prolunga per l'inserimento di Leighton. L'inglese stoppa di petto in corsa scavalcando Singh, entra in area e conclude di pura potenza con un gran destro! 1-2!

La vittoria dello United premia una squadra che nelle ultime uscite di campionato aveva seminato molto e raccolto pochissimo, ma stasera il Verticale sembrava essersi finalmente svegliato nella mezzora finale. Dopo altri sessanta minuti giocati a ritmi poco degni dei Falchi che hanno dominato il girone di andata del Campionato, finalmente la squadra sembrava tornata sé stessa. Lo United ha però saputo tenere il timone nella tempesta, e la zampata finale di Leighton è tutto sommato il giusto premio per una partita tatticamente ineccepibile da parte di Buscaglione.


CERBERUS FC - SPORTING U.B.A. 3-2 (Serrano x2, Ylmaz (C); Arkhan, Darebo (S))
Il Cerberus parte fortissimo, con un gran giro palla a centrocampo che riesce immancabilmente a creare palle goal per Serrano; il Colombiano è in grande spolvero e sia al 16' che al 29' trafigge Ibn Nusayr con due tiri al volo angolatissimi su pallonetti morbidi serviti in area da Ylmaz. I biancorossi non stanno a guardare, ma Saracinescu al 20' salva su Darebo. Arkhan accorcia le distanze al 36' con un siluro rasoterra, ma la strada è ancora in salita. A fine primo tempo Stoychev intercetta in acrobazia l'ennesimo pallonetto per Serrano, e sugli sviluppi della controffensiva Darebo torna a sfidare il portierone rumeno dei padroni di casa, ma con lo stesso risultato: Saracinescu esce a valanga e gli ruba il pallone.

Nell'intervallo Urbano fa entrare Stanichev per Mondragòn, mentre Lerici manda nella mischia Kebab. Al sessantesimo circa Urbano ordina di passare al contropiede. La gara si fa accesissima: il Cerberus si difende ordinatamente ma non manca di tornare a tirare in porta, e Ibn Nusayr deve salvare per due volte la porta. Al 75' però i biancorossi trovano il pareggio: stavolta Darebo non si fa iponotizzare da Saracinescu, lo salta di netto e deposita in rete. La reazione di Urbano è controllata, e la squadra non si perde d'animo, ritrovando subito il vantaggio grazie ad una travolgente azione di Santos sulla fascia che mette al centro un pallone perfetto per la testa di Ylmaz. L'ultima offensiva dello Sporting si conclude con un gran tiro di Arkhan, ma Saracinescu si tuffa e respinge in angolo. Mischia finale nella quale si buttano tutti i biancorossi, ma Cannonau salta altissimo e spazza via di testa.

Vittoria conquistata con le unghie e con i denti, e forse per questo tanto più bella: Urbano vince e convince, ma stavolta allo Sporting sarebbe bastata solo un po' più di fortuna, oppure una serata meno strepitosa di Saracinescu. Il portierone rumeno ha disinnescato almeno tre chiare occasioni da rete, ma Ibn Nusayr non è stato da meno, quindi alla fine giusto così. La vittoria apre uno spiraglio di Finale per i padroni di casa, ma i due goal segnati in trasferta potrebbero pesare sulla gara di ritorno.
 
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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Edizione del 30/5/2017

CLASSIFICA RIMESCOLATA, CERBERUS E DINAMO FERMATE

CERBERUS FC - BORUSSIA BILDUNGSROMAN 1-3 (Biggio (C); Gallagher x2, Carsten (B))
L'avvio di gara è scoppiettante: il Cerberus imbastisce una buona azione e va al tiro con Biggio, ma Lama si fa trovare pronto; dopo pochi minuti è il Borussia a salire, e Gallagher fa sfoggio delle sue doti fisiche per farsi largo di forza tra i difensori e scaricare una cannonata a fil di palo che batte Donizeglia. Dopo i primi minuti di fuoco le squadre passano un altro quarto d'ora a studiarsi e si concentrano sul mandare a monte le offensive dell'avversario. Poi, una nuova accelerata. Al 38' Santos vola lungo la fascia, triangola con Ylmaz e scodella un pallone d'oro poco oltre il dischetto del rigore; Biggio stoppa con l'eleganza che lo contraddistingue, manda a bere Cremonese con una finta e batte Lama con un sinistro a girare. Cinque minuti dopo Carsten risponde con un eurogoal che potrebbe vincere facilmente il Premio Puskas: cross di Dinza dalla fascia verso il limite dell'area, stop di petto del danese e rovesciata di rara potenza e bellezza che spara il pallone nell'incrocio dei pali! Dopo queste due prodezze si va tutti negli spogliatoi contenti.

Al rientro in campo si nota che Urbano ha sostituito Donizeglia con Saracinescu, e che Haller ha cambiato stile di marcature. Il Cerberus si fa subito avanti con una bella azione condita da uno-due veloci, ma il tiro di Ylmaz è fiacco e Lama lo para. Al 50'. invece, e nonostante il cambio dell'estremo difensore, il Borussia allunga il distacco grazie ad un gran goal di Gallagher, che dal limite dell'area spedisce un siluro imparabile sotto la traversa. Urbano corre ai ripari mandando dentro Fiorentini per Ylmaz. Haller risponde togliendo Marongiu per fare posto a Lenko. Adesso i Mastini si fanno avanti, mentre il Borussia arretra per difendere il vantaggio. Complessivamente, il Borussia diventa ancora più pericoloso grazie agli spazi lasciati indietro dagli avversari, mentre l'uscita di Ylmaz rischia di far inceppare la manovra del Cerberus a centrocampo. La perizia difensiva del Borussia disinnesca i furiosi attacchi dei padroni di casa, e la partita si chiude sull'1 a 3.

Vittoria importantissima e netta per un Borussia che è riuscito a superare le aspettative in attacco: Gallagher e compagni hanno davvero giocato in maniera splendida e condito la loro prestazione con tre goal bellissimi. Al contrario, i padroni di casa hanno un po' deluso, sia a centrocampo sia in attacco. Prestazione un po' sottotono, magari dovuta ad un po' di superbia dopo l'avvio promettente del girone di ritorno. Schierare Donizeglia in una partita così importante, poi...


SC VIRTUTE - SPORTING U.B.A. 3-5 (York x3 (V); Saoj x2, Niru x2, Stojakovic (S))
I neroverdi partono forte, trovando subito un goal con York, servito in area da Caetani. Lo Sporting vacilla per qualche minuto, poi sfrutta il suo centrocampo per soffocare la manovra degli avversari e mandare in area palloni pericolosi. Col passare dei minuti l'attacco dei biancorossi prende le misure alla difesa della Virtute ed arrivano i goal: di Saoj al 17' e di Niru al 29'. Zamato prova a far avanzare la squadra, migliorando nettamente la situazione a centrocampo: i neroverdi tornano a farsi sotto e al 38' lo Sporting viene travolto da una bella azione quasi tutta di prima, conclusa magistralmente da un assist di Masticher che York devia in rete in spaccata. Al 43', però, lo Sporting segna ancora: stavolta è Bordino a servire allo scatenato Saoj la palla del 3 a 2, con un filtrante in area che il portoghese scaglia in rete di prima.

Nel secondo tempo la partita si tiene su ritmi alti: la Virtute lotta su ogni pallone e pareggia nuovamente con il colpo di testa di York su cross di Scudiero. Risponde Niru, che scaraventa in rete un pallone d'oro servito da Stojakovic. Al sessantesimo Zamato fa entrare Morieri al posto di Tzatziki e Sombra al posto di Kyoraku ordinando ai suoi di buttarsi in avanti. Lerici si chiude invece in difesa, rendendo difficile la vita a centrocampo pur senza esimersi dall'approfittare delle autostrade lasciate dai neroverdi. La Virtute accusa il colpo (complice forse anche la stanchezza) e non riesce più a rendersi pericolosa, mentre i biancorossi colpiscono in ripartenza al 75' con Stojakovic, che sorprende Stovini con un pallonetto dal limite.

Partita sicuramente coraggiosa da parte della Virtute, ma lo Sporting ha sempre avuto la gara sotto controllo ed ha vinto meritatamente. La Virtute mostra i suoi limiti zamatisti nella difesa, incapace di arginare lo strapotere offensivo dei biancorossi. I ragazzi di Lerici hanno subìto a tratti l'arrembaggio degli avversari, ma alla fine lo spettro della crisi viene allontanato a suon di goal.


BULLDOGS UNITED - US VERTICALE 3-3 (Kraj x2, Von Moltke (B); Trasone, Ramòn x2 (V))
I Viola partono subito forte con l'obiettivo di mettere sotto l'avversario, e il Verticale si trova subito alle corde. Al 14' Lannister trova Kraj al limite dell'area; il serbo si incunea fra due difensori e batte Menichetti con un destro preciso che vale il vantaggio dei padroni di casa. Il Verticale prova a rifarsi, ma le sue offensive sbattono contro il centrocampo o la difesa dello United, che al 26' recupera palla nella trequarti e fa partire un contropiede veloce che porta nuovamente Kraj al tiro, pur se parato da Menichetti. Al 30' i padroni di casa si chiudono in difesa, chiudendo ancor più gli spazi ai Falchi. Il resto del primo tempo è costituito da schermaglie fisiche e tattiche che sembra scivolare placidamente verso il fischio dell'arbitro, ma al 43' Romanescu interviene duro da dietro su Piastrini, e l'arbitro gli sventola il cartellino rosso sotto il naso. Piastrini batte direttamente in area di rigore, dove Trasone prende il tempo a Guglia e riesce a spizzare il pallone verso la porta. Barmazzi è fuori posizione ed ha un'esitazione fatale, che permette al pallone di infilarsi in rete! Si va negli spogliatoi quindi sull'1 a 1.

Al rientro in campo Toràl aggiusta finalmente le marcature, inserisce Bastioni per Singh e Gradoni per Rokossovski. Lo United va subito in difficoltà, e un'azione fallisce quando Von Moltke viene pressato proprio da Bastioni, che alla fine gli ruba la palla. Al sessantesimo circa entrambi gli allenatori ordinano ai giocatori di avanzare senza paura, e la partita si accende. Lo United va due volte in vantaggio nello stesso modo: Ribeiro si libera dalla marcatura e scodella in area, dove Kraj e Von Moltke riescono a farsi largo col mestiere e battere a rete. Decisive le mancate uscite di Menichetti. Il Verticale invece si affida a Ramòn, che preferisce affrontare palla al piede i difensori e riesce a segnare una doppietta che vale il pareggio in extremis all'87'.

La striscia di sconfitte consecutive viene infine interrotta, ma ancora una volta Toràl ha la responsabilità di aver preparato malamente la partita, consegnando il primo tempo agli avversari. Nonostante la superiorità numerica per un tempo intero i Falchi strappano solo un pareggio alla morsa dello United. Buscaglione incassa il punto e recrimina per i due persi, dato che stasera i Viola potevano vincere l'intero premio in palio. Ramòn continua a rivelarsi determinante per un Verticale ancora in crisi.


ATLETICO LA BARRIERA - DINAMO DEGRADO 1-1 (Centone (A); Puntone (D))
La Dinamo mostra subito di voler giocare duro: lotta serrata a centrocampo e caccia al Corvo fino alla riconquista del pallone. L'Atletico subisce lo strapotere fisico degli avversari, e al 14' concede troppo spazio a Sforza: il centrocapista granata lancia Puntone oltre la linea dei difensori, e l'uscita disperata di Oblic viene vanificata da un elegante pallonetto. Mentre l'Atletico affoga a centrocampo, la Dinamo sfiora ancora il goal al 29', ma stavolta Oblic respinge la bordata di Puntone. Il copione si ripete anche al 40'. Atletico stoppato a centrocampo, rovesciamento di fronte e Oblic costretto a salvare su Puntone. Al 45' suonato, però, Franchino viene atterrato fuori area davanti all'arbitro, che concede la punizione. Zamo la mette tesa in mezzo e Centone anticipa il portiere insaccando di testa. Meretskov protesta vibratamente per la punizione concessa, arrivando a spintonare l'arbitro. Espulsione diretta e Dinamo in dieci.
Si va negli spogliatoi sull'1 a 1. Al rientro in campo Sciacca manda dentro Oltremare per Yamamoto, mentre Gallagher aggiusta la marcatura. L'Atletico fatica ancora, mentre la Dinamo continua a rimbalzare su un Oblic in splendida serata. Al novantesimo il punteggio resta sull'1-1, con grande scorno dei granata (e altri due ammoniti, uno per un fallo """dubbio""" su Terrasina).

L'Atletico riesce nell'impresa di fermare la valanga Dinamo, ma Gallagher e i suoi possono ben imprecare contro il Dio del Calcio e contro un Oblic semplicemente stratosferico. Il portiere sloveno ha sventato almeno quattro occasioni da rete nettissime frustrando l'ascesa dei granata verso il podio. L'Atletico è sembrato comunque prendere fiato solo dopo l'espulsione di Meretskov, che ha aperto un po' di spazi a centrocampo facendo ripartire la manovra dei Corvi. Senza il russo, invece, il pressing della Dinamo ha perso mordente, anche se la squadra ha continuato ad attaccare imperterrita.


