The Shiran Reborn
Chosen one
Nell'enorme accampamento militare presso Elduaàn tutto tace. E' notte fonda e dalla moltitudine di tende illuminate dalle torce sembra non provenire alcun suono: risata data dall'alcool o pianto per l'imminente scontro contro i le forze del male che sia.
Solo da una tenda le figure, ombre, ingigantite dalla luce dei braceri si muovono convulse.
“Mio signore, notizie infauste provengono da Bastiglia. Pare che il Diarca Elpmilla sia impazzito dopo aver evocato il caduto Smaugh”
Shiran Blacklion rimase impassibile per alcuni istanti, poi prese la spada di Ulghinela'l, la reliquia donatagli dai nobili elfici di Elduaàn al momento dell'incoronazione e la scagliò contro il tavolo, squarciandolo a metà.
I presenti rimasero esterefatti, Il Diarca Shiran era noto per la sua estrema lucidità e pazienza, sia in campo militare che amministrativo.
“Lasciatemi solo generali”
Quando la tenda si svuotò alcune lacrime, per la prima volta di molti anni, ricoprirono il volto del sovrano.
Poche ore dopo, alle luci dell'alba, il Diarca fece chiamare la sua guardia reale, e diede ordine di partire per Bastiglia.
“Dovremo essere di ritorno entro dieci giorni, ci fermeremo solo se costretti”
Arrivati presso il palazzo reale di Bastiglia il Diarca si diresse verso la sala del trono dove erano radunati i nobili, i rappresentanti del commercio, gli amministratori e i massimi filosofi del regno. La sala è enorme: alte colonne di granito si estendono almeno per 30 piedi verso la cupola della sala, antica arazzi si stagliano sulle pareti decorato di marmo bianco, mentre un candelabri in oro e guardie reali in luccicanti armature in argento sono immobili come statue intorno alle pareti.
“Cittadini di Ishitara…
Questo è stato un anno estremamente difficile per tutti noi. Come ben sapete il vostro Diarca è stato vittima di un terribile incidente, che lo costringe morente nelle sue stanze...”
Un mormorio di irrequietezza prese vita nella sala
“Inoltre Justa, nostro vicino e partner commerciale, è stata attaccata e distrutta...”
Il mormorio prese ancora più forza.
“Infine gli abomini che lo scorso anno hanno invaso e infettato le terre di Carandor sono ormai a pochi giorni di marcia dai confini di Elduàan..”
Il panico si diffuse tra la folla, chi urlava, chi si prendeva a spintoni e le guardie riuscivano a malapena ad evitare che il tutto degenerasse ulteriormente.
Il Diarca rimase seduto, in silenzio, con la testa abbandonata sullo schienale del trono mentre gli occhi vagavano incerti verso il soffitto. Dopo alcuni istanti, dove la folla in preda al panico continuava ad urlare e a litigare, prese la sua spada e la scaraventò nello spazio dinnanzi a lui e solo per miracolo questa non colpì nessuno.
"SILENZIO"
"Ishitara ha superato prove ardue in questi ultimi anni. Siamo stati pedine nelle mani di un pazzo, siamo stati invasi, abbiamo visto la nostra economia naufragare e con lei pestilenze e carestie che hanno piegato il popolo uccidendone a migliaia.
Ma ora siamo un Regno ricco, con un'enorme esercito e grandi ideali.
E proprio in questo momento dobbiamo essere uniti, solo così potremo sopravvivere, respingere i caduti e dando un futuro ai nostri figli.
Che cosa volete fare dunque?"
Dopo pochi interminabili secondi un nobile, Floki di Armanulllin, raccolse la spada e la pose ai piedi di Shiran. Si inginocchiò e urlò: "Shiran Blacklion, Re di Ishitara, discendente del dio Nòòdi" ripetendolo più volte.
