Evento Il Ritrovamento

Silen

Get a life
All'inizio del nuovo anno si sparge una notizia che suscita l'attenzione e la curiosità di tutti i maghi di Ea. Un minatore goblin di Khas Naradak sostiene di aver ritrovato nientemeno che una delle cinque perdute Lacrime di Solonielle. La gemma, di origine divina se si crede alle leggende, ha un grandissimo valore dato che in tutta Ea si consoce l'esistenza soltanto di altri quattro esemplari: due sono stati usati come occhi per la grande statua di Llorathh nella tenebrosa Kalassia, una (insolitamente colorata di un sinsitro bagliore rosso) pende da una catenella d'argento al collo della Prima nella Caccia a Kyrne Lamiya e dell'ultima si è persa ogni traccia.

Avendola ritrovata per proprio conto (e probabilmente per puro caso) il goblin Guglùk rifiuta recisamente di consegnare il prezioso artefatto al proprio superiore e dopo una furibonda rissa in stile goblin, conclusa con tre morti e un gran numero di feriti e contusi, riesce a far valere il proprio punto di vista.
Si dice comunque che il pelleverde non sia insensibile l fascino del vile denaro e potrebbe vendere la gemma in cambio di un bel gruzzolo d'oro zecchino.

([USERGROUP=100]@L_FantasyWars[/USERGROUP] a chiunque sia itneressato)
 

Last Century

Ninja Skilled!
L'arcimago di Almarillan, tornato con l'ego vagamente piagato dopo la sconfitta al torneo Britannico, ricevette la notizia del ritrovamento in una fredda sera all'inizio dell'anno. Sulle prime non volle credere che si trattasse proprio di una delle leggendarie Lacrime, ma col passare dei giorni il tarlo del dubbio s'insinuò nella sua mente al punto da conferirne col Principe Carnil. La discussione si protrasse per alcune ore, dato che lo scetticismo correva potente nel sovrano, anche in virtù delle esigue risorse che avrebbe potuto e voluto investire in tale operazione, ma alla fine anche la ritrosia dell'Elensil iniziò a vacillare, tenuemente.
- Vostra Altezza, se le leggende sono vere potrebbe trattarsi dell'ultima possibilità di mettere le mani su un artefatto del genere. Non vogliamo certo che dei rozzi goblin, incapaci di capirne il vero potenziale, lo tengano come gingillo vendendolo al migliore offerente! - disse il mago, cercando il tutto per tutto per far cedere il proprio signore.
- Sì, ma come ti ho detto è improbabile che sia una lacrima... non mi fido molto della gemmologia goblin, senza offesa. Penso invece che queste siano voci fatte per confondere le acque e spingere le persone a presentarsi in massa lì e giocare a rialzo su un falso. - Carnil sospirò.
- Allora mandatemi lì! Io posso accertarmi della veridicità della cosa e, nel caso, smascherare la truffa. Immaginate che onta se il Duca la comprasse e si rivelasse semplice ciarpame! -
- Non demorderai, vero? - sorrise l'Elensil.
- Nossignore! L'avventura mi farà bene, non sono mai stato in terra Goblin... e l'ultima volta che ho viaggiato più a sud della vecchia Taraska ero a bordo di una nave da guerra... - mugolò affranto l'arcimago.
- Va bene ma ad una condizione: niente rischi inutili e niente alterchi con altre nazioni, soprattutto con gli alleati. -
- Assolutamente, signore, niente alterchi e niente lanci a rialzo, promesso! -
Detto quello fuggì dalla sala del trono a gambe levate, diretto a preparare i vettovagliamenti per il viaggio.
Maeiv spuntò da dietro il trono, silenziosa, sgusciando a fianco del sovrano.
- Devo bloccare il suo accesso al tesoro reale? - chiese, sospettosa.
- Per ora no. Se davvero si tratta di una delle lacrime di Solonielle metterci le mani ha la priorità su molte cose. Giusto non vale la pena scatenare le ire di qualcuno per averla, ecco. Lasciagli ritirare quello che desidera, possiamo fidarci di Amdir, ci è sempre rimasto leale. -
- Come volete, Vostra Altezza. Devo farlo seguire? - aggiunse l'elfa.
- Manda qualcuno con lui, un piccolo drappello, una dozzina ecco. Mandaci una dozzina di uomini Anche se il formicaio è stato pacificato ed è prossimo alla resa non mi fido di quelle terre. -
- Sarà fatto. - e prese congedo anche lei.

