Diploannessione [Ierocrazia Vatis] Autunno e Foreste contaminate.

Adamantio

Spam Master
Baal venne richiamato in patria per consultazioni e ben presto gli venne proposto di affrontare un pericoloso, ed al quanto inaspettato a dir la verità, viaggio verso Nord Ovest in un pericolossissimo primo contatto.
Una rimodulazione dei compiti che avrebbe ne presto spinto lui nel viaggio verso Nord, mentre una squadra di sicari verso Sud nell'esplorazione di una pericolosissima regione inesplorata.
Il primo contatto avvenuto con i Sax Scale era stato "prodromico" ad un "precipitare" degli eventi che aveva portato il Vatis ad accellerare sulla conquista (e speravano spartizione) dell'enorme foresta contaminata a Sud di Naive.
T'sain venne inviata assieme al sestetto di arpie a prendere consapevolezza della situazione, erano le arpie adatte e di certo quelle con maggiore esperienza in compiti di esplorazione.
L'approccio alla regione inesplorata di Ninieu fu, per quanto possibile, accorto.
Tanto per iniziare, non fu concessa una scorta alle alate reputandole, a ragione, molto ferrate in fatto di combattimento ed elusione, le truppe appiedate, in una foresta del genere sarebbero state forse di intralcio e la missione era, prioritariamente non quella di "conquistare", cosa reputata quasi impossibile da un gruppo cosi ristretto di soldati, quanto "reclamare" una conoscenza utile ad una futura conquista della regione boschiva.
Si iniziarono a muovere in autunno inoltrato, quando, speravano loro, la stagione aveva fatto il suo corso e le fronde delle chiome degli alberi non erano cosi "rigogliose" da impedire una facile visione del terreno dall'alto.
Due arpie, fra cui T'sain vennero mantenute in volo come sicurezza, una scrutava dall'alto le immediate vicinanze del gruppo appiedato, mentre la seconda in volo era usata come allarme per dar modo anche alle altre di alzarsi, mentre quattro che completavano il sestetto si muovevano agilmente fra le frode degli alberi, appiedati ed a terra, mantenendo fra loro il contatto visivo. L'esplorazone sarebbe proceduta con attenzione e circospezione. La velocità non era importante, l'inverno anche se le avesse colte, speravano gli inviati del vatis, fosse stato clemente vista la relativa vicinanza al mare di Lannach.

"Sestetto Arpie" impegnato nella diploannessione dea regione di Ninieu @Silen
 

Silen

Get a life
Un tempo facente parte del Sacro Impero di Britannia, Ninieu era stata urbanizzata in misura minore rispetto alle regioni circonvicine e dopo trecento anni la foresta sembrava avere reclamato la maggior parte del territorio. La città di Villeneuve era praticamente scomparsa e così la maggior parte delle strade e dei villaggi che un tempo costellavano il territorio. Le esploratrici Alate notarono però che, sebbene la foresta recasse i segni classici della contaminazione magica, non sembravano essere presenti le classiche mostruosità correlate. Anzi une same più ravvicinato del territorio confermò la presenza di alcuni piccoli sentieri, poca roba certo, ma che davano la speranza di una presenza umana a dispetto della contaminazione.
 

Adamantio

Spam Master
La natura era meravigliosa : al netto della contaminazione magica che, in un qualche modo l'aveva deturpata, la foresta e la natura avevano fatto il loro corso e reclamato tutte le "brutture" create dall'ultima guerra, villaggi e città comprese.
Non che la contaminazione fosse svanita, era semplicemente.. attenuata, o quantomeno quella era stata la prima impressione condivisa dalle sei alate.
Le due alate in volo, pigramente sorvolavano la zona indicarono a quelle appiedate, alcuni sentieri difficilmente distinguibili da terra : una volta allertate, sempre guardinghe le quattro a terra iniziarono ad indagare e ben presto riuscirono a scoprire un sottile sentiero in cui la natura ed i fili d'erba erano stati "piegati" dal movimento di qualcosa o qualcuno. Animali? senzienti? Piccoli roditori?.. Domande ancora senza risposta, ma una cosa era abbastanza chiara, chiunque avesse fatto quel genere di sentiero, non era enorme ed a quanto pare era abbastanza integrato con la natura tanto da risultare tutt'altro che "distruttivo". Che si volesse nascondere? In un luogo cosi?.. Dubbiose si guardarono attorno.
Infine, dopo aver deciso i passi da compiere, iniziarono a penetrare sempre più nel folto della foresta, seguendo quella speranza di sentiero, i sensi sempre allertati, nel tentativo di scoprire suoni, ad esempio di uccelli o insetti o notare alcune piccole sagome come lepri o piccoli roditori. L'esplorazione avveniva in religioso silenzio, ma i movimenti delle Alate erano improntati all'attenzione e, soprattutto al "non invadere" gli spazi reclamati dalla foresta, questo voleva dire che non venivano spezzati rami o comunque distrutto niente, insomma.. attenzione e rispetto a quel polmone verde. In cosa consistesse la contaminazione era per ora ancora da scoprire, di sicuro, la fonte tuttavia non sarebbe stata verso Ovest, ossia verso il mare, quanto più verso il centro di quell'enorme foresta che... le alate ancora non lo sapevano, occupava ben 4 regioni ed era, sconfinata.
 

