GDR La chiamata del cavaliere

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- Avete deciso, dunque? -
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- Sì, Alais. Sono felice di avere prestato la mia spada alla rinascita di questo angolo del mondo, ma non è più il posto giusto per me. - Il giovane elfo dai capelli neri stava ultimando la preparazione dei suoi bagagli. Era un cavaliere, non aveva poi molto da portar con sé, se non per la sua spada, la sua armatura e poche altre cose che ormai da molti anni avevano viaggiato assieme lui ai quattro angoli del globo. - Non ora che la casa dei miei antenati sembra aver rimesso radici, e che quelle radici sono state messe in subbuglio da una coltellata alle spalle. Ora che posso scegliere dove poter portare i miei servizi, invece di dover obbedire a fredde gerarchie, vorrei di nuovo dare ascolto a quella chiamata al dovere. Ne ho già parlato con i miei superiori: mi hanno già accordato ogni permesso e benestare. -
L'elfo dai capelli biondi, un giovanotto servitore dall'aria un po' gracile, sospirò. - Sarà un peccato non potervi vedere di nuovo, Narluinee. Ora a chi potrò rivolgere i miei servizi? Qualche gnoll grande e grosso e dalla voce grossa che mi farà dannare, senza dubbio!
Narluinee gli sorrise benevolo, e dopo aver fatto fagotto, gli posò una mano sulla spalla. - Non esser cupo, Alais. Mai nessuno potrebbe adirarsi con qualcuno alacre come te. E se la sventura si abbatterà su di te, saprai sempre dove trovarmi, se lo vorrai, per trovare una nuova casa che ti accolga come parte della famiglia.
Alais si fece un po' piccolo nelle spalle. Il sorriso di Narluinee e le sue parole di supporto riuscivano sempre a sciogliere anche la più robusta delle corazze, dando coraggio a chiunque avesse cuore e bisogno di ascoltarlo. Dovunque fosse andato, sarebbe stato benaccolto, Alais lo sapeva.
Quello che però non sapeva, ne si aspettava, e stesso dicasi di Narluinee, era di trovare davanti all'uscio di casa una gnoll grande e grossa, armata di tutto punto, con alcuni dignitari al seguito. No, forse più che dignitari si trattava di guardie. E più che farle la guardia sembravano cercare disperatamente di starle dietro perché la gnoll le trattava come non esistessero. E non era certo una gnoll qualsiasi.
- Buongiorno, signori miei. Voi... Uhm... - Astarte sembrò esitare dubbiosa. - Chi di voi è Narluinee Ohtarrin? Suppongo non tu, che mi sembri un po' scrocchiazeppi. - Disse, braccia incrociate, rivolgendosi ad Alais e poi guardando quello che effettivamente era Narluinee. Lui si fece avanti, composto e dignitoso, apparentemente non perturbato dal trovarsi davanti una delle due teste principali del governo del paese.
- Sono io Narluinee Ohtarrin, vostra maestà. Ero in partenza per i regni del nord, ma quale sia il vostro bisogno posticiperò la mia partenza senza indugio. -
- Oh, quindi stavi già andando al nord da solo? Bestia maledetta, un colpo di fortuna. Vieni! Vieni subito, c'è roba importante di cui parlare. GASTORE! PIJA I BAGAGLI DER CAVALIERE QUA, ANNAMO UN ATTIMO DA NA PARTE CHE JE DEVO SPIEGA' LE COSE PER BENE. -
Alais e Narluinee si scambiarono una breve occhiata: nessuno dei due sapeva cosa stava succedendo, ma certamente un cavaliere doveva mostrare compostezza e prontezza davanti all'imprevisto, e così Narluinee avrebbe fatto, in barba a tutti gli dei, qualsiasi cosa gli fosse arrivata contro.