AC NUOVA AMERICA - CSKA PSYCHEDELIA 3-4 (Sighinolfi x2, Crowe (A); Ushakov, Maschera, Fukuda, Higuera (C))
La partita si infiamma subito: la Nuova America sfiora il goal già al 5' con Sighinolfi che spara verso la porta del CSKA e Higuera che respinge. Poco dopo sono gli ospiti a riversarsi in avanti, ma Cannaro non può nulla contro il colpo di tacco da cineteca di Ushakov che si infila sotto la traversa su assist teso di Schlager: il russo non guarda nemmeno la porta, scegliendo la soluzione più difficile ma anche la più artistica e venendo ricompensato con il goal del vantaggio. I padroni di casa non si perdono d'animo e reagiscono: Zengen si fa tutta la fascia a corsa e crossa al centro, Sighinolfi stoppa di petto ed insacca al volo con un gran destro, complice un'uscita malamente abbozzata di Higuera. Al 27' Ushakov si mette nuovamente in mostra facendo da sponda per il primo goal con la maglia della prima squadra del giovane Maschera: un sinistro preciso nell'angolino a battere Cannaro. Il primo tempo si conclude in crescendo, con Sighinolfi che mette a segno il suo secondo goal per il momentaneo pareggio dei padroni di casa e Fukuda che risponde a stretto giro di posta mettendo dentro un cross di Thevenin.

Nell'intervallo Agnolotti toglie lo stanco Sighinolfi per fare posto a Trucinskas. La mossa toglie aria alla manovra del CSKA, che al rientro in campo si scopre vulnerabile. I padroni di casa si fanno pericolosi, mentre gli ospiti annaspano a metà campo. Al sessantesimo Hoffmann toglie il tridente d'attacco e mette dentro Munito, Marangon e Bombo, arretrando l'intera squadra e puntando sulle ripartenze. Al 70' però Munito si procura una punizione poco fuori l'area di rigore, e fra lo stupore generale Higuera pretende di batterla lui stesso. Hoffmann fa cenno ai suoi di lasciarlo fare, ed in un attonito silenzio generale il portiere colombiano mette la palla dove Cannaro non può arrivare. 2-4! La Nuova America schiuma di rabbia e si butta in avanti, ma Bombo fa buona guardia. All'87' arriva il goal di Crowe su cross di Zengen, ma è troppo tardi e la sconfitta condanna i padroni di casa.

Higuera, nel bene e nel male, ha deciso la partita: dalla discutibile prestazione sui due goal di Sighinolfi alla punizione perfetta, il portiere colombiano del CSKA ha deciso la gara e consegnato di fatto tre punti d'oro ad Hoffmann. Oggi la Nuova America ha osato molto, ma ha pagato un primo tempo tatticamente inadatto all'avversario, che è andato a segno tre volte. Agnolotti ha azzeccato tutti i cambi tattici, ma ormai era tardi ed ora la salvezza è più lontana.
 
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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Edizione del 12/6/2017

L'ATLETICO SI RIPRENDE LA VETTA

BORUSSIA BILDUNGSROMAN - SC VIRTUTE 2-2 (Carsten, Gallagher (B); Ferdinand, Caetani (V))
Partita che inizia molto ingessata, con la Virtute che si difende benissimo e prova anche a ripartire. Il Borussia sbatte più volte contro la difesa, superbamente aiutata dai mediani difensivi, e al 29' Ferdinand fa tremare lo stadio impegnando Urlsingen al culmine di un contropiede da manuale. Sul finale Dessen riesce finalmente a districarsi dalle grinfie dei suoi marcatori ed a tirare in porta, ma Stovini c'è.

Nell'intervallo entrambi gli allenatori correggono le marcature, e Zamato prova a scoprirsi un po' per rendersi più pericoloso. Il Borussia adesso ha più spazio, ma Dessen stasera non è proprio in forma e viene fermato nuovamente. Viceversa la maggiore aggressività della Virtute si fa sentire, e al 58' i neroverdi passano in vantaggio con Ferdinand, imbeccato da Kyoraku dopo una serie di uno-due sulla fascia. Haller manda dentro Gorschakov e Gallagher al posto di Sciabola e Dessen e fa avanzare la squadra a caccia del pareggio. Zamato opta invece per Tzatziki e Malatesta in luogo di Doria e Morieri, ma sceglie di non arretrare a difendere il vantaggio. La mossa non paga: Gorschakov ha modo di dettare i tempi a centrocampo e al 71' pesca Carsten al limite dell'area; il danese finta il passaggio a Gallagher poi taglia dentro l'area ed infilza Stovini con un destro a girare che il portiere ospite sfiora ma non riesce a parare. La gara accelera improvvisamente, e la Virtute torna inaspettatamente in vantaggio grazie ad un cross di Scudiero che Caetani trasforma di testa. Il Borussia non molla e pareggia di nuovo all'84' con Gallagher che supera Stovini in uscita e deposita in rete a porta vuota. Con le squadre sul due pari, Ferdinand rischia di decidere la gara all'89', ma Urlsingen riesce a parare la conclusione angolata dell'austriaco difendendo il pareggio.

Inaspettatamente, la Virtute strappa un pareggio che può addirittura sembrarle stretto vista la perizia tattica mostrata stasera e il gran numero di occasioni da rete. Il Borussia paga la pessima serata di Dessen, che ha sprecato tutto il primo tempo a sbattere contro una difesa solida ma non certo irresistibile. Che il francese non sia abituato a giocare da prima punta? Fatto sta che il Borussia frena la sua corsa contro un avversario battibile, gettando qualche dubbio sull'exploit contro il Cerberus. Ottime notizie invece per Zamato: nonostante il centrocampo inesistente i neroverdi portano a casa un punto più che convincente.


DINAMO DEGRADO - BULLDOGS UNITED 0-1 (Leighton (B))
Primo tempo prevedibilmente teso e con poche emozioni: la fase difensiva la fa da padrone, e l'unico vero brivido è la fiammata di Leighton che dopo aver dribblato due difensori spara fuori dal dischetto di rigore. Le due formazion si equivalgono, e riescono ognuna a spengere buona parte delle offensive dell'altra: la Dinamo concentrandosi sulla difesa della propria area e lo United combattendo all'altezza del centrocampo.

Si torna in campo dopo l'intervallo a formazioni immutate, ma Buscaglione ha sistemato meglio la difesa. A questo punto la Dinamo non riesce più a rendersi pericolosa, con la massiccia difesa dei Viola che malmena il tridente dei granata per quarantacinque minuti di seguito. Per quasi quaranta anche lo United fatica ed annaspa: Leighton appare poco lucido sottoporta, costantemente raddoppiato, e la gara sembra avviarsi verso un pareggio a reti bianche. Tuttavia, l'inglese ha altri progetti e all'88' imbrocca l'angolino alto con una cannonata improvvisa da fuori area che prende tutti di sorpresa e consegna la vittoria agli ospiti.

Gallagher subisce un'inattesa sconfitta, perlopiù dovuta alla impenetrabile difesa messa su da Buscaglione. Sorprende però la decisione del mister dei Granata di non apportare cambi tattici o alla formazione, neanche a mezz'ora dalla fine: segno di eccessiva fiducia nei suoi? O viceversa temeva lo United e puntava al pareggio? Comunque sia i Viola hanno beffato gli avversari strappando tre punti d'oro contro una delle squadre più in forma del momento.


SPORTING U.B.A. - AC NUOVA AMERICA 3-2 (Darebo x2, Arkhan (S); M'Bare, Crowe (A))
Lo Sporting gioca in modo arrogante, con i suoi giocatori che cercano sistematicamente la giocata di classe, forzando anche il possesso quando non necessario. Darebo sfiora subito il goal, ma a segnare per prima è proprio la Nuova America: Crowe si accentra e fa da perno per la manovra, Juraj smarca M'Bare con un passaggio millimetrico e il camerunense fulmina Spinello con un destro a girare. I biancorossi incassano il colpo e sbandano, richiamati all'ordine da Lerici che al trentesimo li spinge in avanti a caccia del pari. Con lo Sporting sbilanciato si aprono spazi per il giro palla degli ospiti, e la gara si accende: al 36' Darebo trova il pari irrompendo in area e dribblando anche Cannaro prima di depositare in rete; l'esultanza dell'attaccante consiste in uno sguardo torvo al compagno di nazionale M'Bare, quasi a definire i rapporti di forza. La Nuova America non vacilla e torna avanti su calcio piazzato: M'Bare non sa che fare col pallone e lo passa corto a Trucinskas; per fortuna di Agnolotti il lituano ha i piedi giusti per il compito e scodella in area, dove Crowe salta in cielo e batte Spinello di testa. Al 44' suonato lo Sporting si riversa in avanti e Darebo costringe Padovano al fallo; sulla battuta di Kalainen Arkhan salta in mezzo a due difensori sfruttando la prestanza fisica per incornare di pura potenza e segnare il goal del pareggio.

Al rientro in campo gli allenatori hanno stretto le marcature, e Agnolotti ha mandato dentro Aureliano per Juraj. Al 50' però lo Sporting passa comunque: Pagano scambia con Zizka, i due palleggiatori spadroneggiano nella trequarti prima che l'italiano scodelli in area per la girata a rete forte e precisa di Darebo. Agnolotti tenta la carta Dragovic-Adriani al posto di M'Bare e Sertorio, avanzando la squadra mentre lo Sporting si chiude a difendere il vantaggio. I biancorossi riescono ad addormentare la gara con una fase difensiva attentissima, e pur con qualche affanno lo Sporting si aggiudica la vittoria.

Con nostro grande piacere è stata una gara avvincente e per nulla scontata, anche se comunqeu decisa dal superiore tasso tecnico dei padroni di casa. La Nuova America si è dimostrata un osso duro nonché tatticamente ben attezzata; la mossa finale Dragovic-Adriani poteva riuscire, ma Lerici è uno specialista della fase difensiva e il catenaccio dello Sporting richiede ben altri valori in campo per poter essere perforato.


CSKA PSYCHEDELIA - ATLETICO LA BARRIERA 2-3 (Ushakov x2 (C); Katukov, Terrasina, Corelli (A))
Anche stasera la curva del CSKA è una bolgia gialla che spinge i propri beniamini verso l'impresa: il CSKA aggredisce gli spazi, liberandosi facilmente del pressing dei Corvi e mandando palloni interessanti verso l'area di rigore. Thevenin e Mauri dominano le rispettive fasce e mettono dentro due cross al bacio per la testa di Ushakov, sempre pronto all'inserimento chiave. Higuera intanto esce due volte sui piedi di Katukov, arrendendosi solo ad una cannonata del russo dal limite dell'area. Allo scadere del primo tempo vediamo quindi il CSKA in vantaggio per due a uno, nonostante l'Atletico faccia vedere un calcio migliore.

Al rientro in campo Sciacca manda dentro Terrasina per Manstein e cambia le marcature, migliorando il controllo del campo. La mossa dà i suoi frutti: il CSKA ora sbatte sulla difesa dei Corvi, che poco dopo trovano il goal del pari con Terrasina, imbeccato da Storioni; l'attaccante italiano sparacchia verso la porta, ma Higuera sottovaluta la traiettoria del pallone e resta a guardare mentre si infila fiaccamente in rete. Al 60' Hoffmann si chiude in difesa, mentre Sciacca manda dentro Corelli al posto di Katukov. I Corvi continuano però a crescere, e i gialloneri sono sotto assedio, fino a quando è proprio il neo-entrato Corelli a sbloccare l'impasse: Terrasina riceve in area e difende il pallone da due difensori prima di alleggerire verso il compagno, che con un bel diagonale batte Higuera.

La vittoria arride quindi, con qualche affanno, all'Atletico. Il CSKA sfiora l'impresa, ma le correzioni tattiche di Sciacca trovano il bandolo della matassa e l'Atletico fa un balzo in classifica. Katukov, pur non in formissima, ha segnato, così come il giovane Corelli ha siglato il suo primo goal stagionale. Che il giovane talento sia sulla via della redenzione dopo cinque presenze a reti bianche? Dalla sponda giallonera tornano invece i dubbi su Higuera: campione o inaffidabile? Oggi ha di fatto regalato i tre punti agli avversari, ma ha anche chiuso la porta in tre occasioni. Ai posteri l'ardua sentenza, noi ci godiamo lo spettacolo.


US VERTICALE - CERBERUS FC 4-4 (Norsk x2, Gradoni x2 (V); Fiorentini x4 (C))
Il Verticale parte forte, ma il Cerberus dimostra di avere un pacchetto difensivo in forma strepitosa, capace di frustrare i palleggiatori avversari e costringere alla resa il tridente dei padroni di casa. Fiorentini si ritrova un po' spaesato all'inizio, ma si sblocca in fretta e al 23' trasforma con un pallonetto bellissimo un assist altrettanto bello di Bandenere. Urbano arretra subito il baricentro della squadra, ma ottiene poco: il Verticale ha ancora la capacità di passare e lo dimostra al 38' quando Egra e Gradoni duettano al limite dell'area prima che il trequartista smarchi Norsk con un rasoterra teso. Norsk si trova a tu per tu con Saracinescu e non sbaglia, portando la squadra di casa sull'1 a 1. Fiorentini prova subito a riportare gli ospiti in vantaggio, ma stavolta Blem fa buona guardia e il calcio d'angolo viene respinto dai difensori.

