Evento I quattro impiccati

Dyolance

Novice Spammer
Dyolance: Il seguente topic è da considerarsi una giocata gdr on privata che però verrà fatta in pubblica per questioni di semplicità (serve tra le altre cose ad alzare le relazioni tra i presenti) e per sentirci fighi/far salire l'hype a tutti gli altri. E' un gdr ma l'ho classificato come evento perché posso. La lettura è caldamente consigliata se non volete essere traumatizzati dai casini che stanno alle porte.
mi raccomando [USERGROUP=100]@L_FantasyWars[/USERGROUP], non fate meta
e @Silen leggi tutto mi raccomando ciccino (inoltre guarda che mancano molti all'appello nel super gruppo L_fantasywars, soprattutto tra i nuovi arrivati. È da aggiornare
se avete il dubbio "ma sta parlando di me? ma devo postare io?" significa che non dovete postare
buona lettura

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Impiccato, sostantivo o aggettivo maschile declinabile anche al femminile.
Classicamente con il termine si indica una persona giustiziata mediante impiccagione o morta per impiccamento; tramite il termine si può altresì descrivere la stessa persona caduta in tale fato.
È però impiccato anche chi è eccessivamente stretto al collo da un colletto troppo rigido, o da altri tipi d'indumenti o accessori. Un collare, ad esempio.

Sono quattro impiccati quelli che s'incontrano su di una scogliera anonima in una serata secca. L'incontro avviene all'aperto, tra i fili d'erba e le rocce; un casolare abbandonato si staglia poco più in là ma è una serata talmente splendida per chiudersi in qualche stanzona marcia di muffa. La luna illumina tutti indistintamente, innocente. L'unica tra i presenti ad esserlo.
Quattro re che sembrano più quattro condannati a morte, appunto; attorno ai loro colli lo stesso cappio. Si potrebbe descrivere la scena proprio con queste parole: "un incontro nato nella paura che un nemico sempre attento e guardingo lo venga a sapere".

Il come ci sono arrivati o chi abbia convocato lì non ha importanza. Potreste dire che si sono trovati lì per caso e non sbagliereste, così come non sbagliereste dicendo che invece è stata una grande fatica organizzare l'incontro ma che infine le parti hanno messo da parte le proprie differenze per ascoltarsi e incontrarsi.
Uno di loro, il più neutrale di tutti, ha fornito le sue terre come zona franca per garantire agli altri la sicurezza necessaria per un incontro del genere. Adesso stava a tutti, era nelle loro mani: era tempo di recidere quel collare... Anzi, quella corda attorno ai loro colli.

"Sono grato di vedervi tutti qui, miei signori. Vi ringrazio profondamente per aver accettato di partecipare a questo incontro nonostante il... Periodo travagliato che sta vivendo l'intero continente. Tengo a rinnovare anche davanti a tutti i ringraziamenti al Principe Carnil, che si è gentilmente offerto di far da garante ed ha messo a sua disposizione i suoi territori come zona franca per questo incontro.
Detto questo, sapete che ho chiesto io a tutti voi di partecipare e immagino che vi stiate chiedendo il perché di tanta segretezza. Be', penso che tutti abbiate già capito o intuito, ma fondamentalmente nessuno deve sapere di questo incontro... In particolare Silene."


Una forte brezza sibillò sul crinale, facendo sventolare i fili d'erba, i mantelli e i capelli dei presenti. Più volte le pratiche vesti da ufficiale minore dell'Imperatore britannico schioccarono rumorosamente a causa dell'improvvisa folata.

"Intendo distruggerla. Intendo mettere fine al suo "sogno". Siete qui perché vi considero i migliori alleati da poter avere al mio fianco nel conflitto che verrà."

