[GDR] Il Cielo di Attica.

Last Century

Ninja Skilled!
Il cielo sopra Palladia riluceva, coperto di stelle, rischiarando i marmi decorati dell'accademia dei filosofi. Ivi restava una giovane donna, avvolta nella sua pregiata veste di seta bianca, intenta ad osservare la volta celeste per carpirne i più sottili segreti e le più grandi meraviglie. Non era la prima volta che la fanciulla si lasciava deliziare da quella vista magnifica, scrutando di tanto in tanto anche in basso, tra le fioche luci della città che andavano morendo mano a mano che il sonno prendeva il posto della veglia; eppure quella notte era diversa da tutte le altre, lo sentiva sulla pelle, come un brivido cagionato da una gelida carezza. Non un brivido spiacevole, tuttavia, ma uno di quelli profondi e intensi, suscitati da emozioni particolarmente forti e allo stesso tempo piacevoli. Forse era il vento che spirava dalle montagne, forse la brezza che saliva dal mare, ma pur non capendo appieno quelle sensazioni Aglauro si sentiva perfettamente a suo agio. Socchiuse i grandi occhi scuri, sistemandosi i capelli corvini scarmigliati dal vento, sospirando profondamente.

«Dicono che il sospiro appartenga a chi abbandona questa vita, ma mi sembri ancora piuttosto giovane per chiedere gli oboli da dare a Caronte.» la voce di Bellona, Alta Sacerdotessa di Atena, la fece sussultare rompendo il silenzioso frusciare del vento. La giovinetta si voltò a guardare la protettrice di Palladia, sorpresa ed al tempo stesso contenta di avere l'onore di parlarle.
«Ti ho spaventata?» domandò la guerriera, sedendosi poco distante a guardare le stelle.
«No, mia signora, non mi hai spaventata!» rispose, subito. «Ero solo sovrappensiero, non ho sentito i tuoi passi e mi hai colto alla sprovvista.» sorrise, arrossendo sulle gote pallide.
«Se avessi indossato la mia corazza l'avresti sicuramente sentita.» ridacchiò. «Fortuna vuole che di questi tempi la pace regni sovrana sulle terre e non vi sia bisogno di vestire il bronzo... ma non mi hai risposto.» Bellona guardò Aglauro negli occhi. «Perché sospiravi alle stelle?»
La giovane distolse lo sguardo dal corpo statuario dell'altra, avvolto nella toga umile del volgo nonostante ricoprisse le membra longilinee della prediletta di Atena. A vederla così, poggiata sulla pietra a guardare il cielo, nessuno l'avrebbe potuta distinguere da una normale donna, coi capelli ramati e gli occhi di un castano tale da sembrar paglierino, eppure lei aveva dato vita a Palladia. E allo stesso tempo Palladia aveva dato a lei un motivo per vivere.

Infine Aglauro rispose, inclinando appena la testa quasi continuasse a ponderare quelle parole mentre le pronunciava.
«Sospiravo chiedendomi cosa ci fosse oltre il cielo stellato. Sospiravo pensando a cosa c'è oltre il confine del mare, oltre le montagne, sospiravo pensando e sognando.» sorrise imbarazzandosi appena per l'ingenuità di quel pensiero. «Tu non pensi mai a cosa c'è oltre il confine dello sguardo?»
Bellona si strinse debolmente nelle spalle, sospirando a sua volta.
«Ah! Ti ho visto, hai sospirato anche tu!» scherzò la fanciulla.
«Colpevole...» disse l'eroina alzando le mani. «E comunque no... raramente ho tempo di pensare così in là nei tempi e negli spazi. Ero venuta qui per cercar consiglio nella solitudine della sera, ma forse Atena voleva trovassi una giovanissima sacerdotessa con cui condividere qualche pensiero.»
Si prese un secondo, rimanendo in silenzio, per poi continuare.
«In un mondo dove molti cercano sempre di anteporre l'utile o il profittevole al morale e giusto, trovare qualcuno con la curiosità viscerale di sapere, di scoprire e di porsi domande è forse più raro delle possibilità di separare Eracle dalla sua pelle di leone.» rise. «C'è molta saggezza nel porsi domande, nel chiedersi cosa ci sia oltre la nostra limitata comprensione.»
«Se lo dici tu, Alta Sacerdotessa, non posso che sentirmi rincuorata. Ho temuto che questi miei pensieri vagassero troppo per l'aria, allontanandosi dalla strada che è stata scelta per me.»
«Perché mai?!» Bellona girò la testa a guardar meglio l'altra, curiosa e sorpresa al tempo stesso. «Quando ho sentito la chiamata di Atena io stessa ho dovuto vagare oltre l'orizzonte, senza una meta e senza uno scopo preciso. Sapevo solo di dover trovare qualcuno che aveva bisogno di me, perché così mi era stato detto e nulla più. Ciò che che contraddistingue la nostra gente da molti altri è l'inguaribile capacità di agire, di mettersi in gioco, di non avere bisogno di ordini quanto più di inviti. La nostra curiosità, l'estro per la scoperta, tutto fa parte del grande ciclo della vita. Qualche filosofo ti potrebbe dire lo scopo per cui siamo non ci è dato saperlo, che è una materia che riguarda il divino e non il mortale, ma in verità io ti dico: siamo nati per perseguire ciò che il nostro cuore ci comanda.» si portò la mancina sopra al seno sinistro.
«È con quest'idea che è stata creata Euryphaessa, ed è con questa idea che continuerà a crescere.»