Al ritorno in campo Urbano inserisce Barragàn al posto di Marcenaro, per supportare meglio Fiorentini. Il Verticale però sembra più grintoso e al 52' va in vantaggio grazie ad un goal fantastico di Norsk, che infila in rete di tacco al volo su passaggio perfetto di Egra in piena area. Risponde a stretto giro di posta Fiorentini con una percussione centrale che lascia a terra, saltati come birilli, un mediano e due difensori prima di battere Blem con un pallonetto di rabona. Che duello, signori! Sul finale entrambi gli allenatori spingono sull'acceleratore, a caccia del goal decisivo. I goal si susseguono, ma nessuna delle due squadre riesce a sopravanzare l'avversaria, e la partita si conclude al novantesimo sul quattro pari e le squadre stremate.

Abbiamo assistito ad una partita fantastica fra due formazioni quasi speculari e determinate a segnare un goal in più rispetto agli avversari. La difesa del Cerberus sembrava poter riuscire ad arginare Gradoni e compagni ad inizio partita, ma poi è crollata sotto i colpi dei Falchi. I tifosi, nonché tutti gli appassionati di sport, si saranno sicuramente divertiti, ma la partita non sposta di un millimetro né la classifica né le prospettive delle due formazioni. Quantomeno gli allenatori saranno contenti della voglia di vincere che i loro giocatori hanno dimostrato quest'oggi.
 
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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Edizione del 29/6/2017

IL CERBERUS STECCA, IL GRUPPO DI TESTA TENTA LA FUGA

AC NUOVA AMERICA - BORUSSIA BILDUNGSROMAN 1-2 (Sighinolfi (A); Gallagher x2 (B))
La Nuova America si batte a viso aperto, e nei primi minuti dà prova di grande agonismo riuscendo ad uscire dalle forche caudine del centrocampo e mettere Sighinolfi in posizione pericolosa. Tuttavia, la difesa del Borussai si chiude sull'attaccante sassolese come una tagliola, e l'azione sfuma. Col passare dei minuti il Borussia prende in mano la gara e passa in vantaggio: al 17' Carsten impegna Cannaro costringendolo in calcio d'angolo, e sul corner seguente Gallagher incorna vittoriosamente. Al 29' il Borussia raddoppia ancora con Gallagher, pescato in area da Keegan. Agnolotti stringe la marcatura sullo scozzese, ma ormai pare tardi e solo un riflesso felino di Cannaro impedisce il tris dell'attaccante, mentre Cremonese e Lenko continuano a maltrattare Sighinolfi.

Nell'intervallo Agnolotti manda dentro Romaine al posto di He, migliorando un po' la situazione a centrocampo. Aureliano dirige la manovra al 49' e dopo una serie di passaggi corti che aprono le maglie delle marcature avversarie riesce a servire Sighinolfi al limite dell'area. Stavolta l'attaccante ha il tempo di caricare il tiro, e Lama è costretto ad arrendersi al suo potente destro. Al sessantesimo Agnolotti tenta il colpo di mano mandando in campo Dragovic e Adriani al posto di Sighinolfi e Bendato, mandando i suoi all'attacco. Haller risponde con Vastu per Pelayo e con un arretramento generale. La partita si chiude con una serie di schermaglie poco significative: il Borussia difende bene il vantaggio, anche a costo di sacrificare il suo potenziale offensivo, e porta a casa i tre punti.

Gara forse condizionata in partenza dall'errore in marcatura su Gallagher, che per tutto il primo tempo ha seminato il panico nell'area americana. Buona la reazione dei padroni di casa nel secondo tempo, con il centrocampo che grazie all'inserimento di Romaine è finalmente riuscito a creare un po' di gioco. Il divario tecnico ha comunque consentito agli ospiti di controllare la gara, e la vittoria è meritata.


CSKA PSYCHEDELIA - SPORTING U.B.A. 2-3 (Marangòn x2 (C); Saoj, Niru, Kebab (S))
Un inizio un po' blando da parte del CSKA apre la porta ad una rapida offensiva dei biancorossi, che si portano in vantaggio con Saoj al decimo minuto. I padroni di casa si riscuotono subito dallo stordimento, e al 15' pareggiano i conti con Marangòn, che incorna alla perfezione su cross teso di Thevenin. Lo Sporting non appare in affanno, e al 25' torna in vantaggio con un'azione rocambolesca che porta al goal Niru, su passaggio corto di Saoj. Le emozioni si susseguono, così come i goal: al 34' Marangòn sigla il pareggio con un destro preciso dopo una fuga solitaria, e al 42' Kebab insacca su assist di Saoj, con Higuera che sfiora ma non riesce a deviare fuori dallo specchio. La tensione è alta ma la partita rimane corretta: grandissimo agonismo e spettacolo, ma ancora nessun cartellino.

Nell'intervallo entrambi gli allenatori rimediano alle lacune difensive: Hoffmann inserendo Santone per Tangheri e Lerici mandando in campo Belgrano al posto di Mackintosh. Le marcature si fanno più attente, e se adesso lo Sporting farà fatica a centrocampo, Marangòn avrà difficoltà ad arrivare alla conclusione. Al 60' circa Hoffmann rivoluziona il centrocampo togliendo Castro e Maschera in favore di Munito e Mauri, forse sperando in qualche cross in area. Lerici ordina invece ai suoi di chiudersi in difesa, riproponendo gli schemi provati e riprovati in allenamento. Lo Sporting sembra meglio posizionato in campo e lo dimostra spengendo facilmente le ultime azioni del CSKA ed andando due volte al tiro; Higuera comunque chiude la porta in entrambe le occasioni e la partita si chiude sul 2-3.

Abbiamo assistito ad una partita tatticamente entusiasmante, piena di spettacolo e di goal. L'agonismo delle due squadre non è degenerato in una partita fallosa, e nonostante la sconfitta i tifosi di casa hanno acclamato la squadra. Nonostante questo, la parte bassa della classifica è un brutto posto dove stare.


ATLETICO LA BARRIERA - BULLDOGS UNITED 4-2 (Katukov x2, Etrusco, Franchino (A); Kraj x2 (B))
Allo United servirebbe una notevole carica atletica per ribaltare il pronostico, ma nel primo tempo ne mostra ben poca: la manovra a centrocampo è imballata e le ali vengono spesso costrette a ripiegare. La costruzione del gioco dei padroni di casa fila invece liscia e senza intoppo, concretizzandosi in due bei goal che chiudono il primo tempo con un netto e meritato vantaggio per due a zero. Solo sul finale Kraj riesce a ricevere un pallone giocabile ed a trasformarlo in occasione da rete, ma Oblic si fa trovare pronto.

Nell'intervallo Sciacca adatta la marcatura agli attaccanti avversari, e le cose si fanno ancora più difficili per lo United. Come a confermare l'impressione arriva il terzo goal, un tiro fantastico da venticinque metri di Katukov, che si infila nel sette come un missile fra lo sbigottimento generale. Il terzo goal ha quantomeno l'effetto di riscuotere il Bulldogs dalla sua apatia: i Viola si fanno sotto e finalmente un cross arriva a Carlos, che di testa fa da sponda per il tap-in vincente di Kraj. Sciacca passa al contropiede intorno al sessantesimo, mentre Buscaglione punta su Von Moltke al posto di Longbottom e su un modulo spregiudicato per cercare di agguantare un insperato pareggio. Franchino allarga il vantaggio al 79' mettendo dentro dal limite, e Kraj risponde a stretto giro di posta infilando in rete di testa su traversone di Ferencvaros. La reazione dello United è però tardiva e comunque l'Atletico la controlla senza affanno fino al fischio finale.

Atletico che vince e convince, arginando facilmente uno United abulico e poco ispirato che regala un tempo intero ad un avversario che non aveva bisogno di "aiuti". La vetta è difesa dagli assalti degli avversari, e con un Katukov così in forma tutto è possibile. Unica nota stonata: l'infortunio nel finale di Storioni. Netto invece il passo indietro dei Viola, soprattutto sul piano atletico.


SC VIRTUTE - US VERTICALE 3-3 (York x2, Masticher (S); Piant, Ramòn, Trasone (V))
La partita si apre secondo previsioni: la Virtute palleggia bene a centrocampo ma sbatte contro l'attrezzata difesa del Verticale, che vista la distanza che gli attaccanti di casa devono coprire per arrivare in area ha tutto il tempo per schierarsi. Viceversa i Falchi volano liberamente nella metà campo avversaria ed impegnano Stovini due volte; l'esperto portiere dei neroverdi comunque difende la porta. Alla mezzora Zamato rinuncia al contropiede per avanzare il baricentro, e il tridente si rianima: la Virtute accelera e un rapido uno-due porta Sombra al tiro, che però risulta centrale. Il Verticale inizia a temere la beffa e spinge ancora, ma Stovini ha gioco facile contro un Piant davvero poco ispirato.

Nell'intervallo Toràl toglie Blem per mettere fra i pali Menichetti, che si mette subito in luce con una parata su Hartmann. Al 57' arriva finalmente il goal degli ospiti: Reynaard duetta con Egra, entra in area, finta il tiro e libera Piant che insacca a porta praticamente vuota. Zamato perde l'aplomb e rivoluziona la squadra: fuori Faglia, Rubagalli e Sombra, dentro Doria, Masticher e Morieri; la squadra diventa molto più pericolosa. Toràl fa arretrare i suoi e toglie Norsk e Piant per Bulgaro e Ramòn. La gara si infiamma: la Virtute preme fortissimo e trova il goal con York, imbeccato da Doria. Risponde subito il Verticale con un lancio dalla fascia di Colombi che pesca Ramòn in area, e il messicano non esita a girare in rete. Al 77' punizione decentrata per la Virtute, Malatesta la butta in mezzo e York svetta altissimo per il goal del pareggio. Cinque minuti dopo la Virtute passa addirittura in vantaggio con Masticher che chiude il triangolo con Morieri e batte Menichetti con un tiro velenoso. Il Verticale non si dà per vinto e continua a premere, costringendo Stovini a deviare in angolo. Sulla battuta a girare di Reynaard si fionda Trasone, che incorna vittoriosamente e strappa il pareggio all'ultimo minuto.

Pareggio, quindi, anche se la Virtute deve ringraziare la serata eccezionale di Stovini che disinnesca quattro distinte occasioni da rete. Va detto tuttavia che nel primo tempo Piant e Norsk hanno tirato mediamente male, spedendo palloni lenti o centrali verso la porta avversaria. Chiudere il primo tempo in pareggio ha dato coraggio ai padroni di casa, che soprattutto dopo i cambi di Zamato sono come rinati ed hanno segnato ben tre goal rischiando addirittura di vincere. Scarsa invece la tenuta mentale dei Falchi, che hanno secondo noi approcciato la gara con eccessiva sicurezza di sé. E la vetta si allontana sempre di più in questo disastroso girone di ritorno...


CERBERUS FC - DINAMO DEGRADO 1-3 (Bandenere (C); Puntone x2, Derkaç (D))
Come previsto, la prima frazione di gara è interamente dominata dalla Dinamo, che soffoca sul nascere qualsiasi azione degli avversari e riparte veloce lanciando in profondità. Già al 10' Puntone trova il varco fra due difensori, vi si infila e batte Donizeglia con un tiro potente a fil di palo. La reazione del Cerberus viene gestita facilmente e al 39' arriva il raddoppio di Derkaç, che converge dalla fascia verso l'area di rigore e viene raggiunto dal lancio di Polacci. Donizeglia difende la porta in almeno un'occasione, ma non riesce certo a dare sicurezza ai suoi.

Nell'intervallo Urbano mette dentro Mondragòn per Biggio, mentre Gallagher opta per Meretskov al posto di Derkaç; entrambi stringono le marcature sulla punta avversaria. Il Cerberus riesce a superare la metà campo ed arrivare al tiro, ma Lanfield respinge bene. Al 61' Urbano manda dentro Serrano per Moravec puntando su un attacco corale, ma Gallagher risponde ordinando il catenaccio e il Cerberus si ritrova punto e a capo. La partita sembra riaprirsi dopo che una punizione di Bandenere accorcia le distanze al 74', ma all'82' Puntone insacca ancora dopo un lancio perfetto di Meretskov.

