GDR Frammenti imperiali

Enichaos

Spam Master
Dal diario di Sideras, nominato Theofonias Protos, Primo Imperatore di Ipeiros:
Anno 2768 aUC, ora anno 0 dell'Impero: il giogo del re stregone è spezzato: il mentitore, Brontipatras, è caduto sotto la spada che lui stesso mi aveva ordinato di forgiare per la sua dimostrazione di immortalità.
Mai avrei creduto che i suggerimenti di Anchinoia sulla scelta dei metalli avrebbero sortito un tale effetto. E non è la sola a bisbigliare nel fondo della mia mente, mentre batto il metallo nella mia fucina: su ispirazione di Agonas, dopo che la testa del tiranno ha lasciato il suo corpo, ho raccolto la corona e l'ho posta sul mio capo; l'acclamazione della folla è stata priva di dissenso.
Nel frattempo, Rythmos mi sta già suggerendo altro... una spada in acciaio stellare non basterà contro i dragoni delle montagne. Ma le strane forme che ora albergano nella mia mente... quelle funzioneranno. Per ora, mentre la mia gente si occuperà della creazione della ma visione, marceremo verso sud: i rettili non saranno un problema per il nostro esercito, i loro falsi dei sono ben lontani da dove li potranno aiutare.
 

Enichaos

Spam Master
Dalle missive di Grigorokeros Theofonias Protos, Quinto Imperatore di Ipeiros
Mia amata Blematia, finalmente è stato completato! I primi tre prototipi non riuscivano nemmeno a muoversi per più di qualche ora, ma finalmente, in questo centenario dell'Impero, abbiamo il nostro primo Colosso completamente funzionante. Certo mio tesoro, forse chiamarlo Colosso è un'esagerazione, dopotutto è alto meno di trenta cubiti... ma resta una conquista considerevole. Vista la potenza che può sprigionare, ancora non è adatto per affrontare un drago; tuttavia, non esiste battaglione di Arachne che possa sostenere un suo assalto. La campagna presso di loro terminerà in breve tempo, ed allora potrò tornare al palazzo tra le tue amorevoli braccia e rivedere il nostro piccolo Ergaleion.
 

Enichaos

Spam Master
Dal diario di Ergaleion Theofonias Tetrartos, 21° Imperatore di Ipeiros
Anno 527 dell'Impero: forse abbiamo sbagliato tutto. Mentre conquistavamo il dominio dei Signori delle Foreste, il loro condottiero Kernunnos ci ha maledetto a smarrirci per sempre senza la guida delle Dame Splendenti; non capivamo, e lo abbiamo abbattuto come abbiamo fatto con ogni altro falso dio: con stridio di catene e tiranti. Solo a sera abbiamo compreso: mai notte fu più buia, nemmeno una stella fissa è più visibile nella volta celeste, e le notti a seguire hanno rivelato solo la luna e le stelle mobili, riferimenti inutili per trovare la strada di casa quando ci si trova in mare o nelle distese ghiacciate prive di colore. Se l'attraversamento dei deserti meridionali era estremamente difficile per la mancanza di acqua, ora è diventato un'impresa impossibile: le legioni mandate in avanscoperta non hanno possibilità, le considereremo perdute al mondo. Unica nota positiva, ormai pochi territori mancano per realizzare la richiesta dei Numi che hanno guidato i miei antenati: un unico impero sotto un unico cielo... per quanto privato delle stelle.
 

Enichaos

Spam Master
Dal diario di Iskyriareti Theofonias Protos, 39° Imperatorie di Ipeiros
Anno 999 dell'Impero: una minaccia incombe su noi tutti. I profeti sembrano impazziti, come se il passaggio da un millennio all'altro fosse un evento critico; come se prima di Noi non fossero già passati altri tremila anni, più una quantità insondabile di anni, stagioni e lune prima della fondazione della città del Re-Stregone. Ma per una volta, mi sento di dar loro ragione: stranieri sono giunti nel mio impero, da regioni sconosciute. I Sassanidi, così si sono fatti chiamare, stanno cercando di far rivoltare i miei sudditi orientali... i miei consiglieri sapranno come arginare questa crisi, altrimenti interverrò come generale supremo e li rispediremo con la forza ad incontrare i loro "Daimonoi".
 

Enichaos

Spam Master
Dal diario di Eliocallon Theofonias Evdomos, 57° Imperatore di Ipeiros
Anno 1420 dell'Impero: un'era è finita.
La mappa del continente che adorna la parete della sala del trono è notevole come sempre: dai picchi ghiacciati a levante fino all'immenso Okeanos a ponente; l'umidità sta sbriciolando il murale come il malcontento sta facendo a pezzi il mio dominio.
Il popolo è in rivolta, e tante famiglie di spicco vengono spodestate quante altre prendono il loro posto. L'impero che i miei antenati avevano costruito col sangue degli impostori e col favore dei veri Dei si sta sfaldando come un castello di carte.
Forse sono state le gabelle sempre più alte per sostenere la Corte, o la pestilenza che si è diffusa come l'ira di un dio vendicativo. Il mio fidato primo ministro ed amico, Vasiliosofos, insostituibile compagno nella detronizzazione del mio senile padre, è morto in casa sua, ridotto ad una massa di carne marcia prima ancora di spirare; la stessa sorte toccata alla mia piccola Xantikyria non più di un anno addietro.
Ed ora so per certo che i nobili, il popolo, persino i subumani vogliono la mia testa: non posso fidarmi di nessuno se non dei miei automata; gli ingranaggi non si ribellano, ed il loro meraviglioso ticchettio mi conforta nella sua precisione.
I miei antenati hanno estinto draghi e titani... è ora che questi ribelli capiscano cosa vuol dire mettersi contro un Dio incarnato. Le mie armate meccaniche li accoglieranno a braccia aperte.
 
Alto