("sto costruendo una squadra" ahah
contesto per i partecipanti: siamo chi più chi meno in rapporti non proprio amichevoli tra alcuni di noi e uno, quello che più o meno è amico di tutti, ho immaginato abbia fatto da garante e da padrone di casa per un incontro del genere. Non ci stanno guardie, al massimo qualche lontano da noi. Siamo solo noi quattro
partiamo di medias res che non frega a nessuno tutta la parte di corrispondenza e lettere)
 

Last Century

Ninja Skilled!
Il Principe Carnil guardò verso il mare. Il suo animo era agitato dalle parole di Lelouch alla stessa maniera in cui le acque erano increspate duramente dal vento del nord. Era un momento strano, ibrido di pericolo e di speranza, qualcosa che si trovava esattamente a metà tra un luminoso futuro ed un nero, infinito, pozzo di disperazione. Loro più di tutti, gli eldar, si erano trovati tra incudine e martello e ancora una volta, perché forse quella era la sorte che Gallean voleva per i suoi figli, erano a far da spartiacque tra due mondi avversi. Tra il cielo e la terra, tra la terra ed il mare, tra la luce abbagliate del Padre Celeste e la furia della Tempesta. Non prese parola subito, attendendo che il vento si abbassasse un poco.

«Distruggere un sogno è difficile.» esordì, a bassa voce. «Distruggere quello di Silene, se possibile, lo è ancora di più.»
Il diplomatico aveva lasciato posto al realista, il principe che guardava al futuro ora teneva gli occhi fissi sul presente.
«Mi permetto di parlare a nome di tutti quando dico che abbiamo visto, e molto bene, quello che adesso siete in grado di fare. L'eco della miserabile fine della Waagh rimarrà impresso nei libri di storia. Non dubito, affatto, che abbiate le possibilità di affrontare l'Impero in campo aperto ma... il territorio è vasto, molto più vasto e ricco di quanto si possa immaginare. E Silene continua a reclutare, armare e stanziare fondi per rinforzare i suoi confini.» si carezzò il mento. «Quindici anni fa siamo arrivati a tanto così dal poter ridefinire una volta per tutte le cartine geografiche di Ea... ma non ci siamo riusciti. Quindici anni fa noialtri siamo arrivati sull'orlo dell'estinzione. Ci sono voluti tre lustri, sacrifici e prese di posizione spiacevoli per tornare a considerarci una nazione prospera.» guardò sottecchi il Re Tempesta.
«E se avessi potuto fare altro, fare diversamente, probabilmente l'avrei fatto. Oggi però siamo di nuovo sull'orlo di una nuova Grande Guerra. Le armi che abbiamo, il potere di annientare intere città, di spazzare via regioni, pende su di noi come una sentenza di morte. Combattere la guerra significa rischiare tutto, e non combatterla perdere tutto. Chi uscirà dalla macerie di quello che verrà non avrà più nemici.»
Sospirò, amaramente pensando a quanti morti quel conflitto inevitabile avrebbe causato.
«E prima di pensare a Silene... dovrà finire la questione dell'Unione. Non posso mobilitare nemmeno un reggimento senza quel confine assicurato. E visto che sarebbe di nuovo il Minnonar ad avere un confine scoperto, è fondamentale che io posso contare sull'assoluta certezza del nord.»
 

Abyssius

Spam Master
Ma che oh, fate salire l'hype e poi nessuno continua? Deiusione di diludendo :nonodinet02:
Chiedo venia, ho un esame Venerdì e sono due giorni che finisco di studiare tardi. Proseguo un po', probabilmente Redual o aspetta me o impegnato quanto me.
-Ah Lelouch. A quanto pare vi sono cresciuti un bel paio di coglioni in questi anni: siete passati dall'essere il fedele cagnolino di Silene ad essere il mastino che le caccerà. Ah, ormai crescono così in fretta.- Il Duca fece il gesto di asciugarsi una lacrima, prima di fissare freddamente il principe Carnil: -Voglio sperare che voi non abbiate progetti simili con me, amico mio.- Gli battè una pacca sulla spalla: -Sto scherzando. Di te ho piena fiducia, ormai.-
Si girò nuovamente verso Lelouch: -Sì, parliamoci chiaro, Lele. Più che i tuoi migliori alleati, io e il Principe siamo i migliori alleati su cui Silene possa contare e hai tutto l'interesse ad averci dalla tua parte piuttosto dalla sua per avere la certezza di vincere. Sono veramente curioso di cosa tu possa dirmi per convincermi ad affumicare un'alleata con cui ho avuto ottimi trascorsi.-
-Senza contare che il Carandor ha dimostrato di meritare a pieno la mia attenzione, al momento.-

Eppure il Duca era lì, dunque doveva essere interessato all'idea. I trascorsi con Silene erano certamente stati ottimi, ma il Duca sapeva che l'Impero si era ingrossato, distruggendo gli ultimi stati indipendenti del Sud e che forse quella avrebbe potuto ridimensionare gli equilibri di forza.
Ma non era uno stolto: se Lelouch aveva un piano concreto per distruggere il sogno, lui lo voleva sapere.
 