Vittoria rotonda e meritata per una Dinamo impeccabile, dal pressing feroce e le ripartenze veloci ed organizzate. Gallagher indovina tutte le scelte e prepara una partita semplicemente perfetta, incassando i tre punti senza faticare troppo. Disastrosa invece la partita del Cerberus: ingabbiato, malmenato e persino irriso dagli avversari. Forse troppo velleitaria la scelta di due punte quando Fiorentini da solo, vista la forma della scorsa partita, poteva fare reparto da solo. L'inserimento di Mondragòn ha migliorato la situazione a centrocampo, ma averlo in più dal primo minuto avrebbe potuto portare ad una partita diversa.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Edizione dell'8/7/2017

RALLENTA IL VERTICE, CRISI CERBERUS, LO UNITED PUNTA ALLA SALVEZZA

US VERTICALE - AC NUOVA AMERICA 5-3 (Piant x2, Gradoni x2, Egra (V); M'Bare, Sighinolfi, Dragovic (A))
La partita si mette subito male per la Nuova America: il Verticale gioca in maniera molto aggressiva, facendo circolare il pallone ad alta velocità e sfruttando i mediani per far salire la squadra. I palloni iniziano a piovere nell'area di rigore, e gli attaccanti neroarancio iniziano a buttargli dentro. Gli ospiti provano a controbattere, confezionando anche qualche buona azione e trovando il goal con M'Bare, ma i Falchi sembrano controllare la gara agevolmente. Alla fine del primo tempo il punteggio è sul 3 a 1 per il Verticale, con tutti i goal arrivati più o meno nello stesso modo: serie di uno-due fuori area, inserimento del centrocampista che fa da sponda per il tap-in dell'attaccante.

Dopo l'intervallo la musica non cambia: il Verticale sfonda regolarmente le maglie difensive degli ospiti e segna ancora, mostrando un gioco di squadra senza sbavature e di eccellente livello tecnico. I talenti della Nuova America rispondono come possono trovando altri due goal, ma la gara scivola inesorabilmente verso la vittoria netta per i padroni di casa.

Partita godibilissima, spettacolare e piena di emozioni. Il Verticale ha sfoggiato la propria abilità nel fraseggio corto e veloce, mentre gli ospiti si sono affidati ai lanci lunghi e alle incornate dei propri attaccanti, almeno fino alla sostituzione della coppia d'attacco al sessantesimo. Vittoria meritata per i padroni di casa, che si risollevano dopo molte partite sottotono. La Nuova America sembra ormai condannata alla retrocessione, ma incassa comunque l'apprezzamento dei tifosi per un gioco mai rassegnato e che cerca comunque di essere sempre propositivo.


DINAMO DEGRADO - SC VIRTUTE 3-2 (Chernenko x2, Sforza (D); Ferdinand, Sombra (V))
La prima mezz'ora sembra appannaggio completo della Dinamo, che attacca con continuità e minaccia due volte la porta della Virtute, anche se le conclusioni sono deboli. E' però proprio la Virtute a passare per prima in vantaggio, grazie ad un capolavoro di Ferdinand che dribbla due difensori e batte Lanfield con un destro a girare. Al 35' Chernenko finalmente trova il goal con una conclusione angolata, ma la Dinamo non riesce comunque a chiudere in vantaggio un primo tempo che ha tutto sommato dominato.

Al rientro in campo la Dinamo torna a farsi sotto, e Chernenko trova il secondo goal grazie ad una sponda di Santiago. La Virtute sembra accusare il colpo, ma poi colpisce all'improvviso: discesa di Scudiero sulla fascia, uno-due con Caetani e cross al centro per il colpo di testa vincente di Sombra. La partita si fa accesa, e i due allenatori provano a rompere l'equilibrio: Gallagher avanza il baricentro della squadra, mentre Zamato si affida a Morieri, Masticher e York al posto di Zapata, Ferdinand e Caetani. I rispettivi portieri e i rispettivi incontristi, però, frustrano le ultime offensive con una serie di interventi decisivi. Un calcio d'angolo della Virtute in seguito alla deviazione in angolo di Lanfield viene disinnescato dalla difesa della Dinamo. All'86' Murray viene atterrato poco fuori l'area di rigore; dalla posizione defilata sulla destra Meretskov fa partire un cross teso in area sul secondo palo, sul quale si fionda Sforza. L'incornata del centrocampista è potente e precisa sul secondo palo, e Stovini non riesce ad arrivarci.

Stavolta i calci piazzati premiano la Dinamo invece di affossarla. La Virtute rimpiange un punto perso, ma ad onore del vero deve ringraziare l'imprecisione del tridente granata nella prima mezz'ora, quando due clamorose occasioni da rete per la Dinamo si sono trasformate in tiri fiacchi e centrali. Gallagher continua a salire in classifica, mentre la zona retrocessione si fa sempre più calda, nonostante il bel gioco portato da Zamato.


SPORTING U.B.A. - ATLETICO LA BARRIERA 3-3 (Arkhan, Darebo x2 (S); Katukov x2, Etrusco (A))
Partita vivace fin dai primi minuti, con continui capovolgimenti di fronte ed un atteggiamento quasi speculare da parte delle due squadre. Apre le danze Arkhan con un missile rasoterra al sesto minuto, ma l'Atletico non si scompone e pareggia cinque minuti dopo con un'incursione in area del solito Katukov. Darebo si scatena in un dribbling ubriacante e trafigge Steno in uscita al 20', ed Etrusco risponde con un pallonetto elegante dal limite al 30'. A questo punto le maglie difensive sembrano stringersi e le successive conclusioni sono effettuate da grande distanza, permettendo facili parate ai portieri.

Il secondo tempo sembra confermare la sensazione che le difese abbiano preso le misure agli attaccanti: numerose azioni vengono respinte, e le conclusioni a rete sono ostacolate dalla pressione dei difensori. Sul finale, però, Darebo e Katukov ritrovano spazio e riescono a segnare entrambi a pochi minuti di distanza l'uno dall'altro approfittando di un momento di indecisione della difesa avversaria. L'equilibrio della partita non si modifica ulteriormente, e il pareggio viene mantenuto fino allo scadere.

I biancorossi non riescono a sfruttare la sfida casalinga per sconfiggere i rivali e portarsi in testa al campionato, ma da parte loro i Corvi non hanno ancora messo abbastanza punti fra loro e gli inseguitori. Sarà probabilmente un finale di stagione al cardiopalma, ma per gli uomini di Sciacca questo pareggio è comunque un buon risultato.


BULLDOGS UNITED - CERBERUS FC 2-0 (Leighton x2 (B))
E' un primo tempo disastroso per gli ospiti: Leighton imperversa in difesa e batte facilmente Donizeglia all'8' e al 40', mentre il centrocampo del Cerberus perde la battaglia con il pressing avversario. Pur senza forzare particolarmente, lo United riesce a controllare agevolmente le fioche spinte offensive degli ospiti e ad organizzare la manovra. Le due ammonizioni sono un prezzo onesto da pagare per il risultato: due a zero al fischio dell'arbitro.

Nell'intervallo Urbano prova ad affidarsi al solo Biggio in attacco, inserendo Mondragòn a centrocampo al posto di Serrano e migliorando nettamente la manovra del Cerberus. La partita rallenta, con lo United che arriva al tiro con difficoltà e il Cerberus che cresce lentamente. Al sessantesimo Buscaglione passa al catenaccio, e la decisione congela il punteggio fino al triplice fischio finale.

Ancora una volta l'insistenza su Donizeglia condanna il Cerberus: i goal di Leighton non erano imparabili, ed andare negli spogliatoi sullo zero a zero avrebbe forse permesso al Cerberus di vincere. La crescita del ritmo di gioco degli ospiti è stata infatti netta con l'inserimento di Mondragòn, ma il vantaggio di due reti ha permesso allo United di chiudersi in difesa a mezz'ora dalla fine e di blindare il risultato. Il tonfo clamoroso precipita il Cerberus lontana dalla lotta per il podio e dà speranza ai Viola per una salvezza che a volte era sembrata ardua da conseguire. Di sicuro Buscaglione oggi ha azzeccato la tattica giusta.


BORUSSIA BILDUNGSROMAN - CSKA PSYCHEDELIA 1-1 (Gallagher (B); Mauri (C))
Il primo tempo si rivela un assedio più o meno ininterrotto del Borussia all'area del CSKA: Gallagher trova subito il goal al 7' su suggerimento di Keegan, anche se Pollero sfiora il pallone, e per il resto del tempo lo scozzese si incaponirà spesso con conclusioni un po' velleitarie. Questa frettolosità dell'attaccante del Borussia consente al CSKA di terminare il primo tempo con un solo goal di svantaggio, ma comunque Hoffmann dovrà cambiare qualcosa: i suoi ragazzi non si sono mai resi pericolosi.

L'allenatore del CSKA impiega due cambi ben studiati: Bosch al posto di Bombo e Ushakov al posto di Pestone. Il CSKA ritrova vigore sia a centrocampo che soprattutto in attacco, riuscendo anche a stringere su Gallagher. La partita non cambia, però: il Borussia arriva nuovamente al tiro (e Gallagher spara un'altra fucilata frettolosa) mentre il CSKA si arena a centrocampo. Al sessantesimo Haller passa al contropiede e manda in campo Vastu al posto di Gorschakov, mentre Hoffmann fa avanzare i suoi controbilanciando l'arretramento degli avversari ma scoprendosi dietro. Gallagher continua a fallire l'appuntamento col goal, prendendosi ora bordate di fischi, e all'88' arriva la beffa: Bosch si libera a centrocampo e lancia lungo per Ushakov in area, il russo fa da torre di testa per l'inserimento di Mauri, che con un sinistro rasoterra micidiale batte Lama.

Il pareggio inguaia un Borussia che fallisce l'aggancio alla vetta per colpa di un Gallagher oggi davvero velleitario. Il bomber scozzese ha forzato troppe volte il tiro e vanificato il volume di gioco espresso dal centrocampo. Il CSKA strappa un pareggio fortunoso grazie alle contromosse di Hoffmann e tanta, tanta fortuna.
 
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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Edizione del 15/7/2017

CADE L'ATLETICO, LO SPORTING SI PRENDE LA VETTA

SPORTING U.B.A. - BORUSSIA BILDUNGSROMAN 3-2 (Niru, Saoj, Stojakovic (S); Dessen, Carsten (B))
Lo Sporting conquista in fretta il centrocampo e schiaccia il Borussia nella propria metà campo. Per tutta la prima mezz'ora assistiamo ad un assedio ininterrotto alla porta di Lama, che al 25' deve cedere ad un'azione bellissima fatta da due colpi di tacco in piena area ed un terzo colpo di tacco decisivo che entra in rete alla destra del portiere. Protagonisti di questa lezione di calcio spettacolo Stojakovic, Saoj e Niru, in ordine. Il Borussia accusa il colpo e al 37' arriva il raddoppio di Saoj su filtrante teso di Stojakovic: Lama tenta l'uscita ma il portoghese non ha problemi a bruciarlo con un rasoterra. Sul finale del primo tempo c'è una prima reazione degli ospiti: Carsten si fa largo di pura forza a centrocampo e lancia Musthaid; il marocchino prolunga di testa per Dessen, mandando a vuoto due difensori. Il francese stoppa di petto e fredda Ibn Nusayr con un gran sinistro al volo.

Al rientro in campo si nota come Haller abbia mandato dentro Gorschakov al posto di Sciabola e sistemato le marcature, ma lo Sporting è ancora superiore. Dopo un'altra mezz'ora circa, il Borussia viene rivoluzionato: fuori la coppia d'attacco dentro Keegan con Gallagher unica punta, e tutta la squadra si rovescia in avanti. Lo Sporting non si aspettava questo cambiamento, ma si rifugia comunque nel catenaccio. La partita si scalda, il Borussia trova il pareggio al 70' con un missile di Carsten dal limite, ma lo Sporting ha ampi spazi dove dilagare in ripartenza e all'83' trova il goal vittoria con Stojakovic che usa Kebab come utile sponda per penetrare in area e battere Lama con un destro a giro.

La partita si conclude con la vittoria dello Sporting che sale in cima alla classifica dopo una gara dominata a livello tattico. Haller ha mandato in campo una formazione troppo leggera a centrocampo, pagandone lo scotto fino all'intervallo. Altro errore è stata la marcatura sugli attaccanti, troppo rigida e facilmente aggirata dai veloci uno-due dei biancorossi. Lerici sorride soddisfatto in panchina, conscio di aver vinto una gara potenzialmente decisiva per lo scudetto vista la brusca frenata dell'Atletico. Rimandato invece il Borussia, che però ha ancora due gare per recuperare la speranza di uno scudetto.


SC VIRTUTE - BULLDOGS UNITED 2-0 (Ferdinand x2 (V))
Il primo tempo si rivela piuttosto poco interessante: la difesa dello United respinge la maggior parte delle offensive neroverdi, tranne quando al 40' Ferdinand riesce a battere a rete, senza però superare Pagorev. Da parte sua, il centrocampo della Virtute alza una muraglia impenetrabile all'altezza della metà campo, e lo United non riesce mai a rendersi pericoloso se non con una punizione di Lannister.