[ ... ]

Alcuni giorni dopo Amdir, vestito con la tunica blu da viaggio e accompagnato da una piccola carrozza, arrivò alle porte di Khas Naradak. Ai locali non fece mistero del perché fosse lì.
- Salve a voi, abitanti del Regno Goblin; il mio nome è Amdir Talarim, Arcimago di Almarillan! - si presentò. - Sono qui per vedere di persona la fantomatica gemma che risponde al nome di Lacrima di Solonielle. E per fare un'offerta, nel caso, al suo possessore. -
 

Silen

Get a life
Khas Naradak era una città molto grande fatta per la maggior parte di tozzi edifici squadrati dall'aspetto utilitaristico che denotavano una tecnica architettonica che al meglio si poteva definire rozza. Nè a migliorare l'aspetto di quei cupi edifici contribuiva il fatto che fossero per lo più sporchi e trascurati nè le strade sofraffollate e mal disegnate,anch'esse vittime di incuria, contribuivano a migliorare l'umore dei visitatori. Era, in poche parole, una tipica città goblin.
Le porte della città da cui era arrivato Amdir erano custodite da una mezza dozzina di guardie, per lo più impegnate ad ammazzare il tempo giocando a carte ma in una maniera che l'elfo non riuscì a riconoscere...apparentemente violare le regole senza farsi scoprire era parte integrante del gioco, almeno a giudicare dalle urla e schiamazzi.
Due goblin, malvolentieri, si staccarono dal gioco per ascoltare cosa volesse il visitatore eldar.
"Allora, Grump, zcrivi..cozo venuto per gemmacoza trovata da Gugluk. Cozo venuto da Almaral...Almirul..Albrrr..."
"Almacoza, zcritto. Tornare gioco ora?"
"Azpetta, ztupido. Zervomo nome, cognome e prozessione!"
"Ma che ze importa...guarda bene Lunk! Fezzo venuto a farzi bidonare da Gugluk. Fa andare lui a buttare cozi luccocozi e noi tornare gioco...Avevo mano fortunata..."
"Tazi incoziente! Noi guardie di cozaporta città!"
"Allora TU zscrivi se ci tiene tanto...io altro da fare.."
"Pfffft, tu tanto fretta perdere cozi luccicozi? Tu non capace di giocare.."
"Invece io zo!"
"Ah si?"
"Si!"
"Ah, siiiii?"
"Siiiiii!"
"Ah, siiiiiiiiiiii?????????????"
"SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!"
I due goblin andarono avanti a litigare per un pezzo fra loro, apparentemente dimentichi del viandante. Alla fine dopo "uno zcambio amizevole di opizioni", come lo defini il capo, Amdir venne ammesso alla città con alcune indicazioni, non molto precise per raggiungere la casa di Gugluk.






 
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Dopo essersi lasciato stordire dalla abitudini dei popolo goblin, in particolare per quello che riguardava il gioco delle carte e l'organizzazione interna, Amdir e la sua piccola delegazione si lasciarono alle spalle l''ingresso della città, cercando di decifrare le istruzioni per arrivare a casa del suddetto Gugluk. Tralasciando l'architettura, che lui da eldar avrebbe definito "cubista", il posto faceva meno impressione di quanto si sarebbe potuto immaginare nei suoi più fervidi pregiudizi. Arrivato a quella che doveva, a detta di quel poco che era riuscito a capire, la casa del goblin in questione bussò un paio di volte, con fermezza, presentandosi ancora prima che quello gli aprisse l'uscio.

- Sono Amdir Talarim, è questa la casa di Gugluk, il fortunato possessore di una delle Lacrime di Solonielle? - chiese a gran voce, senza farsi troppi scrupoli.

Munchkin goblin Edition
Immagina Amdir che li guarda così:

:bicicletta:
 

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La risposta non tardò a farsi sentire, di malagrazia come sembrava essere prammatica goblin.
"Zerto che è casa di Gugluk, come zerto è che tu scozziatore!" dopo qualche istante, e svariate imprecazioni, la porta si aprì per msotrare un goblin di taglia media (ovvero piuttosto bassa) ed età indefinibile, il naso deturpato da un grosso porro , vestito di una sudicia tunica verdognola che sembrava aver vissuto giorni migliori. Dopo aver squadrato dall'alto in basso (o almeno averci provato) il proprio visitatore il goblin prese la parola "Zerto che zei un cozo veramente brutto, tu. Allora che ze stai a fà zavanti alla mia porta? Inzomma, che vu?"
 

Last Century

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Amdir guardò il goblin dall'alto in basso, chiedendosi per quale motivo Gallean lo stesse sottoponendo a quel supplizio audiovisivo, ma ricacciando indietro la voglia di lanciare una tempesta di meteore sulla casa del pelleverde, si sbrigò a rispondere.
- Sono qui per la Lacrima. - affermò, sicuro. - Se dovesse trattarsi della vera gemma sono disposto a prenderla per una cospicua somma di denaro. Abbastanza da ricostruire ex-novo questa città. - continuò. - Sempre che non ti interessi più una gemma che l'oro, naturalmente. -
 

