GDR La battaglia di Starforge

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
La reazione della Terra alla dichiarazione di indipendenza del Tecnoculto è rapida e ferrea: il pugno in tritanio-duranio della I e della IV Flotta si dirige risoluto verso le Iron Stars, deciso a distruggere l'arsenale navale di Starforge per chiudere la questione "flotta del Tecnoculto" nella maniera più chiara possibile.

Le due flotte arrivano però dai lati opposti del Settore, e quando la I Flotta esce dalla velocità warp è notevolmente più vicina a Starforge rispetto all'altra. L'Exarch della flotta del Tecnoculto sta ancora aspettando che dai cantieri escano altre navi da guerra, ma cerca di cogliere l'occasione di attaccare i Federali prima che riescano a riunire le proprie forze. Se funziona, può essere la mossa decisiva.

L'Ammiraglio James Tiberius Kirk della IV Flotta Federale, tuttavia, non si fa sorprendere: sfruttando la superiorità degli armamenti, e beneficiando della gittata dei propri siluri, la IV Flotta riesce a tenere a distanza gli avversari sacrificando una dozzina di navi per coprirsi la ritirata. Dopo poche ore la flotta è in grado di accelerare a velocità Warp e muoversi verso la I Flotta. Una volta riunite le flotte, Kirk ne prende il comando ed inizia l'avanzata verso Starforge.


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Ritendendo di non poter rischiare l'Arsenale, l'Exarch Byzriq decide di andare incontro al nemico ed ingaggiare battaglia lontano dalla stazione spaziale. La flotta del Tecnoculto si muove quindi verso le due flotte Federali; l'Ammiraglio Kirk ordina uno schermo di Siluranti per coprire una manovra a tenaglia al di sotto e al di sopra del piano orbitale. L'Exarch non "vede" la manovra, ed infila la propria flotta nel cuore di quella federale, cercando di spezzarla in due tronconi.


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Le navi del Tecnoculto avanzano in un blocco compatto.

A questo punto si affrontano da una parte 495 Siluranti, 148 Incrociatori Lanciamissili e 50 Corazzate del Tecnoculto; dall'altro 540 Siluranti, 158 Incrociatori Lanciamissili e 50 Corazzate della Federazione. Una delle più grandi battaglie navali della storia recente!

La massa delle navi del Tecnoculto potrebbe permettere alla manovra di riuscire, tagliando fuori le due formazioni di Incrociatori che tentavano la manovra a tenaglia, ma l'armamento delle navi Federali è decisamente superiore. Le navi del Tecnoculto vengono tempestate da salve di siluri ad Antimateria che in poche ore fanno crollare gli scudi ed iniziano a perforare gli scafi delle eleganti navi di Starforge. Le perdite aumentano e la manovra di sfondamento viene interrotta.


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Un Incrociatore del Tecnoculto colpito da un siluro federale.

Nel frattempo i due bracci della tenaglia sono giunti in posizione ed assalgono la flotta del Tecnoculto in difficoltà. Riconoscendo l'imminenza della sconfitta, Byzriq ordina alle Siluranti di immolarsi in un'azione di retroguardia programmando le IA di navigazione per una rotta di collisione con le navi della Federazione più vicine alla via di fuga. La manovra suicida sorprende i Federali, che non riescono ad evitare almeno una ventina di devastanti speronamenti.


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Una Corazzata della Federazione assiste alla distruzione di una pari-classe per speronamento.

Grazie alla manovra suicida, Byzriq riesce ad allontanarsi dalla battaglia a bordo della propria ammiraglia, seguito da una ventina di Corazzate della guardia personale. L'Ammiraglio Kirk rinuncia all'inseguimento preferendo annientare completamente le ostinate navi-drone del Tecnoculto. La battaglia va avanti ancora per molte ore, ma alla fine la vittoria dei Federali è completa. Viene escluso l'assalto a Starforge: la stazione spaziale è pesantemente armata e molte delle navi sopravvissute alla battaglia necessita di riparazioni urgenti. Restituisce però il comando della IV Flotta all'Ammiraglio Hangman Van Dyren, portando la sua I Flotta a porre un Blocco Navale su Chrome stessa.

La battaglia sancisce in pratica la fine delle ambizioni navali del Tecnoculto: Starforge è intatta, ma praticamente sotto assedio, e la Federazione può richiamare altre flotte nel settore attingendo alle proprie immense risorse. Il blocco navale di Chrome è un chiaro segnale intimidatorio. Che farà ora il Tecnoculto?
 
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