Redual

Brontolo
Dedric attese pazientemente l'intervento di ognuno dei "congiurati" prima di intervenire.



"Pare che la storia si ripeta ciclicamente" iniziò il Re.

"Lelouch... pare che il soggiorno con mio padre vi abbia cambiato in meglio.



E' evidente quanto l'impero di Silene sia un problema di tutti, e non ne hanno mai fatto un mistero che il loro unico obbiettivo è conquistare o soggiogare chiunque, spargendo la loro prole in ogni nazione o paese conquistato o addomesticato.

Non credo che siano un segreto i sentimenti miei, del mio Regno e di mio padre prima di me. Non amiamo essere soggiogati o trattati da subalterni, di conseguenza ogni azione che vada a limitare l'impero troverà simpatia in me.



Ma badate bene, abbiamo già combattuto una lunga e sanguinosa guerra contro Silene, conosciamo bene i costi e i loro punti di forza, direi quasi che siamo degli esperti, proprio per questo le nostra adesione non è scontata, ne tanto meno a cuor leggero. Se si parlerà di guerra non vogliamo margini di fallimento questa volta."
 

Dyolance

Novice Spammer
Il Sovrano rimase in silenzio, per nulla sorpreso. Non vi furono né "Sì" né "no" istantanei, bensì idee, riflessioni, domande. Tutti però sapevano che quanto si stava discutendo in quella sede era inevitabile. Per tutti pendeva sulle loro teste una spada chiamata Tempo: prima o poi sarebbe calata e a turno Silene avrebbe reclamato i loro regni, le loro terre, la loro gente. Nella sua visione, tra quelli c'era chi già più di altri aveva abbassato la testa. Inspirò profondamente prima di riprendere a parlare.

"Avete parlato tutti con saggezza, miei signori, e avete tutti ragione: avete ragione quando dite che distruggere il Sogno di Silene è difficile se non impossibile, avete ragione dicendo che vi voglio dalla mia parte piuttosto che dall'altra e avete ragione dicendo che non ci devono essere margini di errore.
Avete certamente ragione se temete di farvi nemiche Silene e le sue sorelle, poiché è un sentimento che condivido anch'io. Temo per i miei figli, per la mia famiglia, per la mia gente... Tuttavia, se davanti a tutto ciò che c'è di divino quanto detto è vero nella sua più profonda essenza, è equamente vero che quanto stiamo discutendo oggi è solo inevitabile: forse tra uno, forse tra dieci o forse tra cent'anni, ma sicuramente prima o poi uno di noi diventerà il nuovo bersaglio delle sue guerre e dei suoi eserciti, o delle sue richieste sempre più feroci e intransigenti. Verremmo così piegati uno alla volta, supini poiché bloccati dalla paura.
C'è una scelta: abbandonarsi a questo destino ed evitare un'orribile guerra oggi per farsi cogliere impreparati domani, quando magari sarete da soli o non sarete neanche voi a regnare più. Potrebbe essere un fardello che i vostri figli, o i vostri nipoti o i vostri discendenti dovranno sopportare, subendolo come la terribile eredità qual è.
Oppure compattarsi e combattere, noi e oggi. Affrontando certamente una guerra che sarà ancora più terribile di quella che chiamiamo Grande, ma con almeno la forza della preparazione e della decisione dalla nostra parte, nonché di qualcuno con cui condividere questa responsabilità."


Una serata di verità per l'Imperatore: il suo discorso non era stato accalorato bensì serio, convinto; il tono che avrebbe potuto utilizzare uno studioso per esporre a studenti o suoi pari una scoperta di cui aveva assoluta certezza. Un elenco di fatti assolutamente inconfutabili.
Parlò verso Re Dedric subito dopo, come a rispondere a qualcosa in particolare detta da lui.