Silen

Get a life
La marcia proseguì relativamente tranquilla; la foresta si stendeva tutto attorno, sempre più mutata e trasformata man mano che le esploratrici avanzavano ma senza divenire ostile e questa era una gradita novità rispetto ad altre missioni analoghe. Man mano che le stranezze aumentavano (alberi fosforescenti, farfalle grandi quanto la testa di un umano, bizzarre bestie dai molti occhi che scrutavano le intruse dall'ombra) il sentiero si faceva maggiormente netto e delineato come se ci si stesse avvicinando a un punto centrale maggiormente frequentato.
Poi, improvvisamente, la foresta si aprì in una vasta radura nella quale si ergeva un tempio piramidale dall'aria molto antica ma che non figurava in nessuno dei resoconti che il Vatis possedeva dell'epoca precedente l'Ultima Guerra. Bassorilievi finemente lavorati msotravano molteplici razze senzienti che si recavano di fronte a una alta figura adorna di oro e lapislazzulo, rappresentata con abiti bizzarri e sei braccia. Geroglifici incisi in una lingua sconosciuta accompagnavano e frose descrivevano le varie scene.
 

Adamantio

Spam Master
Le alate si inoltrarono nel folto del bosco e con sorpresa, notarono che ad un aumento netto della contaminazione, non aumentava simmetricamente (e significativamente) il grado di "pericolosità" della foresta.
Fu di certo una lieta notizia per T'Sain e le sue compagne.
Vi erano animali mutati e.. "con troppi occhi" dove "non dovevano esserci occhi" e di sicuro, molti erano grandi a sufficienza da "consigliare" alle alate di non essere disturbati e cosi le arpie fecero. Con buon senso.
Esse mantennero un giusto distacco dalla foresta e dagli animali che curiosi le osservavano, continuand a seguire il sentiero senza mai distanziarsi troppo da questo.

La sorpresa fu grande quando al centro di un enorme radura, le alate posarono per la prima volta gli occhi su quell'edificio. Tutto sembrava convergere li e.. condurle li : la foresta e la natura contaminata era stata "tenuta a bada" proprio (a quanto pareva) per consentire ai senzienti di arrivare alla piramide per... (Beh, le iscrizioni erano in una lingua totalmente arcana e sconosciuta, ma i bassorilievi a quanto pare erano chiari sul punto) ... onorare la creatura vestita di lapislazzuli ed oro.
..Cosa o chi fosse era un dubbio che non riuscivano a togliersi dalla mente ed a cui sarebbe, forse servito uno studio approfondito.
Chi era? Una divinità? Un regnante? Un apoptosi? Un essere alieno e non proveniente da questo piano della realtà?.. Chi poteva dirlo.

T'Sain fece richiesta alle sorelle di capire se la piramide era ancora in funzione, indicando comunque la radura non troppo inselvatichita e i sentieri ben più "larghi" dell'inizio... tutte alla fine, non poterono far finta di non notare le "particolarità" in quel momento.
La "straniera" qesto era il nome che gli fu dato, aveva 6 braccia, quante erano... le alate.
Nessuno in quel gruppo credeva nel caso ed un occhiata fra di loro fu più che sufficiente a scambiarsi un cenno di intesa...

T'Sain chiese alle sorelle di cercare un apertura alla base o alla sommita della piramide in un tentativo, forse sommario di esplorarla dall'esterno. Era saggio introdursi nella piramide come ladri.. o forse dovevano recare un dono fra le mani?.. La missione impartita da T'Sain alle sorelle fu quella di cercare in primis una via di accesso alla struttura, fare un perimetro di sicurezza attorno a questa e prendere nota di tutti i bassorilievi per poi trasmetterli in patria.