Al rientro in campo notiamo una Virtute più attenta nelle marcature. La prima offensiva riesce a sfondare centralmente a suon di uno-due veloci, Caetani alza il pallone in area e Ferdinand si inventa una rovesciata praticamente in corsa, stupenda a vedersi e che fa sibilare il pallone a fil di palo battendo Pagorev e portando in vantaggio i neroverdi. La risposta dello United è fiacca e si spenge nuovamente a metà campo. Zamato opta per chiudersi in difesa e puntare sulle ripartenze, stringendo ancora gli spazi a centrocampo. Alla fine lo United non riesce a trasformare la grande quantità di contropiedi in azioni pericolose, e al 79' arriva il raddoppio di Ferdinand, che stavolta sfrutta un assist di Malatesta per superare con un dribbling Pagorev in uscita disperata.

Tre punti meritati per i neroverdi, che sfruttano la formazione troppo poco tecnica dello United per blindare il centrocampo e frustrare ogni velleità offensiva degli avversari. Ferdinand sale in cattedra con due goal da cineteca e strappa i neroverdi dalla parte bassa della classifica, ritrascinandoci invece uno United che stasera non ha giocato con la consueta intensità.


CSKA PSYCHEDELIA - US VERTICALE 4-3 (Munito x2, Marangòn, Higuera (C); Norsk x2, Gradoni (V))
Lo spettacolo è di alto livello oggi alla Floyda Arena: le due squadre si affrontano a viso aperto e le azioni fioccano da una parte e dall'altra. Blem toglie dall'incrocio una bordata di Marangòn, consentendo alla ripartenza del Verticale di cogliere impreparato il CSKA. Gli uno-due di Gradoni e Norsk portano il norvegese in area di rigore, dove fredda Higuera con un rasoterra. Munito risponde con un colpo di testa su cross di Mauri, ma al 29' Gradoni infila in rete un passaggio teso di Luizo. Al 37' Marangòn supera un Blem praticamente di legno in uscita, depositando in rete. Sul finale del primo tempo il Verticale ha un'occasione per riportarsi avanti quando Norsk supera Higuera in uscita con un pallonetto, ma il portiere del CSKA torna indietro di corsa e toglie il pallone dalla porta con una stratosferica rovesciata. Ovazione del pubblico e fischio dell'arbitro.

Si torna in campo: entrambi gli allenatori sistemano le marcature, rafforzando la difesa. I padroni di casa si fanno comunque pericolosi e Thevenin al 50' imbrocca il cross giusto per la testa di Munito, che segna. La reazione del Verticale è fiacca e Higuera controlla il tiro centrale di Gradoni. Al sessantesimo Hoffmann manda dentro Pestone per mauri per difendere il vantaggio, mentre Toràl opta per Reynaard al posto di Colombi. Il Verticale continua a tentare di espugnare la porta di Higuera, ma il portierone colombiano frustra tutti i tentativi ed aggiunge la beffa al danno quando trasforma un calcio di punizione da posizione defilata all'80'. Il pallone sorvola la barriera, rimbalza maligno a terra e frega un Blem comunque poco reattivo. Il portiere brasiliano si riscatterà sul finale con una doppia parata strepitosa sul tiro di Schlager e sulla ribattuta a rete di Marangòn. L'ultima azione del Verticale si sviluppa con una serie di uno-due tra Piastrini e Reynaard, fino a quando Zambra non si inserisce di corsa al centro e viene servito dall'olandese. Il giovane talento dei Falchi si infila in area, finta il tiro e scodella invece un pallone facile per l'inserimento di Norsk, che in piena corsa colpisce di collo pieno; Higuera alza le mani, ma il pallone scivola dalla sua presa e si infila comunque in rete alle sue spalle.

Il CSKA ottiene una vittoria di platino, esaltato dall'imprevedibile estro del portiere-showman Higuera. Dalla parata in rovesciata al goal su punizione fino alla papera finale, Higuera di fatto determina il risultato dell'incontro. Il CSKA fa un altro passo verso la salvezza, mentre l'ennesima prova di inconsistenza difensiva condanna il Verticale al crollo morale e in classifica. Dai prodigi del girone d'andata ai disastri di quello di ritorno c'è tutta l'epopea di una squadra che vive di eccessi senza riuscire a creare una base solida per diventare qualcosa di più di un'eterna pallina da flipper.


AC NUOVA AMERICA - DINAMO DEGRADO 2-2 (Sighinolfi, Montreàl (A); Chernenko x2 (D))
Le difese si dimostrano impenetrabili per tutto il primo tempo, vista anche la scarsa mobilità senza palla degli attaccanti. Le marcature strette frustrano i rispettivi fantasisti, e la partita sembra avviata verso una prima frazione ferma sullo zero a zero. La svolta arriva al 35' quando la Nuova America accelera improvvisamente: Juraj sale in cattedra e coordina una manovra veloce e ben eseguita, conclusa con il filtrante di Trucinskas in area; Sighinolfi aggancia in corsa, si libera di Durand con una spallata al limite del regolamento e batte Moghelli con un siluro a filo d'erba. La Dinamo accusa il colpo e la successiva controffensiva si spenge già a centrocampo. Al 42' arriva addirittura il raddoppio su calcio piazzato: Mistic stende Crowe fuori area e lo stesso croato si incarica della battuta. Palla morbida in area, Moghelli cicca l'uscita alta e Montreàl insacca di testa a porta vuota.

Nell'intervallo Agnolotti blinda il centrocampo con Aalsson al posto di Sighinolfi, mentre Gallagher punta su Saveljinas al posto di Osorio e nella coppia d'attacco Murray-Chernenko al posto di Derkaç e Puntone. Il crollo del pressing a centrocampo apre spazi alla Nuova America, ma adesso la Dinamo è decisamente più pericolosa in attacco. Moghelli deve subito impegnarsi su M'Bare, ma sulla ripartenza della Dinamo Saveljinas trova Murray con un lancio lungo. L'inglese a sua volta smarca Chernenko in area con un passaggio no-look, e l'ucraino non fallisce l'appuntamento col goal, insaccando con un diagonale teso. Intorno al sessantesimo i padroni di casa si chiudono in contropiede mentre gli ospiti si lanciano in avanti. La difesa della Dinamo riesce a tenere botta contro le ripartenze dei padroni di casa, e Chernenko passa alla cassa al 73' quando Saveljinas dirige l'azione fuori area e poi scodella un elegante pallonetto che trova l'ucraino all'altezza del dischetto del rigore. Chernenko opta per il tiro al volo, e Navas non può che arrendersi. Le ultime convulsioni della partita si tramutano in una scivolata decisiva di Durand su M'Bare e in una parata altrettanto decisiva di Navas, e la partita si chiude sul due pari.Saveljinas trova Murray con un lancio lungo. L'inglese a sua volta smarca Chernenko in area con un passaggio no-look, e l'ucraino non fallisce l'appuntamento col goal, insaccando con un diagonale teso. Intorno al sessantesimo i padroni di casa si chiudono in contropiede mentre gli ospiti si lanciano in avanti.

La reazione furiosa della Dinamo scardina la difesa della Nuova America e porta il pareggio ai granata, ma i padroni di casa stasera hanno dimostrato di potersela giocare alla pari. La retrocessione è ormai matematica, ma viene accolta con applausi per la squadra che, sebbene inadeguata alla SFL, ha comunque quasi sempre venduto cara la pelle. Brividi invece per una Dinamo che forse si stava facendo troppo orgogliosa ed ha passeggiato per un tempo intero.


ATLETICO LA BARRIERA - CERBERUS FC 2-3 (Terrasina, Centone (A); Fiorentini x2, Santos (C))
L'Atletico viene immediatamente aggredito da un Cerberus palesemente a caccia di riscatto dopo la recente umiliazione; Mazzone e Marcenaro dominano la metà campo, e dopo pochi minuti fermano con le cattive un attacco di Etrusco. Poco dopo Oblic deve respingere un tiro insidioso di Barragàn, ma sul rovesciamento di fronte l'Atletico sfonda per vie centrali, e Centone libera Terrasina con un filtrante preciso. L'attaccante finta il passaggio a Corelli ed insacca invece con un destro sul primo palo. Il Cerberus non molla, e al 30' sigla il pareggio: Yague raccoglie palla poco fuori area e con un pallonetto elegante trova Fiorentini in area: girata al volo e 1-1. Saracinescu, finalmente tornato in porta, chiude lo specchio a Corelli al 35', e stavolta è il Cerberus a colpire in ripartenza. Ancora una volta è Yague a trovare il passaggio vincente per Fiorentini, che batte nuovamente Oblic. Al 45' parapiglia fuori area del Cerberus: Terrasina cade e l'arbitro assegna il calcio di punizione anche se il replay evidenzia la simulazione del numero 9 dei Corvi; Zamo la scodella in area, e Centone schiaccia di testa battendo Saracinescu. Si va negli spogliatoi sul 2 a 2.

Al rientro in campo le squadre appaiono più caute, ma l'Atletico riesce comunque ad impegnare Saracinescu al 49'. I Corvi crescono a centrocampo, fermando le offensive degli ospiti. Al 60' Sciacca prova la carta Katukov-Oltremare al posto della coppia d'attacco, migliorando nettamente il potenziale della squadra. Urbano si limita a far avanzare i suoi, ma così facendo apre vere e proprie praterie dietro la linea del pallone. Al 65' ci vuole un vero miracolo di Spacek per tagliare la ragnatela di passaggi dei Corvi, ma il tentativo di contrattacco fallisce subito. La partita sembra avviata verso il pareggio quando all'80' Fiorentini guadagna un calcio di punizione dal limite. Santos piazza il pallone, rincorsa lunga, missile a girare sopra la barriera e goal decisivo!

Il Cerberus riemerge dall'abisso della crisi con una vittoria forse fortunata e sicuramente dovuta molto anche alla presenza di Saracinescu fra i pali. Il portierone annulla tre palle-goal dei Corvi e consente al Cerberus di sbilanciarsi in avanti nel finale guadagnando il calcio di punizione decisivo. Sfortunato l'Atletico, che stasera poteva allungare approfittando dello scontro diretto fra le sue due rivali per lo scudetto.
 
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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Edizione del 19/7/2017

RIBALTONE VERTICALE, FINALE COL CERBERUS

BULLDOGS UNITED - US VERTICALE 1-4 (Leighton (U); Piant x3, Gradoni (V))
Lo United appare confuso e svogliato, e Leighton non riesce a penetrare la folta difesa avversaria in tre diverse occasioni. Al contrario il tridente dei Falchi perfora facilmente la difesa dei padroni di casa, e Piant segna una doppietta-fotocopia agganciando il pallone in piena area ed insaccando con un diagonale. La partita è poco fisica, con i Viola che non oppongono agli avversari il loro classico pressing e quindi vanno facilmente in affanno.

Nell'intervallo entrambi gli allenatori adeguano le marcature agli avversari, e Toràl manda dentro Parallassi per Trasone guadagnando gioco a centrocampo. Con lo United in evidente stato confusionale, il Verticale trova il terzo goal con un'incursione di Parallassi che chiude un triangolo a lato dell'area di rigore e poi scodella al centro per il facile tap-in di Gradoni. Al sessantesimo Buscaglione manda in campo Von Moltke al posto di un mediano, mentre Toràl difende il vantaggio con un atteggiamento più difensivo e l'inserimento di Rokossovski per Luizo. Poco dopo arriva anche il quarto goal, in pratica la fotocopia del terzo con Bulgaro al posto di Parallassi e Piant al posto di Gradoni. Solo sul finale si rivede un po' il Bulldogs, con un lancio di Ribeiro che trova Leighton. L'inglese riesce finalmente a liberarsi per il tiro, una cannonata che si infila sotto la traversa e chiude in pratica la partita.

Bruttissima prestazione di uno United irriconoscibile, lento nel pressare gli avversari e poco aggressivo anche in attacco. Il Verticale ribalta il risultato dell'andata approfittando della debacle avversaria ed approda meritatamente in finale.


SPORTING U.B.A. - CERBERUS FC 3-3 (Arkhan x3 (S); Fiorentini x2, Biggio (C))
La prima mezz'ora è uno spettacolare batti e ribatti fra le due formazioni, i cui bomber illuminano la scena con giocate piene di furore agonistico. All'ottavo minuto apre le danze Arkhan con un missile a filo d'erba che batte Saracinescu; al dodicesimo risponde Fiorentini con un tuffo di testa al volo su cross teso di Bulkat. Ancora biancorossi avanti al 23' quando Arkhan raccoglie in area il suggerimento di Zizka ed insacca di potenza sotto la traversa, ma Fiorentini risponde al rivale con una spaccata acrobatica su un diagonale forte e preciso di Santos dalla fascia. Al quarantesimo Saracinescu esce bene su Darebo, ma la successiva offensiva del Cerberus si spenge a centrocampo e le squadre vanno negli spogliatoi sul due a due.