"Non vi saranno margini d'errore questa volta, Re Dedric, perché io non permetterò che ci siano: la Grande Guerra è fallita certamente per la disfatta del Minnonar e per il nostro tradimento, ma anche perché l'alleanza opposta a Silene scricchiolava sin dal primo giorno. Sono state anche le ambizioni personali di ognuno di voi a condannarvi.
Noi agiremo come un'unica grande famiglia a guida di un regno: potranno esserci disaccordi sui modi e le maniere, ma il "che cosa" dovrà trovarci sempre d'accordo, ovvero distruggere Silene e il suo Sogno. Memore il Carandor, non vi sto chiedendo di finanziare con uomini e denaro una conquista di Britannia e vi posso garantire che saremo eguali nella vittoria così come nella sconfitta, quale sia il destino di questa Guerra. Prima dovremo combatterla e vincerla, e poi potremo parlare di trattati, di conquiste, di quello che vorrete... E poiché so che solo così potremo riuscire ad ottenere questo risultato, vi prometto che non importa chi di voi o come, ma se porrete i vostri interessi prima del bene dell'Alleanza e della riuscita di quest'impresa vi posso garantire che farò cadere su di voi ogni tipo di flagello e agonia. Vi farò desiderare la morte ogni minuto di ogni giorno e solo quando mi riterrò soddisfatto della vostra punizione ve la concederò. Questo ve lo prometto solennemente assieme alla mia amicizia nel caso decidiate di rispondere a questa chiamata... Famiglia o non famiglia che sia."


Partito da uno spunto di Dedric era tornato ben presto a parlare a tutti e tre, finendo con quell'ultima nota su Konrad. Anche lui doveva sapere chiaramente di non essere esente da quella promessa nonostante fosse il fratello di sua moglie e lo zio dei suoi figli.

"Temo che non avremo molte altre occasioni per incontrarci tutti assieme e segretamente, quindi dovrò chiedervi di prendere una decisione questa sera. Avete i vostri seguiti, consultatevi con loro se vorrete, ma prima d'esporvi il mio piano e parlare assieme di come approcciare al meglio questo conflitto necessito di una vostra risposta. Positiva o negativa, nessun rancora a riguardo; sono fiducioso sul vostro silenzio se deciderete di rifiutare."
 
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Last Century

Ninja Skilled!
Carnil ascoltò in religioso silenzio Lelouch. Non rispose subito, prendendosi non solo tempo per riflettere, ma anche per discutere brevemente coi suoi consiglieri più fidati giunti lì come sua guardia personale. La discussione, sebbene tenuta con toni pacati e a bassa voce, chiaro era anche a chi non masticava l'elfico come fosse farcita di dubbi e incertezze. Quando il principe tornò dai suoi pari, dopo qualche minuto, aveva l'aria ancora più preoccupata di poc'anzi - se mai possibile data la situazione - e parlò molto apertamente di quello che aveva discusso coi suoi accompagnatori.

«Sono in molti nel Minnonar a vedere con estremo sospetto il vostro agire, Lelouch. I dubbi sulla vostra integrità morale si sprecano, i dubbi sulla legittimità della vostra parola anche, e non è facile fidarsi di qualcuno col vostro passato senza garanzie e con tutta questa teatrale segretezza. Capisco che vogliate avere voi in primis delle certezze ma... è una situazione complicata.» sospirò. Parlava a voce bassa, meditabondo.
«Ve lo dico da persona che ha passato gli ultimi due lustri a tentare di risollevare le sorti morali di uno stato decadente, certe cose sono difficili da lavare via anche con le migliori intenzioni. Guardatevi bene intorno, imperatore.» passò lo sguardò su Dedric e poi su Konrad. «Non vedete nulla che possa insospettire anche il più fidato dei fidati? Siamo gli unici non umani in una coalizione che si prospetta squisitamente umana e le vostre azioni e parole nei riguardi della superiorità della razza umana destano più di una preoccupazione in me e in chiunque altro nel mio regno. Avete visto cosa è successo a noialtri quando abbiamo avuto la boria di voler anche solo pensare che una razza fosse superiore alle altre, imperatore...»

