Arminio
Ninja Skilled!
La sala del trono di Karaz-a-Karak era immersa nel silenzio.
Le schiere dei Martellatori, la guarda di èlite del Regno, erano posizionate all'ingresso, di fronte alle porte di Mithril, pietra e acciaio, e lungo la sala, che dalle porte al Trono si estendeva per oltre un chilometro.
Dinnanzi al Trono del Potere, manufatto khazalid antico di centinaia di migliaia di anni, era stato posizionato un tavolo di pietra.
Il Gran Re, Thorgrim Starbreaker, sedeva sul Trono, e fissava i suoi interlocutori. Poi prese la parola.
"Allora, avete delle idee?"
Immediatamente scoppiò un grande caos.
"AGHHHHHHHHH, DECAPITIAMOLI TUTTI! DICO PROPRIO TUTTI."
" Magmablood, testa di bronzo, vuoi smetterla di urlare nella sala del Trono??"
"E tu smettila di essere un codardo Vragnisson!"
"Come osi? Io ho combattuto gli umani da prima che la tua barba superasse la tua cintola!" rispose l'anziano Re di Karak Zhadin.
"E per questo ora miliardi di Khazalid sono sotto il giogo umano!"
"Vragnisson ha ragione, smettila. Stai mettendo in imbarazzo i nostri antenati" borbottò Krudd Stonehammer.
"Per Moradin, ma vi state vedendo in questo momento? Sembrate dei goblin che litigano per un prosciutto!"
"SILENZIO."
Il Gran Re aveva ripreso la parola. Un boccale di birra si rovesciò sul tavolo.
"Vi ho convocato per un Consiglio, non per battibeccare inutilmente. Piuttosto,cambiando argomento, narratemi lo stato del Regno."
Kazador Goldbeard, amministratore del Regno, prese la parola:
"Attualmente nel Regno vivono oltre 30 miliardi di Khazalid, oltre a circa 3 miliardi di Exo e un numero indefinito di Masaki, che oscillano dai 3 miliardi ai 10 a seconda del giorno in cui chiediamo. Non che si possa fare un censimento di quei Pelleverde...
Il discorso continuò per più di un'ora, nella quale vennero esposti dati sull'intero stato dell'economia del Regno.
Era da anni che si consumava questa routine. Il Gran Re chiedeva consiglio alla sua amministrazione e all'assemblea dei Re dei Khazalid, e il risultato era sempre il caos.
Starbreaker sapeva che c'era bisogno di una svolta.
E sarebbe stato lui a darla.
Le schiere dei Martellatori, la guarda di èlite del Regno, erano posizionate all'ingresso, di fronte alle porte di Mithril, pietra e acciaio, e lungo la sala, che dalle porte al Trono si estendeva per oltre un chilometro.
Dinnanzi al Trono del Potere, manufatto khazalid antico di centinaia di migliaia di anni, era stato posizionato un tavolo di pietra.
Il Gran Re, Thorgrim Starbreaker, sedeva sul Trono, e fissava i suoi interlocutori. Poi prese la parola.
"Allora, avete delle idee?"
Immediatamente scoppiò un grande caos.
"AGHHHHHHHHH, DECAPITIAMOLI TUTTI! DICO PROPRIO TUTTI."
" Magmablood, testa di bronzo, vuoi smetterla di urlare nella sala del Trono??"
"E tu smettila di essere un codardo Vragnisson!"
"Come osi? Io ho combattuto gli umani da prima che la tua barba superasse la tua cintola!" rispose l'anziano Re di Karak Zhadin.
"E per questo ora miliardi di Khazalid sono sotto il giogo umano!"
"Vragnisson ha ragione, smettila. Stai mettendo in imbarazzo i nostri antenati" borbottò Krudd Stonehammer.
"Per Moradin, ma vi state vedendo in questo momento? Sembrate dei goblin che litigano per un prosciutto!"
"SILENZIO."
Il Gran Re aveva ripreso la parola. Un boccale di birra si rovesciò sul tavolo.
"Vi ho convocato per un Consiglio, non per battibeccare inutilmente. Piuttosto,cambiando argomento, narratemi lo stato del Regno."
Kazador Goldbeard, amministratore del Regno, prese la parola:
"Attualmente nel Regno vivono oltre 30 miliardi di Khazalid, oltre a circa 3 miliardi di Exo e un numero indefinito di Masaki, che oscillano dai 3 miliardi ai 10 a seconda del giorno in cui chiediamo. Non che si possa fare un censimento di quei Pelleverde...
Il discorso continuò per più di un'ora, nella quale vennero esposti dati sull'intero stato dell'economia del Regno.
Era da anni che si consumava questa routine. Il Gran Re chiedeva consiglio alla sua amministrazione e all'assemblea dei Re dei Khazalid, e il risultato era sempre il caos.
Starbreaker sapeva che c'era bisogno di una svolta.
E sarebbe stato lui a darla.