Silen
Get a life
Falka, Falka...ar-kyl ne-xira. Wirr ila nar keserr khrrrr?
Silene sospirò e volse le spalle al balcone tornando nei propri appartemente sulla cima della Grande Torre, a Kyrne Lamiya. Spesso in quei giorni i suoi pensieri correvano alla perduta sorella-vera morta ormai da anni, uccisa dallo stesso incantesimo che aveva quasi mietuto anche la sua vita. Oh certo, Falka non era stata precisamente un giglio ma la aveva sempre sostenuta, quali che fossero i suoi difetti e il suo pensiero riguardo all'impero che sua sorella, la Prima, aveva creato. In quei giorni poi l'alata si trovava a rimpiangere il sagace generale oltre alla amata sorella-vera. Sheika sapeva che nessuna delle comandanti che aveva a disposizione eguagliava nemmeno in parte l'irruente ferocia di Falka e la sua capacità di vedere gli schieramenti sul campo di battaglia e il modo migliore di spezzare le forze nemiche.
A differenza delle prede, abituate a combattere in gruppo, questa abilità scarseggiva fra le Sorelle da sempre portate alla lotta singola e al duello uno contro uno: erano occorsi anni soltanto per indurre le Sorelle ad abituarsi a combattere seguendo una formazione ordinata e tuttora la loro vena anarchica emergeva spesso e volentieri durante la furia della battaglia.
Ma Falka aveva saputo mettere a profitto persino questo...non posso dire lo stesso delle altre.
Silene esaminò rapidamente le comandanti a sua disposizione.
Nilin...certamente era la più esperta e affidabile. Ma Nilin era stata una giovane nervosa e irrequieta che era diventata una adulta nervosa e irrequieta a disagio con i Senzali e anche con molte Sorelle. I suoi soldati la rispettavano, certo, ma era troppo aspettarsi quel trascinante entusiasmo che aveva saputo infondere la defunta Falka...per di più Nilin per via delle circostanze si era abituata a combattere battaglie difensive ed in queste eccelleva, certo...ma per quello che Silene aveva in mente occorreva un altro tipo di mentalità.
Ilias...no, la sua sorella dalle ali dorate era decisamente inadatta. Sapeva fin troppo bene cosa avrebbe fatto Ilias se gliene avesse dato l'occasione. C'era stato un tempo in cui aveva dato mano libera alla sorella ed alla sua politica di terrore, sull'onda del dolore per la morte di Falka e per tutto risultato la sua politica verso gli stati del nord ne risentiva ancora oggi. E poi Ilias pur essendo una comandante competente, mancava della brillantezza necessaria per quello che aveva in mente.
Ebbene si ritornava sempre allo stesso punto. Se le sue attuali comandanti non la soddisfacevano, bene avrebbe dovuto cercarne delle altre: c'erano alcune Sorelle che si mostravano molto promettenti: Mahiri, ad esempio o la taciturna Sagan, e fra le soldatesse si parlava molto anche della giovane Domino. Forse una di quelle tre avrebbe potuto fare al caso suo. Avrebbe riflettuto sulla questione...forse Garnet avrebbe potuto aiutarla: Silene aveva imparato a fare affidamento sulla intelligenza dell'albina figlia di sua sorella Shiver...e forse no. Garnet era una maga dopotutto mentre la questione in ballo ora era prettamente militare.
Incongruamente, pensò alla giovane che aveva incontrato qualche giorno prima, la implume allevata dalla principessa eldar. Che cosa bizzarra che una preda Senzali avesse cresciuto una Sorella! Eppure la giovane Ariel non era sembrata affatto intimidita nè aveva mostrato segni di debolezza, come ci si sarebbe aspettato da una creatura allevata in un ambiente estraneo. Silene ricordò che Ariel aveva vissuto per un anno nella foresta prima di essere ritrovata e annuì fra sè: doveva esserci della forza in quella giovane, altrimenti come avrebbe potuto sopravvivere privata anzitempo del nido e delle cure materne? Nessuno ricordava fosse mai successo che una implume caduta dal nido sopravvivesse da sola, anche solo per un anno.
Bene, la metteremo alla prova e vedremo. Se può dare un contributo alle Sorelle ed allo Stormo, tanto meglio. Ma ora ho altro da fare...
A passi misurati Silene scese le scale che collegavano i suoi appartamenti ai piani inferiori, diretta alla Sala del Trono Alato. Per strada fermò una giovane che aveva incrociato sul suo cammino "Vorresti rintracciare Aerianira per conto mio? Voglio mandare un messaggio a Mahiri" il tono che aveva usato era affabile, come sempre, e il compito una sciocchezza di nessun conto ma la giovane parve elettrizzata dall'idea che la Prima le avesse affidato un incarico qualsiasi e corse via con la massima rapidità mentre Silene la guardava allontanarsi con un sorriso enigmatico sulla labbra.