.. Loro, dopotutto erano una razza senziente di Ea, e dicerto avrebbero potuto rendere omaggio a "colei che li risiede(va?)" T'Sain mirando la sommia della struttura sperava che nessuno attualmente risiedeva li, ma non ne era del tutto sicura. Finito di mappare la zona, approntarono un campo base, diffuso, con il compito di osservare dall'esterno e da varie direzioni, la piramide e vedere se, mai fosse stata costruita seguendo un ordine o un disegno "cosmico".
La luna sarebbe stata piena nelle settimane successive e valeva la pena, aspettare.
 

Silen

Get a life
Un attento esame della piramide rivelò che su ciascun lato della stessa, grossomodo al centro di ciascun lato, partiva una scalinata che conduceva alla sommità del grande tempio. Sulla cima della piramide, la dove le scalinate convergevano si apriva quello che doveva essere l'ingresso alla struttura vera e propria. Come già rilevato, l'edificio sembrava antichissimo eppure ottimamente conservato e completamente alieno. Per tutta la sua lunghezza, e la sua altezza, la piramide era adorna di bassorilievi, decorazioni e scritte nella stessa lingua incomprensibile. Il tema delle decorazioni seguiva un tema ricorrente: dei visitatori, alcuni di razze perfettamente riconoscibili altre mai viste prima, almeno non sulla Ea che le sei alate conoscevano, si recavano in pellegrinaggio al tempio, si rivolgevano in maniera deferente, quasi adorante, alla figura azzurra e dorata e venivano di volta in volta premiate o punite.
 

Adamantio

Spam Master
Le sei alate si scambiarono un occhiata fra l'allarmato ed il curioso.
Dopo aver volteggiato pigramente attorno alla struttura per un numero sufficiente di volte ed aver individuato le quattro scalinate di accesso che convergevano tutte in un unico punto fu presa la decisione di esplorare la struttura.
Erano comunque una razza senziente di Ea, riconosciuta fra l'altro in uno dei bassorilievi e sebbene la scrittura fosse ignota, il "buon senso" affermava che nessuno dei bassorilievi, o delle scritte (?) sott'intendesse un.. divieto.
La decisione fu unanime ed immediata.
Quattro del sestetto planarono, occupando ognuna delle basi della scalinata, tutte e quattro recando, curiosamente un dono... elementale. La prima una fiaccola accesa, imbevuta di pece, simboleggiava l'elemento fuoco. La seconda la corteccia di un tronco nel quale era sistemata un paio di pietre e dell'argilla a simboleggiare la terra, la terza una ciotola d'acqua e simboleggiare il terzo elemento.. la quarta beh, un ampolla contenente il nulla a simboleggiare l'aria. Ad un segnale, come prestabilito, lentamente iniziarono a salire la scalinata, arrivando quasi all'unisono tutte alla sommità. Le altre due arpie beh.. calarono dall'alto, atterrando di li a poco sulla piattaforma con grazia : la quinta arpia recava fra le mani del cibo crudo, mentre T'Sain.. la sesta arpia recava fra le mani un singolo, pulsante, cristallo di mana blu.
Tutte dunque recavano fra le mani qualcosa, qualcosa che preso assieme era lo scibile di "ogni cosa" poteva essere creata dalla Ierocrazia, i quattro elementi, il cibo ossia la sussistenza e perfino la magia.
Dopo aver posto tutto su di un piccolo altare improvvisato si presero per mano ed alzando un canto alla propria divinità, ed a quella del Padre celeste, INVERTENDO, volontariamente l'ordine del canto.. chiesero la protezione, poi senza remore si avviarono verso ingresso della struttura, attente e guardinghe, i sensi molto allertati.
 