«Ora, detto questo io sono disposto a fidarmi del vostro progetto, perché è chiaro che non vi siano speranze di fermare Silene da soli ma...» alzò l'indice, come a voler fermare eventuali risposte. «Non posso accettare, per saggezza, di darvi la mia parola a scatola chiusa. Facciamo una via di mezzo e se il vostro piano sarà per metà abbastanza convincente io vi darò la mia parola sul resto.» guardò Dedric e Konrad, come a vedere quale fosse la loro reazione in tal senso.
«Mi basta sapere poche cose del tutto, poche ma che mi riguardano da tremendamente vicino. La prima è: come liberarsi delle arpie residenti nei vostri e nei nostri territori. Esse hanno fatto amicizie, case, e molti dei cittadini delle città ove vivono le considerano un certo senso "parte" della comunità. Non posso semplicemente dir loro di ammazzarle immotivatamente. Anche perché sono cittadine in senso stretto, non soldati armati, non reggerebbe una qualche scusa da quattro soldi.» alzò l'anulare. «Dalle ultime stime sembra che l'Impero abbia portato il grosso delle sue forze nel cuore dello stato, il che renderebbe difficilissimo batterle anche qualora combattessimo tutti uniti. Trecentomila? Duecentocinquantamila unità? In un territorio a noi fortemente ostile. Come pensate di affrontarle? Intendo quale è la vostra strategia d'apertura, se colpire tutti assieme o colpire separatamente, con tutti i rischi del caso. Se riuscite a convincermi di questi due punti critici tutto il resto potrò accettarlo - e farlo accettare - con molte meno remore.»

«Se non sarete convincente posso dirvi con assoluta certezza che vi lascerò continuare senza intromettermi in nessun caso. Aman occupa i nostri pensieri come e più di quanto serva, dopotutto.»
 

Dyolance

Novice Spammer
Presosi del tempo tra i loro più fidati collaboratori e consiglieri, i regnanti tornarono dopo appena qualche minuto, riunendosi all'ombra solitaria in cima all'alta scogliera che era Lelouch. Fu Carnil il primo a parlare, elfo saggio, sincero anche; mettere in risalto la razza del regnante è ancora più importante considerando gli appunti che egli fece al suo pari di Britannia.
Ogni dubbio era legittimo e di buon cuore il Figlio del Profeta rispose al Principe Reggente del Minnonar.

"Mi rallegro che abbiate già capito da voi che le arpie residenti nei nostri territori possono rappresentare un problema."
Il suo profilo era nero, sinistro addirittura a causa dell'abbagliante illuminazione della luna che lo mettevano ancora più in ombra. Quando presto avrebbe parlato di certi argomenti sarebbe potuto anche essere l'incarnazione stessa della Morte ai presenti... E in parte, considerato il tono calmo e pacato con cui sarebbe andato ad esporre, non sarebbe stati in difetto a pensarlo effettivamente tale.
"Non posso rassicurarvi sulla natura della nostra alleanza: è un dato di fatto che i quattro membri principali di questo attacco saremmo noi, tre regni degli uomini e l'ultimo grande regno degli elfi. Spero che rivelandovi le mie intenzioni di coinvolgere anche altri stati, come la Repubblica di Ambir già nostra amica e i piegati stati del Sud, possa in qualche modo portare calma nel vostro cuore dubbioso. Ed è mia intenzione anche ampliare il respiro di chi s'interesserà al conflitto per la nostra parte, che sia con aiuti economicio, o incantesimi, o semplicemente tagliando ponti commerciali in essere con le Arpie: potrei quindi parlare anche del Principe Kairos, del contado dei mezz'uomini. Non ho di certo l'illusione che questo sia l'inizio del regno degli uomini: è la lotta della civiltà contro chi è avulso o troppo distante da essa. Se la si guarda da questo punto di vista, uomini ed elfi hanno il dovere di combattere per questa causa."