Al rientro in campo si vedono marcature più adeguate ai rispettivi attaccanti. Lerici opta per Kebab al posto di Ungaro visto che lo Sporting deve per forza vincere, mentre Urbano manda dentro Biggio al posto di Stanichev. Lo Sporting sembra addirittura più forte, anche per via di un apparente calo dell'agonismo degli avversari, ma Saracinescu difende egregiamente la porta su Darebo e sulla ripartenza è il Cerberus a segnare. Al 59' arriva infatti il 3 a 2, con Santos che dalla fascia lancia direttamente in area; Biggio stoppa di petto in salto e con una girata di destro fa rimbalzare il pallone in area piccola beffando il tuffo di Spinello. Lerici vede sfumare la finale ed ordina ai suoi di attaccare a fondo, ma Urbano risponde col catenaccio riportando la situazione in equilibrio. I biancorossi assediano il fortino degli ospiti, ma la difesa pressa bene su Arkhan e il suo tiro risulta centrale. Al 76' si infortuna Santos dopo un duro contrasto di Morrison, e Urbano manda dentro Moravec. L'assedio finale vede i biancorossi riuscire a segnare un goal fortunoso, con Saracinescu che respinge un tiro centrale di Darebo direttamente sui piedi di Arkhan, che segna di prepotenza. Non c'è però più tempo per altre azioni, e il pareggio porta il Cerberus in finale.

E' stata una partita appassionante, anche se nel secondo tempo la fatica si è fatta sentire e ci sono state meno occasioni, specie quando il Cerberus si è chiuso in difesa. Come spesso accade quando c'è grande equilibrio in campo, la differenza l'ha fatta il portiere, e il Cerberus ha il migliore della lega. Va comunque detto che molti dei tiri parati erano stati scagliati da posizioni "scomode" causate dalla pressione difensiva. Comunque sia il Cerberus accede alla finale, dove potrà cercare di riscattare una stagione un po' deludente.
 
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GAME, SET, MATCH

ATLETICO LA BARRIERA - BORUSSIA BILDUNGSROMAN 4-4 (Franchino, Storioni, Corelli, Terrasina (A); Dessen, Musthaid, Carsten, Sciabola (B))
Come previsto l'Atletico domina la metà campo, ma nonostante i buoni palloni che arrivano con regolarità, Katukov stasera non sembra in forma e continua a sparacchiare con scarsa convinzione verso la porta di Lama. Il Borussia non resta fermo a subire l'assalto avversario, ma solo in un'occasione riesce a penetrare le difese dei padroni di casa ed impegnare Oblic, senza esito. Al 38' è Franchino a rompere lo stallo: vista la scarsa vena della punta russa, il trequartista finta il passaggio e scatta invece verso l'area, concludendo con un tiro velenoso nell'angolino. Il Borussia non sembra però impressionato, e al 44' pareggia con Dessen, che riceve un pallone ben calibrato in piena area e batte Oblic con un rasoterra.

Si torna in campo con le stesse formazioni. Ancora una volta l'Atletico passa in vantaggio, e ancora una volta il Borussia pareggia quasi immediatamante. Al sessantesimo entrambi gli allenatori cercano il colpo risolutivo: Sciacca inserisce la coppia Corelli-Terrasina al posto di Oltremare e di uno spento Katukov; Haller manda in campo Gorschakov e Sciabola in luogo di Prajak e Kisanga, avanzando di molto il baricentro della squadra. Lo spostamento in avanti del Borussia non compromette più di tanto la sua situazione difensiva, ma in compenso consente ai suoi reparti di attaccare meglio la linea dei Corvi, con un netto miglioramento per gli ospiti. La gara si infiamma e i goal si susseguono, con Terrasina incontenibile autore di un assist ed un goal. Il Borussia cresce a sua volta, ma al 78' un intercetto decisivo in spaccata di Suvorov consente ai Corvi di annullare un'azione pericolosissima. Purtroppo per loro, poco dopo un calcio di punizione di Carsten sorvola la barriera e si infila sotto la traversa. L'azione decisiva è quella di Sciabola all'88': il trequartista offensivo sfonda per vie centrali e con un un uno-due di splendida eleganza con Musthaid penetra in area per poi battere Oblic con un pallonetto perfetto. In pieno recupero un calcio d'angolo per l'Atletico fa sperare Sciacca nel ribaltone finale, ma Lama è un esperto nelle uscite alte e disinnesca facilmente la minaccia.

Pareggio, quindi, ed occasione psrecata per entrambe le squadre. Il grande vantaggio a centrocampo dell'Atletico non è riuscito a tradursi in un vantaggio concreto, perlopiù per la serata no di Katukov che fallisce nel concretizzare due chiare occasioni da rete nella prima mezz'ora. Proprio il bomber russo, che vive la sua stagione migliore, stasera manca l'appuntamento con il goal nel momento peggiore, e il Borussia alla lunga (come spesso è accaduto) prende le misure agli avversari. Nulla di fatto in questo big match, quindi, e i biancorossi dello Sporting U.B.A. gongolano.


US VERTICALE - SPORTING U.B.A. 2-3 (Piant, Ramòn (V); Arkhan x2, Darebo (S))
La partita inizia male per il Verticale, con Serratore che sbaglia un'occasione piuttosto facile con un tiro debole e poco angolato che Ibn Nusayr non ha difficoltà a parare. Come spesso accade, goal sbagliato goal subito, ed Arkhan si affretta a consolidare il proverbio con un missile terra-aria dal limite dell'area al 17'. I marcatori di centrocampo si destano dal loro sonno, e dal ventesimo circa fino alla mezz'ora si susseguono gli interventi ben calibrati nella metà, che sterilizzano i rispettivi attacchi. Alla mezz'ora Lerici sceglie di passare al contropiede, mantenendo un ampio vantaggio di manovra e al contempo stringendo molto gli spazi al Verticale. La manovra dà subito i suoi frutti: un'offensiva del Verticale viene stoppata brutalmente a centrocampo, e sul rovesciamento di fronte arriva il raddoppio dei biancorossi, con Darebo che dribbla un difensore, il portiere ed entra in porta col pallone.

Nell'intervallo Toràl sostituisce Serratore con Sanjuro, collegando meglio centrocampo ed attacco, e Marchetti con Blem. Entrambi gli allenatori sistemano le marcature, ma la gara è ancora molto equilibrata. I nuovi entrati si mettono subito in mostra: Sanjuro fornisce subito un pallone utile a Piant, che non sbaglia ed accorcia le distanze al 50', e Blem esce benissimo su Darebo cinque minuti dopo. A mezz'ora dalla fine Toràl mischia le carte e manda dentro Ramòn per Piant, mentre Lerici difende il vantaggio col catenaccio. Il Verticale ha comunque la possibilità di sfondare le difese dei biancorossi, i quali a loro volta possono ancora fare male con le ripartenze. Al settantesimo è però Arkhan a definire i rapporti di forza: riceve palla nella trequarti ed inizia un'azione personale inarrestabile fatta di dribbling secchi, spallate e brevi scatti. I suoi compagni restano a guardare mentre si libera di un marcatore dopo l'altro, entra in area e fulmina Blem con una cannonata a filo d'erba. I Falchi reagiscono e il subentrato Ramòn trova il varco giusto per battere a rete all'85', ma è troppo tardi.

Lo Sporting vince quindi il suo secondo titolo consecutivo con una giornata d'anticipo grazie ad una splendida prestazione dei suoi cannonieri, piegando la resistenza di un Verticale comunque sempre in partita e che sembra aver superato i brutti momenti di inizio girone di ritorno. I biancorossi capitalizzano una solidità tattica ed una superiorità tecnica che non è mai mancata durante la stagione e che è in buona parte dovuta ad un organico stellare che Lerici ha solo dovuto raffinare.


BULLDOGS UNITED - AC NUOVA AMERICA 2-3 (Leighton x2 (U); Dragovic x2, Adriani (A))
Il primo tempo si rivela molto combattuto, con le squadre che si affrontano a viso aperto e le rispettive difese spesso travolte dall'attacco avversario. Eccettuata una bella azione difensiva a centrocampo della Nuova America, gli attaccanti hanno più o meno campo libero per tutto il primo tempo, ed i goal fioccano. Tutti i goal della Nuova America arrivano dopo rapidi-uno due in area, mentre Leighton guadagna la palma di goal della settimana con una rovesciata praticamente in corsa su lancio di Cimone, zittendo i tifosi avversari. Nonostante le prodezze di un Leighton che appare impervio alla fatica ed anzi quasi rigenerato, è la Nuova America a rientrare negli spogliatoi in vantaggio.

Nell'intervallo entrambi i giocatori sistemano le marcature, ed Agnolotti sceglie di cautelarsi ulteriormente contro gli exploit di Leighton inserendo Bendato per Palestro. I giocatori ora sembrano più affaticati ed il ritmo cala; al sessantesimo Agnolotti inserisce Aalsson per Adriani e schiera i suoi in difesa del vantaggio. La partita si addormenta progressivamente, con la Nuova America che difende ferocemente la propria metà campo al prezzo di rinunciare ad altre puntate offensive, ed il punteggio di 2-3 resiste fino al triplice fischio finale.

Vittoria inutile ma che fa morale per la Nuova America, che sicuramente approfitta di un Buscaglione poco attento e di uno United in debito d'ossigeno dopo la partita di Coppa. Adesso la situazione dei Viola si fa difficile, con Virtute e CSKA a caccia di punti salvezza. Sarà decisiva l'ultima giornata, e lo United la affronta con le gambe pesanti.


CERBERUS FC - SC VIRTUTE 2-2 (Serrano, Biggio (C); Ferdinand x2 (V))
La partita si apre col Cerberus che si spinge in avanti, ma la difesa della Virtute si chiude bene e il tiro di Serrano parte da troppo lontano per impensierire Stovini. Gli ospiti crescono, guadagnano campo e al 19' passano in vantaggio con Ferdinand, che sfrutta al meglio un filtrante di Masticher. Poco dopo le difese si chiudono a riccio, e respingono diversi attacchi. Dopo la mezz'ora la partita torna ad infiammarsi: i padroni di casa avanzano a fatica, ma al 40' Strader trova fortunosamente Serrano in area, e l'attaccante colombiano si esibisce in un'elegante serpentina che lo porta a battere Stovini in uscita. Al 44' però la Virtute risponde col solito Ferdinand, ancora una volta mandato a rete da una finezza di Masticher. Allo scadere Rubagalli accusa un dolore al polpaccio e Zamato lo sostituisce con Morieri.

Si torna in campo ed Urbano ha stretto la marcatura sul letale Ferdinand; la mossa risulta provvidenziale quando al 51' l'austriaco prova ad involarsi verso la porta ma non riesce a liberarsi di Cucì, risolvendosi a sparacchiare verso la porta di Saracinescu, che para facilmente. Al sessantesimo Urbano tenta la carta Biggio al posto di Stanichev, mentre Zamato opta per una maggiore copertura inserendo Dovrenç per Masticher e Kyoraku per Faglia. Si allargano gli spazi a centrocampo per la Virtute, ma il Cerberus ora è più forte in attacco. Il nuovo entrato Biggio si fa subito vedere intorno all'area di rigore, e Strader riesce a lanciarlo verso la porta; l'attaccante italiano ha gioco facile a battere Stovini sul primo palo, per il goal che vale il pareggio. Una volta trovato il vantaggio, il Cerberus tenta il sorpasso sul finale, ma Stovini è ben coperto dai difensori e il tentativo fallisce.

Pareggio giusto per una partita equilibrata: Urbano nel secondo tempo azzecca i cambi e mette in difficoltà una Virtute che nel primo tempo era sembrata meglio disposta. Buon risultato per i neroverdi, che strappano un pareggio in trasferta contro una squadra più attrezzata. Pareggio che però non basta a schiodarsi dal pericolosissimo penultimo posto...


DINAMO DEGRADO - CSKA PSYCHEDELIA 0-0
E' un primo tempo abbastanza monotematico: la Dinamo domina la metà campo ma sbatte ripetutamente contro la difesa del CSKA costringendo Puntone ad improbabili conclusioni dalla distanza, e il CSKA dal canto suo non supera il centrocampo. Poche emozioni, poco spettacolo.

Nell'intervallo Gallagher prova ad aumentarei l tasso tecnico con Guerrero al posto di Osorio, e lo stesso fa Hoffmann inserendo Bosch al posto di Maschera, ma nessuno dei cambi sposta gli equilibri di base. Al sessantesimo Gallagher perde la pazienza e fa avanzare tutta la squadra; la mossa ha solo un effetto marginale sulla Dinamo, ma apre spazi pericolosi per il CSKA. La gara tuttavia non decolla, con Higuera che controlla facilmente i tiri di uno svogliato Puntone e il CSKA che riesce a malapena ad affacciarsi nella trequarti avversaria.

La partita si chiude con un noioso zero a zero che lascia entrambe le formazioni stanche ed insoddisfatte. La Dinamo non ha più obiettivi, ma il CSKA incassa comunque un punto importante in chiave salvezza, utile a tenere dietro la Virtute.
 