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Si ritrovarono tutti all'interno di uno dei palazzetti governativi locali, in una sala addobbata con trofei della ribellione, trofei di caccia, e anche un buon numero di armature, armi e quant'altro piazzati in giro. C'era aria di fermento, prima di entrar lì: ma tutti sapevano dei preparativi che incombevano e per cosa erano. Narluinee in cuor suo sperava di non essere richiamato in quella guerra, ma se gli fosse stato richiesto lo avrebbe fatto senza indugiare.
Tuttavia in quella sala Astarte e uno skaven dagli occhiali spessi e tondi, armato di una serie di fogli, documenti e carteggi vari, sembravano in procinto di interrogare fittamente il giovane cavaliere.
E Alais, che non sapeva bene perché era stato a sua volta trascinato in quella storia e portato dentro la sala. Il biondo sembrava a disagio, ma la presenza di Narluinee così calma e serafica aiutava a smorzarne almeno un po' la tensione. Se il cavaliere era calmo, allora doveva fidarsi del suo giudizio ed essere calmo a sua volta.
- Allora, Narluinee, carissimo. Vediamo un po'. Ora ti faccio un paio di domande, e tu me dici di sì, oppure mi spieghi come stanno le cose. Va bene?
- Certamente, vostra maestà.
Dopo un altro po' di confabulare lo skaven porse ad Astarte un foglio in particolare.
- Allora... Da che ho saputo, ti eri guadagnato un posto nella milizia imperiale. Vero o falso?
- Certamente.
- Volevi supportare l'impero?
- Invero no, Maestà. Desideravo fare del bene là dove sarei stato mandato a servire, agendo nel mio piccolo come possibile all'ombra e sfruttando le grazie che l'impero mi avrebbe concesso per la lealtà dimostrata. E' così che sono finito ad aiutare anche la ribellione dell'Awt-Nyota, a favorire l'azione dei ribelli e a mettere ai ceppi quei nobili e miliziani corrotti dal potere e dal denaro.
- Hah. Bene. - La gnoll sorrise. Si leccò un dito e passò al foglio dopo. - E da che vedo hai fatto un bel po' di giri. Hai cento e passa anni o sbaglio?
- Centotrenta per l'esattezza, compiuti a maggio.
- All'anima, sembri un pupo.
Narluinee arrossì ma non disse niente. Alais quasi si permise di ridere fra sé.
- Comunque sei stato ai quattro angoli di Ipairos se ho visto bene. Partivi da quello che ora è Ysil, poi sei finito nel Kharabas, poi addirittura Wallonia... Per caso hai sbirciato i Wyrm?
- Ho avuto la sfortuna di combattervi, a essere sincero.
- E non sei morto. A prescindere dal risultato, dice già molto.
- Mi onorate, maestà.
- Che successe lì? Dimmi un po', so' curiosa.
- Sono stato messo a capo di alcuni degli ultimi reggimenti di resistenza. Wallonia era già perduta, ma siamo riusciti a mettere in salvo parte della popolazione ed evacuarla verso Thronos, e ad organizzare una difesa abbastanza efficiente da sgominare i dragoni e dragonidi che ci inseguivano per fare di noi le loro prede o la loro prole. In cambio di questo servizio mi è stato, per mio sommo disappunto, assegnato un posto nella Repubblica Feana, per godermi i frutti del mio, così definito da Thronos, eroismo. Ma restare a Feana era solo un modo di mettermi dove un non-umano non avrebbe più potuto brillare: qui non ci sono bestie temibili ne mostri da sgominare. Sarei sbiadito col tempo. - Narluinee sorrise. - E' stata la mia fortuna imbattermi in sua maestà Nekhub e poter collaborare per liberare dal giogo imperiale un'altra nazione, una a cui potevo giurare la mia lealtà, guidata da condivisibili ideali.
La capacità di dialogo dell'elfo era ben affermata, forse un retaggio del suo sangue nobiliare. Per quanto la maggior parte degli elfi e dei non-umani fossero stati privati dei loro titoli, mantenere la memoria della loro genia era stato di cruciale importanza nella storia, e così era tramandare i modi di fare e la cultura della loro stirpe, con ogni mezzo possibile. Narluinee non era stato esente da questa tradizione elfica. Che fosse un nobile Astarte lo sapeva bene, e mentre lo ascoltava sembrava più stare confermando tutte le sue informazioni - anche se quell'ultimo discorso le fece un po' gonfiare il petto di orgoglio.
- Beh, oddio, non esageriamo, magari saresti brillato lo stesso, sarebbe successo qualcosa... O magari saresti brillato altrove... Il che mi fa arrivare, invero, al punto. Ba'Go, vai pure, qui abbiamo finito. Dopo ti chiamo di nuovo quando serve.
Lo Skaven si riprese i fogli e si inchinò brevemente: da mezzo al folto crine di pelame che gli coronava il capo sbucò quella che sembrava una piccolissima aracne e imitò l'inchino dello skaven, e poi entrambi si avviarono uscendo dalla stanza.
- Allora, Narluinee. Tu volevi andare a Ysil, giusto?
- Oh, sì maestà. Da lì venivano i miei antenati, e ora che è a repentaglio intendo tornare alla mia terra ancestrale nel momento del bisogno per fare la mia parte, se la corte d'Ysil vorrà accettare la mia spada.
La gnoll fece un sorriso ferino. - Bene, e ci potrai andare col mio benestare... Se accetterai il fatto che t'abbia già trovato moglie!
Finalmente entrambi gli elfi rimasero interdetti, guardando la tarchiata iena crestata con tanto d'occhi.

GDR di reclutamento per Narluinee Ohtarrin @Enichaos
 
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