Un profondo respiro a metà del discorso, per spezzarlo e aprire un secondo capitolo in esso.
"Per quanto riguarda l'attacco in sé, dobbiamo assalire tutte le parti coinvolte nello stesso identico momento. Nei miei piani iniziali immaginavo voi e Sylvania inizialmente impegnati qui a Nord, a piegare l'esercito a protezione dell'exclave di Silene, mentre noi, Ambir e la Tempesta che giungerebbe dal mare ci occuperemmo della madrepatria, guadagnando una buona posizione di vantaggio spingendo fino ad Aravesia e bloccando le arpie sul fiume tra Tayma e Umya. Lì avremmo combattuto in attesa di nuovi rinforzi nella forma dei vostri eserciti nel frattempo vittoriosi sull'Arconita, ma i recenti movimenti dello stesso nelle nostre terre obbligano a rivedere la situazione. A questo punto, penso sia più giusto concentrare la maggiorp arte delle nostre forze sulla madrepatria sin da subito e fronteggiare i loro due eserciti a viso aperto, senza paura, e incalzarle per evitare che possano riorganizzarsi o ottenere vantaggio dalla grande forza di leva a cui possono attingere ogni anno. L'exclave qui a nord senza l'esercito protettore ritengo sia abbastanza innocua, per sicurezza ritengo che solo rocca dei formian sia da prendere per privare loro di un contatto diretto con Kyrne Lamiya."

"Ma per quanto l'attacco in sé, e anche per la questione delle arpie residenti nei nostri paesi...
Be', lasciate che vi spieghi come morirà Silene dell'Impero Meridionale e con lei il suo sogno."


Quindi spiegò loro ogni azioni che Britannia avrebbe compiuto per portare le arpie nella propria tela: scuoterle vigorosamente e poi ucciderle anche con una certa dolcezza. Una carezza fredda, un bacio sulla guancia dato in un giardino degli ulivi di notte.

per i partecipanti, la spiegazione rimanda allo spoiler importantone che vi ho mandato nel primo mio post della conversazione in privato
Per tutti gli altri vi attaccate, vivete e vedrete
 

Last Century

Ninja Skilled!
«Avete pensato a... tutto.» ascoltando quella spiegazione Carnil si drizzò sulla schiena. «Certo i movimenti dei Caduti ci remano contro, non possiamo ancora lasciare sguarnito il nord ma potrebbe davvero funzionare. Potrebbe davvero farlo.» parlava quasi come non credesse davvero di essere davanti ad un piano che, concretamente, avrebbe potuto portare le Arpie in ginocchio. Quanto tempo era passato da quando, rancorosamente, molta della sua gente aveva auspicato un ritorno alle armi contro l'Impero? Ricordava come ieri la prima volta che era entrato ad Almarillan da principe, anzi da re, trovandola nel più assoluto degrado, distrutta dalla guerra e violata dalle alate sin nella sala del trono.
«Avete senz'altro risolto i miei quesiti e non posso, in coscienza, dirmi insoddisfatto di quello che avete preparato. Sì, muovere le truppe a Sud da parte di Silene è stato un campanello d'allarme anche per me, inaspettato, ma suppongo che la chiusura del fronte con la Confederazione e gli screzi di confine con il Califfato abbiano spinto tutte le armate a difendere il territorio imperiale proprio, abbandonato i territori dell'enclave al nord.» commentò ad alta voce, dando libero sfogo ad un pensiero.
«Non avrò fatica a convincere la mia gente della giustezza di una simile guerra, a queste premesse, ma il tempo stringe. Quando possibile vedrò di dar ordine di mobilitare l'esercito e prepararlo ad entrare nell'enclave per poi, una volta finito, tracciare la direttiva più rapida per raggiungere il vostro esercito. Vedremo in seguito come aggiornarci in tal senso. Non ho altre domande, imperatore.» fece un cenno della testa, chiudendosi nuovamente in un silenzio meditabondo.
 

Abyssius

Spam Master
Konrad ascoltò il piano.
-Ohohoh, sembra che qui non solo qualcuno abbia deciso di cucinare del piccione arrosto, ma anche di studiare la ricetta per speziarlo per bene.-
Ridacchiò il Duca: -E' un piano che potrebbe funzionare e metterebbe fine ai giorni di gloria di Silene e delle Arpie in generale. Mi congratulo con voi Lelouch per un piano così ben congegnato.-
-Ma siamo tra familiari, non c'è bisogno di minacciarsi a vicenda.-
L'espressione si era fatta seria per un momento, prima di ritornare all'espressione allegra di prima: -E quando abbiamo intenzione di accendere la griglia per il pollo?-
 

Dyolance

Novice Spammer
(@Redual forse c'è stato un disguido, io attendo il tuo turno per rispondere, che quella del duca è una domanda abbastanza vaga e easy da rispondere
cerchiamo di chiudere raga che servono le relazioni)
 
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