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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Edizione del 9/8/2017

IL CSKA CONDANNA LO UNITED


CSKA PSYCHEDELIA - BULLDOGS UNITED 2-1 (Marangòn, Munito (C); Leighton (B))
Il CSKA approfitta della scarsa forma degli avversari per impostare manovre veloci e ricche di uno-due. All'ottavo minuto Maschera dirige la manovra nella trequarti con grande maturità e libera Marangòn in area; la punta veneta azzecca il diagonale e porta in vantaggio i padroni di casa. Zappa suona la carica per i suoi, che però pagano un evidente debito fisico e non riescono a rendersi pericolosi. Nel finale arriva il raddoppio di Munito, ma Leighton accorcia le distanze allo scadere, ridando un po' di speranza ai tifosi viola.

Al sessantesimo Hoffmann manda in campo Bombo per Maschera e prova a difendere il vantaggio. La partita devolve in una serie di corpo a corpo poco spettacolari, nei quali lo United fa pesare un ritrovato agonismo. Nel finale i Viola si rendono più volte pericolosi, ma non basta: la difesa del CSKA protegge bene la porta di Higuera, e la partita finisce sul 2-1.

Il CSKA strappa la salvezza all'ultima giornata con un buon primo tempo ed una ripresa prudente. Lo United pecca nell'insistere sempre sui soliti giocatori e viene giustamente spinto fuori dalla SFL da una squadra più determinata. La torcida della Floyda Arena si è ancora una volta dimostrata il dodicesimo uomo in campo, con un tifo indiavolato e coreografie spettacolari.


BORUSSIA BILDUNGSROMAN - US VERTICALE 2-4 (Dessen x2 (B); Norsk, Gradoni, Reynaard, Colombi (V))

Il Borussia dimostra subito la sua superiorità in avvio di gara: assedio costante all'area del Verticale, e solido muro a centrocampo contro le ripartenze. Musthaid e Dessen, tuttavia, svirgolano un paio di conclusioni consentendo a Blem di neutralizzarle (pur con qualche affanno). Decisiva (per ora) la parata in tuffo all'indietro su pallonetto di Dessen al 29'. Un altro miracolo lo compie Boia al 35', quando con un tackle rischiosissimo da dietro toglie il pallone dai piedi di Musthaid che stava per battere a rete. Nel frattempo però Toràl ha alzato il baricentro (e finalmente: a che pro cercare il contropiede con una fase difensiva così scarsa?), e al 40' arriva la beffa: azione in velocità dei Falchi, Egra triangola con Gradoni e manda in area un pallone teso sul quale si avventa Norsk, che batte facilmente Lama. Si va negli spogliatoi sullo 0-1 nonostante il dominio territoriale dei padroni di casa.

Il ritorno in campo vede le stesse formazioni, ma il Verticale ha sistemato un pochino le marcature e può difendersi meglio. Questo non lo salva dal pareggio del Borussia, che arriva al 49' con Dessen, trovato in area da Kisanga. Al 57' risponde Gradoni, imbeccato da Norsk, riportando avanti i Falchi. Al 60' circa entrambi gli allenatori tentano il colpaccio: Haller manda in campo Gorschakov e Sciabola al posto di Prajak e Kisanga, scagliando i suoi in avanti; Toràl risponde con Colombi e Calavec al posto di Norsk e Zarno, chiudendosi in difesa. L'aumento del potnziale offensivo dei padroni di casa apre però pericolosi varchi per i contrattacchi del Verticale. Al 67' arriva il goal di Dessen, stavolta servito da Musthaid in una delle classiche combinazioni veloci in spazi ristretti che è la specialità dei due attaccanti. Risponde però Reynaard con un fantastico pallonetto da fuori area che coglie Lama fuori dai pali; incredibile la visione di gioco dell'olandese, che finta un passaggio rasoterra e sceglie invece la soluzione più spettacolare. Al 79' occasione per Dessen, ma stavolta la pressione difensiva è forte e il tiro parte da troppo lontano: Blem para facilmente. Sul finale il Borussia perde coraggio, e il Verticale colpisce con un'azione quasi tutta di prima: da Luizo a Reynaard ad Egra, per chiudere con il goal di Colombi che taglia dentro dalla fascia. La partita si chiude quindi con un clamoroso 2-4.

Grandissimo risultato e grandissima prestazione di un Verticale che ha sicuramente approfittato delle amnesie offensive di Dessen, che se è vero che ha segnato due goal, ne ha sprecati altri due. Decisivo lo sbilanciamento in avanti del Borussia sul finale: la squadra era già più che capace di rendersi pericolosa, ma così sbilanciata ha aperto praterie per le ripartenze del Verticale, che ha segnato due volte quasi impunemente. Ottima la prestazione degli ospiti, che vanno così a giocarsi la finale di Coppa con ben altre speranze rispetto alla vigilia. Insolito invece il calo finale del Borussia, che invece spesso cresce nel finale di partita. Calo forse da ascriversi al fatto che la stagione dei teutonici era di fatto finita la scorsa giornata con la vittoria del campionato da parte dello Sporting.


SC VIRTUTE - ATLETICO LA BARRIERA 1-1 (Ferdinand (V); Terrasina (A))

La Virtute prova subito a sorprendere l'avversario, ma il primo attacco fallisce e col passare dei minuti l'Atletico riesce a schiacciare i neroverdi nella propria area di rigore e costringere Stovini a due parate difficili. Il tasso agonistico è alto nonostante non ci sia niente in palio, ed arrivano i primi cartellini gialli.

La Virtute torna in campo nel secondo tempo apparentemente più dinamica, riuscendo subito a rendersi pericolosa e successivamente a stoppare a centrocampo il contrattacco degli avversari. Al 60' Zamato mette dentro Kyoraku per Tagliapietre e Sombra per Masticher, ma la mossa toglie molta forza alla fase difensiva; la squadra comunque avanza il baricentro ed ora può rendersi più pericolosa. Anche Sciacca cerca una maggiore potenza offensiva, scegliendo Manstein al posto di Yamamoto. Le squadre così sbilanciate infiammano la partita creando occasioni su occasioni, ma la spunta l'Atletico con un'azione tutta di prima al 77': Terrasina e Corelli dialogano al limite dell'area ubriacando la difesa avversaria fino a quando Terrasina non taglia dentro e batte Stovini di piatto. La partita sembra avviata verso una sconfitta dei neroverdi, che però all'84' trovano il goal decisivo su calcio d'angolo quando Scudiero la mette forte e tesa quasi fuori area e Ferdinand la arpiona a mezz'aria con piglio da veterano prima di scagliarla in rete con un gran destro.

Pareggio tutto sommato giusto considerata la grande crescita della Virtute nel secondo tempo. L'Atletico esibisce la consueta superiorità tecnica, ma forse complice anche un po' di appagamento non ha saputo affondare il colpo.


SPORTING U.B.A. - DINAMO DEGRADO 3-2 (Saoj, Niru x2 (S); Chernenko, Santiago (D))

La Dinamo lotta senza paura, riuscendo a tenere il fronte per una buona ventina di minuti ed impegnando Ibn Nusayr, ma al 28' Stojakovic trova Saoj in area, e la girata non irresistibile del portoghese si infila comunque in rete. Gallagher ordina ai suoi di avanzare, e a sorpresa anche Lerici avanza il baricentro della squadra. I biancorossi ora controllano la gara, spengono facilmente le offensive dei granata e al 41' raddoppiano con Niru, servito in area piccola da Kebab.

Al rientro in campo Gallagher prova a ripartire con la coppia Chernenko-Santiago al posto di Vestone e Puntone, prendendo in contropiede Lerici che era passato alla marcatura a uomo. L'ucraino trova il goal al 55', accorciando le distanze su cross del connazionale Derkaç. Al sessantesimo Lerici passa al contropiede, mentre Gallagher spinge ulteriormente avanti i suoi e tenta la carta Guerrero al posto di Polacci. La gara si accende, arrivano un altro goal per parte, e all'80' Saoj fallisce una conclusione facile dall'interno dell'area. All'88' la grande occasione per i granata: Guerrero vola sulla fascia e mette in mezzo, torre di Chernenko per Santiago che però viene anticipato di testa dal ritorno in corsa di Stoychev, grandissimo intervento in extremis ad Ibn Nusayr già battuto.

Lo Sporting vince quindi l'ultima gara, evitando il ritorno di fiamma della Dinamo sul finale. Gallagher conclude mestamente un campionato dal quale forse si aspettava di più, ma che ha evidenziato un gap ancora largo fra le tre squadre di testa e tutte le altre.


AC NUOVA AMERICA - CERBERUS FC 2-5 (Sighinolfi x2 (A); Serrano x3, Mondragòn x2 (C))

La gara parte in sordina, con un paio di occasioni da rete malamente sprecate da entrambe le formazioni, poi il Cerberus prende decisamente il sopravvento. Serrano trova finalmente la porta, mentre la difesa degli ospiti chiude ogni spazio, e per la fine del primo tempo il punteggio va sullo 0-2. Particolarmente pregevole il secondo goal di Serrano: un tiro al volo su un elegante pallonetto servito da Mondragòn.

Al rientro in campo notiamo che Agnolotti ha sostituito Palestro con Bendato e la coppia d'attacco con M'Bare e Sighinolfi. La mossa in attacco è volta a sfruttare le maglie larghe della difesa avversaria, e porta subito al goal di Sighinolfi, che in uscita beffa facilmente un indeciso Donizeglia. Il Cerberus non si fa comunque impressionare, e poco dopo va sul 3-1 con una cannonata di Mondragòn da fuori area. Intorno al sessantesimo la Nuova America si spinge in avanti, mentre il Cerberus arretra specularmente. Il Cerberus mantiene la propria superiorità a centrocampo, contenendo le offensive degli avversari e contrattaccando spietatamente. Finisce 2-5, una bella prova di forza da parte degli ospiti.

La partita chiude la stagione di entrambe le squadre, ed ha riflettutto abbastanza bene il divario tecnico fra le due compagini. Nota di merito ad Urbano per aver azzeccato formazione e tattica, non dovendo apportare nessun correttivo in corso d'opera.
 
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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Edizione del 16/8/2017

IL VERTICALE ALZA LA COPPA

US VERTICALE - CERBERUS FC 3-2 (Ramòn x3 (V); Biggio x2 (C))
Il Verticale parte fortissimo, capitalizzando la propria superiorità palla a terra per organizzare una ragnatela di passaggi che porta regolarmente le punte a tu per tu con Saracinescu. Il portierone rumeno non può nulla contro Ramòn, che in ben due occasioni lo brucia in uscita. Al contrario, il tridente del Cerberus (forse troppo eccessivo, avrebbe fatto comodo un uomo in più a centrocampo o nella mediana) sembra cincischiare davanti a Blem, che riesce a smanacciare fuori dallo specchio della porta ben due conclusioni. Si va negli spogliatoi sul punteggio di 2-1.

Nell'intervallo entrambi gli allenatori adeguano le marcature all'avversario. Toràl manda in campo Singh per Colombi e Calavec per Egra, riequilibrando la squadra. Urbano tenta invece di riagguandate il pareggio con Spacek e Ylmaz al posto di Marcenaro e Strader. Adesso il Cerberus sembra meglio disposto in campo. La ripresa parte con le squadre apparentemente più prudenti: Spacek stoppa un'offensiva del Verticale, e poco dopo è Calavec ad inventarsi un tackle al limite dell'impossibile su Bandenere. Al sessantesimo Toràl punta sul catenaccio e sostituisce Piastrini con Boia. Urbano risponde buttando i suoi all'attacco. Sono però i Falchi a colpire per primi al 66' quando Luizo pesca Ramòn al limite dell'area, e il tiro del messicano piega le mani a Saracinescu, che tocca ma non riesce a deviare fuori dallo specchio. Il forcing finale del Cerberus si schianta contro un ennesimo pasticciaccio in attacco, con Serrano e Fiorentini che si ostacolano a vicenda e Blem che neutralizza la minaccia. All'85' Biggio gira in rete in passaggio teso di Ylmaz, ma ormai è troppo tardi: il Verticale difende il fortino fino al triplice fischio.

E' stata una bella partita: combattuta, avvincente e dominata da scelte tattiche forti e avvedute. Toràl esce vincitore dal confronto, ma molto lo deve alla confusionaria fase offensiva del Cerberus, col tridente da favola Fiorentini-Serrano-Biggio che spesso si intralciava invece di collaborare. Evidente lo spaesamento dei tre, non abituati ad un tale affollamento dell'area di rigore, perdipiù con un trequartista offensivo subito dietro. Il Verticale salva la stagione alzando la Coppa nella sua seconda finale conquistata in quattro anni, segno incontrovertibile che i Falchi sono una forza con la quale fare i conti. Il Cerberus rimanda ancora il ritorno ai fasti del passato, ma in questa stagione è quantomeno tornato stabilmente fra le squadre in corsa per i trofei.


RAMON NON SI NASCONDE: "Ci siamo riscattati sul finale, in futuro non avremo più crolli dopo la pausa e punteremo allo scudetto". Il bomber dei Falchi, decisivo nella finale, spiega le ambizioni del club a pagina 7.