Silen

Get a life
L'apertura, o meglio le quattro aperture una per ogni punto cardinale, davano su un ampio spazio cerimoniale anch'esso decorato con mosaici e bassorilievi che sembravano raffigurare la storia di alcuni visitatori giunti alla piramide. Si vedevano varie figure impegnate in quelli che sembravano essere episodi significativi della loro vita, buoni o cattivi che fossero, seguiti dal viaggio verso il tempio e l'arrivo davanti alla figura dorata e azzurra. Come nelle rappresentazioni esterne, alcuni pellegrini sembravano venire premiati, altri puniti ma senza poter tradurre le iscrizioni era difficile capire dalle sole immagini la motivazione del premio o della punizione.
Al centro della stanza si apriva una apertura dalla quale, tramite una scalinata, si scendeva nel cuore della piramide. In sostanza le sei Alate sembravano trovarsi in una sorta di anticamera dalle quale si accedeva alla parte più rilevante dell'edificio. Nella sala erano presenti anche un paio di statue che davano una immagine più chiara della figura semidivina rappresentata nei bassorilievi. Si trattava di una figura umanoide di pelle azzurra dotata di sei braccia raffigurata a gambe incrociate e in una posa che si sarebbe potuta definrie ieratica. Gli abiti dorati erano di una foggia che le sei alate non avevano mai veduto prima consistenti in un corto gonnellino e una specie di gilè che lasciava scoperte le braccia e il petto. Il volto aveva una espressione serena e gli occhi chiusi come se fosse in meditazione.
 

Adamantio

Spam Master
L'anticamera risultava decorata con mosaici e bassorilievi. Scritte ovunque, che descrivevano storie sconosciute di persone scomparse... : era come se un bambino volesse leggere un trattato di matematica senza saperne le regole basilari. Era saggio proseguire?
Probabilmente no.
T'Sain aveva di certo a cuore la sua vita, ma più di tutte quelle delle sue sorelle che si guardarono dubbiose se proseguire o meno lungo il sentiero. Una delle sei iniziò a scendere la scalinata, ma immediatamente T'Sain la tirò a se, con gesto quasi imperioso e manesco. <.. Non è saggio.> e quelle parole, dette in quel luogo in maniera cosi.. solenne, trovarono d'accordo tutti, perfino le due statue (a grandezza naturale?) che accolsero il dire di T'Sain con ieratica (e fortunatamente tacita) approvazione.
Quella statua era cosi... ben definita.
Per un attimo T'Sain ebbe quasi l'impressione che quella non fosse una semplice statua e per un attimo, se disturbata, avesse potuto aprire gli occhi per punirli. Sospirò, il sole era quasi allo zenit sopra le loro teste e .. si frugò in tasca. Estrasse un piccolo specchio dalla superficie riflettente.. Lo puntò verso il sole e poi indirizzò il raggio rifratto verso l'interno del corridoio buio.. Voleva forse osservare?.. Cosa avrebbe trovato?.. Un altro specchio riflettente?
Probabilmente nulla..
Silenziosamente lo passò alla compagna e chiese a due altre alate di prendere in uno dei due campo base ai piedi della piramide, il necessario per fissare una grande e grezza pietra al lato lungo di una corda estremamente lunga ed annodata a distanza di un metro un nodo dall'altro.. per poi, lentamente farla scivolare all'interno del lungo corridoio in pendenza. Se vi fosse stato un trabocchetto, di certo sarebbe scattato.. Era anche interessata a capire sequel corridoio avesse.. una fine... Beh.. certo che si.. Quanto profondo era?..

Già erano assolutamente malfidate e non avrebbero barattato la loro vita per uno stupido azzardo.
T'Sain sapeva che se avessero potuto leggere quel genere di calligrafia, tutto sarebbe stato chiaro e loro erano in bilico. Potevano essere punite, se facevano la cosa sbagliata.. o premiate, se avrebbero fatto la scelta giusta.
Il problema era.. scegliere la prossima mossa.
 

Silen

Get a life
A dispetto degli elaborati preparativi, i risultati furono assai modesti. non vi erano trappole nè trabocchetti e la scalinata era semplicemente una scalinata che portava al piano inferiore.
 

Adamantio

Spam Master
T'Sain in fondo in fondo ci rimase quasi male. (:look:)
Il masso rotolò fino in fondo alla scalinata, indisturbato. Nessun rabochetto scattò.
Fu una sorpresa, sinceramente.
Lanciò un occhiata alle sue sorelle e mostrò in un sorriso beffardo tutta la sua pletora di denti aguzzi fra il dispiaciuto e le scuse <...> anche le migliori, sbagliano no? Scollò le spalle <.. La sicurezza non è mai troppa..> ed era risaputo. Non c'era bisogno di aggiungere che le sei si preoccupavano l'una dell'altra come fossero una cosa sola (!)..
Il tiro alla fune a quanto pare non era ancora finito, ritirarono il canape con attenzione e lo slegarono dalla pietra e dai nodi. Ognuna delle sei se lo cinse in vita e si legò l'una all'altra a distanza di almeno un paio di metri l'una dall'altra. <.. Non sembrano esserci trabochetti, ma non possiamo escludere che vi sia un sistema per non far arrivare... "vivi" i senzienti sul fondo della galleria.> tacque <...> si riferiva a qualcosa forse nell'aria?.. Del resto molte civiltà antiche avevano usato il differente peso dell'anidride carbonica, per esempio, per avvelenare gli incauti ospiti, facendoli passare in studiate depressioni del terreno ed il fatto che la galleria continuasse verso il basso, effettivamente era potenzialmente rischioso.
Se le prime del gruppo si fossero sentite male, le ultime avrebbero fatto forza per tirarle di peso via..