Silen

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"Ah, zei qui per gemmacoza luccicoza. Pozevi dirlo subito! Vieni accà, brutto." con un genno il goblin invitò il mago ad entrare. La casa era ovviamente a dimensione goblin, quindi grossomodo quanto una caverna hobbit, e Amdir certo non poteva starci comodo. Per giunta la casa di Gugluk era ingombra di ogni genere di cianfrusaglia che il suo abitante ogni tanto indicava con un cenno aggiungendo una breve spiegazione "La ezzerci bottiglia di Grog di kapo Lustuk. Quà secchio alla spazzatura di antenato Glaronk...là...boh, io no ricorda...ed ecco, qua bella gemmacoza luzzicoza. Tu piace, uomo veramente brutto?"
Davanti all'eldar, deposta su un cuscino lercio, giaceva una piccola gemma azzurra delle dimensioni di una goccia. La forma era assolutamente naturale, senza la minima traccia di lavorazione e il colore purissimo e profondo. Ma ciò che più convinse Amdir che quella fosse veramente una delle Lacrime era il lieve pulsare di energia che la gemma possedeva ai suoi occhi di mago, una forma di energia come mai aveva sentito prima.
 

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A parte la lercia e scomoda abitazione, ad Amdir pareva a dir poco sorprendente che un goblin del genere fosse riuscito a mettere le mani sulla Lacrima. Doveva essere stato baciato da tutti gli dei contemporaneamente - Tiamat inclusa - per aver avuta tanta buona sorte, specialmente perché in molti sarebbero stati disposti ad uccidere pur di avere quell'artefatto leggendario. Arrancò nella casa seguendo il pelleverde sino ad arrivare ove si trovava la Lacrima e ne rimase a dir poco estasiato: se prima aveva il dubbio ed il sentore che potesse trattarsi di un falso, il solo vederla lo convinse immediatamente del contrario. Una gemma poteva ingannare, ma il potere magico che emanava era inconfondibile, unico a dir poco.

Senza scomporsi, tuttavia, statuario come solo gli eldar sapevano fare, guardò il padrone di casa.
- Indubbiamente è una gemma molto bella. - iniziò. - Ma non posso essere sicuro che non si tratti di un qualche falso. - mentì. - Posso offrirti una quindicina di talenti sull'unghia. Sono abbastanza per sistemarsi a vita e comprare un bel magazzino per tutte le tue... cose. -

Amdir "Ebreo Genovese" Talarim.
 

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Il goblin si grattò i quarti posteriori "Gemmacoza ezzere molto luzzicosa, Gugluk dovuto fare a pugni con millanta altri goblin. Gugluk non dizpozto a vendere a uomo incredibilmente brutto per quazzro monete pulciose. Tu guarzato abbztanza tu potere uzcire."
 

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- No, no, non essere frettoloso, la mia era solo una proposta! - lamentò il mago. - Nulla vieta di poterti offrire qualcosa in più. Che ne dici di cinquanta talenti? Con questi potresti costruire la tua città personale da qualche parte nel mondo. Sii ragionevole! -
 

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"Ah, ora zi che ragioni, uomo impossibilmente brutto. Quando Gugluk trova gemmacoza luzzicoza in rovina sepolta, Gugluk za di aver fattogrande colpo, colpo di vita intera. Gugluk piaze moltizzimo gemmacoza ma oro ezzere anche luzzicoso e denaro può rendere Gugluk ricco e potente. Non più zozzo lavoro in miniera, non più zudare e zgobbare per poche monete che neanche luzzicano." il goblin si battè rumorosamente le mani sulle cosce "Bene, ora che zo che tu parla zerio, noi discute tua offerta. Tu detto sezzanta talenti di monete d'oro, giusto?"
 

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Amdir sospirò profondamente. - Facciamo sessantacinque talenti, io mi prendo la gemma e tu ne esci come il goblin più ricco del mondo conosciuto? Tra l'altro ti conviene andartene da qui, temo che l'instabilità politica della zona possa avere un peso... particolare. Specie se intascherai tutti questi talenti. -
Probabilmente, pensava il mago, Carnil lo avrebbe scotennato per aver dilapidato tutto quel denaro.
 

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"Oh, tu non preoccupa per Gugluk, Gugluk sa badare a sè stesso" disse il gonlin fregandosi le mani "Zezzanta talenti sono una zomma zufficiente. A Gugluk piacciono cifre tonde. Tu fatto affare amico bruttizzimo, vero affare!" ciò detto Gugluyk afferrò le mani di Amdir fra le sue e cominciò ad agitarle dall'alto in basso stile pompa da bibicletta.

(Gdr off, e se non ci sono altri interessati, il lotto è aggiudicato per 70 monete d'oro)
 

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Ninja Skilled!
- Sì, amico goblin, sono davvero err... fortunato. - sorrise imbarazzato. - Vado a preparare tutto il necessario per il pagamento. -
Detto quello si avviò alla porta conferendo brevemente con i soldati di scorta. Non avrebbe lasciato casa del goblin senza la gemma, per nessun motivo. Si sarebbe fatto spedire l'oro e l'avrebbe riportata ad Almarillan, dove sarebbe rimasta al sicuro.

(GdR Off - Metto in scheda la detrazione del cash)
 
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