Last Century
Ninja Skilled!
Lo aveva promesso. Lo aveva promesso e, sebbene l'idea non la intrigasse troppo - visto e considerato quanta ansia e paura le cagionava - si era messa il cuore in pace, capendo come fosse inevitabile compiere quel passo a lungo rimandato. Inizialmente era previsto che passassero via terra, scortate da un piccolo drappello di guardie, lungo la strada che da Almarillan portava al reame delle driadi, ma dopo le recenti vicissitudini, la guerra di confine e le tribolazioni dei Domini del Drago, la scelta più saggia era parsa quella d'imbarcarsi direttamente per Kyrne Lamiya. Magari non sarebbe stato un viaggio di chissà quale interesse, ma la principessa si premurò d'informare il capitano sul fatto che avesse tracciato lei stessa una rotta per il viaggio; non rettilinea e svelta, ma piena di piccole deviazioni che avrebbero portato la nave a costeggiare le acque territoriali di Cherax e Anemonia prima e Lannach poi, dando modo ad Ariel di vedere, seppur da lontano, l'antica Justa la piccola exclave di Freihafen e la città di Iskandara.
Il giorno della partenza era andata a prendere l'alata di buon mattino, ancor prima del sorgere del sole, e assieme avevano percorso le strade di Rilmeren sino al porto immerso nella bruma. Dopo aver caricato le ultime vettovaglie - senza lesinare qualche rimedio alchemico per il mal di mare - salparono col favore della marea ai primi raggi del sole. Dal porto si potevano vedere in lontananza le enclavi della Banda e delle Spriggan, mentre più a monte, verso nord, l'occhio finiva per perdersi nelle infinite macchie boschive che celavano Ainatur e Almarillan. Sollevatasi la nebbia anche il mare, in tutta la sua vastità, permetteva quasi d'intravedere le lontane isole come piccoli puntini appena percettibili. Quello era il quinto viaggio, contando la breve escursione con i britannici da cui si era dovuta sveltamente ritirare, eppure le sembrava di non aver mai saggiato la libertà prima di allora.
Si rivolse ad Ariel, sfregandosi le mani per scaldarle dal freddo, continuando a guardare l'orizzonte.
«Ci credi che oltre il grande mare c'è un altro continente?» disse. «Nuovi regni, nuovi popoli, nuove culture. A volte rimango affascinata da quanto Ea sia effettivamente grande e da quanto poco conosciamo in tal senso.»
Poi scosse la testa, come a cacciare un brutto pensiero.
«Scusami, ogni tanto mi soffermo su certi pensieri agrodolci.» ridacchiò. «Dev'essere il sangue elfico che inizia a farsi sentire. Immagino che ad una certa età diventerò come mio cugino e mio nipote, pacata e rilassata.»
O forse avrebbe continuato a prendere a martellate i demoni dell'altrove. Ma quello non lo disse, non le pareva il momento di rievocare spiacevoli ricordi nella sua figlioccia piumata.
«Come ti senti all'idea di andare a Kyrne? Ricordati che non sei costretta a fare tutto subito, possiamo restare un poco in città e incontrare gradualmente tutte le persone che dobbiamo. Sicuramente Silene vorrà conoscerti!» le sorrise. «Io invece dovrei incontrare la Findabair... l'ultima volta che ci siamo incontrate non ero propriamente consapevole di alcune cose e abbiamo avuto una discussione a cui mi piacerebbe rimediare.»
A fare da sfondo al discorso solo il rumore del cordame e quello dello scafo che s'infrangeva sulle onde.
Il giorno della partenza era andata a prendere l'alata di buon mattino, ancor prima del sorgere del sole, e assieme avevano percorso le strade di Rilmeren sino al porto immerso nella bruma. Dopo aver caricato le ultime vettovaglie - senza lesinare qualche rimedio alchemico per il mal di mare - salparono col favore della marea ai primi raggi del sole. Dal porto si potevano vedere in lontananza le enclavi della Banda e delle Spriggan, mentre più a monte, verso nord, l'occhio finiva per perdersi nelle infinite macchie boschive che celavano Ainatur e Almarillan. Sollevatasi la nebbia anche il mare, in tutta la sua vastità, permetteva quasi d'intravedere le lontane isole come piccoli puntini appena percettibili. Quello era il quinto viaggio, contando la breve escursione con i britannici da cui si era dovuta sveltamente ritirare, eppure le sembrava di non aver mai saggiato la libertà prima di allora.
Si rivolse ad Ariel, sfregandosi le mani per scaldarle dal freddo, continuando a guardare l'orizzonte.
«Ci credi che oltre il grande mare c'è un altro continente?» disse. «Nuovi regni, nuovi popoli, nuove culture. A volte rimango affascinata da quanto Ea sia effettivamente grande e da quanto poco conosciamo in tal senso.»
Poi scosse la testa, come a cacciare un brutto pensiero.
«Scusami, ogni tanto mi soffermo su certi pensieri agrodolci.» ridacchiò. «Dev'essere il sangue elfico che inizia a farsi sentire. Immagino che ad una certa età diventerò come mio cugino e mio nipote, pacata e rilassata.»
O forse avrebbe continuato a prendere a martellate i demoni dell'altrove. Ma quello non lo disse, non le pareva il momento di rievocare spiacevoli ricordi nella sua figlioccia piumata.
«Come ti senti all'idea di andare a Kyrne? Ricordati che non sei costretta a fare tutto subito, possiamo restare un poco in città e incontrare gradualmente tutte le persone che dobbiamo. Sicuramente Silene vorrà conoscerti!» le sorrise. «Io invece dovrei incontrare la Findabair... l'ultima volta che ci siamo incontrate non ero propriamente consapevole di alcune cose e abbiamo avuto una discussione a cui mi piacerebbe rimediare.»
A fare da sfondo al discorso solo il rumore del cordame e quello dello scafo che s'infrangeva sulle onde.
@Silen Eccolo qui, come promesso!