G19 - Meeting di Pechino sulla crisi petrolifera

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
Per la Repubblica Islamica d'Arabia è fondamentale la creazione di un'associazione economica e politica che riunisca i maggiori produttori del mondo e che stabilisca il prezzo del greggio a gran voce. Si afferma infatti che disparità di prezzo di vendita al barile tra i vari produttori rende di continuo il mercato instabile. In questo modo crisi interne di un singolo paese non andrebbe a danneggiare l'intera comunità internazionale. A queste affermazioni si unisce anche l'Indonesia che espone un punto di vista simile.

Per i governi di Russia, Corea del Sud e Giappone bisogna intervenire a livello ONU affinché si esca dalla spirale di crisi continue. Questo sono frutto di egoismi nazionali di governi che hanno usato la carta dell'aggressione militare diretta ed indiretta per acquisire un controllo sulle zone di produzione del greggio. Una maggiore serietà a livello ONU potrà ricreare quello scenario di stabilità che permette all'economia mondiale di crescere.

I Brasiliani si accodano alla richiesta del rispetto delle istituzioni dell'ONU ed affermano che un allargamento del Consiglio di Sicurezza potrebbe stabilizzare molte aree a rischio. L'attuale composizione del CDS non rispetta le reali forze in campo poiché l'istituzione è nata in un'epoca storica ormai lontana.
 

von kleist

Ninja Skilled!
gli stati uniti informano l'assemblea che avevano l'intenzione di convocare una riunione tra tutti i principali produttori di petrolio e di gas naturale, parallela a questa assemblea, per formare un'organizzazione per la stabilizzazione della produzione del greggio, ricordando che una stabilizzazione della produzione non vuol dire stabilire i prezzi a prescindere


se gli altri stati qui presenti sono d'accordo, gli stati uniti possono farsi portatori delle conclusioni di questa assemblea in questo consiglio


in riferimento alle dichiarazioni precedenti, gli stati uniti condividono l'opionio di Russia, Giappone e Corea del Sud
 

Lenfil

Typing Monkey
La Repubblica di Cina appoggia le dichiarazioni russe, sudcoreane e giapponesi ritenute "sintesi eccellenti" della situazione venutasi a creare.

In merito all'organizzazione dei produttori Pechino si dichiara anchessa favorevole ed augura che la Repubblica Islamica Araba, paese promotore e produttore, prosegui in questa direzione con una convocazione dei maggiori paesi produttori di greggio del pianeta.
 

artista.

Uomo del Popolo
I rappresentanti UDRA si accodano alle posizioni brasiliane, russe, sudcoreane e giapponesi, particolarmente riguardo ad una riforma del CDS.
Viene inoltre ricordato il progetto di bando governativo, per l'estrazione petrolifera.

Inoltre viene suggerito che i paesi compratori di petrolio si impegnino maggiormente nella diversificazione dell'economia dei paesi produttori, le cui economie sono spesso schiave del petrolio. C'è anche la convinzione che migliori condizioni socioeconomiche dei paesi produttori (attualmente classificati per la maggior parte come "in via di sviluppo" o "meno sviluppati" e con indicatori di sviluppo umano medio-bassi) contribuirebbe fortemente alla stabilizzazione di queste regioni, la cui instabilità spesso deriva da conflitti interni, talora a base etnica (cosa anacronistica in un mondo sempre più interculturale ed internazionale), che le forze armate locali, sovente sottopagate e mal equipaggiate, non sono in grado di tenere sotto controllo.
La diversificazione economica, soprattutto sul piano industriale e dei servizi, ridurrebbe gli indicatori di disoccupazione e porterebbe ulteriori fondi alle nazioni produttrici di petrolio, fondi che potrebbero essere utilizzati per migliorare il welfare, il mantenimento dell'ordine ed eventualmente le condizioni e l'efficienza degli impianti di estrazione e processazione del greggio.
 

Silen

Get a life
Il delegato sudafricano ritiene che una organizzazione dei paesi produttori di petrolio agirebbe senz'altro come forza stabilizzante avendo il potere di imporre dei calmieri evitando così le impennate e i crolli dovuti alla situazione politica contingente.
 
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