GDR Il Centro della Tela

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Shurrakan è una delle città più antiche di tutto il continente di Ipairos. Già antica quando Thronos era solamente un'idea nella mente del primo imperatore, già vecchia quando la Prima Tela aveva unificato tutte le Aracne in una sola nazione. Situata in una ampia vallata in quella fascia di territori a ridosso del Mare di Dune che le Aracne chiamano Terre Calde, era sempre stata ai margini delle grandi rotte commerciali e certo non sembrava nella posizione più adatta per essere la capitale di una nazione. Non si distingueva nemmeno particolarmente fra le stesse città che avevano formato l'Antica Tela: vi erano state città più grandi, città più ricche, città più popolate. Tutte scomparse, inghiottite dalle nebbie del tempo, divorate dalla guerra o dalla pestilenza o da uno qualcsiasi dei disastri che possono abbattersi su un insediamento...in verità la vita delle città non è poi molto differente da quella di coloro che le abitano.
Sotto molti aspetti la sopravvivenza della città attraverso i secoli e i millenni si doveva soprattutto a un capriccio del caso: quando la Prima Tela si era formata e le Risveglianti avevano dovuto scegliere un luogo dove porre la sede del loro Consiglio non era stato possibile giungere a un accordo sui criteri che la sede del nuovo governo avrebbe dovuto rispettare; e così, in modo molto Aracne, si era deciso semplicemente di riunirsi nella città dove viveva la più anziana Grande vivente all'epoca. Destino aveva voluto che quella città fosse proprio Shurrakan, dove abitava la leggendaria Shamel Prima Venerata, la Grande vissuta più a lungo a memoria del Popolo della Tela con i suoi 906 anni. Quella decisione aveva mutato per sempre i destini di Shurrakan che in quel momento e per sempre era diventata per le Aracne il Centro della Tela, a dispetto della sua posizione periferica. La città aveva conosciuto una forte espansione ed era divenuto il centro culturale oltre che politico della Prima Tela. Il suo crescente prestigio aveva fatto si che spesso le Grandi appena emerse dal Sonno si recassero a Shurrakan per stabilirvisi finchè ancora le loro dimensioni e il ciclo di veglia glielo consentiva fino a quando la città era divenuta sede del più alto numero di Grandi che si potesse trovare in qualsiasi luogo della Tela, il che aveva a sua volta attratto dai quattro angoli dello stato tutte le Aracne più ambiziose e promettenti che sognavano,un giorno di divenire Risveglianti.
La Caduta aveva portato significativi cambiamenti: i nobili umani nominati dai theofonias, forti del loro senso di superiorità, avevano preteso un quartiere separato costruito secondo lo stile imperiale ed esente dalle onnipresenti ragnatele che ricoprivano ogni struttura eretta dalle Aracne, una vera e propria città nella città. Le deportazioni forzate avevano poi drasticamente ridotto la popolazione e i vuoti erano stati riuniti da schiavi non umani di ogni parte di Ipairos. L'estendersi della autorità imperiale era stata seguita da un progressivo declino di Shurrakan: più l'Impero si allargava verso nord e più esasperata era la posizione periferica della città e l'oscuramento delle stelle, ponendo fine a ogni velleità di esplorazione del deserto meridionale, era stata il colpo finale: per secoli Shurrakan era andata lentamente decadendo, una città sonnolenta, non particolarmente grande, nè popolata, nè florida, rimasuglio di un'epoca ormai scomparsa. Le Aracne però non avevano mai dimenticato che Shurrakan era stata la capitale dell'Antica Tela nè che qui avevano vissuto ben 27 delle 41 Venerate Anziane succedutesi dopo la morte di Shamel Prima Venerata.
Quando nel periodo più nero dell'epidemia la pestilenza aveva infuriato su tutto il continente cancellando le vite di milioni di persone e spazzando via comunità grandi e piccole le Aracne si erano strette istintivamente attorno alla loro antica capitale, il luogo dove tuttora dimoravano le loro Grandi Anziane. Profughe dalle località più colpite giungevano nella città tutti i giorni, ed erano stati fatti sforzi disperati perchè le necessità delle Grandi venissero soddisfatte nonostante il mondo sembrasse cadere a pezzi tutto intorno a loro. Risale appunto al periodo più nero della pestilenza l'ammissione dei non-Aracne alla cura delle Grandi, uno degli ultimi tabù che separavano ancora Aracne e non-Aracne.
Dopo la fine della pestilenza e la susseguente ribellione Shurrakan non solo è sopravvissuta ma si è ritrovata ad essere di nuovo la capitale di una nazione indipendente: di nuovo le Aracne hanno ripreso a chiamarla il Centro della Tela e a sforzarsi di ridarle il suo antico splendore. Il visitatore che giunga oggi nella capitale della Tela Rossa si renderà rapidamente conto di quanto grandi siano stati gli sforzi del Popolo della Tela. Laddove molte città di Ipairos, e della stessa Tela, mantengono ancora parecchie vestigia del passato imperiale, queste sono state completamente cancellate da Shurrakan. Il palazzo del governatore, le chiese del mikanikotrio, il quartiere dei nobili sono stati abbattuti e sostituiti da palazzi e abitazioni nuovi di zecca ma costruiti secondo i canoni architettonici Aracne, avvolti dalla cima alle fondamenta nelle gigantesche ragnatele e collegati agli edifici vicini da fili e festoni. Pressochè ovunque, grazie all'opera congiunta di decine di Aracne, grandi ragnatele, non troppo dissimili da quelle dei comuni ragni se non per le dimensioni, vengono stese usando due o più palazzi come pilastri di appoggio, al punto da rendere la città un posto invivibile per le creature volanti. Gli stessi aviani che abitano la città preferiscono librarsi o atterrare usando le cime degli edifici raggiungendo poi il livello del suolo a piedi tramite scale. Spesso al viaggiatore che si trovasse a camminare per le vie della città basterebbe alzare lo sguardo per vedere una Aracne muoversi agilmente su un filo o una tela sopra la sua testa, a volte anche solo a mezzo metro di distanza o poco più. Gli abitanti non-Aracne peraltro sembrano del tutto indifferenti alla cosa anzi alcuni (specialmente i cat-sidhe, agili per natura) si avventurano a loro volta per fili e festoni; si dice che, volendo, una Aracne potrebbe attraversare l'intera città senza poggiare mai sul terreno.
Una caratteristica meno visibile ma altrettanto onnipresente è costituita dalle camere sotterranee dove sono alloggiate le Grandi. Il sottosuolo di Shurrakan è in effetti un intrico di gallerie e caverne artificiali, scavate molti metri sotto il livello del suolo. Opere degne in verità delle più note opere ingegneristiche dei nani: queste sale immense sono infatti progettate per alloggiare le Grandi Anziane la cui crescita è lenta ma costante nel tempo fino a far loro raggiungere dimensinoi colossali. Non di rado le Aracne si vedono costrette a modificare e ampliare la loro opera, scavando più in profondità o lateralmente per adeguare le dimensioni della dimora a quella della sua enorme occupante senza compromettere l'integrità strutturale della stessa. Si sa tuttora poco sul metabolismo delle Grandi a parte quello che le Aracne hanno lasciato filtrare, ma si tende a dare per scontato che superato un certo stadio la Grande sia di fatto impossibilitata ad uscire all'aperto, troppo enorme per passare attraverso le gallerie e troppo letargica per volerlo fare in ogni caso; stando alle stesse Aracne la Venerata Sharai non esce dalla propria caverna da oltre cento anni.
 
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