@Silen
[Tentativo di farla tornare una monarchia:
1. Tutta la sala urla il nome di Shiran -> incoronazione
2. Alcuni appoggiano Shiran, altri no
3. La maggiorparte delle persone nella sala protestano]
Solo da una tenda le figure, ombre, ingigantite dalla luce dei braceri si muovono convulse.
“Mio signore, notizie infauste provengono da Bastiglia. Pare che il Diarca Elpmilla sia impazzito dopo aver evocato il caduto Smaugh”
Shiran Blacklion rimase impassibile per alcuni istanti, poi prese la spada di Ulghinela'l, la reliquia donatagli dai nobili elfici di Elduaàn al momento dell'incoronazione e la scagliò contro il tavolo, squarciandolo a metà.
I presenti rimasero esterefatti, Il Diarca Shiran era noto per la sua estrema lucidità e pazienza, sia in campo militare che amministrativo.
“Lasciatemi solo generali”
Quando la tenda si svuotò alcune lacrime, per la prima volta di molti anni, ricoprirono il volto del sovrano.
Poche ore dopo, alle luci dell'alba, il Diarca fece chiamare la sua guardia reale, e diede ordine di partire per Bastiglia.
“Dovremo essere di ritorno entro dieci giorni, ci fermeremo solo se costretti”
Arrivati presso il palazzo reale di Bastiglia il Diarca si diresse verso la sala del trono dove erano radunati i nobili, i rappresentanti del commercio, gli amministratori e i massimi filosofi del regno. La sala è enorme: alte colonne di granito si estendono almeno per 30 piedi verso la cupola della sala, antica arazzi si stagliano sulle pareti decorato di marmo bianco, mentre un candelabri in oro e guardie reali in luccicanti armature in argento sono immobili come statue intorno alle pareti.
“Cittadini di Ishitara…
Questo è stato un anno estremamente difficile per tutti noi. Come ben sapete il vostro Diarca è stato vittima di un terribile incidente, che lo costringe morente nelle sue stanze...”
Un mormorio di irrequietezza prese vita nella sala
“Inoltre Justa, nostro vicino e partner commerciale, è stata attaccata e distrutta...”
Il mormorio prese ancora più forza.
“Infine gli abomini che lo scorso anno hanno invaso e infettato le terre di Carandor sono ormai a pochi giorni di marcia dai confini di Elduàan..”
Il panico si diffuse tra la folla, chi urlava, chi si prendeva a spintoni e le guardie riuscivano a malapena ad evitare che il tutto degenerasse ulteriormente.
Il Diarca rimase seduto, in silenzio, con la testa abbandonata sullo schienale del trono mentre gli occhi vagavano incerti verso il soffitto. Dopo alcuni istanti, dove la folla in preda al panico continuava ad urlare e a litigare, prese la sua spada e la scaraventò nello spazio dinnanzi a lui e solo per miracolo questa non colpì nessuno.
"SILENZIO"
"Ishitara ha superato prove ardue in questi ultimi anni. Siamo stati pedine nelle mani di un pazzo, siamo stati invasi, abbiamo visto la nostra economia naufragare e con lei pestilenze e carestie che hanno piegato il popolo uccidendone a migliaia.
Ma ora siamo un Regno ricco, con un'enorme esercito e grandi ideali.
E proprio in questo momento dobbiamo essere uniti, solo così potremo sopravvivere, respingere i caduti e dando un futuro ai nostri figli.
Che cosa volete fare dunque?"
Dopo pochi interminabili secondi un nobile, Floki di Armanulllin, raccolse la spada e la pose ai piedi di Shiran. Si inginocchiò e urlò: "Shiran Blacklion, Re di Ishitara, discendente del dio Nòòdi" ripetendolo più volte.
@Silen
[Tentativo di farla tornare una monarchia:
1. Tutta la sala urla il nome di Shiran -> incoronazione
2. Alcuni appoggiano Shiran, altri no
3. La maggiorparte delle persone nella sala protestano]