La fanciulla sorrise, rincuorata da quelle parole.
«Non mi sono presentata, me ne dispiaccio.» parve svegliarsi da un debole torpore. «Sono Aglauro di Attica, ancella del tempio di Atena.» fece una piccola riverenza con la testa.
«Attica? Sei molto lontana da casa.» commentò l'eroina.
«Sono stata data alle sacerdotesse che ancora il mio tempo sul mondo poteva essere contato sulle punte di una mano.» distolse lo sguardo, osservando il mare. «So che mia madre era una achea ma non ho mai saputo chi fosse mio padre. Forse è anche per quello che guardo sempre verso l'orizzonte, che cerco sempre le risposte ai dubbi, che provo a tenere la mente aperta a tutte le possibilità. Sono nata e cresciuta a Palladia e questa sarà sempre casa mia, e come lo è stata per me lo può essere per altri che - perduti - guardano il cielo alla ricerca di una risposta.»
«Vorresti essere come un faro nella notte per coloro che si sono perduti? Un bagliore all'orizzonte?» le chiese. «O ti senti tu in desiderio di cercare una luce guida?»
«Palladia di giorno brilla al sole come un piccolo gioiello, niente potrei io a confronto.» rispose a cuor leggero. «Ma chiederò ad altri di ampliare il mio orizzonte, di guardare sempre più lontano, cosicché un giorno tutti, in lungo e in largo, potranno sapere cosa c'è oltre.»
«A costo di sembrare azzardata, sono certa che la stessa Atena troverebbe rincuorante sapere che una sua devota credente vive la propria esistenza con tanta pienezza e voglia di sapere.»
«Ne sei sicura, Alta Sacerdotessa?»
«Con le divinità non si è mai sicuro di niente, sarebbe un atto arrogante... ma nel tuo caso penso di potermi arrischiare. È raro trovare un animo come il tuo tra le sacerdotesse; una gemma di tale preziosità merita senz'altro lo sguardo benevolo della Dea.»
«E se dovessi deluderla nel mio cammino?»
«Deluderla è parte della vita, sbagliare per crescere, migliorare e fare ammenda. Non pensare all'errore del futuro, pensa al giusto che puoi fare in questo momento. E tieni nel tuo cuore quel senso di bontà, quel bisogno di mostrare agli altri la vita e Atena non sarà mai dispiaciuta da te, nemmeno nei tuoi fallimenti.»

Aglauro rimase lì anche dopo che Bellona la lasciò per coricarsi, continuando a fissare la stelle con la stessa - e forse rinnovata - curiosità che l'aveva guidata sino a quel giorno. Quante altre stelle e quanti altri cieli attendevano di essere scoperti, conosciuti e compresi solamente gli dei potevano saperlo. Ma nel suo piccolo non le importava, tutto le appariva più chiaro e semplice dopo quella conversazione; il bisogno di conoscere e di far conoscere al tempo stesso, di guidare la gente verso le coste di Palladia e andare sempre più lontano, sempre di più, finché un giorno lo stesso orizzonte non l'avrebbe spinta a tornare a casa.

[Gdr per l'arruolamento di una nuova Oratrice per Euryphaessa; Aglauro di Attica. Nel testo viene definita come una sacerdotessa perché è il mestiere con cui è cresciuta, ma di fatto è una oratrice!]

@giobia86
 

giobia86

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[Gdr per l'arruolamento di una nuova Oratrice per Euryphaessa; Aglauro di Attica. Nel testo viene definita come una sacerdotessa perché è il mestiere con cui è cresciuta, ma di fatto è una oratrice!]
(si si no problem, comunque...sono indeciso se darti il bonus o no perchè manca la scena lesbo duro contro la colonna del peristilio del tempio...comunque...oggi sono di buon umore quindi...Aglauro di Attica: Platonica +1 al tiro per ricevere tratti (questo bonus rende più semplice ricevere bonus in futuro, è come dire che impara rapido)
 
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