Era questo che volevo quando ho concepito il mio sogno, tanti anni fa? si rispose da sola Si. Oh, si.
Silene sospirò e volse le spalle al balcone tornando nei propri appartemente sulla cima della Grande Torre, a Kyrne Lamiya. Spesso in quei giorni i suoi pensieri correvano alla perduta sorella-vera morta ormai da anni, uccisa dallo stesso incantesimo che aveva quasi mietuto anche la sua vita. Oh certo, Falka non era stata precisamente un giglio ma la aveva sempre sostenuta, quali che fossero i suoi difetti e il suo pensiero riguardo all'impero che sua sorella, la Prima, aveva creato. In quei giorni poi l'alata si trovava a rimpiangere il sagace generale oltre alla amata sorella-vera. Sheika sapeva che nessuna delle comandanti che aveva a disposizione eguagliava nemmeno in parte l'irruente ferocia di Falka e la sua capacità di vedere gli schieramenti sul campo di battaglia e il modo migliore di spezzare le forze nemiche.
A differenza delle prede, abituate a combattere in gruppo, questa abilità scarseggiva fra le Sorelle da sempre portate alla lotta singola e al duello uno contro uno: erano occorsi anni soltanto per indurre le Sorelle ad abituarsi a combattere seguendo una formazione ordinata e tuttora la loro vena anarchica emergeva spesso e volentieri durante la furia della battaglia.
Ma Falka aveva saputo mettere a profitto persino questo...non posso dire lo stesso delle altre.
Silene esaminò rapidamente le comandanti a sua disposizione.
Nilin...certamente era la più esperta e affidabile. Ma Nilin era stata una giovane nervosa e irrequieta che era diventata una adulta nervosa e irrequieta a disagio con i Senzali e anche con molte Sorelle. I suoi soldati la rispettavano, certo, ma era troppo aspettarsi quel trascinante entusiasmo che aveva saputo infondere la defunta Falka...per di più Nilin per via delle circostanze si era abituata a combattere battaglie difensive ed in queste eccelleva, certo...ma per quello che Silene aveva in mente occorreva un altro tipo di mentalità.
Ilias...no, la sua sorella dalle ali dorate era decisamente inadatta. Sapeva fin troppo bene cosa avrebbe fatto Ilias se gliene avesse dato l'occasione. C'era stato un tempo in cui aveva dato mano libera alla sorella ed alla sua politica di terrore, sull'onda del dolore per la morte di Falka e per tutto risultato la sua politica verso gli stati del nord ne risentiva ancora oggi. E poi Ilias pur essendo una comandante competente, mancava della brillantezza necessaria per quello che aveva in mente.
Ebbene si ritornava sempre allo stesso punto. Se le sue attuali comandanti non la soddisfacevano, bene avrebbe dovuto cercarne delle altre: c'erano alcune Sorelle che si mostravano molto promettenti: Mahiri, ad esempio o la taciturna Sagan, e fra le soldatesse si parlava molto anche della giovane Domino. Forse una di quelle tre avrebbe potuto fare al caso suo. Avrebbe riflettuto sulla questione...forse Garnet avrebbe potuto aiutarla: Silene aveva imparato a fare affidamento sulla intelligenza dell'albina figlia di sua sorella Shiver...e forse no. Garnet era una maga dopotutto mentre la questione in ballo ora era prettamente militare.
Incongruamente, pensò alla giovane che aveva incontrato qualche giorno prima, la implume allevata dalla principessa eldar. Che cosa bizzarra che una preda Senzali avesse cresciuto una Sorella! Eppure la giovane Ariel non era sembrata affatto intimidita nè aveva mostrato segni di debolezza, come ci si sarebbe aspettato da una creatura allevata in un ambiente estraneo. Silene ricordò che Ariel aveva vissuto per un anno nella foresta prima di essere ritrovata e annuì fra sè: doveva esserci della forza in quella giovane, altrimenti come avrebbe potuto sopravvivere privata anzitempo del nido e delle cure materne? Nessuno ricordava fosse mai successo che una implume caduta dal nido sopravvivesse da sola, anche solo per un anno.
Bene, la metteremo alla prova e vedremo. Se può dare un contributo alle Sorelle ed allo Stormo, tanto meglio. Ma ora ho altro da fare...
A passi misurati Silene scese le scale che collegavano i suoi appartamenti ai piani inferiori, diretta alla Sala del Trono Alato. Per strada fermò una giovane che aveva incrociato sul suo cammino "Vorresti rintracciare Aerianira per conto mio? Voglio mandare un messaggio a Mahiri" il tono che aveva usato era affabile, come sempre, e il compito una sciocchezza di nessun conto ma la giovane parve elettrizzata dall'idea che la Prima le avesse affidato un incarico qualsiasi e corse via con la massima rapidità mentre Silene la guardava allontanarsi con un sorriso enigmatico sulla labbra.
Era questo che volevo quando ho concepito il mio sogno, tanti anni fa? si rispose da sola Si. Oh, si.
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