"In realtà la cosa non è tanto semplice" disse il capitano, al quale l'aria afflitta sembrava essersi ormai scolpita sul volto ma che almeno sembrava essersi ripreso dall'imbarazzo a causa del vecchio principio del mal comune mezzo gaudio "Intanto vi sconsiglio vivamente di togliervi quella roba. Se la Apoptosi vi incontrasse nuovamente, non la prenderebbe bene. Seguitemi, vi prego"
Il soldato guidò Thyros e i suoi attraverso una campagna fiorente, incrociando ogni tanto carrettieri, contadini ed altri coloni, tutti indistintamente addobbati con infantile quanto maniacale attenzione. Alcuni sembravano prendere la cosa con filosofia, altri, specialmente i drow, avevano espressioni fra l'avvilito e l'abbacchiato che facevano rivalità a quella della loro guida.
Appena fuori da un piccolo villaggio si ergeva un'alta quercia. Appesi ai vari rami, come tanti frutti maturi, almeno una decina di persone, strettamente avvolte in una secrezione che sembrava simile alla cera d'api, ma evidentemente molto più resistente. Il primo pensiero era volto evidentemente al peggio, ma una occhiata più attenta mostrò subito che in realtà le persone appese erano tutte vive e in discrete condizioni a parte il fatto di essere immobilizzate e penzoloni da un albero. I più avevano la testa libera ma alcuni avevano la bocca tappata dalla stessa secrezione cerulea anche se le narici erano state loro premurosamente lasciate libere in modo che non potessero soffocare.
"Chi si toglie di dosso gli addobbi la prima volta riceve una ronzante rampogna. La seconda volta viene appesa qui o in altri posti simili a meditare, così dice, per qualche giorno. A suo credito devo rimarcare che la Apoptosi finora non ha nuociuto a nessuno, nemmeno a qualche incosciente che ha sguainato le armi; inoltre un paio di volte al giorno passa di quà con un otre d'acqua per i disgraziati là sopra. Alcuni irriducibili con più coraggio che cervello che hanno continuato ad insultarla nonostante la cera però si sono ritrovati con la bocca tappata. Prima che lo chiediate, abbiamo tentato di tirare giù dall'albero ma siamo stati scoperti e i colpevoli, per cosi dire, sono stati appesi a loro volta a fianco di chi avevano cercato di liberare. Alla fine ci abbiamo rinunciato."
Il soldato fece una pausa "Vedete signore, ci rendiamo perfettamente conto che ci sono cose ben peggiori nella vita, altri nostri compagni rischiano la vita ogni giorno contro mostri mutati e creature da incubo, altri affrontano carestie e pestilenze, ma resta il fatto che siamo in completa balia di una creatura che non comprendiamo e che non sembra comprendere noi. Abbiamo provato a parlarle ma non sembra ascoltare...noi però siamo solo semplici soldati, la nostra speranza è che voi possiate ottenere qualcosa di più."
"Almeno riuscissimo a capire da dove prende tutta quella roba che ci scarica addosso, ogni giorno viene fuori con qualcosa di nuovo!" sbottò con una certa, ma involontariamente comica, indignazione.