E cosi, con i sensi allertati iniziarono a camminare guardandosi attorno.
Non fiatarono, nessna lo fece. Guardano i muri, le iscrizioni, le potenziali (ed inesistenti) vie di fuga, pronte se qualcosa fosse scattato ad abbandonare i propositi per "volare" era proprio il caso di dirlo, verso l'unica uscita conosciuta della piramide, ossia fare retrofront e uscire da li dove erano entrati..
Avanzarono in un tetro silenzio, le fiaccole in pugno che aprivano e chiudevano la fila e, se ne avessero trovate di innestate all'interno della piramide, beh avrebbero acceso il fuoco anche a queste, in un tentativo di rischiarare l'ambiente per vedere meglio.

Giunte alla fine del corridoio con attenzione, sbirciarono oltre l'uscio senza entrare all'interno della stanza, rimasero di fatto sull'uscio, appena all'interno del corridoio a quanto pare un "posto sicuro".
 

Silen

Get a life
Ancora una volta la cautela parve fuori luogo, non vi erano trappole nè trabocchetti. Alla fine della scalinata un breve corridoio sfociava in una grande stanza illuminata da diverse torce appese alle pareti a intervalli regolari. Dall'altro capo della stanza rispetto al punto da dove giugnevano le esplroatrici del Vatis si trovava quella che a prima vista sembrò una copia delle statue del piano superiore...se non chè questa era decisamente assai più viva! il petto si alzava e si abbassava regolarmente seguendo i movimenti del respiro e le braccia si muovevano lentamente quando la creatura cambiava posizione di preghiera. L'essere sembrava in pacifica attesa, gli occhi socchiusi e l'espressione immersa nella meditazione.
 

Adamantio

Spam Master
T'sain e le sorelle non ebbero bisogno di... Parlare. Il "..mi venga un colpo!.." fu un augurio, pensiero comune a tutte ed immediato: collettivo anche senza il particolare legame che le permeava. Rimasero in silenzio e totalmente immobili nel vedere la creatura blu (!) a 6 braccia respirare. Si era accorta di loro? Dovevano disturbarla? Dovevano annunciarsi prima di entrare?.. dovevano.... Fare silenzio. Del resto, portare rispetto era da sempre una delle poche e sicure "carte vincenti" anche in un mondo che andava a rotoli.
T'sain con attenzione prese posto al centro di un semicerchio creato assieme alle sorelle che presero posto al suo fianco alla destra ed alla propria sinistra e che si apriva proprio davanti la creatura in pacifica attesa.
Non che le arpie fossero una razza avvezza a questo genere di cose, non alla preghiera ed alla meditazione di certo, ma perfino loro prima delle importanti cacce o eventi collettivi, ricercavano la concentrazione ed in particolare le sei erano legate da qualcosa di più.. unico che raro. Attesero per lungo tempo.. tutte, una dopo l'altra e senza un ordine preciso, concentrarono la loro attenzione sul respiro e lentamente, chi prima chi dopo, ma tutte e sei, iniziarono a respirare, immettendo ed emettendo aria dai polmoni all'unisono. Raggiunsero, abbastanza facile per loro, una concentrazione tale da estraniarsi dal luogo in cui si trovavano, sperando di giungere in una sorta di trance, in cui riunirsi in una coscienza unica e collettiva.. era facile? Difficile? Di certo loro erano avvantaggiate, seguendo il filo che naturalmente le legava. Quanto tempo passo? Era importante? Comunicare ora con la creatura era possibile? .. ma era anche necessario? ..Non credevano questo. T'sain si mosse, cambiando appena posizione e si ritrovo a chiedersi se quella trance della creatura riuscisse a mantenere, in un qualche modo misterioso a bada la contaminazione, presente ma di certo non così "opprimente" della regione di Ninieu. Come riuscire a comunicare con la creatura? Non poteva saperlo, ne immaginarlo, ma fece la prima cosa che le passó per la mente. Del resto, in un qualche modo tutte e sei erano state di fatto giá accolte, prima nella regione di Ninieu e poi, a quanto pare nel sancta sanctorum della struttura. Ecco dunque che nella mente di T'sain si formuló una singola parola che aleggió nella sua mente in un silenzioso "grazie". Stava ringraziando chi? Ovviamente la creatura, ma del resto perchè? *Ci hai fatti giungere qui, l'anomalia non ci ha ucciso.. la tieni a bada. Grazie* pensieri forse del tutto sconclusionati, ma in fondo.. sinceri. Le parole avevano probabilmente bisogno di una traduzione.. ma i sentimenti? Anche loro avevano bisogno di una traduzione? Questo, t'sain non lo credeva. Rimase in silenzio, aperta... Alla sorpresa. La creatura poteva comunicare? L'aura che probabilmente ammantava la creatura, le aveva percepite?.. t'sain era una creatura mortale, l'essere blu una specie di divinitá o.. semidivinità? (//Forse un apoptosi nuova? XD) Avrebbe potuto mai spingersi a tale stato di grazia t'sain? Lei no, ma con il supporto delle sue sorelle... Forse.. e se fossero state tutte e cinque loro, collettori di energia per spingere una singola e titá di nome T'Ssain ad un livello più alto? Ci erano riuscite? Quanto in realtá era andato lontano il "grazie" di T'sain? Domande a cui solo la creatura blu a sei braccia, poteva rispondere.
Del resto, il caso non esisteva, e se il destino aveva condotto "loro" 6 li e non un singolo essere... c'era una motivazione anche se sconosciuta.
 
