Dopo i recenti avvenimenti in Grecia, il Sommo Rankor aveva deciso di chiudersi in un periodo di meditazione e riposo, a base di Bacco e Venere, per raccogliere le idee. O almeno questa era la scusa che aveva presentato ai suoi dignitari per poter rifuggire le noiose questioni di gestione interna. Fu una secchiata di acqua da parte di Enver, il suo sacerdote a tirarlo fuori dal suo torpore millenario.
"PER ARES! TI SEI FUMATO IL CERVELLO ,VECCHIO?!"
L'anziano sacerdote sospirò esasperato, porgendo una fiaschetta di buon vino Timuranese e una ciotola di biscotti provenienti dal Mulino Bianco, il loro nuovo stato vassallo. Una buona combinazione che avrebbe dovuto dare abbastanza energia e alcool al tiranno per affrontare la giornata.
"Sommo Rankor, abbiamo ricevuto una missiva da parte di Kull di Arcadia..."
"Quel isolano arrogante? Non mi interessa..."
Borbottò il sovrano. Non aveva simpatia per gli atlantidei, specie di quelli vicini a lui. Era convinto, senza ironia, che gli atlantidei avvelenassero i pozzi e maledissero gli dei solo per provocare catastrofi sui loro vicini. Era convinto che Demetra avesse approfittato degli atlantidei per far sbarcare illegalmente sulle sue coste il cinghiale gigante. Irrazionale da parte sua, ma nessuno aveva coraggio di dirlo. Enver sapeva dell'importanza del messaggio e che non mandare Bogdan al simposio avrebbe portato problemi in futuro.
"Sommo, capisco. Ma parlando d'altro ho bisogno che mettiate una X su questo ordine di arruolamento"
"Va bene, ma poi esci che ho bisogno di altri cinque minuti per dormire."
Disse scribacchiando la sua firma su un rotolo di pergamena. Enver si congedò soddisfatto e fece inviare alla corte di Re Kull il seguente messaggio.
"Dal Sommo Rankor, Prescelto di Ares, Grigliatore del Disastro, Sovrano del Mulino Bianco, Flagello di Creta al Tiranno Kull di Arcadia,
la vostra richiesta fa onore alla saggezza di cui voi atlantidei siete famosi. E' tempo di discutere del futuro e dell'armonia che io, Rankor di Timurania, bramo sopra ogni cosa. Manderò il mio messo quanto prima per discutere. E non dimenticate il vino, perché Bogdan non lo farà
Saluti tirannici,
Rankor"