Evento [Karaz Ankor] Gli Esuli

[Mikhail Mengsk]

I superstiti del genocidio Asathi sono riusciti ad organizzare un esodo di massa dai territori controllati dall'Umanità comprando o affittando abbastanza navi spaziali da permettere la fuga a quasi tutti. Circa due milioni di Asathi stipati in meno di 500 navi hanno eluso la blanda sorveglianza della Legione riuscendo ad arrivare alla spicciolata nello spazio del Karaz Ankor.

Chiedono di proseguire il viaggio verso il territorio della Repubblica di Korhal, che ha in parte finanziato la fuga e l'ha agevolata con i suoi agenti.

@Arminio

 

[Arminio]

Fregate del Karaz Ankor intercettano la flotta Asathi.
Immediatamente dai sistemi vicini partono navi mercantili ripiene di materiali destinati agli esuli.

Un emissario del Karaz Ankor chiede colloquio con il comandante della Flotta Asathi.

 

[Mikhail Mengsk]

[concesso. suvvia, è davvero raro che qualcuno non vi conceda almeno di fare una proposta, saltate i preamboli]

 

[Arminio]

L'emissario, il Comandante di Fregata Beowulf Stoneheart, sale sulla principale nave Asathi.

"Saluti, amici. Porto con me 5 mercantili carichi di rifornimenti e pezzi di ricambio come dono."

"Sono qui per chiedevi la destinazione del vostro popolo, e che accordi avete raggiunto con Korhal, per quanto riguarda la vostra sistemazione. Per la vostra sicurezza abbiamo bisogno di saperlo, ovviamente."

 

[Mikhail Mengsk]

"Vi ringraziamo per gli aiuti. I Korhal sono una specie famosa per la loro grande tolleranza, la neutralità e la cultura avanzatissima, ci hanno offerto un posto nella loro società e un futuro pacifico ed appagante. Siamo gli ultimi superstiti di una razza che contava miliardi di vite, chiediamo solo un'esistenza tranquilla lontana dai barbari Umani, flagello della Galassia."

 

[Arminio]

Il Khazalid fece spuntare un sorriso da sotto la folta barba:
"Siamo disposti a darvi altri aiuti economici, e ad accompagnare la vostra flotta nel vostro lungo viaggio verso Korhal. Vi chiediamo solo di ricordare in futuro la nostra amicizia, e il legame che ci unisce in questi tempi duri."

 

[Mikhail Mengsk]

L'esule sorride "Lo faremo, Khazalid".