Ultima modifica:

Silen

Get a life
La creatura azzurra aprì gli occhi che si rivelarono essere di un caldo colore dorato e sorrise lievemente all'Alata.
"Io ascolterò chiunque verrà da me" disse in un comune appena alterato da uno sconosciuto accento musicale che nessuna delle sei aveva mai udito prima "e a chiunque verrà da me io darò secondo giustizia."
 

Adamantio

Spam Master
Il comune, così musicale da parte della creatura sconosciuta turbó grandemente il silenzio che si era creato.. e forse perdurava da .. anni(?) Le sei non parlarono, non subito almeno.. cercando "disperatamente" di mantenere quella sorta di silenzio che si erano auto imposte.. forse solo per non disturbare la creatura.

T'sain aprí gli occhi e si scherní.. <Io e le mie sorelle, ignoravamo.. non conoscevamo di questo luogo. Non era nostra intenzione turbare la tua quiete. Forse il nostro desiderio di conoscere si è spinto troppo in là?> Subito dopo <..perdonaci.. se disturbarti è quello che abbiamo fatto.. > poi chinó il capo verso terra, in un gesto di sentito rincrescimento e portandosi una mano sul cuore. <Io sono T'sain e sono un inviata della Ierocrazia Vatis. Esploravamo queste terre ed abbiamo notato che la contaminazione, seppur presente non è così intensa come in altri luoghi di Ea. Ció ci ha dato speranza .. La speranza ci ha condotti a questa struttura .. ed a te. Siamo qui come umili cercatori, armati solo delle nostre esperienze..> poi tacque e non potè fare a meno di domandare.. < .. secondo giustizia?.. per quanto desideriamo, come Vatis, perseguire l'ideale che è dietro la giustizia.. noi senzienti, per quanto non ci piaccia ammetterlo, siamo fallibili..Ci sforziamo, cadiamo e ci rialziamo in un tentativo dopo l'altro di avvicinarsi a tale obbiettivo. La giustizia.> Alzo lo sguardo negli occhi luminosi della creatura <.. Tu sei riuscito a raggiungere tale stato di grazia?> Poi <con chi ha l'onore di parlare, tale fallibile creatura di nome T'Sain?> Poi subito dopo <posso offrirti dell'acqua? ..> sorrise, offrendola
 
Ultima modifica:

Silen

Get a life
La creatura fissò per qualche istante T'sain negli occhi per poi scuotere leggermente il capo "Non vedo niente da perdonare nella tua mente T'Sain. Sei venuta qui per cercare conoscenza e parlare con gli abitanti, sempre che ce ne fossero, per offrire loro un posto nella comunità chiamata Vatis, la stessa comunità che ha aiutato la tua." la creatura fece una pausa, come se la domanda postale dall'alata meritasse una attenta riflessione poi rispose "Alcuni mi chiamano il Demiurgo anche se non sono una divinità, o almeno non come tu la intendi. Potresti chiamarmi un pellegrino fra i mondi; e nel mio peregrinare accolgo volentieri ogni visitatore che voglia venire da me e sottopormi il suo caso. Tutti costoro io li ascolterò e ognuno avrà ciò che gli spetta, secondo giustizia."
 

