[Impero del Sol Levante] Shin Jidai

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All'alba del nuovo secolo (sebbene il calendario Wareki segnasse l'anno 2460) comincìò a spargersi la voce, nelle isole dell'arcipelago giapponese, di una grande riforma in cantiere. Suddetta riforma avrebbe abbracciato ogni campo: sociale, economico, estero. A conferma di queste voci, venne infine reso pubblico il contenuto della riforma, nominata Shin Jidai, Nuova Epoca. Era questo quello che gli araldi annunciavano nelle principali piazze dell'Impero:

"Junichiro Tenno, Yamato Okimi, Amenshita Shiroshimesu okimi, Sumera no Mikoto, Re del Cielo oltre le nuvole, comunica al proprio popolo la divulgazione di una nuova, grande raccolta di leggi, la Shin Jidai, in promessa di una grande rinascita dell'Impero del Sol Levante, in tutti i campi. Il Giappone ha un destino glorioso, e il nostro Imperatore Junichiro Tenno è benedetto dagli Dei.

La Riforma abbraccerà tutti i campi, dalle tasse all'esercito. Prima di tutto, verrà promossa la nascita e lo sviluppo dell'industria nostrana, con incentivi per l'avvio di imprese di grandi dimensioni e stabilimenti industriali. Verranno detassati tutti i prodotti grezzi necessari al processo industriale, quali i metalli, il legno, il carbone e il campo del tessile.

Verrà avviato un processo di ammodernamento dell'esercito. L'Imperatore promette in futuro nuove acquisizioni territoriali per l'Impero del Sol Levante, a dimostrazione che esso è destinato ad un futuro glorioso.

Verranno finalmente aperti i porti ai commercianti esteri, riaprendo il Giappone dal precedente isolamento, ormai considerato inutile e controproduttivo per il Giappone stesso.

Questo è quanto decretato da Juichiro Tenno, Yamato Okimi, proclamato dagli dei."

Dopo la divulgazione nelle pubbliche piazza, vennero allegate anche ulteriori istruzioni, inviate ai maggiorenti del paese (ovvero @salvor_hardin).
 

salvor_hardin

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"La tradizione prima di tutto" è la risposta dei nobili. "E non contamineremo mai la nostra tradizione con quella degli altri. Le loro industrie, le loro usanze, il loro denaro qui non ci deve essere"
 
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