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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Edizione del 17/8/2017

SI TIRANO LE SOMME

SPORTING U.B.A.: 8. La corazzata biancorossa difende il titolo di campione senza eccessivo affanno grazie ad un girone di ritorno spettacolare da 22 punti. La forza dello Sporting è stata l'alta qualità dei suoi giocatori, aumentata rispetto alla scorsa stagione grazie a pochi ma sapienti innesti, unita alla mancanza di veri punti deboli. Randolfo Lerici ha sempre mantenuto una guida ferma e sicura, portando in porto la squadra senza scossoni, preferendo più modificare la disposizione tattica in corsa rispetto all'abuso delle sostituzioni. Lerici ha quasi sempre dimostrato un'ottima lettura del campo, difendendo con successo il vantaggio in più di un'occasione mettendo a frutto movimenti difensivi sui quali ha evidentemente lavorato molto in allenamento. L'equilibrio di alto livello dei biancorossi è testimoniato dalle statistiche: terzo miglior attacco e seconda miglior difesa.

Quest'anno nessun giocatore dello Sporting ha brillato più degli altri, evidente anche dall'assenza dalla parte alta delle classifiche individuali, ma non è mai stato un problema: lo Sportin si è confermato essere una squadra che fa del collettivo il suo punto di forza. Quest'anno lo Sporting è andato molto vicino al triplete, ma il Cerberus è riuscito ad eliminarlo dalla Coppa, forse l'unico rimpianto della stagione per i biancorossi.


ATLETICO LA BARRIERA: 7,5. Finalmente, l'Atletico gioca una stagione quasi adeguata al livello dei propri giocatori. Pur rimanendo una squadra profondamente discontinua e prona a clamorose amnesie, stavolta i Corvi sono riusciti a salire sul podio e persino conquistare la vetta per diverse giornate, pur cedendo sul finale ad uno Sporting ancora superiore. L'uscita ai Quarti dalla Coppa ha permesso a Sciacca di concentrarsi sul Campionato, dove malgrado una certa fragilità difensiva (terza peggiore del campionato) l'Atletico è riuscito ad imporsi come seconda forza. Questo perché lo sbilanciamento in avanti è stato netto, trasformando l'Atletico in un Verticale più talentuoso, cambiamento che ha esaltato le doti di bomber di razza di Katukov. Il russo ha collezionato 21 goal in 15 presenze conquistando il titolo di capocannoniere ed ovviando all'annataccia di Terrasina e (soprattutto) Corelli. Proprio quest'ultimo è forse il peggior spreco della stagione: nonostante gli incoraggiamenti di Sciacca il ragazzo è crollato sotto il peso delle aspettative ed è scivolato nell'irrilevanza.

Alle sue spalle ci sono però altri due giovani pronti a raccoglierne il testimone: Franchino ha scalzato Manstein dal posto di titolare della trequarti, e Storioni ha già numeri da veterano. Come Katukov, il regista cileno Zamo ha giocato una stagione fantastica collezionando 14 assist che gli hanno fatto vincere la relativa classifica stagionale. Il gioco palla a terra dei Corvi ha spesso esaltato i tifosi, ma se Sciacca vuole davvero correre per lo Scudetto i prossimi anni deve assolutamente solidificare la difesa.


CERBERUS FC: 7. L'ascesa dell'Atletico relega il Cerberus al terzo posto, ma i blues restano lì in zona ad aspettare che le grandi facciano un passo falso. La buona prestazione in Coppa fa ben sperare per il futuro, anche se la squadra non ha mai realmente dato l'impressione di poter insidiare la vetta. Malgrado un buon livello generale ed una buona gestione tattica, il Cerberus sembra ancora lontano dalle corazzate rivali e dipendente dalle prestazioni del superportiere Saracinescu. Quando il campione romeno non ha giocato, il Cerberus si è inabissato rapidamente. Con l'età che avanza, sarà certamente una priorità per Urbano dotarsi di un secondo portiere di buon livello al posto del volenteroso ma inadeguato Donizeglia. Per il resto la squadra c'è, anche se la disposizione tattica è risultata troppo mutevole e a volte leggermente inadeguata in fase di costruzione. Considerando che all'attacco non manca niente, forse è il caso di concentrarsi su centrocampo e difesa, visto che anche quest'ultima sembra aver fatto dei passi indietro rispetto al passato.


BORUSSIA BILDUNGSROMAN: 4,5. La caduta del Borussia dall'Olimpo della Stagione 2, dove dominò in lungo e in largo, continua. La scommessa-Zamato sembrava non pagare, ma l'esonero a Gennaio e la scelta di Haller hanno continuato a non pagare. Un amaro quarto posto, mai in corsa per la Coppa e la sconfitta nella Supercoppa rappresentano il punto più basso da cinque anni per il Borussia Bildungsroman. La squadra non ha mostrato particolari deficenze a livello di gioco, ma nonostante questo ha spesso fallito l'approccio alla gara, giocando con sufficienza e trovandosi spesso a dover rincorrere l'avversario. Ci sentiamo di poter dire che si è chiuso un ciclo e che il prossimo Borussia dovrà rifondare una squadra che sembra aver perso ogni stimolo. La qualità dei giocatori non si discute, ma forse è il caso di tentare qualche cessione eccellente per far scendere dagli allori l'intero ambiente.


US VERTICALE: 6,5. La radicale opera di rifondazione della squadra fatta da Toràl ad inizio anno sembrava propellere i Falchi sulla vetta del Campionato, travolgendo le corazzate della SFL. Un girone d'andata a tutta velocità ed un passaggio di turno in Coppa contro il Borussia sembravano presagire una marcia trionfale anche nel girone di ritorno, nonostante le analisi pessimistiche degli addetti ai lavori. Invece, le previsioni negative si sono avverate e il Verticale è ben presto uscito dalla lotta per il podio. Le sconfitte si sono succedute, ma in Coppa Toràl non ha mollato un centimetro ed è riuscito a tenere alto il livello fino alla fine, complice uno United irriconoscibile che è letteralmente andato in pezzi nella semifinale di ritorno.

La vittoria ha forse salvato la stagione: il Verticale ha chiuso in crescendo arrivando addirittura a strappare la Coppa dalle mani di un Cerberus anch'esso in cerca di riscatto. I Falchi hanno dominato la finale e vinto il loro primo trofeo da quando sono tornati in SFL. Toràl ha cambiato molto, ma ha comunque confermato l'impiantito offensivo ed esteticamente apprezzabile di Zamato, rafforzando sensibilmente la fase difensiva. Come sempre, i Falchi si sono dimostrati la squadra col miglior attacco del campionato (pur senza i campioni del passato), ma la difesa è rimasta tra le peggiori, superata in mediocrità solo da quella della neopromossa AC Nuova America. Per il futuro ci auguriamo quantomeno un po' di filtro a centrocampo, a meno di non mettere su una difesa di campioni.


DINAMO DEGRADO: 5,5. In molti si aspettavano qualcosa di più dalla Dinamo quest'anno: la squadra è stata costruita bene e Gallagher è sembrato spesso avere il coltello tattico dalla parte del manico, ma le frequenti amnesie dei Granata hanno lasciato per strada troppi punti. In un campionato ultracompetitivo e molto equilibrato (dalla metà classifica in su), queste debacles hanno relegato la Dinamo nella parte centrale della classifica negandole ogni chance di competere per le prime posizioni. Nonostante la migliore difesa del campionato e l'assenza di veri punti deboli, la Dinamo si è dimostrata fragilissima sui calci piazzati e poco pericolosa in attacco (il terzo peggiore della SFL), difetti sui quali Gallagher dovrà lavorare sodo per evitare che rovinino anche le future stagioni.


CSKA PSYCHEDELIA: 7.
Non ci aspettavamo che il CSKA si salvasse così facilmente, dopo la rivoluzione nel mercato estivo. Hoffmann ha costruito una squadra solidissima, tecnicamente non eccelsa ma capace di dare filo da torcere a chiunque nonostante una gestione oculata del turnover. Se c'è un appunto da fare, è la scarsissima consistenza del reparto offensivo, il secondo peggiore della SFL, tenuto in piedi in pratica solo da Ushakov. Bosch e Marshin non si sono rivelati giocatori da SFL, o almeno non con sufficiente continuità, costringendo Hoffmann a ripiegare sul doppio mediano o su un centrocampo comunque leggero. Grazie agli sforzi della difesa e alle prodezze di Higuera, il CSKA ha conquistato una salvezza di lusso che in pochi avrebbero pronosticato.


SC VIRTUTE: 6. Salvezza strappata con le unghie e con i denti all'ultima giornata, e dovuta in buona parte al clamoroso crollo finale dello United. E' stata una stagione difficile per la Virtute, il cui allenatore Cerretani ha dovuto lasciare la panchina per motivi di salute a Gennaio. L'arrivo di Zamato faceva temere uno sbilanciamento della squadra, ma il mister veterano ha mantenuto la squadra sui binari di Cerretani a costo di snaturare il proprio gioco, e alla fine ha avuto ragione. Sotto Zamato la squadra ha raccolto più del doppio dei punti (11 vs 5) risalendo dall'ultimo posto grazie ad un gioco di squadra di buon livello, anche se raramente i neroverdi hanno dato l'impressione di poter fare più di così. La squadra soffre ancora di un tasso tecnico piuttosto basso, e la delusione-Masticher ha complicato le cose. Il Leone di Vienna, Ferdinand, ha tenuto la barca a galla ma non è eterno, e in difesa solo Jourdan sembra all'altezza.


BULLDOGS UNITED: 4. Dopo un avvio confortante e la conquista della semifinale di Coppa, lo United sembrava destinato ad una stagione altalenante ma comunque non disastrosa. Il crollo finale, con la squadra fisicamente disastrata che perdeva partite su partite, ha vanificato tutto e fatto precipitare i Viola nella zona retrocessione. Purtroppo, lo United ha spesso fondato il suo gioco sulla superiorità atletica, forse aiutata da una preparazione fisica puntata su una partenza sprint, e quando la fisicità è venuta meno è crollato l'intero castello di carte. Alla buona tenuta difensiva non ha fatto seguito un attacco all'altezza, risultato alla fine addirittura il peggiore della SFL nonostante l'indiscussa qualità degli interpreti. Il sotto-utilizzo delle ali e lo schieramento di centrocampi spesso muscolari con solo 1-2 giocatori a lanciare le punte ha forse tarpato le ali del reparto offensivo. Di sicuro lo United retrocede con una squadra tecnicamente valida, che a meno di svendite totali ha tutte le carte in regola per tornare presto in SFL.


AC NUOVA AMERICA: 5. Lo smantellamento estivo della squadra doveva, nelle intenzioni, costruire una squadra all'altezza della SFL, ma così non è stato. La Nuova America è risultata troppo fragile difensivamente, fatto che ha vanificato la discreta prestazione offensiva trascinata da uno M'Bare sicuramente destinato a più alti scopi. Il coraggio non è mancato ai giocatori, ma il tasso tecnico è risultato insufficiente rispetto alla concorrenza, con la squadra che è sfuggita al record negativo di punti in SFL solo grazie alla vittoria contro uno United in piena crisi alla penultima giornata. Nonostante l'arrivo di giocatori veterani come Zengen, Sighinolfi, Montreàl e Kléber, la Nuova America torna in SCL e fronteggia un probabile parziale smantellamento.


I MIGLIORI
Portieri:

- Saracinescu (Cerberus FC) pres 17 parate 30 goal subiti 26
- Higuera (CSKA) pres 15 parate 26 goal 2 goal subiti 30
Difensori:
- Jourdan (SC Virtute) pres 14 contrasti 9 goal 0
- Stoychev (Sporting U.B.A.) pres 16 contrasti 9 goal 1
- Dumitru (Sporting U.B.A.) pres 14 contrasti 8 goal 0
- Armando Jesus (US Verticale) pres 15 contrasti 9 goal 0
Terzini:
- Santos (Cerberus FC) pres 13 contrasti 1 assist 5 goal 2
- Bulgaro (US Verticale) pres 13 contrasti 3 assist 5 goal 0
Mediani:
- Prajak (Borussia Bild.) pres 17 contrasti 13
- Suvorov (Atl. la Barriera) pres 15 contrasti 12
Centrocampisti:
- Zamo (Atl. la Barriera) pres 16 contrasti 0 assist 14 goal 2
- Centone (Atl. la Barriera) pres 13 contrasti 6 assist 4 goal 3
- Ribeiro (Bulldogs United) pres 15 contrasti 0 assist 13 goal 1
- Piastrini (US Verticale) pres 14 contrasti 0 assist 11 goal 1
Trequartisti:
- Franchino (Atl. la Barriera) pres 14 assist 6 goal 6
- Stojakovic (Sporting U.B.A.) pres 15 assist 13 goal 4
Ali:
- Norsk (US Verticale) pres 12 assist 2 goal 11
- Derkaç (Dinamo Degrado) pres 11 assist 5 goal 3
Attaccanti:
- Katukov (Atl. la Barriera) pres 15 assist 0 goal 21
- Saoj (Sporting U.B.A.) pres 13 assist 9 goal 10
- Piant (US Verticale) pres 10 assist 5 goal 14



MARCANTONIO: "Annata quasi perfetta, resto fino al Triplete". Il capitano dello Sporting allontana le voci sul possibile ritiro a pagina 7.

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