Adamantio

Spam Master
Alle parole del Demiurgo, seguí un pericolosissimo turbamento che, nel silenzio di quella stanza venne amplificato e.. tutti poterono udirlo. T'sain scelse molto, molto attentamente le parole che seguirono.. <..Demiurgo, Eone, se tu hai la facoltà di leggere le nostre menti, fallo. Scoprirai così cosa turba grandemente me, le mie sorelle e la Ierocrazia Vatis. Scoprirai anche la motivazione profonda che mi spinge ad abbracciare così strettamente la sua causa. Non controllo di territorio, non sottomissione, non odio.. ma speranza di poter ricreare un mondo migliore senza gli errori che ci hanno portato alla distruzione. Ció che mi muove è la speranza di essere migliori dei nostri padri. Chi puó dircelo, se non le nostre azioni ed i nostri passi, qui su Ea?.. dettati dal libero arbitrio?> Tacque, si prostró ora a terra, allungando in avanti le mani con i palmi aperti verso l'alto ed il dorso verso terra. <Il libero arbitrio è il dono più grande concesso dal Padre celeste che noi adoriamo.. potrei chiederti delle apoptosi dei loro motivi che, sentendo le loro perorazioni, hanno dell'ordinatore.. chiedere perfino, un modo per sconfiggerle, magari.. ma.. ma non lo faró, perché non ai tuoi occhi... Ma ai miei e quelli delle mie sorelle, sarei peggio dei padri che tanto.. detestiamo.. il Vatis non priverá neanche le apoptosi, ció che reputiamo essere nostra nemesi, del "loro" libero arbitrio. Tale cosa non deve esistere.> Tacque.. fece sedimentare tale concetto e poi.. <Sophia. La gioia ed il dono più grande che il Vatis puó avere è il.. discernimento. Discernimento dato dalla Sophia, dalla sapienza.. fra il giusto e lo sbagliato, nonostante tutto.. discernimento è sapere, oltre i propri limiti e preconcetti, ció che effettivamente è giusto e buono da seguire.> Poi.. <privarci del Dono che permea Ea, la magia è cosa saggia? Molti nel Vatis si stanno convincendo di ció.. eppure senza questo giogo, saremo indifesi contro le minacce che ancora calcano Ea. Dove è la saggezza in ció? Noi crediamo che i tempi, ancora non siano maturi..chiederci.. o imporci.. di scontrarci contro creature dotate di magia, senza poterne usufruire è come marciare verso la guerra senza uno scudo, ma armati solo del nostro coraggio.. > poi alzando lo sguardo <tu, Demiurgo, Eone, riesci a mantenere a bada la contaminazione..? Come riesci ..Senza l'uso di magia.. ad ammansirla?.. insegnaci se ci riterrai degni..> propose, la richiesta, non era tanto quella di chiedere, per avere qualcosa in cambio, quanto invece, lasciarsi esaminare per fare decidere al Demiurgo se fossero stati degni con le loro azioni (e non solo intenti) se essere premiati o puniti..
 

Silen

Get a life
La creatura fissò T'sain per qualche secondo poi sospirò lievemente "Coloro che tu chiami Apoptosi sono il frutto della rottura dell'equilibrio sul quale si regge il tessuto stesso della realtà; per quanto le loro azioni possano essere a volte spietate, nessuna di loro opera per mera malizia o desiderio egoistico. Se anche io le fermassi, non farei altro che accentuare lo squilibrio che mette a rischio l'esistenza del vostro mondo e questo non sarebbe un atto secondo giustizia nè nei loro confronti nè nei vostri." il demiurgo inclinò il capo da un lato e proseguì "Ma non è questo ciò che tu hai chiesto; io ti ho ascoltato e come promesso ti darò quanto ti spetta, secondo giustizia."
La creatura fissò direttamente negli occhi T'sain ed ecco che la mente dell'Alata, e quelle delle sue compagne ad essa collegate si riempirono di immagini, parole, concetti ad un ritmo tanto serrato da essere quasi stordente. Quando T'sain si riprese da quel flusso mentale, non vi era altro modo did efinirlo, si ritrovò con la testa piena di concetti e astrazioni completamente nuovi. Il demiurgo per parte sua aveva richiuso gli occhi e aveva ripreso a meditare serenamente come prima che le Alate lo interpellassero.

Vedi PM ^__^
 

Adamantio

Spam Master
T'Sain ascoltò l'essere quasi scoraggiata <.. Ciò che dici è vero. Siamo arrivati anche noi alle stesse conclusioni.. ma ciò porta un ennesima domanda alla quale, temiamo di avere già una risposta. Loro tentano di ristabilire l'equilibrio?> scosse il capo <..Un equilibrio compromesso, sarà impossibile da ristabilire.. Non aggiungendo o togliendo qualcosa. Uno squilibrio come quello in essere.. precipiterà in un nuovo...> poi tacque, per dare maggiore enfasi alla successiva parte del discorso <.. diverso equilibrio. Per quanto lo si voglia ricreare, ciò sarà un nuovo.. Equilibrio. Chi ci assicura che tali "progenitori" dell'equilibrio, identificati nelle apoptosi.. siano meno folli dei nostri padri?> era questa una domanda alla quale non aveva risposta, dettata dalla preoccupazione di certo.. Poteva fargli altre domande?.. Si, avrebbe potuto. Ma sarebbe stato "secondo giustizia"?.. No. La sua occasione l'aveva avuta e non sarebbe stato giusto sfruttarne di nuove..
Stava nuovamente per parlare quando...

Silenzio. Confusione. Bombardamento.
Il primo istinto fu quello di ritrarsi... Ritrarsi da tutta quella mole di informazioni che bombardavano le menti congiunte delle sei.. Sostenne lo sforzo per quanto poteva, ma tutto fluiva troppo velocemente nella sua mente. Brutalmente.
Quando le informazioni o per meglio dire il flusso di informazioni cessò, le sei si guardarono negli occhi.. spaesate quasi in un sincerarsi l'un con l'altra di aver "vissuto" una tale avventura..
Poi quanto T'Sain tornò a guardare la creatura, questa aveva ripreso il suo stato di quiete, occhi chiusi, meditava.
T'sain doveva parlare?
Sorrise e decise di no.
Il Demiurgo leggeva nella sua mente ed avrebbe facilmente letto il discorso che T'Sain, li ferma assieme alle sorelle stava pensando.

*Demiurgo, Eone, Pellegrino fra i mondi.
Rispetteremo te e la struttura che hai eretto a tua dimora in questo mondo. Secondo la giustizia che tu richiedi, non ci opporremmo, ne chiederemo dazi ai viandanti che vengono a te, sicuri che tu agirai con egual giustizia, senza essere un pericolo alla nostra nazione. Ci hai concesso un "modo" e tale modo sarà utilizzato secondo la legge. La mia nazione si espanderà in queste terre trattandole con il riguardo che meritano i viventi. Ma ricorda, un grande pericolo, aleggia e forse incombe su di te. Il Vatis si porrà a tua difesa qualunque sia la creatura che tenterà di minacciarti. Pregheremo il Padre Celeste di essere all'altezza, del compito.. consci delle nostre armi spuntate contro minacce ataviche che tu, conosci.*

Fu cosi che sorridendo, dopo un inchino si congedò assieme alle sue sorelle.

La chiudiamo qui?.. Mi piacerebbe sapere se il Demiurgo ha altro da dire.. xD
 

Silen

Get a life
"In questa fase cruciale che il vostro mondo stà attraversando la situazione è troppo fluida per poter fare una previsione accurata di quale sarà il risultato finale; troppe le variabili in gioco e troppe le possibili varianti. In alcune di queste le Apoptosi trionfano in maniera così assoluta da ridefinire il mondo intero secondo i propri canoni ora e per sempre; in altri la loro sconfitta è così totale che il tessuto stesso della realtà viene scosso fino alle fondamenta. Ritengo che entrambi gli estremi sarebbero egualmente sgraditi ai vostri occhi ma per quanto io non sia in grado di vedere quale sarà il futuro di questo mondo di una cosa sono assolutamente certo: non saranno le azioni delle Apoptosi a definire quale sarà il risultato finale: saranno le vostre. Le scelte collettive operate dalla vostra comunità e dalle altre comunità che abitano questo mondo determineranno il futuro, quale che esso sia."

Io chiuderei qui ^__^
 
Alto